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Diretta corteo in streaming su WebTV: http://www.livestream.com/vesuvioinlotta




"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
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Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

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mercoledì 31 ottobre 2007

BEVETE BEER...

Bevete beer, la birra analcolica che non fa male. Questo è il simpatico slogan coniato dall’elegante sarcasmo del commissariato sui rifiuti e stampato su tutti i teloni che coprono le cosiddette ecoballe. Beer è forse l’acronimo di Balle Ecologiche E Rifiuti? Quelle balle che loro dicono innocue, che non fanno male o, almeno, è questo che vogliono dare a bere ai cittadini. Ma che spiritosi.
Intanto i sindaci vengono trattati come i pentiti di mafia: con la carota e il bastone. Se fanno i bravi anche lo Stato chiuderà un occhio su qualche affaruccio più o meno sporco e in più, magari, gli sarà permesso di intingere al colossale flusso finanziario legato alla bonifica, entrando in una parte della gestione speculativa e clientelare. Perché, sennò localizzare le discariche e gli inceneritori proprio nelle aree più inquinate soggette a bonifica? L’unica logica è quella dei flussi finanziari! Dunque la bonifica è solo un pretesto per inquinare. E più si inquina più si bonfica. Ma che scaltri.
Stasera sono andato a manifestare a Giugliano con i Comitati della zona. E’ il prototipo di quello che sarà Terzigno. Colossali piramidi di rifiuti incrementate dalla birra commisariale. Purtroppo anche qui la gente è in massima parte passiva. Poche centinaia di persone giunte dal terzo comune della Campania in termini di popolazione, qualche rappresentante dei movimenti di altre zone. Una polizia numericamente preponderante e arrogantemente determinata. Il resto della popolazione che fa? Chi, sfruttando il potere ricattatorio della Bossi-Fini è impegnato a speculare sul lavoro degli immigrati è tacitato anch’egli con carota e bastone. Chi è cliente dei politici acconsente. Chi ha la casa abusiva non può parlare. Il metodo del potere è lo stesso: inquinare per poi bonificare, permettere la perpetrazione di reati per poi ricattare. Le leggi sono fatte per essere violate, si sa. La violazione è permessa per poterne trarre profitto.
E, allora, festa! Inebriamoci con la beer accompagnata da un pasto a base delle mozzarelle fatte con latte di bufale extracomunitarie frammisto a quello paesano contaminato da brucella ed inquinato dalle diossine. Magari, sapientemente condita con i pomodori irrigati con la celebre acqua del Sarno.
Quella napoletana, lo dicono le statistiche, è, tra tutte le etnìe del belpaese, quella più rassegnata alla morte.

martedì 30 ottobre 2007

APPELLO DA TAVERNA DEL RE

I comitati di Giugliano durante l'assemblea di ieri presso il sito di taverna del Re hanno deciso di bloccare gli ingressi della struttura per impedire lo sversamento di ecoballe. Alle prime ore del mattino la polizia, con toni molto minacciosi, ha intimato lo sgombero del blocco per permettere alla lunga fila di camion che si è formata di compiere il loro sporco lavoro. I manifestanti che sono di turno al presidio cercano di resitere contando sull'apporto nelle prossime ore delle centinaia di persone che in queste settimane hanno partecipato alle assemblee dei comitati. Vi aggiorneremo sugli sviluppi. (Dal Comitato di Giugliano)

lunedì 29 ottobre 2007

RIUNIONE COMITATI CAMPANI SALUTE/AMBIENTE MARTEDI' 6 NOVEMBRE AD OFFICINA 99 (comunicato della rete dei Comitati)

Intanto cresce la mobilitazione a Giugliano contro taverna del Re che doveva chiudere entro il 31 Ottobre, per quella data è previsto presidio dei comitati. Partecipiamo tutti.Siamo di nuovo in "emergenza", mentre il nuovo piano rifiuti con la presenza dei due inceneritori ed annesso proliferare di discariche ha già iniziato il suo iter istituzionale. Da quando sarà pubblicato in rete, presumibilmente a breve, ci saranno 45 giorni di tempo per la presentazione di osservazioni. Avvenendo solo dopo la scrittura del piano, si tratta con molta probabilità di partecipazione puramente formale, magari per non incorrere nel blocco dei fondi comunitari, ma anche questa è una strada da percorrere per dare visibilità alla rete Campana dei Comitati ed alle alternative necessarie, nel procedere della resistenza sui diversi territori. Intanto è di nuovo emergenza per le strade, mentre l'avvelenamento continua senza sosta da Giugliano a Lo Uttaro fini a Macchia Soprana.

