Ci siamo trasferiti su
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Diretta corteo in streaming su WebTV: http://www.livestream.com/vesuvioinlotta




"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
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Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

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giovedì 30 settembre 2010

Comunicato stampa


COMUNICATO STAMPA
28-09-2010

Nonostante gli scontri avvenuti nelle ultime notti, i cittadini dell'area vesuviana non si sono arresi e hanno continuato a presidiare la rotonda di via Panoramica, nel tentativo di bloccare il passaggio degli autocompattatori diretti in cava ex SARI.
La tensione è salita nel momento in cui un esiguo gruppo di persone
ha arbitrariamente deciso di scagliare petardi e pietre contro la “sbirraglia” schierata in assetto antisommossa.
La situazione è degenerata quando le luci che illuminano la zona sono state spente, come del resto accade da giorni, proprio negli attimi che precedono le cariche della polizia. Questa volta, però, la reazione da parte degli oppressori è stata ben più forte: decine di lacrimogeni lanciati con l'intento di disperdere le persone, dapprima scagliati verso l'alto e poi ad altezza d'uomo. A queste provocazioni la popolazione non ha ceduto, sebbene siano state molte le persone che in preda al panico hanno abbandonato la zona presidiata.
Lo stato ha continuato a seminare terrore sfrecciando intorno alla rotonda con un cellulare, cercando ancora una volta di liberare la strada.
I manifestanti sono stati definitivamente allontanati quando è partita l' ennesima carica ingiustificata. Le persone in fuga si sono riversate sulla strada che porta al cimitero di Boscoreale, proprio sulla stessa strada dove un uomo ferito alla gamba da un lacrimogeno non identificato era disteso a terra in attesa di soccorsi. Il ritardo dell'ambulanza è stato causato dal blocco dei carabinieri che si sono rifiutati di soccorrere il ferito. Alla richiesta d'aiuto fatta da due cittadini alle forze del DIS-ordine, gli stessi hanno risposto in modo sarcastico, esclamando che l'uomo “sarebbe resuscitato!”.
L'ambulanza è riuscita a passare solo 30 minuti dopo!!!
La diagnosi è di una frattura scomposta a tibia e perone alla gamba destra. Il bilancio complessivo è di numerosi feriti tra i manifestanti. Secondo la questura tra i feriti comparirebbero anche quattro poliziotti.
Questa è l'ennesima prova del fatto che l'Italia non è un paese democratico. Rivendicare i diritti fondamentali è un reato da punire con la violenza e la repressione.
Movimento difesa del territorio area vesuviana
Collettivo area vesuviana

mercoledì 29 settembre 2010

29.09.2010

MERCOLEDI 29 SETTEMBRE 2010 - ORE 01.00

UNA VIOLENTA CARICA DELLE FORZE DELL'ORDINE HA FERITO NUMEROSI MANIFESTANTI.
QUESTE SONO LE PRIME IMMAGINI SCATTATE DAI MOLTI CITTADINI PRESENTI.

Condanniamo fermamente l'ennesima e vigliacca aggressione alle popolazioni di queste terre. Il diritto ad esistere e a vivere in un ambiente sano è stato ancora una volta calpestato dal braccio armato di uno stato, ormai fallito, che in un gesto di cieca violenza ha sparato ad altezza uomo nella folla.


Siamo indignati dinanzi all'ennesimo abuso da parte dello Stato. Continueremo a gridare forte ai signori che gestiscono il potere che questa terra non è morta e non accetterà, restando a guardare, il disastro ambientale in atto.



domenica 26 settembre 2010

Foto scontri 25\26 settembre

Per le foto che seguono, si ringrazia































ENNESIMA NOTTE DI VIOLENZA A TERZIGNO

Comunicato stampa
ore 5.20 26 settembre. Aula consiliare occupata di Boscoreale


Ancora una volta la violenza della “SBIRRAGLIA” si è accanita su centinaia di manifestanti che pacificamente protestavano per impedire che la già satura discarica si riempisse di ulteriore merda! Non curanti della presenza di anziani donne e bambini, le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno caricato per sgomberare le strade di accesso al sito presidiate sia a Terzigno che a Boscoreale. Dopo l’atto di forza centinaia di camion scortati sono riusciti a raggiungere la discarica.
Si contano tre feriti fra i manifestanti e una decina di feriti fra le forze dell’ordine

La lotta prosegue senza sosta!!
VOI CI AVVELENATE,
NOI VI BLOCCHIAMO LA CITTA'!

sabato 25 settembre 2010

GALLI SULLA MONNEZZA 2

Dopo una caterva di provvedimenti legislativi indirizzati formalmente a risolvere la cosiddetta emergenza rifiuti in Campania (prodotti, senza soluzione di continuità, dal governo Prodi e da quello Berlusconi), dopo aver divorato 12 miliardi di euri in 15 anni, la paccottiglia politico-partitica ricomincia la solita cantilena. Da un lato, la pseudo sinistra democratica, per rivalsa verso l’attuale cricca al posto di comando, lancia accuse di incompetenza e rincara denunciando il nano di Arcore per aver nascosto la spazzatura sotto il tappeto.

