Ci siamo trasferiti su
WWW.VESUVIOINLOTTA.ORG

____________________________________

Diretta corteo in streaming su WebTV: http://www.livestream.com/vesuvioinlotta




"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
_____________

.........................................................
Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

_____________________________________












domenica 31 ottobre 2010

Assemblea Taverna del Re

Oggi, domenica 31 ottobre, alle ore 16,00 Assemblea al presidio di Taverna del Re –Giugliano

Nel mentre a Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase le popolazioni vesuviane, con 4 grandiosi cortei, ribadivano il loro no all’accordo tra la B2 (Berlusconi-Bertolaso) e i sindaci vesuviani, continuando a rivendicare la chiusura “senza se e senza ma” della discarica Sari, a Giugliano proseguiva il blocco degli autocompattatori. Dopo lo sgombero del blocco stradale effettuato a suon di manganello da parte delle forze del disordine, circa 200 cittadini si sono spostati nel centro di Giugliano per un’assemblea per decidere la prosecuzione delle iniziative. In questo momento è di vitale importanza rafforzare anche questo fronte di resistenza. Se la B2 pensa di replicare il famoso miracolo di ripulitura delle strade di Napoli ritornando a sversare a Taverna del Re ed aumentando la mondezza inviata nelle altre discariche campane, diventa necessario unire queste resistenze per contrastare il loro piano rifiuti ed imporre le soluzioni all’emergenza infinita rivendicate dai comitati.

Per questo è importante partecipare in massa all’assemblea che si terrà oggi, domenica 31 ottobre, alle ore 16,00 al presidio di Taverna del Re –Giugliano.

Per arrivare al Presidio:

arrivare davanti all’Auchan di Giugliano e prendere la strada per Villa Literno; dopo circa 2 km c’è un incrocio con un semaforo al centro, prendere a sinistra e dopo poco si arriva al presidio

oppure:
tangenziale verso Roma, direzione Castelvolturno sud, uscire ad Ischitella e prendere per Aversa

Oltre diecimila voci: "Chiudere e bonificare subito la discarica Sari!"


il fotoracconto

Comunicato Stampa

"Berlusconi-Sindaci, not in my name"

Non è stata di certo "una festa", ma noi lo sapevamo bene! Ben quattro cortei con almeno diecimila persone (il più grande forse da Boscoreeale, ma tantissima gente anche da Terzigno, da Boscotrecase e da Torre Annunziata) hanno riempito in successione e all'inverosimile la rotonda di via Panoramica per dire che vogliamo immediatamente anche la chiusura definitiva della discarica in Cava Sari e che pretendiamo subito la bonifica, perchè questo sversatoio ci avvelena da decenni e distrugge il parco nazionale del Vesuvio, prima con la gestione di prestanome della camorra e poi con la gestione di prestanome dello Stato...
Le "analisi" sono una presa in giro perchè ne esistono a volontà a certificare il disastro già compiuto, a partire dall'inquinamento delle falde acquifere!
Un risultato straordinario, dopo che i media e i sindaci avevano inneggiato al compromesso sulla nostra salute... E invece tantissima gente dei nostri territori è venuta per urlare che nessun sindaco può firmare un "accordo" a nome nostro, che siamo tutti consapevoli che i risultati ottenuti finora (la rinuncia alla cava Vitiello che però deve diventare formale) sono il frutto dell'ampissima protesta popolare e che proprio per questo la mobilitazione continua! Il "Bunga bunga antidiscarica" cantato dalle mamme vulcaniche (bunga bunga a me, bunga bunga a te, Berlusconi la discarica prentditela te ) per la chiusura della Sari, voleva proprio ricordare che se qualcuno cercava bagni di folla per far dimenticare gli scandali suoi ha sbagliato valutazione e che anzi ci dispiace che il premier non sia venuto, perchè avrebbe sentito il nostro vero "umore" dopo settimane di cariche e di militarizzazione del territorio. Ci sono decine di comitati, associazioni, gruppi oggi in pi azza. Questa storia è stata davvero un risveglio della democrazia reale e della partecipazione e non permetteremo a nessuno di ipnotizzarci ancora: stiamo difendendo la salute e il futuro!
Con noi a manifestare anche movimenti e comitati da altre parti della Campania: giovedì prossimo giornata regionale di iniziative diffuse contro questo piano rifiuti, perchè le alternative al ciclo megadiscariche-inceneritori esistono e sono necessarie, perchè dobbiamo fermare questa "tombola della devastazione" che oggi ha portato a nuove cariche e soprusi a Giugliano.
Chiudere la Sari senza se e senza ma! Bonifica subito!

movimento difesa del territorio area vesuviana

sabato 30 ottobre 2010

Berlusconi non ci freghi! La lotta paga - la lotta continua!

Comunicato Stampa

In questi minuti ci giunge la notizia che al tavolo istituzionale la promessa di Berlusconi è quella di escludere cava Vitiello dalla legge e di non riprendere gli sversamenti in cava Sari "fino ai risultati delle analisi effettuate".

Se questi termini fossero confermati, la nostra posizione, ma siamo convinti anche quella degli altri comitati che presidiano la rotonda Panoramica, conserva la sua coerenza: ogni passo indietro del Governo e di Bertolaso, a dispetto delle continue esibizioni di arroganza, è un frutto delle lotte e della grandissima partecipazione popolare. Ma proprio per questo non possiamo fermare la mobilitazione fino a risultati concreti e davvero rispettosi del bene pubblico. Noi vogliamo che l'esclusione della discarica dalla cava Vitiello diventi legge, ma pretendiamo anche il blocco immediato e la bonifica della discarica in cava Sari "senza se e senza ma"!

Non capiamo cosa vuol dire aspettare i risultati di queste "analisi"! Esistono già analisi sulle falde acquifere della zona della cava fatte dalle autorità sanitarie che dicono che sotto quello sversatoio pluridecennale (prima la camorra e poi lo Stato) le acque sono perfino più inquinate che il percolato stesso della discarica! Perciò bisogna solo rimediare al danno! Quando invece ci si dice che si aspettano i risultati di nuove analisi, il sospetto forte di una fregatura per prendere tempo riemerge totalmente.

Per questo nessun sindaco può prendere impegni a nome nostro sull'interruzione della lotta...!! Anzi, la manifestazione di sabato30 dal titolo "Bertolaso non ci freghi più!" è assolutamente confermata, per ottenere la rinuncia per legge alla VItiello e la chiusura e bonifica della Sari. Ma anche per rivendicare un piano rifiuti radicalmente alternativo al ciclo discariche-inceneritori. Le alternative esistono, sono possibili e necessarie, secondo le indicazioni dei comitati civici in tutta la regione. Così da mettere finalmente fine a questa "tombola della devastazione"!

Proprio per quello che abbiamo vissuto, quanto accade in queste ore a Taverna del Re o a Chiaiano non ci lascia assolutamente indifferenti. Così come sono deliranti le dichiarazioni del sindaco di Somma Vesuviana che nel parco del Vesuvio vuole metterci anche un inceneritore!!

Berlusconi e Bertolaso hanno visto molte loro armi e ricatti spuntati dalla determinazione e dalla consapevolezza che tantissima gente ha raggiunto sul tema. Saranno sorpresi ancora!

Esprimiamo infine solidarietà agli attivisti di Pianura antidiscarica e ai precari Bros colpiti dalla repressione in queste ore.


Movimento per la difesa del territorio area vesuviana

questo il testo firmato dai sindaci e da Berlusconi:







Sabato 30 ottobre Manifestazione "Bertolaso non ci freghi!"




RESISTIAMO UN MINUTO IN PIU' DI LORO! MAI PIU SUDDITI !!
Sabato 30 Ottobre alle ore 17.00 manifestazione regionale contro le discariche nel parco nazionale del Vesuvio "senza se e senza ma" e per un nuovo piano rifiuti verso "Rifiuti Zero".
CI saranno quattro cortei, da Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Torre Annunziata, che convergeranno alla rotonda di via Panoramica.
Il "movimento difesa del territorio area Vesuviana" da appuntamento in piazza Sant'Anna a Boscotrecase
(con il treno da Napoli: circumvesuviana linea Scafati, per l'autostrada: uscire a Torre Annunziata).

Cerchiamo di coinvolgere tutti i cittadini sensibili al bene comune e alla propria dignità.

Questa la piattaforma del Movimento:

Contro mega-discariche ed inceneritori!
Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta.
Per Riciclo, Riuso e Compostaggio.
Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti.
Contro la repressione dei movimenti sociali
Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto.
Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate.
Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate.
Contro la shock-economy delle catastrofi: salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono, disperano muoiono. .