venerdì 26 ottobre 2007

LE METAMORFOSI DI UN GIOVANE DI BELLE SPERANZE

C'era un giovane di belle speranze che aveva osato correre da solo per la poltrona di sindaco, mentre tutti gli altri badavano bene a rifugiarsi sotto l'ala protettiva di questo o di quel signorotto che teneva ben salde le mani sulla città.
Un bel coraggio, non c'è che dire, in un paese blindato e monolitico, alla Ceausescu, per intenderci. Ma la sua iniziativa non ebbe l'esito sperato (anche se era scontato!), e fu solo consigliere comunale.
Quel giovane di belle speranze, da consigliere, non volle sottomettersi agli amorevoli suggerimenti che gli venivano dati dai suoi coraggiosi e leali amici e parenti (soprattutto), che lo spronavano a vendersi l'anima, a prostituirsi, per esser più chiari, pur di stare con i vincitori, convinti che qualche briciolina, qualche avanzo, sarebbe toccato anche a lui, e di conseguenza anche a loro.
Ma il giovane di belle speranze non si smosse dalle sue posizioni, e, a piè fermo, decise di stare con quegli sparuti, brutti, sporchi e cattivi, dell'opposizione (che coraggio, c'era pure uno che veniva da una città vicina, uno straniero! e rompeva sempre, così come continua a fare tuttora!).
In verità, il giovane di belle speranze, dall'opposizione, non fece grandi cose, non si mise mai in particolare evidenza, ma, tuttavia, mantenne un atteggiamento coerente e non si lasciò mai lusingare dal canto dolce e soave, come quello delle sirene, proveniente dai settori della maggioranza.
E quando gli altri sconfitti, ex candidati a sindaco, trovarono elegantemente posto, ostentando un'aristocratica nonchalance, sulla diligenza del vincitore, lui rimase, testardo come un mulo, sulle sue posizioni, e fu l'unico a rimanerne fuori.
Il giovane di belle speranze non si tirò indietro neanche quando si trattò di mandare a casa quell'amministrazione che, prima di destra, era poi diventata di sinistra, o forse di centro (questo non si saprà mai, e vi assicuro che non ci dormo ancora la notte).
E vennero le nuove elezioni.
Che fa un giovane di belle speranze come il nostro? Continua a coltivare la speranza, ovviamente, e... via, da solo, vuoi vedere che stavolta ci riesce?
Invece no, anche stavolta, è buca. Ma rimane la carica di consigliere, che non è da buttare alle ortiche. Si possono fare tantissime cose, soprattutto si può aiutare la città che sta vivendo un dramma epocale, rischia di essere sommersa letteralmente dai rifiuti, visto che arriveranno anche quelli metropolitani.
A questo punto tutti hanno speranza nel giovane di belle speranze.
Ma lui che ti fa?
Perde all'improvviso la speranza, riscopre la realpolitik! Ma quale opposizione? In prima linea con il vincitore, diventa il suo vice! Tra la gente, per la gente? Sì, a parole sì! Ma ci sono le clientele da accontentare, c'è da mantenere il sacco alla banda Bassotti, e poi...Masaniello avanza come un condottiero alla testa degli automezzi della N.U.? E lui, da splendida controfigura (di Masaniello, pensate un po'!), sta al suo fianco, convinto di guadagnare qualche scampolo di gloria e di riconoscenza da parte dei cittadini anche per sé. E se bisogna aprire una breccia tra le mura nemiche, chi fa da ariete? Ma sempre lui, ed il fatto di salvaguardare il resto della consorteria dal cozzare la testa contro i muri, lo lascia sempre estremamente soddisfatto ed orgoglioso. Gli piace sacrificarsi per i suoi nuovi compagni di cordata.
Ma come vede il futuro, il giovane che ha deposto le belle speranze?
Da sindaco della città, così sarà lui il condottiero che organizzerà e guiderà gli automezzi della N.U., passando tra ali di folla che, finalmente, osanneranno solo ed unicamente lui. Non solo, ma poi c'è da gestire, in prima persona, un bel po' di roba...ed in assenza di quelle speranze, ormai stantie, si può stare finalmente con i piedi ben puntati a terra. E se rimarrà sempre ed eternamente consigliere comunale? Non si perderà certamente d'animo per questo, tanto, la funzione dell'ariete che tenta, senza mai riuscirci, di sfondare qualsiasi ostacolo, per la gioia degli amici, lo appaga pienamente.
E così, dopo le belle speranze, il ciclo si chiude, e la musica, come si suol dire, sarà sempre la stessa.

