Ci siamo trasferiti su
WWW.VESUVIOINLOTTA.ORG

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Diretta corteo in streaming su WebTV: http://www.livestream.com/vesuvioinlotta




"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
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Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

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venerdì 28 novembre 2008

NEWS DALLA DISCARICA
Fonti ufficiose del Commissariato (da confermare) ci dicono che i carotaggi sono stati sospesi dopo che sono stati rinvenuti liquami ed altri rifiuti tossici e nocivi (in qualunque punto essi abbiano scavato). Addirittura riferiscono della dissepoltura di una autobetoniera. La blindatura dell'area, qui come a Chiaiano, impedisce un controllo democratico di cià che sta avvenendo. A Chiaiano, dopo la scoperta delle enormi quantità di amianto, è stato permesso alla stampa di entrare. Ma solo tra una settimana, chissà perchè? Cosa ha da nascondere il Commissariato? Occorre aumentare la vigilanza democratica e documentare la situazione nell'area.

lunedì 24 novembre 2008

domenica 16 novembre 2008

Terzigno, l' esercito nella discarica altri due arresti per gli ingombranti

SILENZIOSI, puntuali. All' alba. I soldati sono arrivati e hanno preso possesso dell' area. «Straordinari, di una delicatezza eccezionale», commenta il sindaco Domenico Auricchio che ha assistito all' operazione. Terzigno: l' esercito è arrivato nella futura discarica, cava Sari, località Nespolo della Monica. Hanno cominciato a montare le recinzioni, lunedì partiranno i lavori per la messa a norma. Sotto l' occhio entusiasta del primo cittadino: «Una settimana fa sono andato a visitare la discarica di Sant' Arcangelo, era un "confetto". Pulita, ordinata, nessun odore. Mi aspettavo qualcosa di peggio, visto che si parla di discariche. E sono rimasto piacevolmente colpito. Per questo ora sono convinto che tutti i comuni debbano attivarsi con le discariche per la nostra regione. Per quanto mi riguarda - continua Auricchio - qui si vigilerà perché non vengano scaricati plastica e rifiuti ingombranti». Dunque venerdì di lavoro per i militari, sabato invece, oggi, giorno di festa.

di IRENE DE ARCANGELIS
da Repubblica — 15 novembre 2008 pagina 5 sezione: NAPOLI

sabato 15 novembre 2008

NON E' AFFATTO UN CASO...

CHE I MILITARI SIANO VENUTI A PRESIDIARE LA CAVA DI TERZIGNO,PER L'APERTURA DI UNA DISCARICA, UN GIORNO DI PIOGGIA BATTENTE, IL 14 NOVEMBRE 2008,ALL'ALBA

CHE LA NOTIZIA DELL'ARRIVO DELL'ESERCITO SIA STATA ANNUNCIATA DURANTE L'EDIZIONE RIDOTTA (DOVUTA ALLO SCIOPERO DEL SINDACATO AUTONOMO DI LAVORATORI RAI)DEL TG REGIONALE FACENDO Sì CHE IL COMUNICATO PASSASSE INOSSERVATO

CHE, IL GIORNO STESSO IN CUI UFFICIALMENTE TERZIGNO è STATA PRESIDIATA MILITARMENTE PER L'APERTURA DELLA DISCARICA, SIANO STATI RECAPITATI PRESSO LE CASE DI TUTTI I TERZIGNESI I CONTENITORI PER L'UMIDO, PER AVVIARE UNA SERIA RACCOLTA DIFFERENZIATA...(DA MAGGIO FINO AD OGGI CHE HANNO FATTO I CITTADINI?)


Per vedere il tgr ridotto:
http://www.tgr.rai.it/SITOTG/HPTGR CLICCA: REGIONE CAMPANIA;poi TGR CAMPANIA del 14/11/2008

martedì 11 novembre 2008

RIFLESSIONI

http://t.contactlab.it/c/1000009/2454/15848318/10968

APPELLO PER UN' ASSEMBLEA GENERALE

APPELLO PER UN’ASSEMBLEA GENERALE ALLE COMUNITÀ CAMPANE CHE RESISTONO AL PIANO RIFIUTI SABATO 15 NOVEMBRE ore 10 sala “GEMITO” di fronte al Museo Nazionale (Napoli)

