Ci siamo trasferiti su
WWW.VESUVIOINLOTTA.ORG

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Diretta corteo in streaming su WebTV: http://www.livestream.com/vesuvioinlotta




"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
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Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

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lunedì 31 dicembre 2007

Presidio Permanente di Taverna del Re

-------- Messaggio Originale -------- Oggetto: Comunicato stampa
Sat, 29 Dec 2007 20:18:42
Da: Presidio Permanente di Taverna del Re

Oggi a Taverna del Re si è registrata una giornata nera per la nostra democrazia e per la nostra civiltà. I tentativi degli uomini e delle donne del presidio di fermare l'accesso dei camion sono stati repressi con inciviltà e brutalità. Il bilancio della giornata di oggi è di 5 feriti (di cui uno col polso fratturato e due con costole inclinate) che si sommano ai 4 di ieri. Colmo dei colmi un Dirigente delle forze dell'ordine, dopo aver trascinato per i capelli una donna disabile, brandiva la sua stampella indicandola come "corpo del reato" e si è lasciato andare ad un comizio sull'"inciviltà" dei manifestanti. Ieri ilPrefetto Pansa, dopo aver convocato alcuni appartenenti dei comitati, li aveva avvisati di "violenti e camorristi" "infiltrati" tra i manifestanti. Gli unici violenti presenti al presidio in questi giorni indossavano divise e caschi blu e per quanto riguarda i camorristi ne vediamo molti ogni giorno fare affari con le loro ditte insieme alla Fibe sull'emergenza rifiuti. Per completare la "disinformatia" ad ogni ferito tra i manifestanti ne spuntano fuori altrettanti dichiarati dalla Questura tra i tutori dell'ordine. Feriti mai visti da alcuno nei luoghi degli scontri. L'agenzia Ansa (dovrebbe chiamarsi Pravda) si presta puntualmente a rilanciare queste notizie senza alcuna verifica. Nello stesso incontro di ieri il Prefetto Pansa ci ha tenuto a ribadire la sua correttezza dovuta al fatto che nell'ordinanza di chiusura del 20 si parlava di possibilità di revoca in caso di emergenza. Abbiamo così appreso che le ordinanze del Commissario Prefettizio vanno lette con la stessa attenzione con cui si stipula una polizza di un'assicurazione pers crutare, tra le mille clausole, quella che potrà rappresentare la"fregatura" in caso di necessità di riscossione del premio. La verità è che per tenere pulite le strade dei nuovi vicerè di napoli (lasciando affondare nell'immondizia le province) si è scelto di riaprire il sito mettendo in campo una forza repressiva senza limiti. Le nostre giornate sono sono state scandite da "infiltrati" tra i manifestanti, cariche violente, continue riprese della polizia scientifica manco avessero a che fare con pericolosi criminali. Questo è il trattamento che viene riservato a cittadini che manifestano per tutelare il loro territorio dallo scempio di milioni di tonnellate di immondizia che li avvelena da anni. Questo solo per tutelare gli affari della Fibe e dei politici con essa collusi.
Grazie Prefetto Pansa, stiamo leggendo con attenzione l'ordinanza di chiusura del 31/12 per capire qual è la clausola che Le permetterà di inviarci altri "pacchi" salvando la sua onorabilità.

----------------------------------------------------------------------------inserito da Lina

venerdì 28 dicembre 2007

Prorogata l'emergenza rifiuti. E dopo PANSA, ecco CIMMINO

da "L'Unità"-------Campania, prorogata l'emergenza rifiuti
Lo smaltimento dei rifiuti in Campania «tornerà alla normalità nei prossimi 11 mesi».
Ne è certo il ministro dell'Interno Giuliano Amato, che al termine del Consiglio dei ministri ha illustrato le misure adottate, che prevedono la proroga dell'emergenza appunto fino al 30 novembre, e le figure di un «commissario gestore» dell'emergenza che «affiancherà gli enti locali» e un «commissario liquidatore» per risolvere «la partita finanziaria che si è accumulata nel corso degli anni».
Il commissario gestore, ha spiegato il ministro, «sarà un commissario ma non nella pienezza attuale: affiancherà gli enti locali ai quali torneranno attribuzioni e che avranno poteri in parte attuativi e in parte sostitutivi», mentre al commissario liquidatore spetterà «liquidare tutte le partite finanziarie accumulatesi negli anni delle gestioni precedenti».
«Il prefetto di Napoli - ha proseguito Amato - tornerà a fare il prefetto di Napoli, cosa che non ha mai cessato di fare ma che era un part-time: non potrà ignorare la raccolta e tutta la problematica collegata, ma si tratta di un trasferimento importante».
Il commissario gestore, come detto, sarà il prefetto Cimmino, fino a ieri, ha detto il ministro, «vice di Pansa» e che quindi «conosce bene la situazione».
Il commissario liquidatore deve essere ancora nominato. Sarà lui che «dovrà giocare la partita finanziaria della liquidazione» di tutte «le situazioni che si sono venute a creare con l'emergenza rifiuti».
«La montagna ha partorito il topolino: il provvedimento adottato oggi da palazzo Chigi in merito all'emergenza rifiuti in Campania evidenzia l'ennesima sottovalutazione della gravità del problema». Lo afferma Marco Di Lello, della segretaria nazionale Sdi/Ps ed assessore al Turismo e Beni Culturali della Regione Campania. «A distanza di 4 anni, in cui il governo ha assunto la titolarità del Commissariato, anziché assumere ai massimi livelli il potere commissariale e responsabilizzare nel contempo gli enti locali - ha aggiunto - mantiene in vita una struttura commissariale che da 14 anni si è dimostrata incapace di affrontare il problema e nomina una nuova pletora di subcommissari e quel che è più grave non indica una via d'uscita concreta, mentre le condivisibili proposte della Commissione Bicamerale Rifiuti attendono ancora risposte. Prodi ed il suo governo non possono continuare a sottovalutare un problema così grave che riguarda la seconda regione d'Italia e sei milioni di cittadini».

Proposta Urgente: Riunione Comitati Ambientali il 30 Dicembre

Visto il precipitare di molte situazioni in questi giorni (e il fatto non secondario che il commissariamento invece di finire raddoppia...!!) i comitati di Napoli, Quarto, Giugliano e Aversa, che si sono incontrati stamani a Taverna del Re, propongono una riunione urgente dei comitati per questa domenica 30 dicembre alle ore 17.00 al centro sociale Officina99. Per riuscire a esprimere una dimensione collettiva che accompagni le singole lotte in queste ore. Chiediamo a tutti/e di fare uno sforzo ed essere presenti.

RETE CAMPANA SALUTE AMBIENTE

giovedì 27 dicembre 2007

...BUONE FESTE...!

EBBUONATALE!
Vi sembrerà normale, ma proprio non lo è
Pensare che Natale ci sia soltanto se
Siam tutti assai più buoni e siam tutti più felici
Si voglion tutti bene i cani con i mici
Il cor s'intenerisce davanti al bambinello
Che giace sulla paglia tra bove ed asinello
Giuseppe il falegname e la dolce Maria
E l'angelo che vola e dice "e così sia"
E il Magio ch'è donante
Ed il pastor adorante.
Per una settimana
Pace regna sovrana
La magica atmosfera t'avvolge come seta
Ci scioglie in un sorriso quella stella cometa.
COMETA?
Il nome è uguale al fondo
Che investe in mezzo mondo
Tra armi e truci affari
D'interessi finanziari
E illumina Betlemme come già capitato
Col razzo israeliano per l'omicidio mirato
Come di gas la fiamma sul pozzo di petrolio
Nell'Iraq martoriato e stanco di cordoglio
E' luminosa e calda e appare iridescente
Come alla fonderia quell'olio incandescente
Che esegue la condanna, altro che moratoria
Della povera gente,sempre la stessa storia.
Massì ora finiamola, arriva il panettone
Stappiamo lo spumante,
Che bello 'sto cenone!
BUONE FESTE A TUTTI!

Da Vanni Destro Coordinamento dei comitati per la difesa dell'ambiente della provincia di Rovigo

martedì 25 dicembre 2007

LA GRANDE ILLUSIONE


E' proprio vero, a Natale ci sentiamo tutti più buoni, capita anche me, figurarsi! Ma per fortuna dura solo un giorno, non uno in più, e così...da domani...LA NORMALITA'

lunedì 24 dicembre 2007

niente più cassonetti! ci pensa THOR...

il CNR ha studiato un nuovo metodo per salvarci dai rifiuti solidi urbani!
trattamento meccanico ancora in fase di sperimentazione....dateci un'occhiata:

Basta con gli utili ma impegnativi cassonetti della raccolta differenziata. Attraverso un sistema sviluppato dal Consiglio nazionale delle ricerche è infatti possibile recuperare e raffinare tutti i rifiuti solidi urbani insieme e trasformarli in materiale da riutilizzare e in combustibile dall’elevato potere calorico, con un costo decisamente inferiore a quello di un inceneritore. Thor (Total house waste recycling), la tecnologia ideata e sviluppata dall’Istituto di studi sui materiali nanostrutturati (Ismn) del Cnr di Montelibretti (Roma), messa a punto con la Assing SpA di Roma, si basa su un processo di raffinazione meccanica (meccano-raffinazione) dei materiali di scarto, che vengono trattati in modo da separare tutte le componenti utili dalle sostanze dannose o inservibili. Come un ‘mulino’ di nuova generazione, l’impianto riduce i rifiuti a dimensioni inferiori a dieci millesimi di millimetro, in una materia omogenea e dal contenuto calorifico paragonabile a un carbone di buona qualità, purificata dalle parti dannose. “Un combustibile utilizzabile con qualunque tipo di sistema termico”, dice Paolo Plescia, ricercatore dell’Ismn-Cnr e inventore di Thor, “compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore, i sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di termovalorizzazione delle biomasse. Infatti, le caratteristiche chimiche del prodotto che viene generato dalla raffinazione meccanica dei rifiuti solidi urbani, una volta eliminate le componenti inquinanti, sono del tutto analoghe a quelle delle biomasse, ma rispetto a queste sono povere in zolfo ed esenti da idrocarburi policiclici”. Il prodotto può essere usato come combustibile solido o pellettizzato oppure per ottonere bio-olio per motori diesel attraverso la ‘pirolisi’. Thor riesce a trattare fino a otto tonnellate l’ora; è completamente meccanico, non termico, e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, basta accenderlo quando serve, limitando o eliminando così lo stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti cattivi odori. L’impianto è completamente autonomo: consuma infatti parte dell’energia che produce e il resto lo cede all’esterno. Inoltre, è stato progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le emergenze, in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni, con un costo contenuto: un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro. “Un impianto di meccano-raffinazione di taglia medio-piccola da 20 mila tonnellate di rifiuti l’anno presenta costi di circa 40 euro per tonnellata di materiale”, spiega Paolo Plescia. “Per un’identica quantità, una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore 250 euro”.Un esempio concreto delle sue possibilità? “Un’area urbana di 5.000 abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi”, informa il ricercatore. “Con queste Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il combustibile”. Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8.000 alle 15.000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista biologico, ma combustibile”.Un’altra applicazione interessante di Thor, utile per le isole o le comunità dove scarseggia l’acqua potabile, consiste nell’utilizzazione dell’energia termica prodotta per alimentare un dissalatore, producendo acqua potabile e nello stesso tempo eliminando i rifiuti soldi urbani.
Rosanna Dassisti