Tutti i riferimenti a luoghi, fatti, circostanze, persone, sono puramente casuali. Si vuole solo dimostrare che l'asserzione che i giovani rappresentano la parte migliore e più pulita della società non sempre risponde al vero. Ma, per fortuna, non tutti i giovani sono così. Ed è solo a questi ultimi che bisogna guardare per sperare in una società diversa e più giusta.

mercoledì 24 ottobre 2007

DOMANDE SENZA SPERANZA DI RIPOSTE

Sindaco, vicesindaco, assessore all'ambiente, maggioranza, opposizione, tutti sono venuti meno alle promesse, sancite da un atto deliberativo votato in consiglio comunale all'unanimità, riguardanti l'impegno per l'attivazione dell'unità di crisi, per l'inizio della raccolta differenziata, per la bonifica delle aree inquinate, e per evitare che a Terzigno si possano aprire nuove discariche. Siamo stati solennemente presi in giro, insieme a tutti i cittadini di Terzigno che, a fronte di un servizio onerosissimo, continuano ad essere imbrogliati, nonostante, per qualche tempo, almeno, non si sono visti sommergere dall'immondizia. Sono stati imbrogliati, perché, se è vero che l'immondizia è scomparsa dalla gran parte delle strade, questo è avvenuto per un artificio che non fa altro che aggravare la già precaria situazione igienico-ambientale del territorio. Infatti, si scarica in luoghi appartati, non più via Carlo Alberto, via B. Croce, o altre strade tranquillamente trasformate in discariche, dove si lasciano i rifiuti abbandonati per qualche giorno, e.... e poi? semplice! o si incendiano o c'è qualche ditta che, dopo aver fittato i propri scarrabili per giorni, settimane, forse anche mesi, provvede a smaltirli....ma dove? Se è vero che Terzigno continua ad essere autorizzata a smaltire poco più di 200 quintali di immondizia al giorno, che fine fanno gli altri circa 150 quintali, visto che non giacciono più nelle strade? A meno che sindaco, vice-sindaco e assessore non siano maghi! Quanto sta costando questo "sistema" perverso? Quali ditte sono coinvolte in questo giro? Esistono atti formali che autorizzano l'affidamento dei servizi extra, e da chi sono stati emessi? Intanto avevamo visto bene quando criticavamo atteggiamenti da capipopolo alla Masaniello, di chi con arroganza si metteva alla testa di quelle truppe scalcagnate della MITA con un protagonismo dozzinale e dal fiato corto. Si potrebbe dire "ha ballato una sola estate". Sì, perché, e lo avevamo detto, senza la differenziata, dopo la pulitura straordinaria, attuatasi grazie all'intervento regionale, si è tornati, in pochissimo tempo, al punto di prima. Ma, a proposito di MITA, come fa il comune a pagare una ditta che non è in grado di sostenere le spese per il fitto dei locali, tant'è vero che deve essere ospitata, come terremotata, nei locali dell'ex municipio? Dove, non vi sono docce, spogliatoi adeguati e quanto prescrive la legge. E degli operai che, pagati dalle tasche dei contribuenti di Terzigno, pare, dico pare, vengono utilizzati in altri comuni? Grande è stata anche la trovata della raccolta porta a porta, che ha raggiunto un solo obiettivo, quello di aumentare la quantità di rifiuti che la ditta deve smaltire, ovviamente in discariche create per l'occasione, almeno per quanto riguarda la quota che eccede gli ormai famosi 220 quintali giornalieri. E chi commette l'abuso, la ditta o c'è chi autorizza? tante domande che rimarranno, purtroppo, senza alcuna risposta. Che speranza potevamo avere che potesse funzionare l'unità di crisi?

domenica 21 ottobre 2007

VERONESI CI RIPENSA...

Dall'articolo pubblicato sull'Espresso di oggi il mammasantissima dell'oncologia ammette finalmente che l'aumento dei tumori non è dovuto al solo fumo di sigaretta.

Definisce il tumore come un SISTEMA che "crea nuovi vasi sanguigni (angiogenesi)....,si avvale dei mediatori dell'infiammazione (citochine) utilizzandoli come benzina e quindi dirottandoli dalla loro funzione di difesa; inganna il sistema immunitario mettendo ko i linfociti che dovrebbero eliminare le cellule tumorali."