Movimento difesa del territorio Area Vesuviana
Collettivo Area Vesuviana

Iniziativa a Roma in solidarietà con Terzigno


Comunicazione sull'azione di protesta di oggi pomeriggio alla sede della Regione Campania a Rom
in solidarietà alla resistenza delle comunità di Terzigno, vesuviane e del napoletano

Oggi 29 ottobre 2010 alle ore 17 circa decine di attiviste ed attivisti della Roma indipendente hanno segnalato all'indignazione comune e alla protesta solidale la sede della Regione Campania nella capitale della Repubblica, in via Poli, traversa di via del Tritone.
Rifiuti sono stati scaricati nell'androne di una sede che rappresenta presso lo Stato centrale il governo e l'istituzione della Campania che si rendono responsabili dell'intossicazione di un territorio già ferito socialmente e delle sue popolazioni, in nome degli interessi speculativi delle camorre istituzionali e non che si arricchiscono sul ciclo degli inceneritori e delle discariche buone per tutti i veleni nazionali.
Fuochi d'artificio sono stati accessi fuori della sede della Regione Campana in via Poli, in omaggio alla resistenza di Terzigno, di Boscoreale e di tutte le comunità ribelli vesuviane e napoletane, e contro la repressione minacciata e perpetrata da un potere che, avendo paura di qualsiasi presa di coscienza e per prevenirla, non sa far altro che cercare di imporre paura a tutte e tutti.
L'iniziativa sulla sede romana della Regione Campania si è svolta in coincidenza e in cooperazione con quella di attiviste e attivisti napoletani contro la gestione Bertolaso, con l'azione di protesta davanti alla sede della Protezione Civile a Napoli.
Si tratta solo d'un primo esempio e d'una segnalazione, appunto, delle possibilità di legame solidale fra le resistenze al governo della crisi economica, sociale e ambientale, fra le comunità e i corpi che scelgono di muoversi al ritmo della condivisione di consapevolezza e di degna rabbia, in ogni territorio metropolitano, per affermare nell'indipendenza libere e salubri forme di vita contro il potere della paura, dei veleni e della morte.

Roma, 29 ottobre 2010

Roma Indipendente
solidale con le comunità resistenti
di Terzigno, del Vesuvio e di Napoli

ultime

SMENTIAMO CATEGORICAMENTE TUTTE LE VOCI CHE NELLE ULTIME ORE STANNO RIEMPENDO GIORNALI E ORGANI DI STAMPA. IN QUESTO MOMENTO SULLA ROTONDA DI VIA PANORAMICA NON SI FESTEGGIA PER NIENTE. PUR PRENDENDO ATTO CHE LE MOBILITAZIONI DELLE GENTI HA COSTRETTO QUESTO GOVERNO AD UN PASSO INDIETRO, SEPPUR VERBALE, IN MERITO ALLA NON APERTURA DI CAVA VITIELLO, LA NOSTRA MOBILITAZIONE, A DISPETTO DI QUANTO SOSTENGANO I SINDACI, NON SI FERMERA' CERTO QUI!LA MANIFESTAZIONE DI DOMANI SARA' UN NUOVO APPUNTAMENTO PER RILANCIARE LA PROTESTA SUI NOSTRI TERRITORI.
NON UN PASSO INDIETRO RISPETTO ALLA PIATTAFORMA DI SEMPRE.
LE NOSTRE RICHIESTE RESTANO IMMUTATE:
- CHIUSURA IMMEDIATA E BONIFICA DELLA DISCARICA EX SARI
- CANCELLAZIONE IMMEDIATA DELLA CAVA VITIELLO DALLA LEGGE 123/08
- BONIFICA RADICALE DI TUTTO IL TERRITORIO
- UN NUOVO PIANO RIFIUTI DECISO CON LE COMUNITA' LOCALI
- NO A DISCARICHE ED INCENERITORI, VERSO RIFIUTI ZERO!

VI ASPETTIAMO ALLE ORE 17:00 NEI VARI PUNTI DI CONCENTRAMENTO.


NO PASARAN!

COMUNICATO STAMPA DELLE “MAMME VULCANICHE” DEL 29/10/10

Le mamme vulcaniche, che non hanno altri scopi se non quello di tutelare e difendere la salute dei loro figli, si dissociano dalle affermazioni rilasciate a proprio nome dal sedicente comitato presente presso la prefettura di Napoli in data 29/10/10 al cospetto del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, ricordando che la loro protesta è innanzitutto incentrata sulla chiusura e la bonifica immediata della cava ex SARI e subito dopo sulla cancellazione della cava Vitiello dalla legge 123/08.
Ribadiscono inoltre che l'unica alternativa possibile passa per un nuovo piano rifiuti concordato con le comunità locali che abbia come punti cardine: no a discariche ed inceneritori, verso riufiuti zero.

venerdì 29 ottobre 2010

I cittadini di Giugliano e dell’area agroaversana presidiano Taverna del Re sfidando il freddo!

Taverna del Re, 29 ottobre 2010 – ore 00:10

Un’ordinanza ambigua firmata da Luigi Cesaro autorizza – con tanto di parere favorevole dell’Arpac e dell’ASL NA2Nord – lo sversamento di rifiuti tal quale nel sito di Taverna del Re “per un periodo di 60 giorni e per un quantitativo compatibile con la capacità ricettiva della Piazzola E/12″. La piazzola in questione ha un’area di circa 7.000 mq: quanti rifiuti potrà contenere in 60 giorni? E soprattutto: una piazzola in cemento può ospitare davvero rifiuti urbani senza alcun tipo di protezione? Si sta realizzando una nuova discarica a cielo aperto contrariamente a tutte le normative in materia, mettendo a rischio ancora una volta la salute della popolazione.

I cittadini che stanno presidiando il territorio per evitare che i camion sversino altri veleni nelle loro terre esprimono la loro solidarietà a Serre, Terzigno e alle altre comunità che stanno difendendo legittimamente il loro territorio, e chiedono l’aiuto di tutti comitati perché una sola voce comune chieda l’attivazione immediata della raccolta differenziata porta a porta in tutta la Campania per separare immediatamente i flussi di materiali e avviarli alla filiera del riciclo della materia. I soldi destinati all’acquisto dell’inceneritore di Acerra (350 milioni di euro) devono essere destinati all’attivazione della raccolta differenziata e della filiera del riciclo della materia, per salvare il nostro territorio e la salute dei nostri figli!


http://francescomicillo.wordpress.com/2010/10/28/foto-ordinanza-per-la-riapertura-di-taverna-del-re/

giovedì 28 ottobre 2010

LA RETE NO PONTE E’ SOLIDALE CON LA POPOLAZIONE DI TERZIGNO

Giungono da Terzigno notizie di perquisizioni e fermi operati dalle forze dell’ordine nei confronti di manifestanti contrari alla discarica che mette in discussione la salute ed il futuro di un’intera popolazione. Non sarebbe che l’ennesima dimostrazione che la risposta che il Governo intende dare nei confronti delle proteste di donne e uomini che si battono in difesa del proprio territorio e della sua vivibilità è solo di natura repressiva. La lotta per una giusta causa viene tradotta in un problema di ordine pubblico. Eppure l’esempio che quelle donne e quegli uomini stanno dando è molto importante perché dimostra che, attraverso la determinazione e il coraggio, è possibile opporsi anche ai progetti più devastanti.
Facciamo nostre le parole di Erri De Luca: “A Terzigno come già in Val di Susa, una comunità, tutta e intera, si batte per il diritto non trattabile alla vita, alla salute, all'aria, almeno quella pulita. Niente significa la promessa, con l' aiuto del vento, di liberare il naso da umori nauseanti: resta ammorbata l' aria intorno a una discarica, pure se sa di prosciutto e fichi.
Terzigno si batte all'unanimità di vite, età mestieri differenti ricorrendo all' estrema risorsa di opposizione, dopo averle sperimentate invano tutte: la rivolta. Non cederanno, anzi. Sono arrivati all'ultimo gradino della penitenza, da lì si è schiacciati o si vince. Chiamano "Rotonda della Resistenza" lo svincolo che smista vie a Boscoreale. Condivido e aggiungo : No pasaràn. Non passerà l'autorità che chiama emergenza l' effetto della sua incompetenza. Non passerà l' arbitrio di degradare una comunità a lazzaretto. Non passerà nessuna misura imposta con la forza, che ormai non è giusto definire pubblica. E' di parte e di una parte che ha torto. Parte lesa è Terzigno che ha preso in mano il suo destino e non se lo fa più spupazzare. Magnifica è già stata la loro pubblica respinta di indennizzi e compensi.”
Esprimiamo, quindi, la nostra solidarietà alla popolazione resistente di Terzigno non come atto formale, ma perché il loro movimento ci parla del nostro movimento contro una grande opera inutile e devastante. Da quel movimento impariamo la determinazione necessaria. Da quelle donne e da quegli uomini impariamo che è necessario non cedere ai meccanismi compensativi. Quei meccanismi che prevedono lo scambio tra denaro e salute, denaro e vita, denaro e salvaguardia del territorio.
Esprimiamo la nostra solidarietà perché anche nei nostri territori la risposta alle mobilitazioni ha spesso il segno della repressione. Decine di denunce gravano infatti sul futuro di studenti, lavoratori, attivisti delle reti sociali impegnati nelle lotte degli ultimi anni.

RETE NO PONTE

mercoledì 27 ottobre 2010

Comunicato Stampa 27 Ottobre

Il 27 ottobre alle ore 17:00 si è tenuta una conferenza stampa presso il presidio permanente della rotonda tra Boscoreale e Terzigno per discutere circa l'evolversi della protesta.