Dall’altro, il blocco di potere mafioso, massone, criminal-imprenditoriale, cerca in tutti i modi di far passare la propria ricetta, in merito alla questione rifiuti, come la soluzione definitiva (sempre discariche, ancora inceneritori).

Nel mezzo ci sono gli abitanti di questa parte di maledetto sud, che dopo trent’anni di sversamenti illeciti, di inquinamento generalizzato e sistematico della terra, subiscono ancora l’aggressione di una classe dirigente incapace, corrotta e complice dello scempio in atto.

Complessivamente, per noi, siete gli unici responsabili di tutto ciò che accade. State scatenando sulla pelle della gente tutto il marcio rappresentato dal vostro perseverare in politiche legate essenzialmente al profitto, all’arricchimento personale attraverso la depredazione continua del denaro pubblico (nostro!).

Tutti coloro che solamente tentano attraverso un sano conflitto sociale (tanto demonizzato, ma pur sempre il sale dei processi democratici) di aprire una vertenza che ridiscuta l’intero impianto dell’organizzazione delle esistenze comunitarie su un determinato territorio (qualità della vita, tutela della salute, difesa dei beni comuni, dignità del lavoro) vengono perseguitati con un’attività repressiva e diffamatoria che ricorda le peggiori dittature sud americane.

L’opzione che riteniamo sia l’unica percorribile era e resta la diffusione di pratiche politiche che tengano al centro la capacità autonoma delle genti di autodeterminare il proprio presente ed il proprio futuro. Rifiutiamo, invece, qualsiasi tentativo di ricondurre il movimento in atto dentro percorsi legati essenzialmente al gioco delle compatibilità date e al rafforzamento delle lobby partitiche.

MANIFESTAZIONE

VENERDI 1 OTTOBRE ORE 19,00

CONCENTRAMENTO

TERZIGNO (zabatta-zona pizzeria il rifugio)

LA FOLLIA DEI GOVERNANTI

Ieri, in data 23 Settembre, si è continuata a palesare l’ esasperazione delle genti del territorio vesuviano ed ancora una volta è emersa la verità: lo stato oppressore ha più a cuore la difesa della “munnezza” che non la salute dei cittadini. Gli interessi economico-camorristici (e politici) che da sempre interessano il ciclo rifiuti, sono più forti di qualunque vita umana, di qualunque opposizione.

E così, a difendere gli auto compattatori, pronti a sversare in discarica, ieri notte c’erano tutti i rappresentanti dello stato: polizia, finanza, carabinieri,tutti capeggiati dal questore vicario di Napoli (mancava solo l’aeronautica). Scortavano i rifiuti, tutelavano i rifiuti, pronti a caricare chiunque avesse anche solo tentato di avvicinarsi. Ed in effetti la carica c’è stata ed è stata una caria contro chi, oramai da tempo, tenta di difendere il proprio territorio, quel piccolo pezzo di territorio ancora intatto che ci è rimasto.

Ancora una volta le istituzioni politiche locali non erano presenti;il sindaco Gennaro Langella non era presente; i consiglieri di maggioranza ed opposizione non erano presenti; forse dormivano o forse si preparavano al tanto preannunciato sciopero della fame ( non serve a nulla mangiare un panino con la mortadella in meno se poi non si è pronti a frapporre il proprio corpo, a lottare con i cittadini).

Nonostante le intimidazioni, i fermi di ieri, le cariche ingiustificate,i lacrimogeni, la politica locale e nazionale, che oramai fa acqua da tutte le parti, e nonostante le notti insonni, noi non molleremo e non permetteremo a chi ci governa di continuare ad ucciderci ed avvelenarci con una politica che favorisce solo gli interessi dei ricchi e continua a depauperare chi, ogni giorno, tenta di vivere una vita “normale”! Siamo stanchi delle false promesse, di conti che non tornano, di vivere una vita precaria e di lottare per delle condizioni che dovrebbero essere scontate (diritto alla salute, diritto al lavoro, libertà fondamentali). Se, poi, non vi sono queste condizioni, allora diamo fuoco alla costituzione perché, allo stato dei fatti, questa è solo carta straccia.

Basta con le vane chiacchiere (verba volant); invitiamo i politici locali e non a scendere in piazza ed a tutelare i cittadini che rappresentano (se non hanno intenzione di farlo, nessuno li obbliga a rimanere col culo attaccato allo scranno).

