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"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
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Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

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mercoledì 24 ottobre 2007

DOMANDE SENZA SPERANZA DI RIPOSTE

Sindaco, vicesindaco, assessore all'ambiente, maggioranza, opposizione, tutti sono venuti meno alle promesse, sancite da un atto deliberativo votato in consiglio comunale all'unanimità, riguardanti l'impegno per l'attivazione dell'unità di crisi, per l'inizio della raccolta differenziata, per la bonifica delle aree inquinate, e per evitare che a Terzigno si possano aprire nuove discariche. Siamo stati solennemente presi in giro, insieme a tutti i cittadini di Terzigno che, a fronte di un servizio onerosissimo, continuano ad essere imbrogliati, nonostante, per qualche tempo, almeno, non si sono visti sommergere dall'immondizia. Sono stati imbrogliati, perché, se è vero che l'immondizia è scomparsa dalla gran parte delle strade, questo è avvenuto per un artificio che non fa altro che aggravare la già precaria situazione igienico-ambientale del territorio. Infatti, si scarica in luoghi appartati, non più via Carlo Alberto, via B. Croce, o altre strade tranquillamente trasformate in discariche, dove si lasciano i rifiuti abbandonati per qualche giorno, e.... e poi? semplice! o si incendiano o c'è qualche ditta che, dopo aver fittato i propri scarrabili per giorni, settimane, forse anche mesi, provvede a smaltirli....ma dove? Se è vero che Terzigno continua ad essere autorizzata a smaltire poco più di 200 quintali di immondizia al giorno, che fine fanno gli altri circa 150 quintali, visto che non giacciono più nelle strade? A meno che sindaco, vice-sindaco e assessore non siano maghi! Quanto sta costando questo "sistema" perverso? Quali ditte sono coinvolte in questo giro? Esistono atti formali che autorizzano l'affidamento dei servizi extra, e da chi sono stati emessi? Intanto avevamo visto bene quando criticavamo atteggiamenti da capipopolo alla Masaniello, di chi con arroganza si metteva alla testa di quelle truppe scalcagnate della MITA con un protagonismo dozzinale e dal fiato corto. Si potrebbe dire "ha ballato una sola estate". Sì, perché, e lo avevamo detto, senza la differenziata, dopo la pulitura straordinaria, attuatasi grazie all'intervento regionale, si è tornati, in pochissimo tempo, al punto di prima. Ma, a proposito di MITA, come fa il comune a pagare una ditta che non è in grado di sostenere le spese per il fitto dei locali, tant'è vero che deve essere ospitata, come terremotata, nei locali dell'ex municipio? Dove, non vi sono docce, spogliatoi adeguati e quanto prescrive la legge. E degli operai che, pagati dalle tasche dei contribuenti di Terzigno, pare, dico pare, vengono utilizzati in altri comuni? Grande è stata anche la trovata della raccolta porta a porta, che ha raggiunto un solo obiettivo, quello di aumentare la quantità di rifiuti che la ditta deve smaltire, ovviamente in discariche create per l'occasione, almeno per quanto riguarda la quota che eccede gli ormai famosi 220 quintali giornalieri. E chi commette l'abuso, la ditta o c'è chi autorizza? tante domande che rimarranno, purtroppo, senza alcuna risposta. Che speranza potevamo avere che potesse funzionare l'unità di crisi?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quale speranza potevamo avere, dici?
Quella dei cittadini che vedono rispettato il loro diritto di cittadinanza.
Ma i nostri politici si ricordano che esistiamo soltanto prima delle votazioni.
Vorrei che i cittadini se ne ricordassero "prima" di andare a votare.
Ora che cosa c'è da fare? Chiasso! Come il Comitato ha ben imparato nei mesi scorsi.
A proposito, vi segnalo che il 30 ottobre a Città della Scienza c'è un bel meeting: "Crescita contro Decrescita", organizzato dalla Provincia.
Ciao Anna

feriats ha detto...

il diritto di cittadinanza è una conquista, non te lo regala nessuno. allora i cittadini, quelli che costituiscono la cosiddetta società civile, devono smetterla di ammiccare alla politica per convenienza. se ci si vende per una licenza facile, per un balcone o una mansarda abusiva, se si pretende che il proprio figliolo sia assunto a 250 euro il mese nella 328 per non fare niente, se ci si rivolge alla consorteria politica finanche per iscrivere i propri pargoli nella sezione più in di questo o quell'istituto scolastico, non si può certo pretendere il diritto di cittadinanza. perchè a questo diritto hanno abdicato per primi gli stessi cittadini. ci siamo ormai abituati all'elemosina e questo solo sappiamo fare.