Erano presenti i rappresentanti del Movimento e l'avv. Liana Nesta, reduce da due processi tenuti presso il tribunale di Torre Annunziata in direttissima per un arresto di giovedi scorso e a Poggioreale per un'udienza di convalida degli arresti effettuati nella notte di domenica e lunedi. Gli esiti, come dichiarato dall'avvocato, non sono stati soddisfacenti. I capi d'imputazione erano di resistenza aggravata e detenzione di armi. La condanna è stata emessa solo per resistenza semplice per tre dei quattro manifestanti, con l'aggiunta di divieto di dimora a Terzigno. L'avvocato ha ribadito l'estranietà ai fatti dei suoi assistiti, denunciando l'estrema violenza con la quale le forze dell'ordine agiscono nei confronti di tutti i presenti alla rotonda e non: i lacrimogeni ritrovati, infatti, contenevano una sostanza altamente tossica chiamata CS. Sono gli stessi usati a Genova durante il G8 e vietati dalla convenzione di Ginevra per i danni permanenti che provoca a chiunque ne entri a contatto, tant'è che il divieto è attivo anche nelle zone di guerra. Si ricorda che questa sostanza è inalata da tutti i cittadini della zona in quanto permane nell'aria per più di 15 ore.
Da aggiungere che lo sparo dei lacrimogeni avviene spesso ad altezza d'uomo, come dimostra l'episodio di qualche settimana fa quando un manifestante è stato ferito alla gamba da un lacrimogeno che è esploso senza innescarsi, provocando allo stesso una frattura scomposta della tibia.
Inoltre sono stati ritrovati dei bossoli di pistola calibro 9 nell'area interessata agli arresti di domenica notte, compatibili con le armi d'ordinanza in dotazione delle forze dell'ordine. Tale materiale rinvenuto nei giorni seguenti è stato consegnato all’avvovato per inviarlo alle autorità giudiziarie.

Nonostante il livello alto dello scontro in atto, che si sta innalzando anche grazie ad alcune dichiarazioni delle autorità competenti (ministro Maroni in testa), il Movimento ribadisce che le manifestazioni, la maggior parte pacifiche, continueranno chiedendo sempre l’immediata chiusura della discarica SARI e la bonifica dell’intero territorio. . Sono mutate, al contempo, le strategie messe in campo dalle forze dell’ordine per intimidire la popolazione. Si fa presto a dire che ci sono violenti, camorristi, anarco-insurrezionalisti. Quello che è certo è che la piazza oggi è espressione imponente di una partecipazione composita di cittadini che in queste aree stanno agendo una battaglia di resistenza per difendere le proprie terre e la propria salute. Non basteranno queste azioni, di tipo cileno, che si permettono di fermare e percuotere persone anche quando non ci si sono scontri. Le azioni della DIGOS in borghese sono irragionevoli e spesso incontrollate.
La prima risposta al tentativo di criminalizzazione delle lotte sociali, che in Campania oltre che a Terzigno, è pane quotidiano la si darà SABATO 30 OTTOBRE ore 17.00 con una grande manifestazione che ribadirà la volontà dei popoli vesuviani a non piegarsi ai diktat di un governo sordo a qualsiasi forma di democrazia che parta dal basso.

Assemblea regionale dei comitati e dei movimenti

Tutte le realtà che solidarizzano con la lotta dei paesi Vesuviani e si battono per il diritto alla salute e un nuovo piano rifiuti in tutta la campania sono invitate alla riunione a carattere regionale che si terrà Giovedi 28 ottobre alle ore 18.30 nella sede del comitato a Boscoreale, corso Umberto primo (500 mt dalla rotonda di via Panoramica). Venite e diffondete! Fermiamoli!!

Terzigno si ribella a Bertolaso

La sera in cui la gente contestò il sindaco e si ribellò alle proposte-pacco di Bertolaso...

L'imbroglio

Dopo mesi di false dichiarazioni sulla fine dell’emergenza il ‘dittatore’ si è smascherato! La decisione di affidare nuovamente la risoluzione del problema rifiuti in Campania a Bertoladro e la sua inaffidabile cricca, decreta senza ombre di dubbi (per chi ancora ne avesse!) che l’emergenza non è mai finita e che si è pensato a nascondere piuttosto che affrontare il problema con serie politiche di gestione dell’intero ciclo dei rifiuti. Rinominare chi già ha gestito il malaffare mentendo spudoratamente sulla natura degli scarti conferiti in discarica, sulle misure di sicurezza per la realizzazione di un invaso a norma di legge, sui controlli adottati per prevenire l’inquinamento generalizzato del territorio, non ci rassicura per niente! In 16 anni di gestione straordinaria e 14 miliardi di euro spesi si sarebbe potuto dotare il sistema di smaltimento di serie strutture di riciclo dando lavoro a migliaia di disoccupati, avviare una virtuosa raccolta differenziata porta a porta, allestire siti di compostaggio per la frazione organica e scegliere il trattamento biologico a freddo come sistema di selezione dei rifiuti piuttosto che ingrossare le tasche della lurida lobby imprenditoriale/mafiosa per la costruzione di mega-inceneritori finanziati con soldi pubblici attraverso l’imbroglio dei cip6 (quota della nostra bolletta energia destinata, formalmente, alle fonti di energia rinnovabili).

La propaganda del ‘cavaliere’ di voler risolvere in 10 giorni (ne mancano già solo 6!) la crisi rifiuti, sbandierata in un consiglio straordinario dei ministri, senza minimamente accennare a percorsi di lungo termine che non prevedano discariche e obsoleti e inquinanti inceneritori come unica risoluzione del problema, è solo fumo negli occhi.

Anche il tentativo di concertazione con le parti interessate tenutosi ieri nell’incontro dal prefetto a Napoli si è rivelato l’ennesimo bluff ben architettato per spegnere la rivolta, l’ulteriore tentativo di spostare avanti nel tempo il problema senza assumersi nessuna responsabilità! Noi non ci stiamo! Rilanciamo con forza la chiusura immediata e definitiva della cava Sari e la bonifica dell’intero territorio. La lotta continuerà finchè questo non sarà fatto!

Nessun tentativo di criminalizzazione riuscirà a sortire l’effetto voluto: chi vuole dividere la piazza tra manifestanti buoni e cattivi fa il gioco del potere e rafforza il suo dominio. Non è accettabile che ogni qualvolta si materializzano, dal basso, movimenti di trasformazione sociale, la retorica fascista delle corporazioni affaristiche minaccia il pericolo per le istituzioni ‘democratiche’ imponendo il coprifuoco.

Violento non è chi scende in piazza a manifestare il proprio dissenso per le politiche criminali messe in atto dalle amministrazioni, sia di destra che di sinistra, al governo, ma è chi impartisce dall’alto l’ordine di caricare ogni sera - usando ingenti forze schierate in assetto antisommossa - i manifestanti indiscriminatamente: donne, uomini, giovani e anziani sono tutti vittime di questo stato assassino! Arresti, fermi, denunce e perquisizioni a pioggia sono i metodi messi in campo per intimidire la lotta. I reati contestati sono sempre gli stessi: adunata sediziosa, detenzione di esplosivi, oltraggio e resistenza al pubblico ufficiale. La repressione sembra essere l’ unica forza di questa classe politica incapace e corrotta. Per mesi la popolazione ha protestato pacificamente per difendere il proprio diritto ad esistere. La decisione di aprire una seconda discarica sotto il Vesuvio è una scelta scellerata e incauta, uno schiaffo in faccia alla popolazione che ha generato un’indignazione tale da alzare il livello della protesta di chi da mesi sta mettendo in gioco i propri corpi e le proprie vite.

Il prezzo battuto all’asta di 14 milioni di euro è il valore stimato che il governo ha dato alla vita delle popolazioni vesuviane! Scendere in piazza per ribadire il nostro dissenso è l’unica cosa che resta da fare! Ribellarci con tutte le nostre forze per dire che non accetteremo nessuna compensazione, nessun compromesso, perché non c’è niente da trattare quando in gioco c’è il futuro di intere popolazioni, il riscatto di un territorio sfruttato e depredato fino all’osso.

CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE SOCIALI

Arriva anche Pompei ! - 26 ottobre




Non si ferma la mobilitazione dei cittadini dei paesi vesuviani e la protesta si allarga ancora, proprio mentre Maroni e Bertolaso utilizzano la tregua degli sversamenti per mettere in moto una massiccia campagna di intimidazione antidemocratica. Ma la gente non sembra farsi spaventare! Stamattina sciopero cittadino a San Giuseppe Vesuviano e questa sera un corteo di alcune migliaia di persone è partito da Pompei e Scafati per raggiungere e solidarizzare con i manifestanti del presidio della rotonda di via panoramica a Boscoreale, dove altre 4-500 persone si sono unite alla manifestazione. L'assemblea sapontanea nata in piazza ha dato appuntamento ai prossimi giorni a partire da domani, giorno in cui dovrebbe terminare la pausa decisa da Bertolaso e il governo non recede dall'autoritarismo delle sue decisioni. Come dicono in Val di Susa: "Sarà dura"...!

martedì 26 ottobre 2010

MERCOLEDI’ 27 OTTOBRE ALLE 17.30 in Piazza Castello, davanti a Palazzo Madama

PRESIDIO NOTAV TORINO E CINTURA SARA’ DURA IN SOLIDARIETA’ CONTRO LA REPRESSIONE DELLA POPOLAZIONE DI TERZIGNO, BOSCOREALE e dell’are vesuviana che continua a lottare da quasi un mese contro le discariche.
CI SARÀ UN BANCHETTO INFORMATIVO, VOLANTINAGGIO, SPEAKERAGGIO E APERITIVO CONDIVISO

http://www.notav.eu/ ; http://www.notav.info/ ; http://lavallecheresiste.blogspot.com/ ; http://www.spintadalbass.org/ ; http://www.notav-norepressione.it/wordpress/index.php ; http://www.notavtorino.org/; http://www.ambientevalsusa.it/; http://www.notav-valsangone.eu/;

A sara dura per noi, ma anche per loro !