sabato 22 dicembre 2007

Manifestazione regionale del 22 dicembre




BASTA EMERGENZA


Corteo oggi a Napoli, comitati da tutta la Regione –Consegnate Ecopalle e sacchetti d’immondizia come dono natalizio a tuttii politici. Oggi un migliaio di persone, in rappresentanza delle comunità inlotta di tutta la Campania, che si riconoscono nella “Rete Campana perla difesa della Salute e dell’Ambiente”, insieme ad associazioniambientaliste, centri sociali e movimenti di lotta dei disoccupati diNapoli hanno sfilato per il centro della città per chiedere la fineimmediata del commissariato straordinario ai rifiuti e denunciare leistituzioni e l’intera classe politica senza distinzione di colori. Il corteo, terminato sotto la prefettura, era aperto da cinqueenormi “ecopalle” con i volti di Bassolino, Di Palma, Iervolino,Pecoraro Scanio e Pansa, mentre dietro seguivano diversi sacchettidell’immondizia su cui erano riprodotte le gigantografie di Rastrelli,Losco, Bassolino, Bertolaso, Pansa e Pecoraro Scanio, a simboleggiare ilconcorso di colpa di tutta la classe politica nella scellerata gestionedi 15 anni di emergenza, che ha fatto arricchire speculatori, ecomafie egrandi gruppi industriali.Questi 15 anni ci sono costati oltre 2400 miliardi di vecchie lire,aggravando la situazione dei rifiuti per l’aumento indiscriminato di discariche di rifiuti urbani e tossici. Hanno ridotto la Campania ad una vera e propria pattumiera, generando un disastro sanitario ed ambientalesotto gli occhi del mondo intero; una presenza impressionante didiossina che ammazza pecore ed esseri umani e che, insieme al percolatodelle discariche, avvelena l’agricoltura e la falda acquifera di quellache fu la Campania Felix.Lo striscione di apertura del corteo recitava:“Da Gioia Tauro alla Campania basta emergenzaNO INCENERITORI E MEGADISCARICHEAVVIO IMMEDIATO DELLA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA” in solidarietà con la manifestazione di Gioa Tauro dove voglionoraddoppiare l’inceneritore e dove oggi era prevista una giornata disciopero generale ed un corteo. Il Piano di Pansa è miseramente fallito prima ancora di essereapprovato: nessuna volontà di far partecipare le comunità, assenza dellaraccolta porta a porta nelle grandi città, nessun passaggio da tassa atariffa come previsto per legge allo scopo di incentivare chidifferenzia e produce meno rifiuti… Unica certezza gli impianti per produrre altre balle nocive che nonsanno come smaltire e l’inceneritore più grande ed obsoleto d’Europa cheprodurrà tonnellate e tonnellate di ceneri tossiche (circa il 30% di ciòche entra) e diossine: nuove discariche ed ulteriore avvelenamento.Fatta fuori FIBE ora c’è il rischio che nel losco affaredell’inceneritore, subentri Veolia, una multinazionale che già gestisceil businnes mondiale dell’acqua privata. Per questi motivi abbiamo issato sugli alzabandiera della provinciale bandiere che meritano: sacchetti di immondizia con i volti dei politici. Le ecopalle ed i sacchetti della spazzatura sono statisimbolicamente posti sotto il Comune, la Provincia e la Regione, primadi essere lasciati come dono natalizio al Prefetto Pansa in Piazza delPlebiscito. Egli ci ha fatto sapere di non essere disposto adincontrarci in maniera ufficiale, ma solo per fare quattro chiacchiere. Noi di chiacchiere siamo stufi, e dopo la prima vittoria con lachiusura del sito di Taverna del Re continueremo a resistere in tutti iterritori, da Cupa Principe a petruro Irpino, da Casamarciano a erinolae Pignataro, per difendere la salute, l’ambiente ed il futuro di tutti,portando la nostra indignazione se necessario a Roma e a Bruxelles.


Rete Campana dei Comitati per la difesa della Salute e dell’Ambiente

mercoledì 19 dicembre 2007

Sabato 22 dicembre 2007 ore 10,00
Concentramento Piazza del Gesù. MANIFESTAZIONE UNITARIA
:

· CONTRO LE DISCARICHE E GLI INCENERITORI
· SI ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA E AL RICICLAGGIO

La “mondezza” indifferenziata prodotta da noi cittadini, viene raccolta e avviata agli impianti di CDR (dove si sarebbe dovuta garantire la differenziazione del rifiuto, con il conseguente riciclaggio dello stesso): Ma ciò non avviene !
Questa mondezza viene tritata e compattata tale e quale, vengono così prodotte le cosiddette “ecoballe” le quali, a loro volta vengono “parcheggiate” a mò di piramide su ampie zone agricole, con il conseguente danno alle falde acquifere e alle produzioni agricole. Quali siti di stoccaggio basti ricordare: Taverna del Re nel Giulianese, Lo Uttaro nel Casertano (chiusa ultimamente su richiesta della magistratura). IL PROGETTO CRIMINALE E’ INCENERIRE QUESTI RIFIUTI! I 2/3 va nell’aria sotto forma di polveri sottili, che noi respiriamo e come se non bastasse si depositano poi nei terreni e nelle falde acquifere, 1/3, il risultato della combustione, i fanghi; sono un concentrato di schifezze bruciate altamente tossiche. E’ lampante che essendo più tossici dei rifiuti non trattati hanno bisogno di dimore particolarmente sicure, le famose discariche speciali per rifiuti tossici. Queste discariche sono costosissime! Discariche speciali e non vengono allocate sistematicamente con la forza militare nelle zone rurali della Campania inquinando irreversibilmente i terreni. Mozzarelle, vino, friarielli ecc. vengono prodotti proprio in questi posti, in seguito l’immondizia che dagli agglomerati urbani va nelle campagne ci ritorna trasformata in parte in prodotti alimentari. Nutrendoci, quindi, partecipiamo inconsapevolmente al riciclaggio della nostra immondizia. Tutto questo gioco mi ricorda un detto napoletano “non sputare in cielo che in faccia ti torna” (la traduzione dal napoletano all’italiano è fatta in casa).
L’affare dell’immondizia ormai è nelle mani di pochi: politica, affari e malaffare se le sporcano e trasformano la mondezza in oro: nel lontano 1992 il pentito di camorra N. Perrella ebbe a dire: “la mondezza è oro”, e noi aggiungiamo,più se ne produce e più si guadagna” a danno dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Il commissariamento di 14 anni, con conseguente sperpero di danaro pubblico non è servito a risolvere il problema, anzi ha continuato a martoriare la nostra terra provocando un disastro ambientale e sanitario di notevoli proporzioni.
Affinché termini questa mattanza è necessario far sentire la nostra voce, con un’ampia partecipazione a questa manifestazione e ad altre che verranno.
Questa iniziativa si unisce a tante altre, organizzate dai cittadini che lottano da tempo per il misconosciuto diritto alla salute ed è finalizzata ad ottenere un immediato avvio della
RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA E DEL CONSEGUENTE RICICLAGGIO.

RETE CAMPANA SALUTE AMBIENTE.

martedì 18 dicembre 2007

MENZOGNE IN DIRETTA

raccomandato a chi non ha visto il programma di LA7 ieri sera, a chi tentava di vederlo ma ha preso sonno sul più bello, a chi l'ha visto ma gli è sfuggito qualche passaggio perché ha avuto un attacco acuto di diarrea e si è dovuto assentare dallo schermo (siamo in periodo di influenza e di virus).
potete visionare http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp?idblog=ILARIA_DAMICO_-_Exit_15&id=1509

AUGURI DI BUON NATALE !!!!

Corteo di protesta: sabato 22 dicembre

Dal meetup napoli
"Questa volta ci sentiranno veramente.Alla manifestazione prenderanno parte anche il nostro comitato flegreo e quelli di Giugliano e Pozzuoli, oltre alla rete camapana rifiuti ZERO ed altri. Partiremo da Piazza del Gesù per arrivare fin sotto la prefettura di Napoli, a piazza del Plebiscito. Il piano Pansa sembra favorire l'incenerimento a discapito della raccolta differenziata. Vogliamo forse questo? Vogliamo forse che continuino a trovare soluzioni tampone invece di definitive?Se non li fermiamo continueranno all'infinito, o meglio fino a quando potranno. La nostra voce deve farsi sentire. Abbiamo bisogno di tutta la partecipazione possibile di chiunque. Mettiamo da parte le faccende personali ed uniamoci assieme per una giusta causa.Perchè con la salute, non si scherza!"
CORTEO DI PROTESTASABATO 22 DICEMBRE ore:10.30 Piazza del Gesù - Napoli

mercoledì 12 dicembre 2007

IL MOVIMENTO IMMOBILE




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domenica 9 dicembre 2007

sabato 8 dicembre 2007

VOGLIAMO RECUPERARE CIO' CHE ABBIAMO PERSO?