Appuntamento, questa sera, alle ore 20.00 a piazza Pace, perché dobbiamo continuare a lottare!


SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI DELLA FINCANTIERI


Movimento difesa del territorio area vesuviana

Collettivo area vesuviana

venerdì 10 settembre 2010

Comunicato del csoa Askatasuna

In alto i toni! sulla contestazione a Bonanni

movimenti

[Comunicato del csoa Askatasuna]

Contestare qualcuno è legittimo, alla festa del Pd come in qualsiasi altro luogo. Se poi la festa si tiene in una piazza, libera e di tutti, lo è ancora di più.
Se quel qualcuno è Bonanni, è giusto persino di impedirgli di parlare. Le prese di posizione che trovano spazio sui giornali e sui tg di ieri e oggi lasciano alquanto dubbiosi per le categorie che si utilizzano (attacco violento, squadrista, ritorno agli anni di piombo) e per le soluzioni(isoliamo i violenti, abbassiamo i toni). Non appena accade un fatto si apre il circo della politica, quello che foraggia i Bonanni e i Letta, quello dei salotti televisivi, quello del volemose bene.
Bonanni è il responsabile di quanto sta avvenendo nel nostro paese con la Fiat e più in generale nel mondo del lavoro. E' la sponda certa per Confindustria e Governo su qualsiasi argomento. Il sindacato che rappresenta si permette di estromettere un altro sindacato dalla contrattazione e dalla rappresentanza nonostante abbia più iscritti del suo. Quelli come Bonanni sono tra i tanti responsabili delle condizioni di vita e di lavoro che vive la gente, rappresentando gli interessi di chi non ne ha bisogno a discapito di chi lavora.
Togliere la parola a qualcuno non è una cosa così fuori dal mondo, del resto a quanti è tolta parola (e la dignità) tutti i giorni per le scelte dei vari Bonanni? I senza voce sono quelli (metalmeccanici o meno) che possono solo subire una vita di ricatti, che gente come "il nostro", avvallano e perpetrano. Zittirlo è legittimo punto e basta.

Ora sui motivi della contestazione non entriamo neanche nel merito parchè sono così tanti e chiari che ci sembra di offendere chi legge. Sui modi possiamo spendere qualche parola perché chiamati in causa più volte e nelle maniere più fantasiose. I centri sociali non sono un'entità fuori dal mondo, estromessa dalla quotidianità, con soldati pronti a combattere la prossima battaglia. Sono luoghi dove trovano spazio tutti, lavoratori, studenti o disoccupati che siano, e in quello spazio, non solo fisico, si confrontano ed esprimono le tensioni di questa società. A differenza dei partiti, i collettivi e le soggettività che trovano spazio nei centri sociali intendono la democrazia come una pratica di partecipazione diretta, senza mediatori, senza rappresentanze. I "democratici" intendono la democrazia come un insieme di regole e norme alle quali far sottostare i governati, estromettendosene ed elevandosi a rappresentanti di tutto e tutti. E visto che questa è la democrazia, ebbene si siamo anti-democrtatici. La politica per noi non è un posto di lavoro, non è una carriera alla cui aspirare, è un mezzo per mettere in pratica i bisogni collettivi che questo sistema nega con tutti i mezzi che ha disposizione. Così è normale che vadano anche i centri sociali a contestare Bonanni, perché essi sono la voce di quanti non ce l'hanno, e a differenza dei partiti, senza voler rappresentare nessuno, mettono in pratica quello che molti lavoratori avrebbero voluto fare ma che non possono fare, limitandosi a insultare Bonanni davanti alla televisione.
Altro che abbassare i toni, qui i toni sono da accendere al massimo volume! E' semplice per politici, opinionisti e sindacalisti patinati fare i discorsi che abbiamo letto sui giornali che richiamano al confronto , alla pacatezza, a tante belle parole. Ci dicono anche che così si rischia di rispolverare la figura del nemico o non quella di semplice avversario. Certo per chi fa parte della stessa cricca è normale che chi schiaccia o collaborare a schiacciare sotto i piedi i tuoi diritti minimi sia solo un avversario, come in una partita a briscola. E se gli devi dire qualcosa, glielo devi dire con gentilezza e abbassando i toni. Per noi non è così, crediamo ancora che esistano le categorie dei nemici, e questo mondo ce lo dimostra giorno dopo giorno, e siccome non partecipiamo a un torneo di carte, e la partita è la vita di tutti, indichiamo e avversiamo i nemici. Siamo di parte, e lottiamo per una parte sola di questa società: quella che lavora o non lavora, che è sottomessa a chi comanda e chi governa, quella delle fabbriche che chiudono e non sa come arrivare a fine mese. Padroni, proprietari, sindacalisti di mestiere, politici di professione, pennivendoli al soldo dei propri editori sanno far valere le loro ragioni molto bene!