Qui di seguito le foto dell'iniziativa della settimana scorsa:




Assemblea regionale

Giovedi alle 18.30 ci sarà un assemblea regionale in cui invitiamo a partecipare tutte le esperienze solidali con i motivi della resistenza dei paesi vesuviani. A presto per le notizie sulla sala dell'assemblea, ma intanto cominciamo a diffondere.

Movimento per la difesa del territorio area vesuviana

Notizie sulla repressione a Terzigno e Boscoreale

Le notizie raccolte dal presidio sono queste: non c'è ancora notizia certa di provvedimenti formali di fermo, ma di una serie crescente di pesanti atti intimidatori, con molta più polizia in borghese sguinzagliata nelle strade (quindici macchine ieri dietro ai bindati del cambio turno). Molte perquisizioni a casa, due persone di mezza età fermate e malmenate su via panoramica, altre tre fermate, minacciate e perquisite con esibizione della pistola sempre da agenti in borghese proprio stasera. Queste le situazioni di cui c'è testimonianza certa, ma probabilmente questi casi sono espressione di un incarognimento ulteriore della strategia repressiva con effetti più larghi dei quali non sempre magari arriva notizia. E su questo dobbiamo cercare il più possibile fare circolare e verificare le informazioni, per intervenire denunciando pubblicamente questi atti e per difenderci col supporto degli avvocati solidali.
Domattina a Torre Annunziata c'è la direttissima sugli arresti di ieri, rispetto ai quali la versione che emerge è molto differente da quella "ufficiale". Alcuni ragazzi sono stati "rastrellati" per strada in maniera del tutto gratuita, mentre prendevano la macchina in un contesto assolutamente tranquillo. Un gesto arbitrario che ha provocato la reazione di vari amici e di fronte alla quale i poliziotti hanno sparato, secondo i testimoni, almeno 16 colpi in aria! Un particolare tralasciato dalle agenzie della questura... Sono stati raccolti alcuni dei bossoli e verranno presentati in conferenza stampa.
Di certo a Terzigno c'è un'emergenza democratica ben espressa nelle dichiarazioni allucinanti di Maroni! Un'emergenza di cui Terzigno è un simbolo, ma che ci riguarda tutti.
Di certo quest'arroganza di un potere che ci tratta da sudditi non può fermarci!

lunedì 25 ottobre 2010

Comunicato stampa del 25 ottobre 2010

Le dichiarazioni forti di Guido Bertolaso in merito al mancato accordo tra governo e amministratori locali sulla “criminale” gestione della discarica SARI a Terzigno, mostrano la faccia truce del potere che non riesce più ad arginare la propria deriva autoritaria proprio quando è chiamato a dover mettere in campo processi democratici di consultazione e decisione rispettando l’autonomia delle comunità locali. Le parole pronunciate dal capo della Protezione Civile “il governo va avanti lo stesso, ed anche se avessero firmato l’accordo questo non avrebbe che consentito un rapporto più amichevole con i sindaci dei comuni limitrofi”, dimostrano tutta l’arroganza dell’apparato governativo che sconfina in atteggiamenti impositivi di stampo fascista.
Se a questo aggiungiamo le dichiarazioni del ministro degli interni Maroni “faccio un invito a tutti a deporre le armi, altrimenti credo sarà necessario intervenire in modo più duro di quanto fatto finora”, il quadro si colora di tinte fosche. E’ sotto gli occhi di tutti che i manifestanti da un mese e più sono sotto un controllo repressivo da parte degli organi investigativi. Si susseguono, senza sosta, perquisizioni, controlli, fermi, arresti di decine e decine di persone che partecipano alle iniziative antidiscarica. Come sono dimostrabili, grazie alle immagini prodotte da giornalisti indipendenti, gli atti di violenza gratuita effettuati dai reparti antisommossa a danno di uomini e donne inermi. Se qualcuno sta cercando di alzare il livello dello scontro in atto, questo è individuabile negli organi di governo che, seppur deputati a tutelare gli interessi della collettività, non perdono occasione per criminalizzare ogni movimento di critica al sistema di gestione politico-imprenditoriale della questione rifiuti in Campania e non solo.
Tutti sanno che la vicenda Terzigno travalica la questione meramente tecnica della gestione della discarica, ormai satura, investendo un campo di contesa politico più generale riguardante: le prossime elezioni comunali di Napoli; gli interessi economici legati al flusso dei rifiuti ed alla gestione impiantistica per lo smaltimento degli stessi; la lotta politica interna al PDL campano; la sperimentazione di nuove forme di controllo sociale utilizzate in situazioni d’emergenza, che da un lato modificano nella sostanza l’ordinamento giuridico democratico, creandone uno parallelo fatto di norme speciali, dall’altro limitano le libertà individuali e collettive di critica al sistema.


Movimento difesa del territorio area vesuviana
Collettivo area vesuviana

I punti della "proposta beffa" di Bertolaso...



La foto allegata è il documento (davvero più che informale...) su cui Bertolaso aveva chiesto la firma ai comitati e ai sindaci. Un documento subito rigettato dai comitati e dalla mobilitazione popolare e che perciò anche i sindaci (per ora?) non hanno firmato.

I primi 5 punti sono un trionfo della vaghezza, come la questione della cava Vitiello, di cui si annuncia il temporaneo "congelamento" senza però dare nessuna certezza sul futuro e anzi rifiutando di portare in parlamento la proposta di cancellarla dalla legge. Ma la beffa più irridente e sull'attuale sversatoio nella cava SARI, una vera cloaca, di cui si annunciano (et voilà) le magiche perizie tecniche per tre giorni per verificare se ci sono problemi per la salute (!!). Ma, come si aggiunge al punto due, "nell'attesa degli esiti degli accertamenti, dopo i tre giorni riprenderanno gli sversamenti" !!

Delle due l'una: o Bertolaso già sa cosa diranno i tecnici, e cioè che "basta un pò di terreno per coprire parzialmente gli odori", o non se ne frega niente e questa era, come la popolazione ha capito, solo una mossa per prendere qualche giorno e sgonfiare un poco la protesta.

Infatti l'unico punto chiaro è il numero sei in cui si chiede: "Si sospendono con effetto immediato tutte le manifestazioni di protesta...

Usati i gas Cs come al G8 di Genova!

Come dimostra la foto di uno dei tantissimi bossoli di lacrimogeno lanciati nelle strade di Terzigno e soprattutto di Boscoreale in questi giorni, le forze dell'ordine stanno usando abbondantemente i famigerati lacrimogeni a base di Cs, usati con grande scandalo durante il G8 di Genova, vietati dalla convenzione di GInevra per uso militare perchè il Cs è considerato un gas venefico di cui ancora non si conoscono pienamente gli effetti sulla salute a lungo andare!
Ricordiamo poi che nei nostri comuni in queste serate se ne fa un uso abbondante in contesti urbani chiusi e pieni di case, con un evidente effetto di concentrazione.
Perchè scelte del genere? Quale lo scopo di una militarizzazione che calpesta in modo così evidente oltre alla democrazia anche il rispetto della salute dei cittadini? Siamo cittadini o sudditi?! Speriamo vivamente che non siano considerate solo domande retoriche..

Bertolaso: "Andremo avanti in maniera unilaterale"

Dall'ansa di Lunedi 25 ottobre:

Passa la linea della fermezza del Governo sull'emergenza rifiuti a Napoli, nonostante il premier Berlusconi si fosse "commosso" per le "lamentele" del popolo anti-discarica. "Non arretriamo di un passo. Andremo avanti con l'accordo, rispettando i punti del documento siglato, in maniera unilaterale", dice Guido Bertolaso. Il capo della Protezione civile è molto netto sulle decisioni assunte, ma tende una mano ai sindaci dei paesi vesuviani, che invece quell'accordo l'hanno bocciato. "Il documento è sempre qui - dice rivolgendosi ai sindaci - potete sottoscriverlo in qualsiasi momento". I punti, però, restano quelli e non si modificano e verrà istituito, fa sapere, un tavolo tecnico-istituzionale. I sindaci chiedevano maggiori garanzie sulla sospensione a tempo indeterminato della discarica di Cava Vitiello. "La sua apertura è rimandata alle calende greche - sottolinea Bertolaso - per ora lì non si fa nulla, ma non possiamo cancellarla dalla legge".

Il Corteo del no a Bertolaso!