.....Nostro primo compito quindi deve essere quello di persuadere la gente. Bisogna che noi richiamiamo l'attenzione degli uomini sui mali che soffrono e sulla possibilità di distruggerli, bisogna che suscitiamo in ciascuno la simpatia pei mali altrui ed il desiderio vivo del bene di tutti. A chi ha fame e freddo noi mostreremo come sarebbe possibile, e facile, assicurare a tutti la soddisfazione dei bisogni materiali. A chi è oppresso e vilipeso, noi diremo come si può vivere felicemente in una società di liberi e di uguali, a chi è tormentato dall'odio e dal rancore, noi additeremo la via per raggiungere, armando i propri simili, la pace e la gioia del cuore. E quando saremo riusciti a far nascere nell'animo degli uomini il sentimento di ribellione contro i mali ingiusti ed evitabili di cui si soffre nella società presente, ed a far comprendere quali sono le cause di questi mali e come dipenda dalla volontà umana l'eliminarli, quando avremo ispirato il desiderio vivo, prepotente, di trasformare la società per il bene di tutti, allora i convinti...si uniranno e vorranno, e potranno, attuare i comuni ideali. Sarebbe assurdo ed in contraddizione col nostro scopo il voler imporre la libertà, l'amore fra gli uomini, lo sviluppo integrale di tutte le facoltà umane, per mezzo della forza. Bisogna dunque contare sulla libera volontà degli altri, e la sola cosa che possiamo fare è quella di provocare il formarsi ed il manifestarsi di detta volontà. Ma sarebbe però egualmente assurdo e contrario al nostro scopo l'ammettere che coloro i quali non la pensano come noi c'impediscano di attuare la nostra volontà, sempre che essa non leda il loro diritto ad una libertà eguale alla nostra....Ma a questo si oppongono - e si oppongono colla forza brutale - coloro che sono beneficiari degli attuali privilegi e dominano e regolano tutta la vita sociale presente....Essi hanno polizie, magistrature, eserciti creati appositamente per difendere i loro privilegi....Gelosi dei loro interessi presenti e immediati, corrotti dallo spirito di dominazione, paurosi dell'avvenire, essi, i privilegiati, sono, generalmente parlando, incapaci di uno slancio generoso, sono incapaci benanco di una più larga concezione dei loro interessi....Al popolo che vuole emanciparsi non resta altra via che quella di opporre la forza alla forza. Risulta da quanto abbiamo detto che noi dobbiamo lavorare per risvegliare negli oppressi il desiderio vivo di una radicale trasformazione sociale, e persuaderli che unendosi, essi hanno la forza di vincere, dobbiamo propagare il nostro ideale e preparare le forze morali e materiali necessarie a vincere le forze nemiche, e ad organizzare la nuova società....Noi abbiamo da fare cogli uomini quali sono nell'attuale società, in condizioni morali e materiali disgraziatissime, e c'inganneremmo pensando che basta la propaganda per elevarli a quel grado di sviluppo intellettuale e morale che è necessario all'attuazione dei nostri ideali. Tra l'uomo e l'ambiente sociale vi è un'azione reciproca. Gli uomini fanno la società come essa è, e la società fa gli uomini come essi sono, e da ciò risulta una specie di circolo vizioso. Per trasformare la società bisogna trasformare gli uomini, e per trasformare gli uomini bisogna trasformare la società....

Frammenti tratti dal programma anarchico di Errico Malatesta

Forse possiamo ripartire da questo?

Mi aspetto riflessioni e spunti, anche e soprattutto critici, ovviamente.

RESOCONTO CONVEGNO 4 DICEMBRE

Il 4 dicembre presso la sala consiliare del Comune di S. Anastasia s' è tenuto l'incontro pubblico "Problema rifiuti e tecnologie" e s'è discusso sulle reali possibilità applicative degli impianti di dissociazione molecolare per il trattamento dei rifiuti, illustrate dalla società ENERGO,che li realizza.
Gli altri sindaci dell'area vesuviana non hanno partecipato al convegno, nonostante l'invito.
Il punto di vista del sindaco di S.Anastasia è stato il seguente:"penso che i sindaci debbano aprirsi al problema rifiuti.Il problema rifiuti non può avere colore politico. Il termovalorizzatore non risolverà i nostri problemi. La differenziata è la piattaforma sulla quale costruire qualcosa di importante...Nonostante la comunità scientifica ritiene che il dissociatore molecolare non sia un passo avanti, ma un passo indietro, ho tentato un approccio laico nei confronti di esso".
Un discorso chiaro e condivisibile, ma non soddisfacente.Infatti, per le strade di S.Anastasia la situazione, per quanto riguarda i rifiuti, è la stessa, se non peggiore, di quella degli altri paesi vesuviani. Per questo abbiamo chiesto:"perchè molti comuni, tra cui Terzigno e S.Anastasia, non sono partiti ancora con la raccolta differenziata, invece di prometterla soltanto?
Perchè i sindaci della zona sono assenti dal convegno?
Perchè i cittadini devono pagare esosamente un servizio che non ricevono?"

Ma a queste domande nessuna risposta.
Tornando al dissociatore, i dati salienti si possono così riassumere:
Costi: impianto da 2000 kg/h (16000 T/anno) 1.1MWel +2.5MWt :euro 10.000.000
impianto da 4.000kg/h (32000 T/anno)2.4MWel + 5MWt : euro 15.000.000
"La tecnologia della trasformazione del materiale organico in Syngas, attuata attraverso il processo di dissociazione molecolare è stata sviluppata come approccio modulare al problema dello smaltimento del materiale organico e della sua succesiva trasformazione in energia,dalla quale si possono ottenere ricavi economici".
L'ambiente della dissociazione molecolare è avverso alla formazione di diossine (MA NON ESTRANEO).
Tra le tipologie di combustibile che possono essere trattati dal dissociatore si trovano anche rifiuti solidi urbani indifferenziati.
Secondo alcuni degli intervenuti, il dissociatore non può essere la soluzione dell'emergenza, perchè non educa alla raccolta differenziata,
perchè,per quanto possa essere un investimento, esso costa troppo,
perchè il problema diossina non viene eliminato,nonostante la quantità(di diossina) sia ridotta al minimo,
perchè i dati tecnici riguardanti l'impatto ambientale sono solo quelli presentati dalla ditta produttrice.Infine risulta difficile capire come mai l'unico impianto realizzato in Europa sia situato in Islanda!
Importante, a mio avviso, al di là delle notizie relative al dissociatore molecolare, è stato l'incontro con un altro movimento di S. Anastasia, che come noi, fuori dalla logica speculativa o affaristica, cerca di battersi contro questo piano rifiuti e questa situazione di emergenza ambientale e sanitaria.

sabato 1 dicembre 2007

Convegno Risparmio energetico

Il gruppo Cittadini Attivi di San Gennaro Vesuviano, in collaborazione
con l'assessore all'ambiente, promuove il convegno:
Risparmio energetico e cambiamenti climatici.
Per l'occasione sarà proiettato un filmato sull'argomento.
Sala consiliare del Comune di San Gennaro Vesuviano 1 Dicembre Ore 17,30
Gruppo cittadini attivi




mercoledì 28 novembre 2007

GLI INCAZZATI

Ci si può incazzare quanto si vuole, anche perché ognuno di noi ha tanti motivi di incazzarsi. Non mi riferisco alle proprie faccende personali, ma a come, tutti noi, stiamo assistendo inermi allo spegnersi di un'esperienza che è stata, sotto tantissimi punti di vista, positiva ed entusiasmante. E certamente questo fa incazzare, e, soprattutto, si finisce poi col prendersela con chi, probabilmente, non c'entra niente. Francamente, io non ci sto capendo più niente. Non abbiamo più un minimo di strategia, abbiamo perso completamente di vista quel minimo di obiettivi che dovevano rappresentare la guida per le nostre azioni, non siamo più in grado di pianificare un accidente, campiamo alla meno peggio, sperando che qualcuno di noi si faccia venire in mente qualche idea, si muova, faccia cose, per dirla alla Nanni Moretti. Ci siamo assuefatti anche noi? Il timore reverenziale verso i nostri politici (si fa per dire, quelli lì, insomma!) ha colpito anche noi? No, giammai! Ma questo continuo rodersi dentro, tra consapevolezza della necessità di dover fare qualcosa, oggi forse più di ieri, e del blocco psicologico, che, come gruppo, stiamo vivendo, genera quel conflitto che sfocia.... nell'incazzatura. È il segno che la nostra coscienza non è tranquilla. Ma, vedendone il lato positivo, questo ci dovrebbe indurre a trasformare l’incazzatura in azione. Quale? La solita! Il paese è quello che abbiamo conosciuto quando agivamo, basta vedere come è stata ridotta la zona dei Campitelli: peggio, molto peggio di prima! La differenziata è un altro argomento che è sempre stato al centro di discussioni senza fine. Spiegare alla gente, si fa così e così, il lunedì questo, il martedì quest’altro, ecc. ecc. MA LA DIFFERENZIATA NON PARTE, anche se la gente sa come si fa. E non parte, perché non conviene farla partire a chi, invece, per dovere, dovrebbe farla partire, cioè a quelli là (qualcuno, inguaribile ottimista, li chiama ancora politici). Ed allora? Continuiamo a spiegare alla gente come si fa la differenziata? Sì, perché non si sa mai, vuoi vedere che qualcuno si trasferisce a Domodossola o a Trento? Conoscendo la teoria della differenziata, almeno non ci fa fare brutta figura!

dal MATTINO DEL 25 NOVEMBRE 2007

MARTEDI' 4 DICEMBRE 2007 ORE 18:30 PRESSO LA SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI SANT'ANASTASIA UN TECNICO DELLA ENERGO ILLUSTRERA' IL DISSOCIATORE MOLECOLARE: FUNZIONAMENTO,COSTI, VANTAGGI DI OTTENERE DALL' INCENERIMENTO DEI RIFIUTI, SENZA EMISSIONI ESTERNE, ENERGIA ALTERNATIVA.
TRA I SINDACI DEI COMUNI INVITATI COMPARE ANCHE QUELLO DI TERZIGNO.
NON SI LEGGONO PERO' I COMUNI DI BOSCOREALE E DI BOSCOTRECASE.
PERCHE'?
POSSIAMO PENSARE DI PARTECIPARE ANCHE NOI, STUPIDI DECEREBRATI UTOPISTI?

Come chiestomi dal dott. Marfella....

.....pubblico la lettera inviatami in riferimento alle ennesime menzogne comparse su REPUBBLICA ed all'ennesimo ricatto per fare partire il Mostro di Acerra da parte della FIBE.

L’ INCENERITORE DI ACERRA COME QUELLO DI COPENAGHEN:
MA MI FACCIA IL PIACERE!