Al resto delle considerazioni non diamo neanche spazio, il ritorno degli anni di piombo, la violenza estrema, lo squadrismo e tante altre parole le lasciamo al vento assieme a quelle tante altre che sentiamo in tv tutti i giorni. Avessimo mai sentito dire a Bersani parole del genere nei confronti degli squadristi veri, dei fascisti in doppiopetto, degli imprenditori delle varie cricche allora potremmo anche prenderle in considerazione.

Centro Sociale Askatasuna - Torino

martedì 7 settembre 2010

APPUNTAMENTI

MERCOLEDI 8 SETTEMBRE SIT-IN COMUNE TERZIGNO ORE 10.30;
GIOVEDI 9 SETTEMBRE ASSEMBLEA DI MOVIMENTO ORE 20.OO (PRESIDIO PISCINALE)

sabato 4 settembre 2010

FUCK AUSTERITY, SMASH ECOFIN

No Borders, No Precarity, No to Fossil Europe:
FUCK AUSTERITY, SMASH ECOFIN

http://precarious-united.eu

Depuis la crise grecque et celle de l'euro, l'union européenne est devenue un zombie politique : son cerveau néolibéral est endommagé mais continue de provoquer carnages et désastres. Merkel, dont l'inaction a fait passer la note de la crise de 45 à 450 milliard d'euros, impose son mantra à l'Europe : Austérité, Austérité, Austérité. Coupes sombres dans les dépenses publiques et gel des salaires sont imposés à une société déjà précarisée par la récession. L'Espagne, l'Italie, la France, la Belgique, l'Allemagne : personne n'est à l'abri des attaques contre l'Etat social menées par la finance internationale. Barroso et Trichet, qui auraient aimé gérer la crise à la place des gouvernements nationaux, chantent partout que seules des coupes rapides et efficaces peuvent restaurer la confiance des marchés financiers en l'Euro. Banques internationales et spéculateurs nous font payer la facture des déficits créés pour sauver leurs culs via la dette publique. L'austérité aggrave la crise, qui a déjà fait basculer des millions de personnes dans la précarité, et plonge l'économie européenne dans la déflation. Cette austérité nous entraîne dans un cercle vicieux de récession et de chômage, faisant le lit de la xénophobie et du nationalisme.

Seul un conflit social généralisé peut émanciper la génération précaire et inverser la tendance actuelle du déclin des investissements publics. Seules les métropoles cosmopolites de l'autre Europe multi-ethnique peuvent combattre l'ascension d'une Europe raciste, vieillissante, régionaliste et en voie de renationalisation. Nous ne laisserons pas les ministres européens nous soumettre aux marchés financiers. Nous refusons les plans d'austérité que nous prépare l'ECOFIN. Nous refusons que les travailleurs, les précaires, les pensionnés et les migrants soient les premiers à faire les frais du monopoly global. Nous invitons tous les précaires, les migrant-e-s, les sans emploi, les militant-e-s du mouvement social européen ainsi que tous les activistes anticapitalistes à venir à Bruxelles ce 29 septembre 2010 pour agir contre le sommet des ministres des finances, l'ECOFIN.

Bruxelles n'est pas seulement la capitale du petit pays qui doit assumer la présidence européenne alors qu'il n'a pas de gouvernement lui-même; Bruxelles, c'est aussi le siège des institutions européennes, dont la toute puissante Commission qui détient le pouvoir exclusif de proposer et de développer les nouvelles législations, ce qui en fait une partenaire idéal pour les lobbyistes. Parce que Bruxelles, c'est enfin et surtout le paradis des lobbies, on en compte plus de mille et la grande majorité des 15.000 professionnels du secteur représente les intérêts des grandes banques, des multinationales et de la finance internationale, pour lesquelles la crise n'est qu'une occasion de plus de décrocher la timbale.

Ce 29 septembre, nous allons donc répondre à l'appel lancé par la Confédération Européenne des Syndicats même si nous n'en partageons pas les mots d'ordre. Ce ne sont ni la croissance ni les emplois qui peuvent sortir l'Europe de la crise, mais une transformation écologique de notre société et un revenu garanti à tout-es. Alors que certains pays européens seront en grève générale, nous serons dans l'oeil du cyclone, déterminé-es à faire entendre notre voix.

Ce 30 septembre, nous nous inviterons à la table de l'ecofin. D'abord parce qu'ils vont vraiment bien manger, et qu'il n'y a pas de raison que nous ne mangions pas bien aussi. Ensuite, parce que ce n'est pas un défilé qui empêchera l'ecofin de mettre notre futur sous hypothèque, mais bien l'action directe non-violente. Si elle fait partie de ton langage politique, prépare-toi et viens à Bruxelles pour un Grand Jeu contre l'Austérité.