Il Fotoracconto del corteo:
http://www.facebook.com/album.php?aid=244749&l=a8f92e5489&id=526742119

Diecimila, forse molti di più, i cittadini di Boscoreale, Terzigno e San Giuseppe Ves. che si sono ritrovati in un enorme corteo che stamattina è partito dalla rotonda di via Passanti a Terzigno e si è ingrossato come un fiume in piena, attraversando Le strade di Boscoreale, fino a travolgere il primo blocco di polizia sulla rotonda di via Panoramica e terminare di fronte all'ultimo sbarramento della guardia di finanza davanti alla cava Vitiello. Dove però, su pressione dei manifestanti, un gruppo di bambini è potuto entrare per riprendersi simbolicamente il territorio.
Fino a ieri era un appuntamento come tanti in queste giornate di mobilitazione concitata, oggi è diventato invece il corteo del no all'accordo truffa di Bertolaso, alla presunta proposta di mediazione di cui l'unico punto chiaro era "l'impegno" a fermare la mobilitazione. E così a migliaia si sono riversati nelle strade per ribellarsi a quest'imposizione, per far capire che non ci sono alternative alla certezza dell'abbandono dei progetti sulla cava Vitiello e all'immediata chiusura e bonifica della discarica Sari, che giù tantissimi danni ha arrecato al territorio, prima nella gestione camorristica e poi in quella para-istituzionale.
Ieri, dopo gli incontri in prefettura, quando tutti i media celebravano Bertolaso come l'uomo della mediazione e ammiccavano a una presuntqa vittoria dei comitati, i sindaci subivano già una pesante contestazione nelle assemblee del Presidio (ed è per questo corteo che oggi non hanno più firmato un testo che avevano praticamente concordato...). La sera riesplode il conflitto e si accendono i fuochi contro la militarizzazione del territorio. E se qualcuno poteva pensare che quella reazione fosse socialmente isolata, l'enorme corteo di oggi scioglie ogni dubbio: La gente non si fida più e non ha nessuna intenzione di smobilitare! Vuole certezze e vede nei vagheggiamenti di Bertolaso solo una strategia per prendere tempo e ammorbidire la protesta. Ma, come dicono in Val di Susa, "sarà dura"...!

domenica 24 ottobre 2010

La legittima difesa di Terzigno all’ultimo gradino della penitenza

24 ottobre 2010

(di Erri De Luca da il Corriere della Sera)

Si ordina l’apertura della più grande discarica di rifiuti in Europa nel parco Vesuviano, in zona già gravata da uguale servitù. L’atto non è firmato dal comando di piazza di una truppa di occupazione straniera, ma dall’autorità pubblica di uno stato di diritto. Fraintesa la nozione di stato sovrano, ritiene di poter ridurre dei cittadini a sudditi di un impero d’oltremare. Dopo promesse affidate alla durata delle cronache del giorno dopo, e alla misericordia del vento, l’autorità si ripresenta su piazza affidando al suo luogotenente il pacchettino di soluzioni. Evidente la sproporzione tra i due termini: le ragioni di una rivolta per legittima difesa e l’incaricato dell’affare. Un protettore civile deve proteggere con metodi civili: ha invece praticato sul posto l’invio di truppe e metodi militari. Stavolta non bastano più, nemmeno se richiamano effettivi dall’Afghanistan smonteranno la vera protezione civile decisa dai cittadini di Terzigno e di altri comuni. È interamente loro il diritto a proteggersi da comunità civile contro la discarica subìta e quella gigantesca e prossima. Già la prima è da sanare. È certo che produce danni fisici. Non solo a Terzigno, è gran parte del sistema di trattamento dei rifiuti a produrre le micidiali nanoparticelle. Si nega ufficialmente l’evidenza, perché non si adoperano, intenzionalmente, rilevazioni adatte a intercettarle. Sta di fatto che nel raggio di discariche e impianti di smaltimento si concentrano leucemie, neoplasie e altre maledizioni. Contro questa evidenza statistica e scientifica si compatta la barriera dell’omertà ufficiale, più serrata di quella mafiosa. È la dannata contropartita dell’economia dell’abbondanza: la nuova peste, prodotta dagli scarti mal trattati, che produce bubboni dentro anziché in superficie. Si fa gran caso e grancassa intorno ai pericoli della criminalità comune, si gonfiano a mongolfiera modesti episodi di cronaca nera. Si istiga un bisogno artificiale di maggior sicurezza. In questo modo si distrae e si dirotta allarme dalla nuova peste, nascosta e negata, che invece è la più rovinosa aggressione alla incolumità pubblica. A Terzigno, come già in Val di Susa, una comunità, tutta e intera, si batte per il diritto non trattabile alla vita, alla salute, all’aria, almeno quella pulita. Niente significa la promessa, con l’aiuto del vento, di liberare il naso da umori nauseanti: resta ammorbata intorno a una discarica, pure se sa di prosciutto e fichi. Terzigno si batte con unanimità di vite, età, mestieri differenti ricorrendo all’ultima risorsa dell’opposizione, dopo averle sperimentate invano tutte: la rivolta. Non cederanno, anzi. Sono arrivati all’ultimo gradino della penitenza, da lì si è schiacciati o si vince. In una rivolta c’è di tutto. Difficile scremare. Chiamano «Rotonda della Resistenza» lo svincolo che smista vie a Boscoreale. Condivido e aggiungo: No pasaràn. Non passerà l’autorità che chiama emergenza l’effetto della sua incompetenza. Non passerà l’arbitrio di degradare una comunità a lazzaretto. Non passerà nessuna misura imposta con la forza, che ormai non è giusto definire pubblica. È di parte e di una parte che ha torto. Parte lesa è Terzigno che ha preso in mano il suo destino e non se lo fa più spupazzare. Magnifica è già stata la loro pubblica respinta di indennizzi e compensi. «I figli non si pagano», dice Filumena Marturano. Così dice pure Terzigno. A Napoli intanto cresce la temperatura a dispetto dell’autunno inoltrato. Appartengo per nascita a quella gente accampata sotto un vulcano attivo. Conosciamo lunghissime pazienze e fuochi spenti. Ma quando arriva al bordo la colata di collera, la città si ritrova densa e compatta come lava. Nessun sismografo l’avverte quando è pronta e allora guai a chi tocca.

presidio solidale alla lotta di Terzigno

Siamo fianco dei cittadini di Terzigno e dei
comuni Vesuviani che si oppongono alla
devastazione ambientale,
alle speculazioni
e ai fetori puzzolenti delle discariche.


Siamo fianco dei cittadini di Terzigno e dei
comuni Vesuviani che si oppongono alla
devastazione am

A Terzigno uomini, donne, vecchi e bambini, nonostante i
manganelli di stato, si oppongono con coraggio alla logica
speculativa e di devastazione ambientale per difendere la loro
vita e la loro salute.
L’ostinazione a non organizzare la raccolta differenziata per
favorire le lobby degli inceneritori, sta aggravando in molte
città la situazione ambiente.
Anche a Torino seppur in silenzio sta avanzando il
mostro dell’incenerimento, a Gerbido sono già stati
avviati i lavori per la costruzione, rallentando la raccolta
differenziata a Torino, per non rischiare di non avere
sufficiente indifferenziata da bruciare !
A poco è valso la consapevolezza scientifica dei danni e delle
malattie che esso provocherà, a poco e valso la razionale
soluzione della raccolta differenziata per risolvere i problemi
dei rifiuti, agli amministratori e alle lobby speculative poco
importa, ciò che conta sono i profitti che tutto questa
devastazione può portare.
Tocca a noi cittadini sensibili verso un mondo a dimensione
della vita umana, contrapporci a quanto di disumano l’avidità
del guadagno e di denaro provoca.
Per questo siamo con i cittadini di Terzigno e dintorni che
lottano, per questo siamo No Tav, per questo siamo contro
l’inceneritore di Gerbido (Torino) che si sta costruendo.
Collegamenti, lotta e solidarietà
Via Baveno 23 –Torino
Riunioni tutti i lunedì ore 18-20 (www.lottainternazionalista.org)

Comunicato Coordinamento contro l'incenritore di Albano

Solidarietà con la popolazione di Terzigno

Nel 1999 Impregilo vinceva l'appalto per la gestione dei rifiuti di Napoli. Il piano dell'azienda si basava sulla costruzione dell'inceneritore di Acerra, senza il rispetto della gerarchia della gestione di rifiuti sancita dall'unione europea, che vede riduzione riuso e riciclo come punti principali ed incenerimento e discarica come ultima spiaggia. Negli ultimi 10 anni stato camorra e grandi aziende hanno agito di concerto, non permettendo la riduzione dei rifiuti per far funzionare il folle piano Impregilo fondato invece proprio su incenerimento e discariche.
Tutto questo ha portato ad un'emergenza infinita che permette l'apertura legale di discariche abusive, prima al centro degli agglomerai urbani come a Chiaiano e Marano, poi addirittura all'interno del parco nazionale del Vesuvio....Questi sono i risultati:



Esprimiamo la nostra solidarietà con le popolazioni in lotta a Terzigno contro la devastazione dei loro territori.


http://www.noinceneritorealbano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=616:solidarieta-con-la-popolazione-di-terzigno&catid=1:ultime&Itemid=50