Sono sinceramente indignato per le affermazioni riportate da alcuni organi di stampa da parte della FIBE: l’inceneritore di Acerra è uguale a quello appena costruito a Copenaghen.
Pur convinto sostenitore della Linea Rifiuti Zero, ritengo che si debba evidenziare quanto di falso riportato, allo scopo di smettere di fare prendere in giro i cittadini campani e i lavoratori con informazioni che mettono in rilievo, a mio parere, solo la criminale avidità di FIBE e di chi ha pensato e voluto il MAXI MOSTRO di Acerra, provocando un vero disastro ambientale.
Infatti, il citato inceneritore citato di Copenaghen (presumo l’impianto di Verstforbraending) tratta ogni anno non più di 325.000 tonnellate di rifiuti, cioe’ la metà di quanto previsto ad Acerra!
L’intera Danimarca (che ha una popolazione complessiva pressocchè pari alla sola Campania) ha infatti indirizzato l’impiantistica degli inceneritori verso impianti piccoli , circa 32 (dati del 2002), per un totale di incenerimento annuo di poco piu’ di 3 milioni di tonnellate di rifiuti , cioè poco più di quanto si produce nella sola Campania .
Ogni piccolo impianto, ben distanziato sul territorio, anche per distribuire al meglio l’inquinamento, ha quindi una portata non superiore alle 90.000 tonnellate/anno, cioè non superiori alle 200 tonnellate al giorno, dieci volte meno delle 1.800 tonnellate al giorno previste per il mostro di Acerra!
La cifra di 75 milioni di euro da pagare ancora per completare il Mostro, è persino sufficiente a costruire e completare ex-novo un singolo inceneritore di dimensione medie europee di circa 90.000 tonnellate/anno con le dovute garanzie di impiantistica .
Il Piano PASER 2007, che pure contiene gravissime aberrazioni in tema di impianti di incenerimento mascherati da impianti a biomasse, sancisce pero’ che sono sufficienti non più di 25 milioni di euro per costruire impianti di incenerimento da 100-120.000 tonnellate/anno .
Quindi con 75 milioni se ne possono costruire tre nuovi da oltre 300.000 tonnellate/anno.
In tempi brevi, quindi, si sarebbero potuti costruire (se si voleva) impianti di incenerimento in grado di bruciare il 25% del materiale post- consumo (e non rifiuti) di Napoli.
Con adeguati e idonei impianti di compostaggio per il 30% di “umido” e la raccolta differenziata al 50 % di legge, a Napoli saremmo quasi a posto.
Con Toto’, mi viene solo da dire con amarezza “Ma mi faccia il piacere!” quando si insiste a volere prendere in giro la gente affermando che un maxi impianto come quello di Acerra inquinerà di meno dei suoi piccoli “gemelli” di Vienna, Copenaghen, ecc .
E’ come volere fare credere a tutti che un TIR possa, con le dovute marmitte catalitiche di ultima generazione, inquinare meno di una FIAT 500.
L’Avidità dei “Signori degli Impianti” in questo secolo è Demone più pericoloso e dannoso del Demone dei “Signori della Guerra”, che ha trascinato nel disastro Nazioni intere come il Giappone nel secolo scorso. La Terra intera oggi sta per essere trascinata nel disastro.
Noi in Campania viviamo tutti questo disastro unico al mondo non certo a causa degli ambientalisti idealisti duri e puri, utile copertura mediatica, ma per la pura avidità di puntare a maxi impianti (irrealizzabili in tempi brevi) che devono bruciare tutto senza raccolta differenziata per incassare al massimo (e a vantaggio di pochi) sull’incenerimento dei rifiuti, ricattando tutto e tutti: oggi si ricatta utilizzando i salari dei dipendenti addetti alla costruzione del Mostro.
Ad Acerra, in una zona già disastrata da diossina, e per legge, al massimo si dovrebbe costruire un impianto che sia veramente come quelli di Vienna o Copenaghen, e cioè almeno il 50% piu’ piccolo!
Vuoi vedere che sarebbe gia’ in funzione? Quousque tandem………?

Napoli 27 novembre 2007
Antonio Marfella
Tossicologo oncologo

mercoledì 21 novembre 2007

La truffa della finta class action
Ing. Michele Trancossi - Università di Modena e Reggio Emilia

Finalmente una speranza di Class Action si apre anche in Italia. Anzi, con l'emendamento Bordon rischia di chiudersi definitivamente in Italia.
Che cosa significa il termine Class Action: significa permettere ai cittadini di poter avviare cause collettive nel caso di danni ricevuti da prodotti industriali, da eventi ambientali e da truffe finaziarie. Finalmente anche in Italia si apre lo spazio per i ricorsi collettivi, con un unico processo per tutti i cittadini coinvolti.

Cos’e’ la Class Action – aspetti positivi
Potremo attivare una class action per chiedere il risarcimento in caso di:
· danni da prodotti difettosi,
· danni da fumo,
· danni da medicinali,
· danni da abuso di posizione dominante,
· truffe finanziarie.

I consumatori potranno chiedere finalmente risarcimenti alle grandi aziende. È la class action, terrore delle industrie americane , che dalla fine degli anni Sessanta sborsano cifre milionarie per pagare i danni a cittadini inferociti.

Storia della class action
La prima multinazionale messa sotto accusa fu proprio la General Motors , simbolo dell’industria statunitense, denunciata per l’inaffidabilità e l’insicurezza di un modello di auto che aveva prodotto. Era il 1965.
In Italia, il primo tentativo di inserire nel nostro ordinamento l’azione risarcitoria collettiva, risale solo al 2001. Ma da allora le associazioni di consumatori conducono una battaglia asprissima perché anche da noi sia possibile far valere i diritti di chi compra e usa i prodotti. Con la class action, il consumatore diventa parte civile, e con lui l’intera collettività: la causa, quindi, non è più quella del singolo contro un gigante, ma quella di una comunità contro un’azienda. Chissà che ne penserebbero Parmalat, Cirio, piuttosto che la banca popolare di Lodi, Nextra-Intesa, Unicredit-Capitalia di quest’asso nella manica dei cittadini consumatori.

La class action illiberale di Tex Willer
Questo anche se l’emendamento proposto da “Tex Willer” Bordon e da Roberto Manzione e’ difficilmente applicabile e presenta numerosi e pesanti limiti. Dopo una enunciazione di principi degenera in un regolamento applicativo assolutamente limitativo dei diritti dei cittadini.
Si tratta di un modello fortemente limitativo e praticamente inutile, cosa ben diversa da quella americana, che fa tremare le grandi holding, le multinazionali, i cartelli e i poteri forti, grazie a un potere che è realmente dato in mano al consumatore e al cittadino. Ogni cittadino è legittimato a promuovere una class action, la cui regolarità deve essere vagliata e approvata dall’autorità giudiziaria che nomina un curatore. Non ci sono limitazioni riguardo alle tipologie di risarcimenti che saranno oggetto della class action.

La proposta Bordon-Manzione, purtroppo approvata in finanziaria, e’ altra cosa. La solita legge pasticcio all’italiana. Rispetto al modello statunitense limita fortemente il campo d’azione e il numero dei soggetti cui è data facoltà di intentare un’azione risarcitoria collettiva (class action).
I due eroici senatori, complici Dini e Mastella, hanno imposto la collocazione giuridica nel Codice del Consumo. Questa limitazione e’ fondamentale, in quanto permette la class action solo nel campo degli illeciti contrattuali, per cui ogni altro illecito di natura non contrattuale, che lede i diritti o arrechi dei danni a una pluralità di soggetti, non potrà essere materia di una simile procedura. Facciamo un esempio: se una centrale elettrica, un’industria o un inceneritore inquinando provocano malattie diffuse alla popolazione, tra cui silicosi e cancro, non potranno essere perseguite mediante class action, ma solo mediante azioni individuali che si sommeranno rallentando il corso della giustizia.

Solo le associazioni dei consumatori che fanno parte del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), organo dello Stato, che fa capo al Ministero delle Attività Produttive, formato da 16 associazioni consumeristiche generaliste, potranno promuovere la class action. Si vede bene quindi che si assiste a una vera e propria delegittimazione e discriminazione nei confronti di tutti gli altri soggetti che potrebbero avere legittimo interesse a promuovere un’azione risarcitoria, tanto che su questo procedimento parecchi sono i dubbi riguardo la correttezza costituzionale.
La class action di Bordon e Manzione poi si comporta come un Robin Hood al contrario, infatti giunge ad un paradosso incredibile: la vittoria di un’azione risarcitoria non comporterà automaticamente il risarcimento delle parti danneggiate, ma richiede che ciascun cittadino, sulla base della sentenza collettiva, possa decidere se aprire autonomamente delle singole cause per ottenere il risarcimento. Ecco una nuova allucinante lungaggine… nuove parcelle ad avvocati e nuove spese legali. Un aborto giuridico di questo tipo e’ degno della repubblica delle banane.

Governo e opposizione complici dell’ennesimo pateracchio
Il governo Mortadella, cioè il governo dei mille compromessi e degli equilibrismi puri, ha compiuto l’ennesimo aborto giuridico, complice anche l’opposizione, che ha votato contro o si e’ astenuta, non per sostenere un modello di class-action veramente liberale, ma per negarne anche il cenotafio, ovvero seppellendola completamente.

Troppo comodo per il signor Berlusconi dichiararsi a parole liberale, quando ogni sua azione va in direzione contraria, come in questo caso in cui ha guidato l’opposizione ad affossare con i denti anche questo primo, seppur sterile tentativo. Come scrive nel suo blog Stefano Pedica, deputato dell’Italia dei Valori, “Il Premier e il ministro Bersani, che ha anche presentato in proposito una PdL, hanno chiaramente già deciso che la class action si farà all’italiana, con buona pace delle procedure e del dibattito parlamentare, ma soprattutto delle legittime aspettative dei cittadini. Ora, devo denunciare, naturalmente, non solo il fatto di vederla diversamente dal governo sull’introduzione della class action in Italia, anche se in questo ritengo di stare dalla parte degli interessi del cittadino, ma anche e soprattutto il modo col quale sull’intera faccenda, e in misura ancora maggiore sul modello americano, è stato imposto il più assoluto silenzio. Per cui il cittadino non dovrà sapere, fino al fatto compiuto, che gli si sta tentando di rifilare una legge che sarà da lui scarsamente utilizzata, preferita, per ossequio ai poteri forti, ad altre proposte che realmente possono far valere diritti finora ignorati, e mi riferisco per esempio ai comitati delle vittime di disastri o attentati, ai risarcimenti per le vittime di contenziosi con la pubblica amministrazione o con gli enti locali, alle vittime di vere e proprie truffe finanziarie come i tango bond, Cirio o Parmalat, alle vittime di reati contro l’ambiente, alle vittime di violazioni contrattuali da parte di colossi della finanza e del mercato.”

