Ci siamo trasferiti su
WWW.VESUVIOINLOTTA.ORG

____________________________________

Diretta corteo in streaming su WebTV: http://www.livestream.com/vesuvioinlotta




"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
_____________

.........................................................
Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

_____________________________________












domenica 25 luglio 2010

QUESTIONE DI NASO

La reazione isterica dello pseudo-sindaco di Boscoreale alle proteste dei cittadini che l’altra settimana hanno impedito all’avvizzito “tenore nazionale” di poter esibirsi in una piazza normalmente invasa dalla puzza proveniente dal sito di via Nespole della Monaca, ci preoccupa.

Quando un primo cittadino aggredisce violentemente con dichiarazioni false e ipocrite la popolazione impegnata a lottare contro un dramma dalle dimensioni epocali, vuol dire che le argomentazioni non esistono e le dimissioni dovrebbero essere una logica conseguenza. Se dopo più di un anno di attività della discarica del Vesuvio, che come da decreto (Berlusconi docet) ingoia continuamente rifiuti tal quale e pericolosi, l’amministrazione locale (con la complicità dei sindaci dei paesi di Boscotrecase e Terzigno) non ha assunto nessun impegno concreto per salvaguardare la salute delle genti vesuviane (come la Carta Costituzionale prevede), l’unico straniero in patria è proprio lo pseudo-sindaco.

E’ dalla lettura dettagliata dei flussi di rifiuti diretti a Terzigno che emerge la criminale azione dei “poteri forti” di usare questo territorio come laboratorio sperimentale per un ecocidio su larga scala. Gli ultimi accordi prevedono, infatti, lo sversamento alle falde del Vesuvio di 400tn di pseudo-Fos (di che stiamo parlando?.. munnezza triturata!!!) provenienti da Tufino, il dirottamento alla discarica SARI di 300tn al giorno di munnezza proveniente dalla bonifica del Panettone di Lo Uttaro (provvedimento salutato positivamente anche dai militanti di una pseudo-Legambiente casertana).

Questa ulteriore iattura si aggiunge al quotidiano trasporto di tutta la spazzatura giacente sul territorio della provincia di Napoli, del materiale proveniente dagli STIR della Campania, dalle bonifiche dei siti di stoccaggio (ultradecennali) dei paesi vicini, Boscotrecase in primis, dai fanghi provenienti da depurazione, dal criminale sversamento del percolato all’interno del “buco”, che sicuramente ha già compromesso la falda acquifera sottostante.

A fronte di questo, ‘o ggenio che fà? Si impegna, a suo dire, soltanto per ciò che riguarda problemi di tipo “olfattometrico” …di naso!?

A questo punto ci chiediamo: risulta, a tale triste figuro, che da anni le relazioni dell’OMS, dell’Istituto Nazionale di Sanità, certificano per l’area vesuviana un aumento del 400% di tumori, dell’aumento esponenziale di malattie genetiche cardiovascolari, dell’aumento di malformazioni congenite, di leucemie, tutte riconducibili scientificamente alla presenza sul territorio della vecchia e nuova SARI?

Se questo è patrimonio informativo anche della “politica in doppiopetto” che lei rappresenta, che cosa ha messo in campo a tale riguardo?

Se invece la “cricca” di cui sopra ignora tali documentazioni, cosa aspetta ad espatriare?

E’ evidente il suo brancolare nel buio. Ma è altrettanto evidente che è in buona compagnia: seguono il suo patetico comportamento anche i sindaci dei comuni confinanti, Borrelli ed Auricchio. Siete tutti protesi a capire come tale tragedia, per le popolazioni, possa tramutarsi in opportunità economica per gli enti che amministrate da anni in regime di deficit.

Per non parlare delle opposizioni pseudo-democratiche o di pseudo-sinistra che lei crede, sbagliando di grosso, al capo di una congiura di carattere “politico”. Tali consorterie, oltre a rappresentare l’origine dei mali che oggi viviamo in modo conclamato (ricordiamo che il primo ad individuare la discarica a Terzigno è stato il governo Prodi), sono attualmente i garanti dello status quo, seppur da posizioni minoritarie sia dal punto di vista istituzionale che per quanto concerne la presa nel sociale.

È altresì evidente che a tutt’oggi stiamo dialogando, seppur attraverso manifesti murali e comunicati stampa, con “teste di legno” manovrate per garantire la continuità dello scellerato piano industriale di trattamento dei rifiuti ideato e messo in atto dai rappresentanti dell’affarismo partitico e dall’imprenditoria mafiosa. Attraverso questa saldatura la regione Campania è diventata la cloaca d’Europa ed a pagarne le conseguenze sono i suoi abitanti.