Comunicato RETE CAMPANA SALUTE E AMBIENTE

A FIANCO DELLE POPOLAZIONI VESUVIANE IN LOTTA
Non solo le bugie ma anche le promesse di Berlusconi e dei suoi lacchè campani hanno le gambe corte. Ieri, governo nazionale e locale hanno definitivamente deciso l’apertura di Cava Vitiello, la seconda mega discarica nel cuore del Vesuvio. Una non sorpresa per quanti hanno imparato a leggere dietro le cortine fumogene delle chiacchiere e a riconoscere la volontà ed i preparativi per imporre in maniera autoritaria soluzioni inaccettabili per le popolazioni.
La massiccia militarizzazione del territorio, gli sgomberi dei presidi, i fermi e le violente cariche di questi giorni persino contro anziani, donne e bambini seduti per terra, erano solo il preludio della repressione che si prepara a Terzigno e Boscoreale. Lo si è visto stanotte con scontri ancora più pesanti tra le forze del (dis)ordine e la popolazione che si oppone allo sversamento di altra monnezza vicino alle proprie case. Il governo, nazionale e regionale, sperava di intimidire facilmente chi lotta con l’uso massiccio di sbirri, lacrimogeni ed arresti. Invece proprio in queste ore la rabbia dei cittadini di Terzigno e Boscoreale cresce: non solo palazzi comunali occupati e presidi ma ripristino e moltiplicazione dei blocchi stradali per impedire il passaggio degli auto compattatori.
Una chiara risposta al governo e alla inettitudine ed alle illusorie promesse dei propri sindaci e delle istituzioni locali, giustamente individuati come corresponsabili di anni di devastazione dei loro territori e già pronti a sostituire la loro morbida opposizione all’apertura della seconda discarica di Cava Vitiello con nuovi compromessi sulla pelle della popolazione. Una determinazione a voler resistere e continuare a difendere la propria esistenza contro chi usa l’emergenza rifiuti in Campania per continuare a guadagnare attraverso discariche ed inceneritori condannando a morte lenta i cittadini.
La Rete Campana Salute e Ambiente è al fianco delle popolazioni vesuviane nella consapevolezza che la lotta che stanno portando avanti non è solo la loro lotta ma quella per la difesa del diritto a vivere di tutti noi. E’ al fianco delle comunità di Savignano Irpino, di S.Arcangelo Trimonte, di Caserta che, in questi giorni, si stanno opponendo al dirottamento della monnezza e all’aumento degli sversamenti sui loro territori imposti dall’ordinanza del governatore Caldoro.
A queste lotte dobbiamo dare forza. Soprattutto dobbiamo sostenere la battaglia vesuviana opponendoci alla sua repressione e criminalizzazione. Infatti, scaricare la colpa dei rifiuti nelle strade di Napoli su chi si oppone alle discariche, suggerire ignobilmente che dietro la loro resistenza ci sia la regia della camorra o l’infiltrazione di centri sociali violenti, ha l’unico scopo di isolare queste popolazioni e far crescere il consenso verso la dura repressione che si prepara con l’invio dell’esercito.
Ma se la resistenza delle popolazioni vesuviane sarà annientata vinceranno i poteri finanziari, le multinazionali e la camorra che impediscono da decenni di adottare un piano rifiuti zero e le soluzioni alternative a discariche ed inceneritori rivendicate e proposte da anni dai comitati.
Non abbiamo dubbi che le cariche della polizia non fermeranno la determinazione delle donne e degli uomini di Terzigno e Boscoreale. A noi il compito di rafforzare la loro lotta facendo crescere anche a Napoli la protesta e la mobilitazione contro la criminale gestione dei rifiuti.

RETE CAMPANA SALUTE E AMBIENTE

Riprende la contestazione, riprendono le cariche violente della polizia!

Mediacenter Rotonda Panoramica:
aggiornamento Domenica 24 ottobre ore 01:45

Da almeno 50 minuti sono riprese le contestazioni e la polizia ha caricato pesantemente! Forse ci sono dei fermi, ma quest'ultima notizia non ha ancora conferme

Nell'assemblea serale del presidio erano stati contestati i sindaci portatori della proposta di Bertolaso. In particolare in merito al punto 6 in cui si chiede di interrompere ogni protesta in attesa che "i tecnici facciano le verifiche" sulla discarica Sari. La discarica deve essere chiusa e bonificata, la gente lo sa bene e non vuole mediazioni.

Comunicato di Risposta al Papello di Bertolaso...

Comunicato 24/10/2010

"La mobilitazione fa paura ma sentiamo sempre più forte la puzza di imbroglio!"


Misteri della fede: Nell'incontro cui abbiamo presenziato ieri, Bertolaso e il Prefetto di Napoli ci dicevano che dovevamo accettare "l'inevitabile"... nel documento in sei punti di oggi ci dicono che i "tecnici verificheranno" la situazione della Cava Sari (in soli 3 giorni..) prima di riprendere eventuali sversamenti e che la cava Vitiello verrebbe "congelata" (con una definizione formale molto vaga).....
Questo passo indietro è sicuramente un risultato dell'enorme mobilitazione, sempre più larga, che in questi giorni ha coinvolto tutta la popolazione e ha reso ingestibili nell'immediato i loro piani di scempio del territorio, ma noi sentiamo fortissima la puzza di bruciato!
Non c'è bisogno di "verifiche tecniche" per dichiarare che la discarica Sari è illegale e pericolosa e ha creato già enormi scempi al territorio ed è quasi offensivo che ci voglia una rivolta popolare per effettuare delle "verifiche tecniche" che sarebbero obbligatorie per legge.
Quella discarica, anzi quel buco, va chiuso immediatamente e va avviata un'indispensabile e complessa opera di bonifica per tutelare le popolazioni. E la cava Vitiello sarà al sicuro solo quando sarà ufficialmente tolta da una legge che per altro sarebbe integralmente da abolire.

Finchè queste due condizioni non saranno verificate noi riteniamo che la mobilitazione deve rimanere alta ed è questa la posizione che porteremo al confronto con gli altri cittadini dei nostri territori
, perchè è forte il rischio di un imbroglio finalizzato solo a prendere tempo, in quanto non c'è nessun cambio di rotta rispetto a un piano rifiuti disastroso! Tanto che in questi cinque giorni si sverserà in condizioni altrettanto indecenti nel Cdr di Tufino e nella stessa discarica di Chiaiano!
Ed è sulle reali alternative, su un piano di raccolta differenziata vera, sul riciclo e sul trattamento meccanico biologico "a freddo", che devono mobilitarsi tutte le popolazioni campane, sapendo che non è più solo una questione fondamentale di salute e di ambiente ma anche di democrazia.
E anche i sindaci, che come i comitati sono chiamati a dare una risposta al documento della prefettura, cerchino di non tradire ancora una volta le aspettative della popolazione.


Movimento difesa del territorio area Vesuviana

giovedì 21 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA DEL 21 OTTOBRE 2010

Ieri sera le genti di Boscoreale e Terzigno, già molto provate dall’attuale discarica cava Sari, hanno appreso la notizia della confermata apertura di quella che sarà la discarica più grande d’Europa: cava VITIELLO.

Verso le 22.00, più di mille manifestanti presidiavano la rotonda di Boscoreale, via Panoramica. Le persone assistevano pacificamente ad una diretta di Rai3 quando sono cominciati lievi attacchi alle forze dell’ordine; qualche petardo e qualche sasso. A queste blande intimidazioni la polizia ha reagito, per almeno due ore, con lanci di lacrimogeni a ripetizione; un ragazzo probabilmente è stato ferito ad un occhio da uno di questi. A causa dell’ intensità del fumo emanato da questi ultimi la massa ha cominciato ad allontanarsi dalla rotonda, collocandosi nelle tre strade laterali. Verso le due, ad un tratto,quando le telecamere erano oramai spente, almeno otto cellulari della polizia sono arrivati dal basso cominciando ad aggredire selvaggiamente i manifestanti. Alcuni di loro, specialmente donne, che non sono riuscite a fuggire istantaneamente, sono state strattonate, ferite, manganellate. Vano è stato il tentativo di due ragazzi, un uomo ed una donna, che , per tentare di proteggere una persona anziana, sono finiti in ospedale con frattura al setto nasale. La polizia si è accanita prima su di lei, picchiandola selvaggiamente, e poi sull’ uomo che tentava di proteggerla. Dopo essere stati aggrediti, i due sono anche stati anche trattenuti in un cellulare e poi rilasciati. I manifestanti sono stati seguiti ad oltranza; i celerini lanciavano sassi e pietre inveendo, aggredendo le persone anche in spazi privati, come case e cortili e distruggendo anche alcune auto . Una di queste è stata data alle fiamme, non sappiamo da chi.

Questo ennesimo forte atto intimidatorio, fatto solo per intimorire, poiché nessun auto-compattatore si è poi recato in discarica, non fermerà chi cerca di difendere disperatamente il proprio territorio, già martoriato da un’emergenza rifiuti trentennale.

Avendo perso speranza in ogni istituzione, ci appelliamo a tutte le comunità locali ,limitrofe e non, affinché ci sostengano in quella che sarà una lunga battaglia.





Movimento difesa del territorio area vesuviana

Collettivo area vesuviana

DALLA VAL DI SUSA: Comunicato stampa sui fatti di Terzigno

Ai cittadini di Terzigno e del Cratere del Vesuvio


Dalla Valle di Susa vi manifestiamo la nostra totale solidarietà per gli attacchi politico-polizieschi a cui siete sottoposti in questi giorni.
Da noi la truffa dell’alta velocità, da voi quella delle “discariche salva tutto” hanno una madre comune: la palese collusione della politica con gli affari e di questi con la criminalità organizzata.
I grandi appalti e le grandi opere, sia che siano portati avanti in Valle di Susa dall’architetto Mario Virano o in Campania dal medico Guido Bertolaso, servono solo ai soliti noti e ai loro compari, depredano le scarse risorse pubbliche, danneggiano l’ambiente e la vita dei cittadini.
In un paese dove l’opposizione istituzionale si limita a rimboccarsi le maniche, la forza pubblica fugge gli ultras del pallone e picchia i pacifici cittadini, la lotta popolare, democratica, di massa è l’unica garanzia che le popolazioni. in piazza con i loro amministratori non corrotti, hanno per difendere i loro diritti, la democrazia e la Costituzione.
Un fraterno saluto di solidarietà
A sarà dura anche in Campania!