Il commento di Confindustria
L’organo di stampa di Confindustria, il sole 24 ore si scaglia con violenza inaudita con questo provvedimento. Sembra l’ennesima operazione concordata tra i membri della casta, l’ennesima dichiarazione formale di fronte ad un testo inutile e dannoso:

Il testo approvato dal Senato sulla class action è un atto grave di ostilità all'impresa e sarà un disincentivo nell'attrazione di capitali stranieri. «È un provvedimento rozzo - dice un comunicato di Confindustria - che espone le aziende italiane e i loro lavoratori a gravi rischi. E i benefici per i consumatori saranno sostanzialmente risibili». Un testo definito «rudimentale», che metterà le imprese nelle condizioni di subire ricatti di ogni tipo, che presenta chiari profili di incostituzionalità, perché legittima associazioni ad agire per conto di singoli senza averne il diritto. La Costituzione prevede infatti la sola titolarità del singolo ad agire se danneggiato. «Si consente la possibilità di agire come soggetto collettivo ad associazioni da individuare - scrive Confindustria - senza stabilire alcun parametro in termini di rappresentatività. E contrariamente agli ordinamenti di altri paesi non si definisce la platea nei cui confronti l'eventuale provvedimento del giudice produrrà effetti». Azioni che, anche se basate sul nulla, potrebbero portare, in caso di società quotate, a turbative di mercato con conseguenze pesanti a danno dei risparmiatori e dei piccoli azionisti. Un «capolavoro negativo», dunque, che renderà ancora più complicata e difficile la vita a migliaia di piccole, medie e grandi imprese. «È grave - chiude il comunicato - che la maggioranza di governo abbia anteposto logiche di puro equilibrio parlamentare alle ragioni del mondo produttivo accogliendo una proposta improvvisata ed estemporanea che nulla c'entra con la legge finanziaria. Con una fretta sospetta, evitando qualsiasi dibattito e qualsiasi confronto, si è voluto approvare un provvedimento che rappresenta una pesante minaccia per gli unici soggetti che possono assicurare la crescita economica».

La casta unita per affossare definitivamente una possibilità per i cittadini
Gli oligarchi riuniti, adesso faranno finta di scontrarsi, di discutere sulla costituzionalità o meno della class-action. Cercheranno di farci credere che si tratti di un provvedimento vero, che tuteli veramente qualcuno, ma oscureranno tutti i limiti, che di fatto ne impediscono l’esercizio.
Siamo in Italia, basta parlare di una cosa, basta appropriarsi di un nome, per fare credere al popolo meno educato alla democrazia governante del mondo di avere fatto qualcosa. Il tam-tam dei giornali di regime farà il resto: cioè riuscirà a far credere alla casalinga di Voghera che potrà essere risarcita se il robot da cucina funziona male… Ma non spiegherà che per ottenere anche un solo euro occorreranno vent’anni e tante spese legali.

Finalmente sappiamo quali sono le associazioni consumatori legate alla CASTA
Per fortuna ora, dopo le dichiarazioni delle diverse associazioni consumatori, i cittadini avranno il modo di scegliere a chi rivolgersi per l’assistenza legale.
Per la maggior parte delle associazioni dei consumatori si tratta di una "vittoria dei cittadini". Uniche voce fuori dal coro sono quelle dell'Aduc e del Codacons secondo le quali, invece, la norma approvata produrrà "effetti contrari a quelli sperati".

"Siamo molto soddisfatti del voto al Senato a favore della class action - commenta il Presidente dell'Adoc Carlo Pileri - dopo anni di battaglie finalmente il consumatore italiano potrà avere a sua disposizione un ulteriore e fondamentale strumento di tutela per far valere i suoi diritti e per ottenere un comportamento più corretto da parte di imprese spesso troppo spregiudicate verso i consumatori". Positivo anche il commento del Movimento consumatori e Movimento difesa del cittadino che definiscono l'approvazione "una conquista non solo per i consumatori, ma per il mercato e per uno sviluppo economico equilibrato del Paese. E' una svolta decisiva verso una migliore tutela dei diritti dei consumatori e anche uno stimolo per le aziende ad operare nell'offerta di beni e servizi senza clausole vessatorie, senza pubblicità ingannevoli e all'insegna della qualità e della trasparenza". Sulla stessa linea anche Confconsumatori che definisce l'ok del Senato "una gran bella notizia per i consumatori. Ci auguriamo che la Camera possa velocemente approvare a sua volta l'introduzione di questo importantissimo strumento". Per Paolo Landi dell'Adiconsum, "l'approvazione in Finanziaria è un fatto storico. Non solo i consumatori saranno più tutelati, ma anche le imprese che operano correttamente nel mercato". Secondo Elio Lannutti di Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori, "la class action tutela le imprese più serie modernizzando un paese di troppi furbetti, che sguazzano nelle truffe e nei raggiri a danno del mercato e dei consumatori". Questa norma, aggiungono le due associazioni in una nota, è "una sconfitta per Confindustria, banche ed altre lobby che invece di difendere l'illegalità avrebbero fatto bene ad appoggiare strumenti di modernizzazione utili a competizione e al mercato".

Sconfitta, si ma di Pirro viene da dire.
Ma anche quelle più libere, come ADUC e Codacons
Qualche altra associazione e una buona fetta del movimento Beppe Grillo la pensa in modo diverso.
Di segno opposto le dichiarazioni di Codacons e Aduc.
Codacons afferma: "purtroppo l'Italia avrà la class action all'italiana, ossia una schifezza. Ben lungi dall'essere un'azione collettiva dei consumatori simile a quella americana, il Senato ha approvato un pastrocchio. Non c'è danno punitivo ed i consumatori potranno avere un risarcimento solo se giovani, visto che dovranno aspettare almeno 20 anni prima di poter avere una liquidazione dei danni. Almeno 3, infatti, i giudizi, con almeno 3 gradi l'uno, per un totale di 9 processi".

Giudizio negativo anche per l'Aduc che sottolinea: "con questo voto vengono favorite delle corporazioni che avranno il monopolio dell'azione giudiziaria a dispregio dell'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge".
Su questa questione manca solo la voce di Beppe Grillo. Non avrà le mani in pasta anche lui con qualche lobby consumeristica? Speriamo di sentirlo presto, come ha fatto su altre questioni. Sviare l’attenzione sul suo scontro con Mastella non mi sembra opportuno, almeno in questo momento.

Michele Trancossi / Università di Modena e Reggio Emilia

martedì 20 novembre 2007

Conferimento plastica alla Erreplast

Giovedì 22 novembre
Appuntamento in piazza Troiano Caracciolo del Sole (Terzigno) alle ore 15,15 per recarsi all'azienda Erreplast (Gricignano di Aversa) dove conferire, in forma volontaria e gratuita, la plastica raccolta.

venerdì 16 novembre 2007

PANSA SI RIMANGIA LE PROMESSE!

Il Commissario Pansa aveva promesso di ascoltare il parere delle Comunità prima di approvare il Piano Rifiuti. Sembra che abbia deciso di decidere lui.
Su Napolionline.org la registrazione del suo intervento presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti
http://www.napolionline.org/content/view/7427/113/
tuttavia, si può ascoltare l'originale anche su RadioRadicale
http://www.radioradicale.it/scheda/239825/commissione-parlamentare-di-inchiesta-sul-ciclo-dei-rifiuti-e-sulle-attivita-illecite-ad-esso-connesse

giovedì 15 novembre 2007

AVVISO RIUNIONE

Appuntamento STASERA alle ore 20.30 in piazza a Terzigno.

sabato 10 novembre 2007

Gazebo


A causa del maltempo il gazebo si è rotto...l'abbiamo smontato e conservato...

venerdì 9 novembre 2007

RACCOLTA STRAORDINARIA DELLA PLASTICA

La Erreplast SRL di Gricignano di Aversa ci ha assicurato che possiamo conferire
presso l'azienda la plastica da riciclare, a titolo volontario e gratuito, basta avvertire
un po' in anticipo.
Pertanto invitiamo tutti a diffondere la notizia e conservare la plastica presso
le proprie abitazioni.
In seguito, in una riunione, il Movimento darà indicazioni su come conferire la
plastica.

MEMORANDUM

Tanto per non dimenticare il nostro obiettivo fondamentale, la RACCOLTA DIFFERENZIATA, ricordiamo un po' di numeri riguardanti la lunga vita dei rifiuti:
  • Fazzoletti di carta------ 3 mesi
  • Giornale--------- 3 - 12 mesi
  • Filtro di sigaretta------ 1 - 2 anni
  • Chewing - gum--------- 1- 2 anni
  • Lattina di alluminio------ 10- 100 anni
  • Piatti, bicchieri, bottiglie di plastica ------- 100 - 1000 anni
  • Sacchetto in plastica ------- 100- 1000 anni
  • Polistirolo--------- 1000 anni
  • Vetro------ 4000 anni

I RIFIUTI sono una RISORSA, sfruttiamola!

Elena

giovedì 8 novembre 2007

ECOLOGIA E SALUTE di Antonio Marfella

mi permetto di riportare qui l'articolo che il dott. Marfella ha pubblicato su una rivista dell'ordine dei medici della provincia di Napoli

E’ NECESSARIO potenziare la prevenzione primaria per rieducare l’individuo al rispetto del territorio e a un corretto stile di vita.