Dato che i vostri padroni (massoni eversivi, inquisiti, pluri-condannati) continuano a mettervi la linea in tasca, noi “reale-Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana” non possiamo che continuare a stare dalla parte delle genti di questa terra che con dignità lottano contro un presente ed un futuro caratterizzato soltanto da inquinamento, miseria e lutto.

Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

mercoledì 14 luglio 2010

Comunicato stampa 14/07/2010

Quando a fine aprile 2010 una delegazione di tre eurodeputati (gli on. Merkies, Auken e Hahn) della Commissione Europea impegnata nell’esame di ben 18 petizioni di cittadini campani, dopo le relative audizioni a Bruxelles, é giunta in Campania per prendere visione diretta degli effetti nefasti derivanti da 15 anni di emergenza rifiuti e dalla conseguente gestione commissariale straordinaria, ci dichiarammo sinceramente insoddisfatti.

Quella visita, lo ricordiamo, aveva lo scopo di verificare l’operato dell’Italia, già condannata dalla Corte di Giustizia europea per infrazione alle norme europee e italiane in materia di rifiuti e sicurezza dei cittadini, ed intendeva sbloccare i fondi europei (circa 500 milioni) che proprio il procedimento di infrazione aveva congelato.

Di fronte al maldestro tentativo, da parte della struttura del Commissario ai Rifiuti e dei parlamentari italiani della delegazione, di “pilotare” l’itinerario della missione, allo scopo di impedire che si potesse percepire nella sua pienezza il disastro ambientale che interessa la nostra regione; di fronte inoltre al ruolo assolto da militari e dalle forze dell'ordine, in quasi tutti i siti delle discariche visitate, che confermava in maniera lampante come ai cittadini campani venga negata la libertà ed il controllo sui propri territori, la Commissione europea non poté che dichiararsi preoccupata per quanto visto e censurò la mancanza di trasparenza e di democrazia in tema di rifiuti, dando, di fatto, ragione alle denunce dei comitati di cittadini. Ciò nonostante, quegli stessi deputati europei, nella dichiarazione finale, più che esprimere una decisa condanna della gestione emergenziale e dei suoi responsabili, dichiararano di aver percepito una volontà politica tesa al cambiamento di rotta, in direzione di una gestione rispettosa delle normative europee sui rifiuti e della partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa.

Per tale motivo, nel nostro comunicato di bilancio della missione europea, chiedemmo una decisione coraggiosa alla Commissione Petizioni, augurandoci che ci fosse risparmiato l'ennesimo affronto di vedere assolte le autorità campane e nazionali, regalando gli oltre 500 milioni di euro europei alle lobbies inceneritoriste del paese.

Abbiamo atteso fiduciosi il rapporto finale della Commissione che, finalmente, sarà reso noto il 15 di luglio, circostanza nella quale è stato offerto ai cittadini che hanno presentato le petizioni di potersi nuovamente esprimere.

Coglieremo anche quest’occasione per continuare a ribadire la contrarietà dei campani alla devastazione dei propri territori, pur coscienti che la lobby inceneritorista, contraria al riciclo totale della materia da noi auspicato, è ben rappresentata tra gli scranni europei ed in particolare italiani; non ci meraviglierebbe se il piano presentato a Bruxelles dall’Assessore regionale all’ambiente Romano (in cui si prevede la costruzione di 3 inceneritori nella regione e contemporaneamente l’allargamento delle discariche attualmente utilizzate) e la richiesta di elargizione dei fondi (che dopo 15 anni di sprechi vengono vergognosamente presentati come necessari per avviare gli impianti di compostaggio e di riciclo) trovasse appoggi adeguati in Europa. Da indiscrezioni sul rapporto, emerge infatti una generica e soffice condanna e l’invito all’Italia al rispetto delle norme europee sui rifiuti e sulla partecipazione, salvo avallare, in nome del superamento dell’emergenza, soluzioni (v. smaltimento per termodistruzione delle ecoballe) che contraddicono quelle stesse norme.

Non saremo dunque disponibili a subire l’affronto di vedere assolte le autorità campane e nazionali con il regalo dei fondi europei e reagiremo con la nostra solita determinazione, proseguendo in primo luogo con tutte le possibili azioni contro il vergognoso piano rifiuti annunciato da Caldoro e Romano.

Coordinamento regionale Rifiuti della Campania
http://www.rifiuticampania.org - contatti@rifiuticampania.org – 3346224313

Rete Campana Salute e Ambiente
http://www.rifiutizerocampania.org
-
retecampanasaluteambiente@noglobal.org – 3887460974

Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

http://www.vesuvioinlotta.blogspot.com

martedì 6 luglio 2010

Sulla chiamata a Veterinaria di oggi, 6 luglio 2010.