Spiega, inoltre, che il DNA delle cellule non è così facilmente attaccabile in quanto esistono processi riparativi nell'ambito della stessa cellula.

Dice ancora Veronesi che la ricerca sta facendo passi da gigante.

Una ricerca finanziata dalla AIRC, condotta nel campus dell'IEO-IFOM dove un collaboratore del professore ha scoperto un oncosoppressore (TIP-60), gene la cui presenza RIDUCE IL RISCHIO di sviluppare tumori al seno.

Mi faccio una semplice domanda : il nostro DNA é così perfetto, perché scassarlo per poi riaggiustarlo?
Non é che per caso ci sono interessi economici anche sulla nostra pelle?

LEGGETE http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2007/10/19SIF5044.PDF
E MEDITATE.....

sabato 20 ottobre 2007

AMBIENTE E SALUTE


Terzigno 26 Ottobre 2007 ore 19:30
sala consiliare comunale
pubblico dibattito sul tema
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AMBIENTE E SALUTE:
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Importanza dell'inquinamento ambientale nella patogenesi delle malattie umane.
Distribuzione e incidenza nell'area vesuviana e possibili correlazioni con attività ad elevato impatto ambientale.
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Interverrà il dott. Antonio Marfella (Fondazione Sen. G. Pascale di Napoli)
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Movimento per la Difesa del Territorio Area Vesuviana
REPORT RIUNIONE NAZIONALE RIFIUTI SVOLTASI AD ACERRA IL 14 OTTOBRE 07

Domenica 14 Ottobre 07 ad Acerra, all’indomani della manifestazione nazionale contro l’incenerimento dei rifiuti per la difesa della salute, dell’ambiente e dei beni comuni, che ha visto in piazza ad Acerra oltre 5000 persone, con delegazioni di comitati e lotte provenienti da ogni parte d’Italia, si è svolta una riunione nazionale in tema di gestione dei rifiuti.Obiettivo dell’incontro, a cui hanno partecipato la Rete dei Comitati campani x la salute e l’ambiente, realtà toscane, calabresi, pugliesi ed esponenti della rete Nazionale Rifiuti Zero, era quello di fare il punto sulle varie battaglie in piedi e sul come rilanciare l’iniziativa contro l’incenerimento a livello nazionale. E’ infatti consapevolezza comune che l’incenerimento non è una scelta isolata, ma rappresenta una strategia dannosa, inquinante ed antieconomica, voluta e finanziata dal Governo, scavalcando il volere delle comunità locali, a solo vantaggio di imprese e multinazionali (FIBE, ERA, VEOLIA, CALTAGIRONE, GORI…) che sono dentro il grande businnes dei CIP 6 e certificati verdi. E’ proprio grazie all’equiparazione, definita illegittima dalla stessa comunità europea, dell’energia prodotta con termovalorizzatori a fonte energetica pulita ed ecocompatibile, che centinaia di milioni di euro, presi dal 7 % della nostra bolletta elettrica, finiscono nelle tasche di questi grandi gruppi per i quali diventa naturalmente conveniente costruire e gestire queste moderne macchine di morte, penalizzando di fatto una via alternativa e non inquinante nella gestione dei rifiuti.Basti pensare, del resto, all’assurdo attacco di Bersani ai medici dell’Emilia Romagna che, sulla base degli ultimi studi scientifici, affermano l’esistenza di una pericolosa correlazione tra la presenza di inceneritori e l’insorgere nei territori circostanti di particolari patologie mortali, per comprendere come, dietro la costruzione di nuovi 17 inceneritori, esista una lobby protetta dai poteri forti che, dal centro sinistra al centrodestra, ha come unico scopo quello di incrementare i profitti a scapito dell’ambiente e della salute di tutti noi. La stessa sinistra radicale che, a parole, si mostra sensibile alle questioni ambientali, è di fatto complice di questa lobby come dimostra il via libera di Pecorraro Scanio agli inceneritori siciliani e la proposta del piano rifiuti presentato da Rif. Com. in Campania che, pur criticando la logica dell’incenerimento, avalla la costruzione dell’inceneritore di Acerra.In questo senso le realtà che si sono incontrate Domenica 14 ad Acerra ritengono essenziale rilanciare la battaglia sul piano nazionale ed europeo e fanno appello a tutti gli altri comitati, comunità che resistono ed alla Rete Nazionale “Rifiuti Zero” affinché le proposte che seguono vengano socializzate e condivise:
1. Di esprimere la piena solidariètà ai presidi ed ai comitati di Montale e Grottaglie, impegnati rispettivamente contro inceneritore e megadiscarica, ed al resto dei comitati in lotta in tutta Italia
2. Di costruire un presidio con conferenza stampa sotto il parlamento italiano, capace di coinvolgere i media nazionali ed europei, per la prima metà di Novembre, perché venga definitivamente abolito il finanziamento pubblico agli inceneritori attraverso l’uso di CIP 6, Certificati Verdi e qualsiasi altra forma di incentivi.
3. Di avviare la campagna per l’autoriduzione e/o il rimborso della bolletta energetica relativamente alla parte che va a finanziare gli inceneritori in seguito all’ulteriore approfondimento del gruppo di giuristi che si svolgerà a Fano il 20 Ottobre
4. Di partecipare in maniera convinta, indipendentemente dalle forme di lotta che in ogni realtà si possono mettere in campo, alla giornata mondiale contro l’incenerimento convocata da GAIA (Global Alliance Incinerator Alternatives) per il prossimo 28 Novembre.
5. Di assumere l’iniziativa per la difesa della salute, dell’ambiente e dei beni comuni che si terrà a Roma il 1 Dicembre come un momento di lotta e collegamento con le altre battaglie in corso.
6. Di contribuire all’estensione ed al rafforzamento della Rete Rifiuti Zero, della sua orizzontalità decisionale ed operativa, come della capacità di conflitto e produzione di saperi alternativi.
7. Di fare propria la manifestazione contro l’ampliamento dell’inceneritore di Gioa Tauro il prossimo 22 Dicembre
8. Di essere parte del “patto di mutuo soccorso” stabilitosi dal basso tra le resistenze territoriali contro la devastazione di salute, ambiente, territori e beni comuni, e di contribuire affinché il patto stesso, rafforzando la reciproca solidarietà, abbia la capacità di porsi sul piano più generale della critica al modello di sviluppo.