In Campania, nell’anno appena trascorso, avere scoperto e presocoscienza di uno dei più grandi
disastri ambientali mai vissuti dall’Umanità intera a seguito delcommercio illegale di rifiuti tossici, nella completa assenza di un corretto ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani, obbliga tutti i medici ad una profonda riflessione operativa sui temi della tutela dell’Ambiente non certo solo per diffondere una cultura ecologista ma addirittura per salvare il Sistema Sanitario Nazionale quale strumento universale di solidarietà sociale e tutela della salute pubblica.
La Storia e lo sviluppo del Sistema Sanitario in Italia hanno infatti inizio nel XIX secolo: dal nucleo centrale dei servizi per l’Igiene Pubblica ha origine, secondo un processo unitario che investe tutti i Paesi d’Europa, il Sistema Sanitario. A partire dalla metà del XIX secolo la Medicina perde gradualmente il contenuto originario di attività morale ed assume invece una connotazione economica.
Esce cioè dal dominio delle relazioni etiche ed entra in quello delle relazioni economiche. Inizia così quell’intreccio fra aspetti morali ed economici della Medicina che ha caratterizzato sino ad oggi la Storia della Sanità.
L’assistenza sanitaria assume natura di problema distributivo di servizi sanitari finalizzati alla risoluzione di momenti di conflittualità sociale a seguito delle notevoli e gravi disomogeneità nella qualità della vita media della popolazione .
Lo Stato assume e si ritaglia un ruolo definibile come «deflattivo» in quanto la politica statale si indirizza al contenimento della domanda di assistenza e si limita all’essenziale per quanto concerne la offerta dei servizi . La Rivoluzione Industriale, nel suo impeto, induce significativi mutamenti nella organizzazione sociale, produttiva ed economica degli Stati, che genereranno i conflitti e le ideologie che hanno dominato il XX secolo, ma non è in grado di alterare, nell’impatto complessivo, in modo significativo il rapporto Uomo/Ambiente, fatta eccezione per le sole città metropolitane (ad esempio, Londra di fine Ottocento).
Tale ruolo «deflattivo», dopo un periodo di circa cinquant’anni nella seconda metà del XX secolo, in cui, come sancito dalla nostra Costituzione, il diritto alla salute diventa un diritto costituzionalmente riconosciuto dallo Stato Italiano nei confronti dei propri cittadini, e la Medicina diventa patrimonio universale e pubblico sino alla costituzione del Sistema Sanitario Nazionale (1988), sembra oggi prepotentemente tornare alle sue origini di semplice contenimento della domanda assistenziale e di erogazione di servizi sanitari essenziali. Le cause sono da ricercare non solo nell’aumento del numero e soprattutto della età media della popolazione e quindi dei conseguenti «bisogni» sanitari, ma soprattutto in un eccezionale incremento dei costi della assistenza sanitaria legati al vertiginoso sviluppo tecnologico degli ultimi trenta anni nella diagnostica, nella chirurgia e soprattutto nella farmaceutica, che appare regolata da norme sulle brevettazione che, specie quando riguarda malattie ad alto impatto sociale come i tumori, sembrano oggi gravemente anacronistiche in un mondo ormai globalizzato,
densamente popolato, e in costante invecchiamento. Mentre quindi da un lato si assiste ad un palese «ritorno alle origini» con riduzione progressiva di servizi e prestazioni sanitarie pubbliche prevalentemente per il vertiginoso incremento dei costi, dall’altro tale vertiginoso incremento globale della attività industriale e produttiva ormai in tutto il Pianeta, mostra evidenti ripercussioni non soltanto nelle aree urbane metropolitane, sempre più grandi ed estese, ma, come purtroppo accertato dal surriscaldamento globale del Pianeta per eccesso di produzione di CO2, ha dimostrato di avere spostato l’equilibrio Uomo/Ambiente di gran lunga verso le esigenze di «consumo» dell’Uomo, senza tenere in alcun conto la tutela delle risorse dell’Ambiente in cui l’Uomo vive e dal cui equilibrio ecologico ha fondamento e base la sua Salute.
Singolo ma significativo esempio di quanto sovrariportato e principale risorsa ambientale da difendere nell’immediato futuro: il progressivo ridursi ed inquinarsi dell’acqua potabile quale bene pubblico e farmaco essenziale per la vita dell’Uomo. La Medicina Preventiva, pertanto, nel suo differenziarsi nei tre momenti essenziali della Prevenzione Primaria, Secondaria e Terziaria, negli ultimi decenni ha investito risorse (sempre pochissime nel complesso) prevalentemente nella Secondaria (screening) e finanche nella Terziaria (nel follow-up di patologie).
Oggi, a mio parere, diventa invece essenziale e indispensabile recuperare risorse, azioni e potenziare enormemente in tutti i suoi aspetti la Prevenzione Primaria, con una difesa ad oltranza dell’Ambiente quale primo ed invalicabile baluardo a tutela del contenimento dei bisogni sanitari dell’Uomo sia negli aspetti di educazione a corretti stili di vita individuali (es. lotta al fumo di sigaretta) che collettivi (es. politiche del traffico veicolare urbano e lotta agli inceneritori).
Dal momento che i rischi per la salute sono largamente legati oggi al degrado ambientale e ai modelli di vita, i medici devono pertanto orientare con decisione il loro ruolo professionale e civile nell’incidere verso una promozione della Salute anche attraverso draconiane scelte di tutela ambientale.

domenica 4 novembre 2007

APPELLO DA GIUGLIANO

I comitati dell'area giuglianese continuano a presidiare senza sosta il sito di stoccaggio di Taverna del RE. Ieri sono stati bloccati i tir e costretti a tornare indietro. Nonostante l' ordinanza di stop firmata dal sindaco su prescrizione dell'ASL per carenza sanitaria, infatti i camion hanno continuato il loro sporco lavoro, che solo la mobilitazione dei comitati è riuscito ad impedireIntanto è confermato per Lunedì 5 Novembre alle ore 15, in concomitanza dell’incontro con il Prefetto Pansa, il presidio a Taverna del Re per bloccare il sito con il sostegno degli altri comitati campani ed i movimenti che si battono per un altro piano rifiuti senza inceneritori e megadiscariche.

ACCORRETE TUTTI!

RETE CAMPANA COMITATI SALUTE AMBIENTE

giovedì 1 novembre 2007

L' inceneritore


pastello su cartoncino - Cristina Sodano

STATO AVVELENATORE E CORRUTTORE.

Se un Governo dichiara una “zona di interesse nazionale per l’alto rischio ambientale” e, pertanto, decide di finanziare opere di bonifica, nel contempo dovrebbe adottare la più elementare delle profilassi: quella di impedire che in quella medesima zona si verifichi un ulteriore degrado e almeno che non giungano altri veleni ambientali.
Se lo stesso Governo decide, invece, di localizzare nella medesima zona discariche (Terzigno), mostruosi depositi di ecoballe (Giugliano) o enormi inceneritori (Acerra) questo significa che quel Governo non solo non ha alcuna intenzione di bonificare sul serio l’ambiente ma, al contrario, ha deciso di avvelenarlo ulteriormente.
Perché dunque un Governo assume provvedimenti in apparenza così contraddittori? Perchè il Governo decide di immettere tali e tanti veleni proprio in quelle zone che ha dichiarato avvelenate e vicine al crack ecologico?
Che spiegazione logica c’è?
Analizziamo i fatti.
La Regione Campania da decenni vive nella cosiddetta emergenza rifiuti. Questo grazie alle scontate connivenze con il potere camorristico e alla mancata volontà di trovare soluzioni definitive. Ma la coscienza civile in una certa qual misura è cresciuta: nessuna comunità è disposta ad accettare impianti di smaltimento rifiuti anche a causa della loro dimostrata nocività e dell’alta incidenza di patologie di origine ambientale che vi sono sul territorio. Occorre, allora, trovare un sistema per ottenere il consenso della maggior parte della popolazione di quelle aree in cui si devono localizzare tali impianti. Chi è che può garantire tale consenso? Il potere politico più prossimo ai cittadini, le amministrazioni comunali, ovviamente.
Quali sono le pressioni che si possono fare su queste amministrazioni? La prima è il ricatto: se un Sindaco ha una casa abusiva, ad esempio, si può chiudere un occhio o si possono aprirli entrambi, dipende dal comportamento più o meno condiscendente del primo cittadino. La seconda, più forte è la corruzione: se una zona è dichiarata ad alto rischio ambientale, lo Stato finanzierà opere di bonifica. Per fare questo, trasferirà soldi alle amministrazioni locali, finanzierà Società di bonifica che a loro volta assumeranno dipendenti (seppur precari). Soldi e clientele, il pane quotidiano di certi amministratori. Non potendo fare questo in via ordinaria, allora lo Stato crea due grandi commissariati straordinari: quello per la gestione dell’emergenza rifiuti e quello per le bonifiche. Ad entrambi giungono ingenti finanziamenti. In tal modo si rabboniscono i sindaci che, a loro volta, rabboniscono le comunità. Ecco perché la zona di impianto deve coincidere con la zona di bonifica. Non per una follia del legislatore, bensì per il lucido calcolo che solo l’impegno di risorse straordinarie può corrompere le amministrazioni locali. Ricordate come ad Ariano Irpino in cambio di 20 giorni di discarica furono concessi cinque milioni di euro per la messa in sicurezza e la bonifica del sito. Bonificare significa rimuovere i rifiuti “tal quale”. Allora perché non eliminarli a monte con la raccolta differenziata invece di continuare a sperperare soldi per la stessa immondizia? Evidentemente quello dei rifiuti è solo uno stratagemma per corrompere, controllare e far fluire ingenti somme in ogni direzione. Da un lato si accumulano veleni, dall’altro si rimuovono (ciclo vizioso). Lo Stato, senza idee qualificanti, incapace di progettare sviluppo, privo di autorevolezza amministrativa, si è trasformato in avvelenatore e Grande Corruttore. A farne le spese tutti i cittadini, amministratori corrotti ed ignoranti compresi, giacchè anche nelle loro famiglie ci saranno ammalati di cancro e figli malformi.

mercoledì 31 ottobre 2007

BEVETE BEER...

Bevete beer, la birra analcolica che non fa male. Questo è il simpatico slogan coniato dall’elegante sarcasmo del commissariato sui rifiuti e stampato su tutti i teloni che coprono le cosiddette ecoballe. Beer è forse l’acronimo di Balle Ecologiche E Rifiuti? Quelle balle che loro dicono innocue, che non fanno male o, almeno, è questo che vogliono dare a bere ai cittadini. Ma che spiritosi.
Intanto i sindaci vengono trattati come i pentiti di mafia: con la carota e il bastone. Se fanno i bravi anche lo Stato chiuderà un occhio su qualche affaruccio più o meno sporco e in più, magari, gli sarà permesso di intingere al colossale flusso finanziario legato alla bonifica, entrando in una parte della gestione speculativa e clientelare. Perché, sennò localizzare le discariche e gli inceneritori proprio nelle aree più inquinate soggette a bonifica? L’unica logica è quella dei flussi finanziari! Dunque la bonifica è solo un pretesto per inquinare. E più si inquina più si bonfica. Ma che scaltri.
Stasera sono andato a manifestare a Giugliano con i Comitati della zona. E’ il prototipo di quello che sarà Terzigno. Colossali piramidi di rifiuti incrementate dalla birra commisariale. Purtroppo anche qui la gente è in massima parte passiva. Poche centinaia di persone giunte dal terzo comune della Campania in termini di popolazione, qualche rappresentante dei movimenti di altre zone. Una polizia numericamente preponderante e arrogantemente determinata. Il resto della popolazione che fa? Chi, sfruttando il potere ricattatorio della Bossi-Fini è impegnato a speculare sul lavoro degli immigrati è tacitato anch’egli con carota e bastone. Chi è cliente dei politici acconsente. Chi ha la casa abusiva non può parlare. Il metodo del potere è lo stesso: inquinare per poi bonificare, permettere la perpetrazione di reati per poi ricattare. Le leggi sono fatte per essere violate, si sa. La violazione è permessa per poterne trarre profitto.
E, allora, festa! Inebriamoci con la beer accompagnata da un pasto a base delle mozzarelle fatte con latte di bufale extracomunitarie frammisto a quello paesano contaminato da brucella ed inquinato dalle diossine. Magari, sapientemente condita con i pomodori irrigati con la celebre acqua del Sarno.
Quella napoletana, lo dicono le statistiche, è, tra tutte le etnìe del belpaese, quella più rassegnata alla morte.