Dopo un’assemblea chiarificatrice svoltasi ieri a Boscoreale sulla questione, più volte sussurrata, di redigere nel più breve tempo possibile un “Piano B” (come “solleticato” dalla Frassoni!) da contrapporre alle elucubrazioni infrastrutturali del buon assessore regionale all’ambiente Romano (altri 2 inceneritori per scongiurare l’apertura di altre discariche!) e sulla convocazione ad una riunione tra tutte le realtà campane (comitati e movimenti?) oggi a Napoli presso la facoltà di Veterinaria, siamo in grado di dire la nostra entrando un poco meglio nel merito.

A primo acchito ci è sembrata sostanzialmente ambigua tutta la vicenda di questa “messa in forma”, frettolosa, di un Piano B che la Frassoni (parlamentare europea verde) dovrebbe utilizzare per far si che la Commissione PET. sappia controbattere al progetto Romano (assessore regionale ambiente, in quota AN).

Teniamo a ricordare che ad aprile di quest’anno, nell’occasione della visita dei parlamentari europei, i comitati ed i movimenti hanno saputo mostrare e spiegare tutto quello che sino ad oggi ha prodotto l’imbroglio ecologico messo in atto in Campania. Imbroglio volto solamente a drenare denari pubblici nel mentre, spudoratamente, si comprometteva (sui territori) irrimediabilmente la salute delle popolazioni attraverso la costruzione di un’impiantistica obsoleta o, peggio, inservibile. Oltretutto, nell’occasione sopra menzionata, abbiamo ri-fornito la delegazione di informazioni e materiali che i comitati ed i movimenti hanno prodotto in piena autonomia, e che costituivano un unico progetto alternativo teso all’improrogabile attivazione di una politica Rifiuti Zero anche in questo pezzo di maledetto, supersfruttato Sud.

Il “cadenzario” Romano, che mira essenzialmente ad “estorcere” una quota parte degli oltre 400milioni di euro bloccati dall’UE, si commenta da solo: una lista di impegni scanditi temporalmente che non intaccano né indicano una inversione di tendenza nella gestione del ciclo dei rifiuti nella regione. Prevedere altri 2 inceneritori, il prolungamento della vita delle discariche attualmente funzionanti (nonostante l’incompatibilità geologica di alcuni, in primis Terzigno come evidenziato dalla stessa delegazione UE), l’avvio di qualche sito di compostaggio tra qualche mese, sono solo promesse per continuare a non fare niente.

In più, se aggiungiamo che Romano non ha fatto cenno, durante la sua audizione, alle prescrizioni relative alla legittimità democratica che la stessa Commissione ha formulato in merito alla inesistente consultazione pubblica di piani e programmi e la relativa mancanza di dialogo tra cittadini ed autorità (Aarhus), si rafforzano i dubbi sulle reali volontà di puntare ad un cambiamento della gestione attuale delle politiche ambientali (non solo riguardanti i rifiuti) in Campania e la truffa è bella che disvelata.

Se, a fronte di tali farneticazioni, la Commissione (e non solo!) si lascerà convincere e sbloccherà i fondi elemosinati (interesse anche degli europarlamentari italiani, Cozzolino in testa, che della pianificazione infrastrutturale in tema di rifiuti e della conseguente devastazione ambientale, ancora in atto, sono corresponsabili), non ci resterà che prenderne atto. Siamo da tempo consapevoli che la politica/business non è questione soltanto italiana, men che meno aggredibile in ambiti interistituzionali.

Riteniamo quindi assolutamente sbagliato poter, solo lontanamente, pensare di accreditare tali sovrastrutture per ciò che concerne la possibilità di rappresentare la critica allo stato di cose presente. Tali organismi erano e rimangono rappresentanti di un “economicismo” per nulla incline a salvaguardare l’integrità delle vite, l’esigibilità dei diritti, la libertà di movimento, la dignità delle esistenze. La realtà campana, in questo, è cartina di tornasole.

Note a margine.

Una critica sulla metodologia usata per “convocare” tali appuntamenti va formulata. Vogliamo convincerci che non c’è stata malizia nel preparare prima un appuntamento e poi chiamare a raccolta tutti gli altri. Eppure una rete di comunicazione, seppur virtuale, esiste. Invece si è preferito seguire la strada dell’impegno personale, spesso saltando anche il momento assembleare (come nel nostro caso, area vesuviana) unico ambito per far si che delle scelte politiche scaturiscano da un’analisi collettiva e non restino espressione di singoli. Se c’è volontà di condivisione di percorsi, questi vanno costruiti insieme, evitando fughe in avanti o approcci meramente ideologici. Non riduciamo il radicalismo a una questione di astratto prestigio, alla legittimazione di chi sa per che cosa e contro che cosa un intellettuale deve essere al giorno d’oggi.

MOVIMENTO DIFESA DEL TERRITORIO AREA VESUVIANA