sabato 20 ottobre 2007
REPORT RIUNIONE NAZIONALE RIFIUTI SVOLTASI AD ACERRA IL 14 OTTOBRE 07
Domenica 14 Ottobre 07 ad Acerra, all’indomani della manifestazione nazionale contro l’incenerimento dei rifiuti per la difesa della salute, dell’ambiente e dei beni comuni, che ha visto in piazza ad Acerra oltre 5000 persone, con delegazioni di comitati e lotte provenienti da ogni parte d’Italia, si è svolta una riunione nazionale in tema di gestione dei rifiuti.Obiettivo dell’incontro, a cui hanno partecipato la Rete dei Comitati campani x la salute e l’ambiente, realtà toscane, calabresi, pugliesi ed esponenti della rete Nazionale Rifiuti Zero, era quello di fare il punto sulle varie battaglie in piedi e sul come rilanciare l’iniziativa contro l’incenerimento a livello nazionale. E’ infatti consapevolezza comune che l’incenerimento non è una scelta isolata, ma rappresenta una strategia dannosa, inquinante ed antieconomica, voluta e finanziata dal Governo, scavalcando il volere delle comunità locali, a solo vantaggio di imprese e multinazionali (FIBE, ERA, VEOLIA, CALTAGIRONE, GORI…) che sono dentro il grande businnes dei CIP 6 e certificati verdi. E’ proprio grazie all’equiparazione, definita illegittima dalla stessa comunità europea, dell’energia prodotta con termovalorizzatori a fonte energetica pulita ed ecocompatibile, che centinaia di milioni di euro, presi dal 7 % della nostra bolletta elettrica, finiscono nelle tasche di questi grandi gruppi per i quali diventa naturalmente conveniente costruire e gestire queste moderne macchine di morte, penalizzando di fatto una via alternativa e non inquinante nella gestione dei rifiuti.Basti pensare, del resto, all’assurdo attacco di Bersani ai medici dell’Emilia Romagna che, sulla base degli ultimi studi scientifici, affermano l’esistenza di una pericolosa correlazione tra la presenza di inceneritori e l’insorgere nei territori circostanti di particolari patologie mortali, per comprendere come, dietro la costruzione di nuovi 17 inceneritori, esista una lobby protetta dai poteri forti che, dal centro sinistra al centrodestra, ha come unico scopo quello di incrementare i profitti a scapito dell’ambiente e della salute di tutti noi. La stessa sinistra radicale che, a parole, si mostra sensibile alle questioni ambientali, è di fatto complice di questa lobby come dimostra il via libera di Pecorraro Scanio agli inceneritori siciliani e la proposta del piano rifiuti presentato da Rif. Com. in Campania che, pur criticando la logica dell’incenerimento, avalla la costruzione dell’inceneritore di Acerra.In questo senso le realtà che si sono incontrate Domenica 14 ad Acerra ritengono essenziale rilanciare la battaglia sul piano nazionale ed europeo e fanno appello a tutti gli altri comitati, comunità che resistono ed alla Rete Nazionale “Rifiuti Zero” affinché le proposte che seguono vengano socializzate e condivise:
1. Di esprimere la piena solidariètà ai presidi ed ai comitati di Montale e Grottaglie, impegnati rispettivamente contro inceneritore e megadiscarica, ed al resto dei comitati in lotta in tutta Italia
2. Di costruire un presidio con conferenza stampa sotto il parlamento italiano, capace di coinvolgere i media nazionali ed europei, per la prima metà di Novembre, perché venga definitivamente abolito il finanziamento pubblico agli inceneritori attraverso l’uso di CIP 6, Certificati Verdi e qualsiasi altra forma di incentivi.
3. Di avviare la campagna per l’autoriduzione e/o il rimborso della bolletta energetica relativamente alla parte che va a finanziare gli inceneritori in seguito all’ulteriore approfondimento del gruppo di giuristi che si svolgerà a Fano il 20 Ottobre
4. Di partecipare in maniera convinta, indipendentemente dalle forme di lotta che in ogni realtà si possono mettere in campo, alla giornata mondiale contro l’incenerimento convocata da GAIA (Global Alliance Incinerator Alternatives) per il prossimo 28 Novembre.
5. Di assumere l’iniziativa per la difesa della salute, dell’ambiente e dei beni comuni che si terrà a Roma il 1 Dicembre come un momento di lotta e collegamento con le altre battaglie in corso.
6. Di contribuire all’estensione ed al rafforzamento della Rete Rifiuti Zero, della sua orizzontalità decisionale ed operativa, come della capacità di conflitto e produzione di saperi alternativi.
7. Di fare propria la manifestazione contro l’ampliamento dell’inceneritore di Gioa Tauro il prossimo 22 Dicembre
8. Di essere parte del “patto di mutuo soccorso” stabilitosi dal basso tra le resistenze territoriali contro la devastazione di salute, ambiente, territori e beni comuni, e di contribuire affinché il patto stesso, rafforzando la reciproca solidarietà, abbia la capacità di porsi sul piano più generale della critica al modello di sviluppo.