martedì 30 ottobre 2007

APPELLO DA TAVERNA DEL RE

I comitati di Giugliano durante l'assemblea di ieri presso il sito di taverna del Re hanno deciso di bloccare gli ingressi della struttura per impedire lo sversamento di ecoballe. Alle prime ore del mattino la polizia, con toni molto minacciosi, ha intimato lo sgombero del blocco per permettere alla lunga fila di camion che si è formata di compiere il loro sporco lavoro. I manifestanti che sono di turno al presidio cercano di resitere contando sull'apporto nelle prossime ore delle centinaia di persone che in queste settimane hanno partecipato alle assemblee dei comitati. Vi aggiorneremo sugli sviluppi. (Dal Comitato di Giugliano)

lunedì 29 ottobre 2007

RIUNIONE COMITATI CAMPANI SALUTE/AMBIENTE MARTEDI' 6 NOVEMBRE AD OFFICINA 99 (comunicato della rete dei Comitati)

Intanto cresce la mobilitazione a Giugliano contro taverna del Re che doveva chiudere entro il 31 Ottobre, per quella data è previsto presidio dei comitati. Partecipiamo tutti.Siamo di nuovo in "emergenza", mentre il nuovo piano rifiuti con la presenza dei due inceneritori ed annesso proliferare di discariche ha già iniziato il suo iter istituzionale. Da quando sarà pubblicato in rete, presumibilmente a breve, ci saranno 45 giorni di tempo per la presentazione di osservazioni. Avvenendo solo dopo la scrittura del piano, si tratta con molta probabilità di partecipazione puramente formale, magari per non incorrere nel blocco dei fondi comunitari, ma anche questa è una strada da percorrere per dare visibilità alla rete Campana dei Comitati ed alle alternative necessarie, nel procedere della resistenza sui diversi territori. Intanto è di nuovo emergenza per le strade, mentre l'avvelenamento continua senza sosta da Giugliano a Lo Uttaro fini a Macchia Soprana.

venerdì 26 ottobre 2007

LE METAMORFOSI DI UN GIOVANE DI BELLE SPERANZE

C'era un giovane di belle speranze che aveva osato correre da solo per la poltrona di sindaco, mentre tutti gli altri badavano bene a rifugiarsi sotto l'ala protettiva di questo o di quel signorotto che teneva ben salde le mani sulla città.
Un bel coraggio, non c'è che dire, in un paese blindato e monolitico, alla Ceausescu, per intenderci. Ma la sua iniziativa non ebbe l'esito sperato (anche se era scontato!), e fu solo consigliere comunale.
Quel giovane di belle speranze, da consigliere, non volle sottomettersi agli amorevoli suggerimenti che gli venivano dati dai suoi coraggiosi e leali amici e parenti (soprattutto), che lo spronavano a vendersi l'anima, a prostituirsi, per esser più chiari, pur di stare con i vincitori, convinti che qualche briciolina, qualche avanzo, sarebbe toccato anche a lui, e di conseguenza anche a loro.
Ma il giovane di belle speranze non si smosse dalle sue posizioni, e, a piè fermo, decise di stare con quegli sparuti, brutti, sporchi e cattivi, dell'opposizione (che coraggio, c'era pure uno che veniva da una città vicina, uno straniero! e rompeva sempre, così come continua a fare tuttora!).
In verità, il giovane di belle speranze, dall'opposizione, non fece grandi cose, non si mise mai in particolare evidenza, ma, tuttavia, mantenne un atteggiamento coerente e non si lasciò mai lusingare dal canto dolce e soave, come quello delle sirene, proveniente dai settori della maggioranza.
E quando gli altri sconfitti, ex candidati a sindaco, trovarono elegantemente posto, ostentando un'aristocratica nonchalance, sulla diligenza del vincitore, lui rimase, testardo come un mulo, sulle sue posizioni, e fu l'unico a rimanerne fuori.
Il giovane di belle speranze non si tirò indietro neanche quando si trattò di mandare a casa quell'amministrazione che, prima di destra, era poi diventata di sinistra, o forse di centro (questo non si saprà mai, e vi assicuro che non ci dormo ancora la notte).
E vennero le nuove elezioni.
Che fa un giovane di belle speranze come il nostro? Continua a coltivare la speranza, ovviamente, e... via, da solo, vuoi vedere che stavolta ci riesce?
Invece no, anche stavolta, è buca. Ma rimane la carica di consigliere, che non è da buttare alle ortiche. Si possono fare tantissime cose, soprattutto si può aiutare la città che sta vivendo un dramma epocale, rischia di essere sommersa letteralmente dai rifiuti, visto che arriveranno anche quelli metropolitani.
A questo punto tutti hanno speranza nel giovane di belle speranze.
Ma lui che ti fa?
Perde all'improvviso la speranza, riscopre la realpolitik! Ma quale opposizione? In prima linea con il vincitore, diventa il suo vice! Tra la gente, per la gente? Sì, a parole sì! Ma ci sono le clientele da accontentare, c'è da mantenere il sacco alla banda Bassotti, e poi...Masaniello avanza come un condottiero alla testa degli automezzi della N.U.? E lui, da splendida controfigura (di Masaniello, pensate un po'!), sta al suo fianco, convinto di guadagnare qualche scampolo di gloria e di riconoscenza da parte dei cittadini anche per sé. E se bisogna aprire una breccia tra le mura nemiche, chi fa da ariete? Ma sempre lui, ed il fatto di salvaguardare il resto della consorteria dal cozzare la testa contro i muri, lo lascia sempre estremamente soddisfatto ed orgoglioso. Gli piace sacrificarsi per i suoi nuovi compagni di cordata.
Ma come vede il futuro, il giovane che ha deposto le belle speranze?
Da sindaco della città, così sarà lui il condottiero che organizzerà e guiderà gli automezzi della N.U., passando tra ali di folla che, finalmente, osanneranno solo ed unicamente lui. Non solo, ma poi c'è da gestire, in prima persona, un bel po' di roba...ed in assenza di quelle speranze, ormai stantie, si può stare finalmente con i piedi ben puntati a terra. E se rimarrà sempre ed eternamente consigliere comunale? Non si perderà certamente d'animo per questo, tanto, la funzione dell'ariete che tenta, senza mai riuscirci, di sfondare qualsiasi ostacolo, per la gioia degli amici, lo appaga pienamente.
E così, dopo le belle speranze, il ciclo si chiude, e la musica, come si suol dire, sarà sempre la stessa.

Tutti i riferimenti a luoghi, fatti, circostanze, persone, sono puramente casuali. Si vuole solo dimostrare che l'asserzione che i giovani rappresentano la parte migliore e più pulita della società non sempre risponde al vero. Ma, per fortuna, non tutti i giovani sono così. Ed è solo a questi ultimi che bisogna guardare per sperare in una società diversa e più giusta.

mercoledì 24 ottobre 2007

DOMANDE SENZA SPERANZA DI RIPOSTE

Sindaco, vicesindaco, assessore all'ambiente, maggioranza, opposizione, tutti sono venuti meno alle promesse, sancite da un atto deliberativo votato in consiglio comunale all'unanimità, riguardanti l'impegno per l'attivazione dell'unità di crisi, per l'inizio della raccolta differenziata, per la bonifica delle aree inquinate, e per evitare che a Terzigno si possano aprire nuove discariche. Siamo stati solennemente presi in giro, insieme a tutti i cittadini di Terzigno che, a fronte di un servizio onerosissimo, continuano ad essere imbrogliati, nonostante, per qualche tempo, almeno, non si sono visti sommergere dall'immondizia. Sono stati imbrogliati, perché, se è vero che l'immondizia è scomparsa dalla gran parte delle strade, questo è avvenuto per un artificio che non fa altro che aggravare la già precaria situazione igienico-ambientale del territorio. Infatti, si scarica in luoghi appartati, non più via Carlo Alberto, via B. Croce, o altre strade tranquillamente trasformate in discariche, dove si lasciano i rifiuti abbandonati per qualche giorno, e.... e poi? semplice! o si incendiano o c'è qualche ditta che, dopo aver fittato i propri scarrabili per giorni, settimane, forse anche mesi, provvede a smaltirli....ma dove? Se è vero che Terzigno continua ad essere autorizzata a smaltire poco più di 200 quintali di immondizia al giorno, che fine fanno gli altri circa 150 quintali, visto che non giacciono più nelle strade? A meno che sindaco, vice-sindaco e assessore non siano maghi! Quanto sta costando questo "sistema" perverso? Quali ditte sono coinvolte in questo giro? Esistono atti formali che autorizzano l'affidamento dei servizi extra, e da chi sono stati emessi? Intanto avevamo visto bene quando criticavamo atteggiamenti da capipopolo alla Masaniello, di chi con arroganza si metteva alla testa di quelle truppe scalcagnate della MITA con un protagonismo dozzinale e dal fiato corto. Si potrebbe dire "ha ballato una sola estate". Sì, perché, e lo avevamo detto, senza la differenziata, dopo la pulitura straordinaria, attuatasi grazie all'intervento regionale, si è tornati, in pochissimo tempo, al punto di prima. Ma, a proposito di MITA, come fa il comune a pagare una ditta che non è in grado di sostenere le spese per il fitto dei locali, tant'è vero che deve essere ospitata, come terremotata, nei locali dell'ex municipio? Dove, non vi sono docce, spogliatoi adeguati e quanto prescrive la legge. E degli operai che, pagati dalle tasche dei contribuenti di Terzigno, pare, dico pare, vengono utilizzati in altri comuni? Grande è stata anche la trovata della raccolta porta a porta, che ha raggiunto un solo obiettivo, quello di aumentare la quantità di rifiuti che la ditta deve smaltire, ovviamente in discariche create per l'occasione, almeno per quanto riguarda la quota che eccede gli ormai famosi 220 quintali giornalieri. E chi commette l'abuso, la ditta o c'è chi autorizza? tante domande che rimarranno, purtroppo, senza alcuna risposta. Che speranza potevamo avere che potesse funzionare l'unità di crisi?

domenica 21 ottobre 2007

VERONESI CI RIPENSA...