venerdì 19 ottobre 2007

L' incontro con Pansa

18 ottobre 2007- Incontro con il prefetto/commissario straordinario Pansa
Alle ore 13 una delegazione di 16 persone (una per ogni realtà presente) è stata ricevuta in prefettura alla presenza di Pansa e di altri 4 funzionari.
Il commissario straordinario ha presentato il nuovo piano rifiuti che verrà reso noto la prossima settimana,dato che l'iter è già ad uno stadio avanzato (si trova al Ministero dell'Ambiente dal quale a giorni dovrebbe arrivare l'intesa).
L'iter complessivo segue un percorso ampio, le cui fasi principali son le seguenti:

  • Preparazione del piano da parte del commissariato straordinario di Governo

  • VAS -valutazione ambientale strategica- :questa valutazione viene rilasciata dall'autorità ambientale della Regione; l'autorità ambientale é un organismo ad hoc creato dalla Commissione europea e presente in utte le regioni dell' UE.

  • Pubblicazione del piano e relativa pubblicizzazione sui siti web di Regione e Commissariato di Governo, nonché successiva divulgazione a mezzo stampa

  • Entro 60 gg dalla pubblicazione é possibile presentare osservazioni le quali saranno valutate nei successivi 60 gg

  • Approvazione da parte della Commissione europea: si tratta di una fase molto importante in quanto é l'UE che deve svincolare i fondi necessari

  • La Giunta regionale deve aggiornare il piano ogni 3 anni (il piano, infatti, ha valenza triennale)


Oggi si continua a seguire il piano del 1997: il piano Catenacci non ha mai concluso il suddetto iter,dunque non è mai stato ufficialmente applicato.

Venendo al piano vero e proprio, esso si muoverà nel quadro normativo delineato dalla legge 5/7/2007 (legge di conversione del ddl 61).

Gli obiettivi da raggiungere sono, in linee generali, 3:

  1. 25% di raccolta differenziata (non necessariamente porta a porta)
  2. 35% di raccolta differenziata e progressiva riconversione dei CDR in impianti attinenti alla differenziata (impianti di compostaggio, TMB, ecc.)
  3. 50% di differenziata. (secondo la normativa europea dovremmo raggiungere quota 65% entro il 2012)

La volontà sarebbe quella di ridurre progressivamente i rifiuti e l'uso di inceneritori e discariche.

Per quanto riguarda Terzigno nello specifico, il commissario ha precisato che la legge consentirebbe ipoteticamente la possibilità di inviare talquale prima della FOS ("uso finale del sito di Terzigno...") , ma che il suo piano non sfrutta questa possibilità destinando a Terzigno la sola FOS.