Il movimento NOTAV

Susa, 20 ottobre 2010

Terzigno, notte di follia, la polizia perde il controllo e si accanisce sui manifestanti

da: IL FATTO QUOTIDIANO
Pubblichiamo la cronaca della notte di scontri nei pressi della discarica di Terzigno, raccontata in diretta dall’inviato Enrico Fierro

Hanno aspettato che si spegnessero le telecamere, l’ultimo collegamento del Tg3 Linea notte, all’una, poi sulla rotonda panoramica, il cuore della protesta contro l’apertura della nuova discarica di Terzigno è scoppiato l’inferno.

I poliziotti hanno lanciato i lacrimogeni e caricato, hanno inseguito i manifestanti fino al “centro distribuzione bibite”, un capannone di acque minerali, poi dentro Idealcasa, un negozi di prodotti per la casa. Hanno violato proprietà private, hanno gettato a terra una ragazza picchiandola selvaggiamente davanti ai nostri occhi, lei gridava: “Che cosa vi ho fatto”?

Intanto continuano i caroselli dei carabinieri. l’ordine deve regnare a Terzigno: questo hanno deciso a Roma i vertici del Pdl, incapaci di affrontare se non con una violenza bruta l’emergenza rifiuti in Campania. In questo momento, l’una e 50 di giovedì 21 ottobre, vediamo macchine bruciare, madri che urlano: “Siamo qui per proteggere i nostri figli”. Ci sono feriti, gente fermata, su ogni manifestante si accaniscono dieci operatori delle forze dell’ordine. Il controllo sembra totalmente fuggito dalle mani dei funzionari. Se i manifestanti urlano: “Ommo ‘e merda”, altrettanto fanno i poliziotti. La ragione a Terzigno sembra essersi dissolta nei fumi degli incendi.

mercoledì 20 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA DEL 20 OTTOBRE 2010

Questa è stata l’ennesima lunga notte per gli abitanti di Boscoreale e Terzigno; l’ennesima notte passata al freddo, tra miasmi nauseabondi e cariche della polizia. Alle ore 4.00 del mattino, alcuni manifestanti che bloccavano la rotonda dei Passanti (Boscoreale) sono stati sgomberati dalle forze dell’ordine; un autobus di linea è stato dato alle fiamme.

Un nuovo blocco spontaneo questa mattina si è avuto in via Settetermini (Boscoreale ) ; anche qui un gruppo di cittadini ha impedito la circolazione degli autoveicoli ed esposto striscioni.

Attualmente,quindi, il paese è completamente inaccessibile; le principali strade d’ingresso alla discarica ex Sari sono presidiate dai manifestanti.

Situazione analoga a Terzigno, dove in mattinata i manifestanti sono stati caricati per consentire il passaggio di circa 30 auto-compattatori diretti allo sversatoio.

L’ordinanza del presidente Caldoro e le dichiarazioni del ministro Prestigiacomo, insieme a quelle della Protezione Civile, non hanno fatto altro che fomentare la rivolta; non ci accontenteremo di ricevere meno rifiuti per alcuni giorni, non vogliamo nessuna compensazione! Chiediamo l’immediata chiusura della cava Sari e la bonifica della stessa!

Inoltre, siamo vicini alle popolazioni di Avellino, Benevento e Caserta ed invitiamo queste ultime a ribadire il loro dissenso; nessun altro territorio deve essere ancora inquinato.

La protesta in atto nei comuni vesuviani è fatta da gente normale (impiegati, casalinghe, bambini ed anziani); il tentativo di criminalizzare la nostra battaglia pacifica è vano. Qui ci sono solo persone esasperate che lottano per la loro sopravvivenza, per un nuovo diritto alla salute e per un nuovo piano di gestione dei rifiuti. Tutte le istituzioni (a livello locale,regionale e provinciale) sono estremamente complici dell’ecocidio in atto.







Movimento difesa territorio-area vesuviana

Collettivo area vesuviana

martedì 19 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA 19-10-10

Ancora una volta la prepotenza dello stato autoritario mette a segno l’ennesimo vile attacco alle popolazioni vesuviane che rivendicano il loro diritto ad esistere!!!!
Gli scontri sono iniziati nella notte verso le 3 a Terzigno dove un centinaio di manifestanti sono stati sgomberati dalla zona presidiata dalle forze dell’ordine in tenuta anti sommossa attraverso il lancio di lacrimogeni. La protesta nelle stesse ore si sposta nei pressi della ss 268 uno dei punti di sbocco degli auto compattatori diretti alla discarica in cui si registra l’incendio di un auto compattatore. Durante gli scontri notturni sono state fermate 5 persone e tuttora non ancora rilasciate.
In mattinata la mattanza continua, verso le ore 9.30 alla rotonda di Boscoreale un contingente di circa 250 poliziotti tra cui erano presenti anche i “falchi” con moto e armi in pugno hanno caricato un centinaio di manifestanti in maggioranza donne sedute pacificamente per terra. Durante gli scontri un ragazzo è stato letteralmente prelevato dietro il cordone della polizia e selvaggiamente picchiato, in tutto si registrano 5 fermi tutti successivamente rilasciati.
Alle ore 10.30 a Terzigno ci sono state altre cariche della polizia contro i manifestanti che si opponevano al passaggio degli auto compattatori.
In queste ultime ore la rabbia dei cittadini di Boscoreale e Terzigno è sfociata nell’occupazione dei rispettivi comuni.
Questa è l’ennesima prova della sconfitta dello stato il quale solo attraverso l’uso indiscriminato della forza spera di risolvere il problema dei rifiuti in Campania!!!





Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

lunedì 18 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA DEL 18 OTTOBRE 2010


La notte tra il 17 e il 18 le popolazioni di Terzigno e Boscoreale hanno impedito ai camion di sversare rifiuti all’interno della cava SARI.
I blocchi proseguono anche durante queste ore.
Alle 12:30 circa una violenta carica delle forze dell’ordine ha ferito numerosi cittadini, tra i quali diverse persone anziane e una donna incinta.
L’ennesima dimostrazione del fallimento dello stato autoritario che oppone polizia alle giuste rimostranze delle popolazioni che da anni soffrono dei veleni della camorra e dello stato!!
Gli organi di governo continuano a pensare solo a discariche e inceneritori senza prendere in considerazione le alternative verso rifiuti zero proposte dai cittadini e dai comitati in lotta!


Movimento difesa del territorio area vesuviana

venerdì 15 ottobre 2010


Venerdì 15/10/2010 dalle ore 24:00


"NOTTE IN BIANCO SULLA ROTONDA"


Per chi, come noi, vuole un futuro senza discariche, senza inceneritori...VERSO RIFIUTI ZERO!!!

Programma della serata:

  • Mostra fotografica
  • Proiezione video
  • Musica popolare

contemporaneamente a Terzigno:


… ADDA PASSA’ ‘A NUTTATA…

VENERDI’ 15 OTTOBRE

dalle ore 22.30

MUSICA CONTRO I VELENI

Appuntamento con tutti i cittadini in via Zabatta - TERZIGNO
(nei pressi della pizzeria “il rifugio”)

Informazione e Musica popolare
per continuare a far sentire la nostra voce.

PARTECIPATE NUMEROSI!

sabato 9 ottobre 2010

In merito alla nota del Dipartimento della Protezione Civile

In merito alla nota del Dipartimento della Protezione Civile si rappresenta che:

• L’europarlamentare Merkies nella sua visita programmata alla discarica di Terzigno, nonostante gli accorgimenti posti in essere per nascondere le irregolarità da parte dei gestori della discarica, con grande facilità estrasse un contenitore di rifiuti pericolosi e un pneumatico .

• La legge 123/08 prevede che vadano a discarica a Terzigno rifiuti di categorie CER indicati come pericolosi.

• L’OPCM 48/2009 prevede che sui rifiuti di Terzigno possano essere asperse quotidianamente le ceneri provenienti dall’inceneritore di Acerra

• Che una parte delle ceneri di Acerra giunga effettivamente a Brescia è testimoniato dal fatto che i NAS bloccarono 21 camion di ritorno da Brescia che trasportavano componenti mangimistiche per la zootecnia senza alcuna precauzione e, quindi, contaminate con le ceneri pericolose –cfr http://www.abcabc.it/blog/cronaca-locale/sui-camion-prima-i-rifiuti-tossici-poi-il-mais/ -.

• Che l’ancora, indegnamente, dirigente della Protezione Civile, Marta Di Gennaro, in un colloquio telefonico con Bertolaso dichiarava di voler truccare la discarica di Terzigno con “merdaccia” (parole testuali) –cfr inchiesta “Rompiballe”-, testimonianza dell’inaffidabilità assoluta della stessa Protezione Civile – cfr http://www.angelogenovese.it/rifiuti_campania/index.htm -

• Che i cittadini e i movimenti (alcuni dei quali anche oggi impegnati in prima linea) anche negli anni ’80-’90, quando c’era la Camorra a sversare rifiuti tossici e nocivi e a gestire le discariche coraggiosamente fecero dura opposizione. Anzi furono proprio queste denunce a far emergere il business delle ecomafie –cfr documentazione storica in http://www.angelogenovese.it/rifiuti_campania/index.htm -

• La discarica di Terzigno ammorba l’aria dei Comuni circostanti ed ospita ogni giorno centinaia di gabbiani a testimonianza della sua irregolare gestione.

