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Diretta corteo in streaming su WebTV: http://www.livestream.com/vesuvioinlotta




"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
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Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

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giovedì 16 dicembre 2010

LA REPRESSIONE NON FERMERA' LA NOSTRA RIVOLTA:

CHI SOFFIA SUL FUOCO SI PUO' ANCHE BRUCIARE!

ASSEMBLEA PUBBLICA

Giovedì 16 ore 21.oo

ROTONDA DI VIA PANORAMICA - BOSCOREALE

MANIFESTAZIONE REGIONALE 18 DICEMBRE

Basta emergenza rifiuti, basta speculazioni e veleni.

Vogliamo subito una gestione alternativa

Una classe politica incapace oltre che subalterna agli interessi delle varie lobbies industriali e mafiose, ha destinato la nostra regione ad essere lo sversatoio putrescente di un modello di sviluppo che sta portando l’ecosistema alla catastrofe.

Da oltre 20 anni Napoli e la Campania, che fu Felix, sono diventate una discarica a cielo aperto in cui quotidianamente vengono sversati rifiuti indifferenziati, tossici e nocivi provenienti dal ciclo industriale del resto d’Italia e d’Europa. Le tremende conseguenze di questo crimine, realizzatosi con la complicità di istituzioni ed autorità preposte alla pianificazione ed al controllo del territorio, è tristemente testimoniato dall’incremento inspiegabile, in una regione ormai priva di industrie, di tumori, malformazioni infantili ed altre patologie gravi che colpiscono i suoi abitanti.

Hanno condannato a morte lenta uno dei territori più belli e ricchi del mondo per consentire a pochi affaristi di continuare ad arricchirsi a discapito di un'intera popolazione e delle generazioni future. In questo contesto si inserisce anche il ciclo dei rifiuti urbani, ostaggio di un’emergenza alimentata ad arte che va avanti da 16 anni e che ci è costata fino ad ora oltre 15 miliardi di Euro, utilizzati per continuare a riempire buche con rifiuti di ogni tipo e avviare un inceneritore che quando funziona sfora sistematicamente i limiti di emissione consentiti per legge.

Mentre l’Europa ed altri paesi, privilegiando il riciclo dei materiali, stanno chiudendo gli inceneritori considerati arnesi tecnologicamente vecchi e, come dimostrano decine di studi scientifici, nocivi per la salute, in Campania siamo ancora fermi alla preistoria delle discariche contro cui legittimamente le popolazioni resistono.

Grazie alle mobilitazioni di attivisti e comunità in lotta, la verità è ormai evidente a tutti: la politica dell’emergenza è stata utilizzata contro gli abitanti per derogare a leggi e prescrizioni per la tutela dei territori e della salute pubblica e quando ciò non è bastato sono state approvate leggi ad hoc, ricorrendo alla militarizzazione dei territori e allo stato di polizia contro chi protestava, al fine di imporre con la forza un ciclo criminale e nocivo di gestione dei rifiuti.

Con la complicità di tecnici prezzolati, dei media ufficiali e del silenzio quasi totale degli intellettuali, l’intera classe politica ha cercato di accreditare in questi anni l’idea che l’unica soluzione possibile erano discariche ed inceneritori, addossando ai cittadini la colpa di non voler/saper fare la raccolta differenziata, mentre ad ostacolarla in ogni modo sono state proprio le istituzioni locali e nazionali impegnate unicamente a garantire i profitti e le speculazioni di aziende come Impregilo e della camorra.

Così da un lato hanno continuato a sversare rifiuti tal quale in buche vecchie e nuove, spesso gestite da cordate criminali, e dall’altro hanno scientificamente accumulato milioni di tonnellate di balle putrescenti per consentire agli inceneritoristi il grande affare di bruciarle negli impianti che non avevano ancora realizzato, così da intascare i finanziamenti pubblici senza alcuna preoccupazione per l’ulteriore avvelenamento dei territori e per gli immensi danni provocati alla salute. Un business, quello dell’incenerimento, finanziato solo in Italia, non a caso soggetta a continue sanzioni dall'Europa, con il 7% (chiamato CIP6) delle nostre bollette elettriche originariamente destinato alle energie alternative.

In questo modo ci hanno preso in giro con promesse che non potevano essere mantenute e l’immondizia è ritornata puntualmente a riempire le nostre strade, nonostante l’aumento scandaloso della TARSU ai livelli più alti d’Italia.

A questo punto il re è veramente nudo e di fiducia verso le istituzioni non ne abbiamo più alcuna.

Siamo stanchi dell’immondizia nelle strade e soprattutto siamo stanchi dell’emergenza da cui non si è voluto uscire. Non possiamo più tollerare l’ulteriore distruzione della nostra terra con discariche ed inceneritori. Abbiamo invece la necessità di mettere mano ad una seria bonifica e risanamento della nostra regione. Siamo ad un punto di svolta: o si cambia definitivamente strada per imboccare quella virtuosa e adottata già da tanti paesi che puntano al recupero ed al riciclo totale della materia verso “rifiuti zero” o saremo costretti ad abbandonare questa splendida terra.