Domenica 14 Ottobre 07 ad Acerra, all’indomani della manifestazione nazionale contro l’incenerimento dei rifiuti per la difesa della salute, dell’ambiente e dei beni comuni, che ha visto in piazza ad Acerra oltre 5000 persone, con delegazioni di comitati e lotte provenienti da ogni parte d’Italia, si è svolta una riunione nazionale in tema di gestione dei rifiuti.Obiettivo dell’incontro, a cui hanno partecipato la Rete dei Comitati campani x la salute e l’ambiente, realtà toscane, calabresi, pugliesi ed esponenti della rete Nazionale Rifiuti Zero, era quello di fare il punto sulle varie battaglie in piedi e sul come rilanciare l’iniziativa contro l’incenerimento a livello nazionale. E’ infatti consapevolezza comune che l’incenerimento non è una scelta isolata, ma rappresenta una strategia dannosa, inquinante ed antieconomica, voluta e finanziata dal Governo, scavalcando il volere delle comunità locali, a solo vantaggio di imprese e multinazionali (FIBE, ERA, VEOLIA, CALTAGIRONE, GORI…) che sono dentro il grande businnes dei CIP 6 e certificati verdi. E’ proprio grazie all’equiparazione, definita illegittima dalla stessa comunità europea, dell’energia prodotta con termovalorizzatori a fonte energetica pulita ed ecocompatibile, che centinaia di milioni di euro, presi dal 7 % della nostra bolletta elettrica, finiscono nelle tasche di questi grandi gruppi per i quali diventa naturalmente conveniente costruire e gestire queste moderne macchine di morte, penalizzando di fatto una via alternativa e non inquinante nella gestione dei rifiuti.Basti pensare, del resto, all’assurdo attacco di Bersani ai medici dell’Emilia Romagna che, sulla base degli ultimi studi scientifici, affermano l’esistenza di una pericolosa correlazione tra la presenza di inceneritori e l’insorgere nei territori circostanti di particolari patologie mortali, per comprendere come, dietro la costruzione di nuovi 17 inceneritori, esista una lobby protetta dai poteri forti che, dal centro sinistra al centrodestra, ha come unico scopo quello di incrementare i profitti a scapito dell’ambiente e della salute di tutti noi. La stessa sinistra radicale che, a parole, si mostra sensibile alle questioni ambientali, è di fatto complice di questa lobby come dimostra il via libera di Pecorraro Scanio agli inceneritori siciliani e la proposta del piano rifiuti presentato da Rif. Com. in Campania che, pur criticando la logica dell’incenerimento, avalla la costruzione dell’inceneritore di Acerra.In questo senso le realtà che si sono incontrate Domenica 14 ad Acerra ritengono essenziale rilanciare la battaglia sul piano nazionale ed europeo e fanno appello a tutti gli altri comitati, comunità che resistono ed alla Rete Nazionale “Rifiuti Zero” affinché le proposte che seguono vengano socializzate e condivise:
1. Di esprimere la piena solidariètà ai presidi ed ai comitati di Montale e Grottaglie, impegnati rispettivamente contro inceneritore e megadiscarica, ed al resto dei comitati in lotta in tutta Italia
2. Di costruire un presidio con conferenza stampa sotto il parlamento italiano, capace di coinvolgere i media nazionali ed europei, per la prima metà di Novembre, perché venga definitivamente abolito il finanziamento pubblico agli inceneritori attraverso l’uso di CIP 6, Certificati Verdi e qualsiasi altra forma di incentivi.
3. Di avviare la campagna per l’autoriduzione e/o il rimborso della bolletta energetica relativamente alla parte che va a finanziare gli inceneritori in seguito all’ulteriore approfondimento del gruppo di giuristi che si svolgerà a Fano il 20 Ottobre
4. Di partecipare in maniera convinta, indipendentemente dalle forme di lotta che in ogni realtà si possono mettere in campo, alla giornata mondiale contro l’incenerimento convocata da GAIA (Global Alliance Incinerator Alternatives) per il prossimo 28 Novembre.
5. Di assumere l’iniziativa per la difesa della salute, dell’ambiente e dei beni comuni che si terrà a Roma il 1 Dicembre come un momento di lotta e collegamento con le altre battaglie in corso.
6. Di contribuire all’estensione ed al rafforzamento della Rete Rifiuti Zero, della sua orizzontalità decisionale ed operativa, come della capacità di conflitto e produzione di saperi alternativi.
7. Di fare propria la manifestazione contro l’ampliamento dell’inceneritore di Gioa Tauro il prossimo 22 Dicembre
8. Di essere parte del “patto di mutuo soccorso” stabilitosi dal basso tra le resistenze territoriali contro la devastazione di salute, ambiente, territori e beni comuni, e di contribuire affinché il patto stesso, rafforzando la reciproca solidarietà, abbia la capacità di porsi sul piano più generale della critica al modello di sviluppo.
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