• Le false dichiarazioni e le bugie sono, quindi, dei responsabili della Protezione Civile che in maniera estremamente irresponsabile continuano a trattare la questione rifiuti in Campania e tentano costantemente di criminalizzare i movimenti. Questo è gettare benzina sul fuoco!

Movimento Difesa del Territorio - Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

02/10/2010

venerdì 8 ottobre 2010

COMUNICATO DI SOLIDARIETA' - COMITATO 3e32, L'Aquila

La logica del commissariamento fallisce ovunque!

Dopo l’apparente efficientismo della Protezione Civile e nonostante tutte le deroghe alla legge, i problemi lasciati dalla recente gestione dei rifiuti a Napoli e nel territorio – così come dell’emergenza post terremoto all’Aquila – emergono in tutta la loro gravità.

Il governo, che finora aveva sbandierato come suoi successi la pretesta risoluzione di questi problemi, ormai preferisce tacere, e infatti nei suoi discorsi a Camera e Senato, il Premier Berlusconi non ha nemmeno osato accennare alla questione della ricostruzione aquilana.

Governo e Protezione Civile tentano di scaricare le responsabilità sulle amministrazioni locali cui hanno lasciato pesantissimi strascichi sulle spalle – e criminalizzare i cittadini che protestano.

Ma ormai il ritorno dei rifiuti a Napoli di questi giorni, la mobilitazione dei comuni vesuviani, gli inquietanti episodi di violenza, gli attentati e le minacce ai pubblici amministratori stanno lì a dimostrare in tutta la loro drammatica evidenza il fallimento del sistema adottato dalla Protezione Civile di Bertolaso durante il periodo dell’emergenza, rispetto ad un piano integrato che i cittadini ed i comitati della zona chiedono a gran voce da tempo. La stessa Unione Europea ha bloccato in questi giorni il finanziamento di 500 milioni di euro destinato al piano rifiuti in Campania previsto nel piano strategico 2007/2013.

Dopo giorni di guerriglia, di mobilitazione di cittadini e sindaci, di scioperi della fame e veglie di preghiera, il governo si è degnato di dichiarare che non aprirà una nuova discarica a Terzigno, nel parco nazionale del Vesuvio.

Ma questo non potrà fermare la mobilitazione. Quello che manca nella vicenda campana come in quella aquilana è un progetto a lungo termine per la soluzione di problemi che la scellerata gestione dell’emergenza ha solo rimandato. Così come noi aquilani chiediamo una legge organica per la ricostruzione del territorio del cratere (e ci stiamo impegnando a elaborarla, contro un governo che continua a procedere per diktat commissariali e a suon di ordinanze), i cittadini ed i comitati campani chiedono un piano alternativo per la riduzione dei rifiuti, che sia concertato con loro. Solo con una pianificazione organica si potrà evitare una nuova situazione di crisi, prevedibile da qui a pochi mesi.

Nessuno meglio di noi può comprendere i cittadini dei comuni del napoletano che si stanno battendo per difendere semplicemente il loro diritto a esistere, contro la devastazione definitiva del loro territorio e contro lo sfruttamento dello stesso da parte della criminalità.

La nostra storia è la loro: storia di emergenze e di commissari che complicano invece di risolvere. Storia di scelte autoritarie dall’alto che impongono modelli altri al territorio. Storia di silenzio dell’informazione, di cricche, affari e malavita. Storie di criminalizzazione dei movimenti, di manganelli, polizia ed esercito per reprimere il dissenso.

Ai cittadini, alle amministrazioni, ai comitati in lotta esprimiamo tutta la nostra solidarietà.

Comitato 3e32, L’Aquila

lunedì 4 ottobre 2010

IL GIOCO DELLE TRE CARTE



Dopo il fallimento evidente in merito all’inceneritore di Acerra, chi ci amministra si prepara ad uscire fuori dall’emergenza nel peggiore dei modi possibili:la costruzione di un nuovo termodistruttore da 300 milioni di euro( i soldi andranno direttamente nelle tasche del comune della città partenopea) a Napoli est. Il comune ha già siglato il protocollo d’intesa con la Regione per l’acquisizione del suolo e l’impianto dovrebbe essere pronto nel 2014, se non ci sarà nessun intoppo. L’area presa in considerazione è inquinata, trattandosi di un’ ex zona industriale, il che vuol dire altri soldi pubblici da spendere per la bonifica.
Nel frattempo, con il miracolo di Acerra in stand-by oramai da mesi e le proteste degli abitanti dell’area vesuviana a mettere sabbia negli ingranaggi di un meccanismo ben oliato da tempo, lo Stato e i suoi servi fingono di cercare una “soluzione”.
L’unica soluzione possibile per rimandare (ma non scongiurare) l’apertura di cava Vitiello, ad oggi, rimane L’ AMPLIAMENTO DELLA CAVA EX SARI, allegando un nuovo fosso alla discarica attualmente in funzione capace di contenere un milione di tonnellate di rifiuti (fino al 2013).
Per ristorare (comprare) la popolazione verranno concesse compensazioni ed opere pubbliche.

La decisione,ovviamente, non cade dall’alto ma è frutto di un piano criminale prestabilito e ragionato da tempo dalle stesse facce che hanno voluto e creato quest’emergenza. Sia a livello regionale (Caldoro, Cesaro,Romano) che a livello locale ( il sindaco Auricchio che continua a cantare vittoria mentre Langella “aspetta proposte!”) la politica tenta di smorzare la legittima protesta delle genti dell’area vesuviana criminalizzando le lotte sociali e somministrando false verità!
Queste manovre illegali ed affaristiche messe in atto da chi ci governa ci stanno uccidendo!
Il Movimento Difesa del Territorio- Area Vesuviana ribadisce con forza la netta opposizione a impianti di incenerimento( sia nuovi che vecchi), ad ogni tipo di discariche e ad una logica di gestione dello smaltimento dei rifiuti che da trent’anni continua ad inquinare una terra già ampiamente devastata, inghiottendo quantità abnormi di denaro pubblico. Le stesse cricche di affaristi, amici della protezione civile, si arricchiscono alle nostre spalle sfruttando le emergenze, siano queste create ad arte come quella dei rifiuti o calamità naturali come il terremoto dell’Aquila.
Non ci faremo ingannare ancora da questo gioco delle tre carte fatto sulla nostra pelle e continueremo a ribadire la nostra posizione: contro discariche ed inceneritori, per il riciclo,riuso e compostaggio, per il TMB dei rifiuti, per la riduzione a monte, per la bonifica delle aree inquinate, per un piano rifiuti concordato con le popolazioni locali, per le dimissioni immediate di tutti i colpevoli dell’ecocidio in atto, contro la criminalizzazione delle lotte sociali.



Movimento difesa del territorio area vesuviana
Collettivo area vesuviana

FUMO NERO

Le dichiarazioni esaltanti del mitico Auricchio, l’invito alla pacificazione di Langella, l’ormai francamente scontato silenzio della Borrelli non lasciano presagire nulla di buono sull’attuale “scenario discarica”. Le smentite sulla decisione, sbandierata ai quattro venti, di non aprire la discarica che, a dire del sindaco di Terzigno, sarebbe maturata in una fantomatica riunione a porte chiuse con il “suo amico” premier arrivano da tutte le parti. Il ministro all’ambiente se da una parte dichiara di voler ascoltare e prendere in considerazione eventuali soluzioni alternative di fatto ammette di non poter di certo dare nessuna garanzia: se ci sarà la necessità la discarica sarà aperta e la necessità c’è dal momento che ad ora nessun passo avanti è stato fatto: nessuna raccolta differenziata è stata seriamente avviata, nessuna filiera di riciclo è stata approntata, nulla di quello che avrebbe dovuto essere fatto per uscire realmente da un’ emergenza che dura ormai da 14anni è stato fatto!

Questo è soltanto l’ennesimo tentativo di buttare fumo negli occhi!

E’ in atto l’ennesimo tentativo di spegnere le coscienza di un popolo che dopo anni di assuefazione ad un potere sclerotizzato e mortificante si è finalmente risvegliata per dire basta!
Dopo aver cercato di sminuire il valore e l’entità della nostra rivolta attraverso le scontate dichiarazioni di infiltrazioni della criminalità organizzata, adesso tentano di addolcirci con nuove menzogne utili solo a prendere tempo smorzare la rabbia e la mobilitazione che monta sotto i loro occhi e che sono in grado di gestire soltanto a suon di manganelli e intimidazioni!
Non è adesso il tempo di fermarsi, adesso è il tempo di prendere fiato appena e di rilanciare con forza la nostra piattaforma contro il capitalismo della catastrofe:


Contro discariche e termovalorizzatori;
Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti;
Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate; Per una stagione dell’autogoverno-collettivo.
Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta;
Per riciclo, riuso e compostaggio;
Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate.

Movimento difesa del territorio Area Vesuviana