Come reti, movimenti, comitati e singoli che in questi anni si sono battuti per una diversa gestione dei rifiuti crediamo che sia venuto il momento di una mobilitazione capillare e generale per imporre alle istituzioni un nuovo piano pubblico di gestione dei rifiuti concordato e controllato da comitati di cittadini che abbia come capisaldi:

1) L’immediata partenza a Napoli ed in tutta la regione Campania della raccolta differenziata porta a porta finalizzata al recupero ed al riciclo della materia, a partire dalla separazione del secco dall’umido

2) La costruzione di un numero adeguato di impianti di compostaggio per la trasformazione a livello locale della parte umida in compost da utilizzare come fertilizzante

3) L’adozione di provvedimenti immediati per la riduzione di imballaggi

4) L’attivazione della filiera per la trasformazione della parte secca dei rifiuti in materia prima seconda utilizzabile per la produzione di nuovi beni

5) L’utilizzo di impianti di trattamento a freddo e senza alcuna combustione per la parte residua dei rifiuti

6) L’istituzione immediata dei registri dei tumori in tutta la regione per monitorare la drammatica situazione della salute dei cittadini campani

Su queste premesse e con questo programma chiediamo a quella parte sensibile di popolazione, agli artisti, ai giornalisti, agli intellettuali, a tutti coloro che tengono a cuore la difesa della salute e dell’ambiente di schierarsi apertamente e di partecipare alla

Manifestazione contro l’emergenza rifiuti

che si terrà

Sabato 18 Dicembre ore 15 P.zza del Gesù

Cittadini Campani per un Piano Alternativo dei Rifiuti


per il pullman da Boscoreale, mandare una mail a vesuvioinlotta@gmail.com con un recapito telefonico.

martedì 14 dicembre 2010

SERVI DEI SERVI DEI SERVI DEI SERVI DEI SERVI

Questa notte, in data 14-12-2010, è stato violentemente sgomberato il presidio antidiscarica situato presso la rotonda di via Panoramica. I presidianti sono stati allontanati con la forza, donne sono state manganellate ed i gazebo, di proprietà dei manifestanti, sono stati letteralmente distrutti. E' stato anche trafugato, dalle forze dell'ordine, un generatore di proprietà privata. Questo è l'ennesimo gesto perpetrato ai danni della popolazione vesuviana che oramai da mesi, nonostante le palesi intimidazioni istituzionali, tenta di difendere il proprio territorio. Quello che i governanti non sanno è che la rotonda è più di un semplice punto d'incontro: è un posto dove si concentra la rabbia di una popolazione vessata, insultata da una politica oramai "autoreferenziale" e distante anni luce dal sentire della gente. Il presidio è un baluardo di consapevolezza, un posto dove incontrarsi, condividere, socializzare e soprattutto reagire; reagire al degrado che ci sovrasta ogni giorno, reagire a tutte le mancanze e tentare di uscire dal recinto nel quale ci hanno rinchiuso, segregato. Chi ci governa sa che l'aggregazione è veleno, chi ci governa sa che l'autorganizzazione delle genti è la morte delle loro politiche fasciste. Un gazebo distrutto non fermerà la protesta, anzi, la alimenterà perchè com'è risaputo, la violenza genera violenza.
Le istituzioni tutte devono sapere che non hanno fatto altro che distruggere un luogo simbolico, la materialità di un luogo; non hanno distrutto, però, le persone che riempivano quello spazio: quelle persone sono vive e continueranno a lottare. Questo sia ben chiaro anche ai sindaci collusi che invece di difendere i propri cittadini e pretendere il rispetto della carta costituzionale sulla quale hanno giurato, si sono resi complici di questo sistema camorristico-mafioso che sull'altare delle compatibilità e delle logiche capitalistiche avvelena i territori e le persone che vi abitano! Quello che ci consola è che la SARI, assieme alle altre 13 cave situate in pieno parco nazionale, avvelena tutti: avvelena i sindaci (compreso il nostro primo cittadino), avvelena gli assessori, avvelena i consiglieri, avvelena la polizia, avvelena i servi-cittadini "responsabili".
A niente servono manifesti posticci che invitano alla repressione; a nulla servono le manganellate se non a far aumentare la consapevolezza di vivere in uno stato fascista che favorisce la camorra ed ammazza le persone oneste.

LA REPRESSIONE NON FERMERA' LA NOSTRA RIVOLTA:
CHI SOFFIA SUL FUOCO SI PUO' ANCHE BRUCIARE!

ASSEMBLEA PUBBLICA
MARTEDI’ 14 ORE 21.OO
ROTONDA DI VIA PANORAMICA - BOSCOREALE


MOVIMENTO DIFESA DEL TERRITORIO-AREA VESUVIANA
COLLETTIVO AREA VESUVIANA

COMUNICATO STAMPA del 14/12/2010

Stanotte, nonostante le proteste e la resistenza dei presenti, è stato sgomberato il presidio antidiscarica sulla rotonda di Boscoreale. Denunciamo con forza questo atto infame che rappresenta l’ennesima provocazione ai danni della popolazione in lotta da parte di uno stato canaglia che non ascolta ragioni. La violenza repressiva, perpetrata nei confronti di tutti i cittadini e le cittadine che praticano il dissenso verso le politiche di distruzione e saccheggiamento del nostro territorio, svela il vero volto di questo stato fascista che non indugia ad adoperare il bastone verso un popolo che non piega la testa e non accetta di subire passivamente l’avvelenamento della propria esistenza!

Noi non ci piegheremo, non torneremo a casa, non abbandoneremo la rotonda, non molleremo la presa, ma resteremo uniti a presidiare la nostra terra!

Movimento di difesa del territorio

A Terzigno la SARI non è l'unica discarica

Terzigno
10 dicembre 2010




sabato 11 dicembre 2010

11 DICEMBRE: COME ARRIVARE


Per chi viene con il pullman/auto:

uscire a Pompei; proseguire su via Plinio; girare per via Penniniello e proseguire dritto su via Settetermini; lì ci saranno i vigili urbani di Boscoreale che accompagneranno i pullman al concentramento in via Giovanni della Rocca per far scendere i manifestanti. Poi saranno scortati fino all'area mercatale di Boscotrecase.


Per chi viene con la circumvesuviana:

da Napoli prendere la linea Poggiomarino e scendere a Boscoreale.