Inoltre le ecoballe già presenti su tutto il territorio campano saranno INERTIZZATE ed utilizzate per la ricomposizione morfologica delle cave.

Questi sono i punti salienti della discussione durante la quale abbiamo avuto modo di intervenire quando ritenevamo opportuno. Il prefetto si é mostrato disponibile al dialogo, ma ancora una volta questo é arrivato, a mio avviso, troppo tardi, dato che il piano é ormai già in via di approvazione.

All'incontro erano presenti alcuni rappresentanti del movimento dei disoccupati e quindi è stata affronatata anche la problematica occupazionale che in un piano rifiuti adeguato potrebbe trovare degli sbocchi (ad esempio nella realizzazione della raccolta differenziata porta a porta).

Trattandosi di un piano che comunque prevede l'utilizzo di discariche e inceneritori di fatto, però, non contiene novità sostanziali.

Il prefetto, infine, si farà garante di un incontro con il Ministro dell'Ambiente con il Governatore e con qualche rappresentante del Ministero del Lavoro, come da noi richiesto.

Aspettiamo ora la pubblicazione del piano, per elementi più dettagliati e per poter fare osservazioni maggiormente concrete.

COMUNICATO STAMPA DELLA RETE CAMPANA DEI COMITATI PER LA DIFESA DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE

Si è tenuto oggi, giovedì 18 Ottobre, in prefettura a Napoli l'incontro tra una delegazione della Rete Campana dei Comitati Salute e Ambiente ed il Prefetto di Napoli Pansa, attuale commissario per l'emergenza rifiuti,coadiuvato dallo staff tecnico che sta redigendo il "nuovo" Piano rifiuti.L'incontro, strappato dopo la mobilitazione nazionale di Acerra dello scorso Sabato, si è protratto per circa 3 ore nelle quali il Prefetto ed il suo staff hanno illustrato le linee del piano che sarà a breve reso pubblico.Abbiamo appreso che il piano si muoverà essenzialmente a partire dall'avvio della raccolta differenziata, con sistema misto, il 25 % nel primo anno, il 35 nel secondo, il 55 nel terzo. L'avvio della raccolta differenziata sarà coadiuvato dalla progressiva entrata in funzione degli impianti di compostaggio, il riadeguamento degli impianti di CDR e la riduzione a monte dei rifiuti. Tutto ciò, insieme ad un piano di informazione e sensibilizzazione, punterà ad una progressiva riduzione dei rifiuti da mandare in discarica e nei bruciatori ed alla riconversione degli impiantidi cdr in impianti di compostaggio.Rimane confermata infatti l'entrata in funzione dell'inceneritore di Acerra e la costruzione di un altro impianto a S.Maria la Fossa (CE) . http://www.grazzaniseonline.eu/spip.php?article5.
Per quanto riguarda la fine riservata alle ecoballe accumulate in questianni, la risposta del prefetto è stata secca: "le ecoballe accumulate non potranno essere bruciate, l'unica strada possibile sarà quella dell'inertizzazione e la sistemazione in vecchie cave". Alla domanda del perché costruire impianti di incenerimento per poi ridurne al massimo l'uso,la risposta eloquente è stato un "No Comment, abbiate intelligenza".La seduta è terminata con la richiesta da parte dei comitati di un incontro ai massimi livelli con gli altri attori del piano: il Ministro dell'ambiente, il governatore Bassolino e responsabili del ministero del lavoro per quanto attiene agli sviluppi occupazionali del nuovo piano.In quanto alla richiesta di partecipazione, come stabilito dalle leggi europee,essa potrà avvenire solo successivamente alla pubblicazione del piano, e sostanziarsi in osservazioni che saranno motivatamente respinte o accolte a discrezione dello stesso commissariato. Il piano integrato da queste osservazioni verrà sottoposto al vaglio delle autorità regionali e nazionali,dovrà infine ricevere il via libera dalla comunità Europea. Un successivo incontro tra i comitati ed il commissariato avverrà quindi in seguito alla pubblicazione del piano.Come Rete Campana dei Comitati per la difesa della Salute e dell'ambiente,prendiamo atto della disponibilità al confronto da parte del commissariato,che prima d'ora non c'era stata, e ci auguriamo proceda ulteriormente, ma allo stesso tempo riteniamo chè, a parte i buoni propositi, non si prospetti un vero cambio nella gestione dei rifiuti, in particolare per la scelta persistente dell'incenerimento chè, a nostro avviso, stando alle quantità degli impianti previsti, rimane incompatibile con un serio avvio della raccolta differenziata.Continueremo perciò a chiedere un piano rifiuti discusso e partecipato dalle popolazioni, e la ridiscussione complessiva di tutte le soluzioni alternative all’incenerimento.Gli obiettivi per i quali ci continueremo a battere senza tregua sono quelli mille volte indicati e fatti propri anche da grandi città metropolitane ed interi stati, verso "Zero Rifiuti" senza inceneritori e megadiscariche, con la raccolta porta a porta finalizzata al riciclaggio, al riuso, con la riduzione a monte dei rifiuti ed il trattamento a freddo al posto degli inceneritori.In questa prospettiva continueremo a rivendicare anche la bonifica dei territori avvelenati da anni di sversamenti tossici, la chiusura delle megadiscariche, la riconversione dell'inceneritore di Acerra in impianto di trattamento a freddo, quali elementi fondanti di un altro piano rifiuti pulito, rispettoso della salute e dell’ambiente e capace di creare nuova occupazione.