Dall'articolo pubblicato sull'Espresso di oggi il mammasantissima dell'oncologia ammette finalmente che l'aumento dei tumori non è dovuto al solo fumo di sigaretta.

Definisce il tumore come un SISTEMA che "crea nuovi vasi sanguigni (angiogenesi)....,si avvale dei mediatori dell'infiammazione (citochine) utilizzandoli come benzina e quindi dirottandoli dalla loro funzione di difesa; inganna il sistema immunitario mettendo ko i linfociti che dovrebbero eliminare le cellule tumorali."

Spiega, inoltre, che il DNA delle cellule non è così facilmente attaccabile in quanto esistono processi riparativi nell'ambito della stessa cellula.

Dice ancora Veronesi che la ricerca sta facendo passi da gigante.

Una ricerca finanziata dalla AIRC, condotta nel campus dell'IEO-IFOM dove un collaboratore del professore ha scoperto un oncosoppressore (TIP-60), gene la cui presenza RIDUCE IL RISCHIO di sviluppare tumori al seno.

Mi faccio una semplice domanda : il nostro DNA é così perfetto, perché scassarlo per poi riaggiustarlo?
Non é che per caso ci sono interessi economici anche sulla nostra pelle?

LEGGETE http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2007/10/19SIF5044.PDF
E MEDITATE.....

sabato 20 ottobre 2007

AMBIENTE E SALUTE


Terzigno 26 Ottobre 2007 ore 19:30
sala consiliare comunale
pubblico dibattito sul tema
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AMBIENTE E SALUTE:
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Importanza dell'inquinamento ambientale nella patogenesi delle malattie umane.
Distribuzione e incidenza nell'area vesuviana e possibili correlazioni con attività ad elevato impatto ambientale.
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Interverrà il dott. Antonio Marfella (Fondazione Sen. G. Pascale di Napoli)
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Movimento per la Difesa del Territorio Area Vesuviana
REPORT RIUNIONE NAZIONALE RIFIUTI SVOLTASI AD ACERRA IL 14 OTTOBRE 07

Domenica 14 Ottobre 07 ad Acerra, all’indomani della manifestazione nazionale contro l’incenerimento dei rifiuti per la difesa della salute, dell’ambiente e dei beni comuni, che ha visto in piazza ad Acerra oltre 5000 persone, con delegazioni di comitati e lotte provenienti da ogni parte d’Italia, si è svolta una riunione nazionale in tema di gestione dei rifiuti.Obiettivo dell’incontro, a cui hanno partecipato la Rete dei Comitati campani x la salute e l’ambiente, realtà toscane, calabresi, pugliesi ed esponenti della rete Nazionale Rifiuti Zero, era quello di fare il punto sulle varie battaglie in piedi e sul come rilanciare l’iniziativa contro l’incenerimento a livello nazionale. E’ infatti consapevolezza comune che l’incenerimento non è una scelta isolata, ma rappresenta una strategia dannosa, inquinante ed antieconomica, voluta e finanziata dal Governo, scavalcando il volere delle comunità locali, a solo vantaggio di imprese e multinazionali (FIBE, ERA, VEOLIA, CALTAGIRONE, GORI…) che sono dentro il grande businnes dei CIP 6 e certificati verdi. E’ proprio grazie all’equiparazione, definita illegittima dalla stessa comunità europea, dell’energia prodotta con termovalorizzatori a fonte energetica pulita ed ecocompatibile, che centinaia di milioni di euro, presi dal 7 % della nostra bolletta elettrica, finiscono nelle tasche di questi grandi gruppi per i quali diventa naturalmente conveniente costruire e gestire queste moderne macchine di morte, penalizzando di fatto una via alternativa e non inquinante nella gestione dei rifiuti.Basti pensare, del resto, all’assurdo attacco di Bersani ai medici dell’Emilia Romagna che, sulla base degli ultimi studi scientifici, affermano l’esistenza di una pericolosa correlazione tra la presenza di inceneritori e l’insorgere nei territori circostanti di particolari patologie mortali, per comprendere come, dietro la costruzione di nuovi 17 inceneritori, esista una lobby protetta dai poteri forti che, dal centro sinistra al centrodestra, ha come unico scopo quello di incrementare i profitti a scapito dell’ambiente e della salute di tutti noi. La stessa sinistra radicale che, a parole, si mostra sensibile alle questioni ambientali, è di fatto complice di questa lobby come dimostra il via libera di Pecorraro Scanio agli inceneritori siciliani e la proposta del piano rifiuti presentato da Rif. Com. in Campania che, pur criticando la logica dell’incenerimento, avalla la costruzione dell’inceneritore di Acerra.In questo senso le realtà che si sono incontrate Domenica 14 ad Acerra ritengono essenziale rilanciare la battaglia sul piano nazionale ed europeo e fanno appello a tutti gli altri comitati, comunità che resistono ed alla Rete Nazionale “Rifiuti Zero” affinché le proposte che seguono vengano socializzate e condivise:
1. Di esprimere la piena solidariètà ai presidi ed ai comitati di Montale e Grottaglie, impegnati rispettivamente contro inceneritore e megadiscarica, ed al resto dei comitati in lotta in tutta Italia
2. Di costruire un presidio con conferenza stampa sotto il parlamento italiano, capace di coinvolgere i media nazionali ed europei, per la prima metà di Novembre, perché venga definitivamente abolito il finanziamento pubblico agli inceneritori attraverso l’uso di CIP 6, Certificati Verdi e qualsiasi altra forma di incentivi.
3. Di avviare la campagna per l’autoriduzione e/o il rimborso della bolletta energetica relativamente alla parte che va a finanziare gli inceneritori in seguito all’ulteriore approfondimento del gruppo di giuristi che si svolgerà a Fano il 20 Ottobre
4. Di partecipare in maniera convinta, indipendentemente dalle forme di lotta che in ogni realtà si possono mettere in campo, alla giornata mondiale contro l’incenerimento convocata da GAIA (Global Alliance Incinerator Alternatives) per il prossimo 28 Novembre.
5. Di assumere l’iniziativa per la difesa della salute, dell’ambiente e dei beni comuni che si terrà a Roma il 1 Dicembre come un momento di lotta e collegamento con le altre battaglie in corso.
6. Di contribuire all’estensione ed al rafforzamento della Rete Rifiuti Zero, della sua orizzontalità decisionale ed operativa, come della capacità di conflitto e produzione di saperi alternativi.
7. Di fare propria la manifestazione contro l’ampliamento dell’inceneritore di Gioa Tauro il prossimo 22 Dicembre
8. Di essere parte del “patto di mutuo soccorso” stabilitosi dal basso tra le resistenze territoriali contro la devastazione di salute, ambiente, territori e beni comuni, e di contribuire affinché il patto stesso, rafforzando la reciproca solidarietà, abbia la capacità di porsi sul piano più generale della critica al modello di sviluppo.

venerdì 19 ottobre 2007

L' incontro con Pansa

18 ottobre 2007- Incontro con il prefetto/commissario straordinario Pansa
Alle ore 13 una delegazione di 16 persone (una per ogni realtà presente) è stata ricevuta in prefettura alla presenza di Pansa e di altri 4 funzionari.
Il commissario straordinario ha presentato il nuovo piano rifiuti che verrà reso noto la prossima settimana,dato che l'iter è già ad uno stadio avanzato (si trova al Ministero dell'Ambiente dal quale a giorni dovrebbe arrivare l'intesa).
L'iter complessivo segue un percorso ampio, le cui fasi principali son le seguenti:

  • Preparazione del piano da parte del commissariato straordinario di Governo

  • VAS -valutazione ambientale strategica- :questa valutazione viene rilasciata dall'autorità ambientale della Regione; l'autorità ambientale é un organismo ad hoc creato dalla Commissione europea e presente in utte le regioni dell' UE.

  • Pubblicazione del piano e relativa pubblicizzazione sui siti web di Regione e Commissariato di Governo, nonché successiva divulgazione a mezzo stampa

  • Entro 60 gg dalla pubblicazione é possibile presentare osservazioni le quali saranno valutate nei successivi 60 gg

  • Approvazione da parte della Commissione europea: si tratta di una fase molto importante in quanto é l'UE che deve svincolare i fondi necessari

  • La Giunta regionale deve aggiornare il piano ogni 3 anni (il piano, infatti, ha valenza triennale)


Oggi si continua a seguire il piano del 1997: il piano Catenacci non ha mai concluso il suddetto iter,dunque non è mai stato ufficialmente applicato.

Venendo al piano vero e proprio, esso si muoverà nel quadro normativo delineato dalla legge 5/7/2007 (legge di conversione del ddl 61).

Gli obiettivi da raggiungere sono, in linee generali, 3:

  1. 25% di raccolta differenziata (non necessariamente porta a porta)
  2. 35% di raccolta differenziata e progressiva riconversione dei CDR in impianti attinenti alla differenziata (impianti di compostaggio, TMB, ecc.)
  3. 50% di differenziata. (secondo la normativa europea dovremmo raggiungere quota 65% entro il 2012)

La volontà sarebbe quella di ridurre progressivamente i rifiuti e l'uso di inceneritori e discariche.

Per quanto riguarda Terzigno nello specifico, il commissario ha precisato che la legge consentirebbe ipoteticamente la possibilità di inviare talquale prima della FOS ("uso finale del sito di Terzigno...") , ma che il suo piano non sfrutta questa possibilità destinando a Terzigno la sola FOS.

Inoltre le ecoballe già presenti su tutto il territorio campano saranno INERTIZZATE ed utilizzate per la ricomposizione morfologica delle cave.

Questi sono i punti salienti della discussione durante la quale abbiamo avuto modo di intervenire quando ritenevamo opportuno. Il prefetto si é mostrato disponibile al dialogo, ma ancora una volta questo é arrivato, a mio avviso, troppo tardi, dato che il piano é ormai già in via di approvazione.

All'incontro erano presenti alcuni rappresentanti del movimento dei disoccupati e quindi è stata affronatata anche la problematica occupazionale che in un piano rifiuti adeguato potrebbe trovare degli sbocchi (ad esempio nella realizzazione della raccolta differenziata porta a porta).

Trattandosi di un piano che comunque prevede l'utilizzo di discariche e inceneritori di fatto, però, non contiene novità sostanziali.

Il prefetto, infine, si farà garante di un incontro con il Ministro dell'Ambiente con il Governatore e con qualche rappresentante del Ministero del Lavoro, come da noi richiesto.

Aspettiamo ora la pubblicazione del piano, per elementi più dettagliati e per poter fare osservazioni maggiormente concrete.