mercoledì 17 ottobre 2007

Carta del Movimento

  • Movimento per la difesa del territorio Area vesuviana, Terzigno:
    riconquistare uno spazio di democrazia e libertà.

    Il movimento per la difesa del territorio di Terzigno è nato in maniera spontanea nel maggio 2007 per lottare contro la gestione sciagurata dell’emergenza rifiuti nella regione Campania, culminata nel d.l. 61, poi divenuto legge n° 87, che prevedeva l’istituzione di una discarica nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio la quale, di fatto, l’avrebbe devastato.
    E su questa mostruosità ambientale di un parco nazionale trasformato in pattumiera le istituzioni politiche e non , i mezzi di comunicazione e le associazioni ambientalistiche sono rimasti in assoluto silenzio; con grande coerenza, per la verità, perché da anni stanno tacendo su discariche abusive e rifiuti sospetti disseminati sul territorio.
    Il nostro movimento, insieme ad altri comitati di zona, ha formato un ” Coordinamento dei comitati per la difesa del territorio Area Vesuviana”( la cui piattaforma viene qui allegata), per contrastare l’apertura della discarica e far sentire la voce dei cittadini in difesa dei propri diritti e del proprio territorio.
    Il coordinamento e tanti cittadini , intervenuti liberamente, hanno portato avanti varie iniziative di lotta i n questi mesi ottenendo risultati positivi: nell’ immediato, infatti, la discarica non è stata ancora aperta ; ma è necessario mantenere alto il livello di attenzione perché la legge apri-discariche incombe ancora sul nostro territorio , piena di quesiti irrisolti: ci sarà una discarica di immondizia tal quale? Ci porteranno le ecoballe, come al solito? Bonificheranno il territorio con la FOS? E chi produrrà questa Fos? Cosa accadrà quando i territori di Acerra, Lo Uttaro, Serre, etc, saranno colmi di rifiuti e devastati per colpa di una casta politica incapace di attuare un piano di riciclaggio corretto?
    Inoltre, l’allarme salute nel nostro territorio è sempre più alto, basti pensare ai veleni ed alla diossina che si sono sprigionati negli ultimi giorni, quando sono state bruciate da ignoti le ecoballe depositate nella ex Sari qualche anno fa ,con il solito silenzio/ assenso dei politici locali ( ma questa ex sari non è sotto sequestro? Come mai era aperta? Chi deve controllare il territorio? Come mai gli enti a cui il nostro coordinamento ha da tempo chiesto di analizzare i livelli di inquinamento e avvelenamento del territorio non danno risposte?).
    Durante queso periodo, poi, il coordinamento ha partecipato ad iniziative più ampie entrando in contatto con altri movimenti che lottano per la difesa dei cittadini e dei più deboli ( Mutuo soccorso, Rifiuti zero, Rete Lilliput, Comitati di Acerra, Serre, etc.) cominciando con loro un percorso di collaborazione e solidarietà che può renderci più forti; infatti, l’unione dei comitati di lotta può aiutare i cittadini a riconquistare un proprio spazio di democrazia e libertà attraverso la partecipazione attiva alle scelte necessarie per la corretta gestione del territorio.
    Tutti coloro che condividono questo percorso e vogliono far parte di questo movimento possono farlo con la loro adesione alla “Carta”, qui allegata.


    PIATTAFORMA

    NO ALLA DISCARICA NEL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO
    NO AL PIANO RIFIUTI DELLA REGIONE CAMPANIA

    La riapertura della discarica ex S.A.R.I. a Terzigno, all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, costituisce l’ulteriore colpo mortale sferrato da Bassolino e Bertolaso ad un territorio già martoriato da una storia di abusi e sversamenti più o meno leciti.
    Una discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio e così vicina alle abitazioni è pura follia.
    Le comunità che evidenziano questa realtà, che contestano e si oppongono all’apertura di discariche e alla costruzione di termovalorizzatori vengono accusate, da chi ci governa, di scelleratezza e irresponsabilità.
    Scellerati e irresponsabili sono anni di vergognosa gestione del problema rifiuti in Campania, che hanno sommerso di rifiuti e scorie tossiche la nostra terra, trasformandola in una vera e propria discarica a cielo aperto.
    Scellerati e irresponsabili sono il piano rifiuti Rastrelli/Bassolino e anni di gestione straordinaria e di commissariamento, che oggi ci portano ad essere invasi da rifiuti “tal quale” ed “ecoballe” che non si producono in nessun paese civile, in quanto non sono smaltibili né nelle discariche né attraverso i termovalorizzatori che producono diossina e nuovi materiali di scarto altamente nocivi.
    Discariche e termovalorizzatori non sono soluzioni definitive né tanto meno risposte adeguate alla cosiddetta “emergenza” rifiuti di questi giorni.
    Scellerato e irresponsabile è chi usa l’arma dell’emergenza per terrorizzare e mettere l’uno contro l’altro i cittadini: non si può parlare di emergenza in una situazione drammatica che va avanti da 14 anni, per la quale sono stati sperperati più di 1 miliardo di euro e che semina malattia e morte.
    Diversi studi condotti dall’Istituto Superiore della Sanità in collaborazione con l’OMS, così come quelli portati avanti dalla Protezione Civile, hanno dimostrato che, nelle zone adiacenti ai siti di smaltimento dei rifiuti si verifica un notevole incremento di: mortalità generale – mortalità per tumori – malattie del sistema circolatorio – malattie dell’apparato digerente – malformazioni congenite del sistema nervoso – leucemie - malformazioni genetiche dell’apparato urogenitale.


    I cittadini dell’Area Vesuviana insieme con le comunità di Serre, Lo Uttaro e Acerra in lotta:

    - Contro discariche e termovalorizzatori
    - Per le dimissioni immediate di Bassolino,del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci dei paesi senza raccolta differenziata
    - Per la chiusura dei commissariati straordinari
    - Per un nuovo piano rifiuti concordato con le comunità locali
    - Avvio della raccolta differenziata porta a porta e premiante il cittadino in bolletta
    - Per il riciclo, riuso e compostaggio
    - Per l’ uso del Trattamento Meccanico Biologico (MBT) per il trattamento a freddo dei rifiuti
    - Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate


    Carta del movimento per la difesa del territorio Area vesuviana, Terzigno


    -Il comitato ha come scopo la tutela dei diritti , dell’ambiente e del territorio.

    -Gli ordini del giorno, le iniziative e le decisioni del comitato vengono assunte durante l’ assemblea.

    -In base alle esigenze del momento e le disponibilità personali, durante le assemblee vengono affidati i compiti e gli incarichi da portare avanti.

    -Ogni modifica e/o aggiunta alla presente Carta può essere effettuata solo in assemblea.

    - Tutte le comunicazioni del movimento ( assemblee, riunioni, nuove proposte, iniziative, etc.) possono essere effettuate, per ora, utilizzando il gazebo posto in piazza Troiano Caracciolo del Sole e il presente blog

MOVIMENTO PER LA DIFESA DEL TERRITORIO

Area Vesuviana- Terzigno

GIOVEDI' 18 OTTOBRE INCONTRO CON IL COMMISSARIO PANSA.

E' fissato per il 18 ottobre alle ore 12:30 l'incontro con il Commissario Pansa.
L'appuntamento è alle 11:00 fuori la Prefettura. Saranno presenti delegazioni di tutta la rete campana.
La riunione servirà per capire lo "stato dell'arte" e per sollecitare incontri con il Governatore e con il Ministro per l'Ambiente. Si spera anche con il Ministro per il Lavoro.
Coniugare i due più grandi disagi sociali della Campania (Ambiente/Rifiuti e disoccupazione) si crede possa essere la soluzione al problema. Come altrove i rifiuti non devono essere più fonte di grave inquinamento e occasione di sperpero del denaro pubblico (a favore di clienti e camorristi) ma vera risorsa per dare nuovo lavoro.