Alle comunità campane che resistono al piano rifiuti Alle reti in difesa della salute, dell’ambiente e del territorio A tutti coloro che si mobilitano contro discariche ed inceneritori In questi anni la nostra regione é stata vittima di un sistema scellerato di potere che usando ad arte l’emergenza rifiuti ha avvelenato la salute pubblica e l’ambiente, per favorire l’accumulazione di ingenti profitti privati. Un meccanismo perverso governato da politici nazionali e locali corrotti, in combutta con le organizzazioni criminali e le grandi lobbies industriali. Uno scenario noto a tutti che ha distrutto l’immagine della Campania e le nostre terre, devastando territori prima di allora legati alla produzione agricola di qualità, al turismo, allo sviluppo sostenibile. L’Irpinia, il Sannio, il Cilento, la Piana del Sele, Terra di Lavoro, il Giuglianese, ma anche quartieri interi a Nord e ad Est della città di Napoli, sono diventati prima pattumiere per rifiuti tossici/nocivi provenienti dal ciclo industriale del nord e poi siti per la costruzione di discariche ed inceneritori, luoghi di morte e distruzione. L’opposizione che le comunità della Campania hanno manifestato in questi anni , ha rappresentato la parte migliore e sana di questa regione i cui amministratori sono i responsabili del disastro ambientale in atto. Prodi, a Governo già caduto, ha provveduto con decreto a riclassificare le ecoballe di tal quale illecitamente accumulate dalla FIBE in modo da riammetterle all’incenerimento ed al finanziamento pubblico attraverso i CIP 6, violando ulteriormente le stesse prescrizioni europee. Il governo Berlusconi dal canto suo, con la piena collaborazione del PD, partito cosiddetto democratico, ha esteso i CIP 6 a tutti gli inceneritori campani ed applicato una ricetta da shock economy con il decreto del maggio 2008 trasformato poi in legge. Aumento delle discariche, aumento degli inceneritori, la legalizzazione sostanziale dello sversamento dei rifiuti speciali in discariche di rifiuti solidi urbani. Il tutto garantito da un supercommissariato fornito di poteri speciali per derogare alle norme ordinarie in tema di salute, ambiente e sicurezza sul lavoro, l’uso di leggi d’emergenza per mettere il bavaglio alla magistratura, il raddoppio delle pene per chi si oppone alla devastazione del territorio e la militarizzazione dei siti parificati ad aree militari di interesse strategico. Le nostre comunità, i nostri presidi, i nostri comitati hanno avviato da tempo un processo di formazione ed informazione sulle alternative ecocompatibili e pulite in tema di gestione dei rifiuti. Abbiamo deciso di caratterizzare la nostra battaglia a difesa della salute e dell’ambiente come lotta per “rifiuti zero”, ovvero contro la logica delle discariche e degli inceneritori che avvelenano la terra e la salute dei cittadini. Proponiamo la raccolta differenziata “porta a porta” , il compostaggio, gli impianti di trattamento a freddo, il riciclo e la riduzione a monte dei rifiuti come avviene in tanti paesi d’Europa e del mondo che hanno adottato un piano di gestione dei rifiuti virtuoso, capace di salvaguardare la salute e creare nuova occupazione.La nostra lotta é innanzitutto una lotta per difendere la salute, i nostri territori, le loro prospettive di sviluppo; una lotta contro gli interessi di speculatori e politici che lucrano sulle discariche e sulla costruzione/gestione di inceneritori. La controparte, il governo, il commissariato straordinario, la Regione Campania, il comune di Napoli e degli altri capoluoghi, hanno sempre provato a mettere le nostre comunità le une contro le altre, bollando le resistenze locali come egoistiche o criminalizzandole. Le piccole comunità delle province contro Napoli, le lotte antidiscarica contro quelle No INC, alimentando una guerra tra avvelenati e permettere alla lobby inceneritorista di distruggere definitivamente i nostri territori.Ma le lotte di tutte le comunità contro il piano rifiuti sono patrimonio di ogni comunità resistente. Liddove vogliono costruire una discarica o un inceneritore deve agire la solidarietà tra tutti quelli che lottano contro il piano rifiuti. Pensiamo che oggi più che mai sia necessario unire le resistenze, le ribellioni di tutta la Campania contro questo criminale piano rifiuti e per la bonifica del territorio. É necessario dare vita al mutuo soccorso tra le comunità in lotta per rafforzare le lotte sui rispettivi territori, lanciare una campagna comune per un nuovo piano senza discariche ed inceneritori, fondato sulla raccolta differenziata “porta a porta” finalizzata al riciclo ed al recupero di materia, sulla riduzione a monte e sul trattamento a freddo dei rifiuti. Per questo vogliamo costruire un meeting di tutte le comunità, i comitati, i presidi permanenti in lotta in cui confrontarsi e decidere su come proseguire insieme la battaglia in difesa delle nostre vite, al di là e al di fuori di inutili forum istituzionali e falsi meccanismi di partecipazione. Una sorta di Stati Generali delle Comunità Resistenti della Campania per lanciare unitariamente una grande mobilitazione. Un appello questo che rivolgiamo a tutti coloro che considerano la salute, l’ambiente e la democrazia beni invendibili, che rifiutano qualsiasi compromesso e la squallida politica delle compensazioni. Un appello a costruire l’unità delle lotte a difesa dei beni comuni, contro la devastazione ambientale e per un piano verso “rifiuti zero” sotto il controllo popolare. Solo così siamo convinti che sia possibile vincere per noi e per le generazioni future.

Presidio permanente di Chiaiano e Marano contro la discarica Coordinamento dei comitati dell’Altopiano del Formicoso, Presidio Permanente di Taverna del Re (Giugliano), Comitato Salute/Ambiente Napoli Est, Coordinamento Comitati contro l’incenerimento (Ponticelli) , Rete Campana Salute e Ambiente

Per aderire all’appello :
statigenerali@chiaianodiscarica.it
retecampanasaluteambiente@noglobal.org
www.rifiutizerocampania.org
www.chiaianodiscarica.it

mercoledì 5 novembre 2008

Visioni...d' autunno (foto Ott/2008)



Una visione simile a quella dello scorso anno...quando c'era l'emergenza rifiuti

Che bello!
Ogni mattina, appena sveglia, da una delle finestre della mia casa vedo una bella nuvola nera che si deposita sulle bianche nuvole...una visione celestiale! per non parlare di tutti i cumuli di immondizia che vedo spuntare come funghi quando passo sulla strada statale...e del cattivo odore dei roghi!ogni giorno chissà cosa mangiamo e cosa respiriamo!!!

domenica 19 ottobre 2008

Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.

Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciamoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.

E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.

domenica 12 ottobre 2008

sabato 6 settembre 2008

CHE FARE?

giovedì 31 luglio 2008

AVVISO IMPORTANTE: PAGAMENTO TARSU

Tutti coloro che hanno ricevuto la notifica per il pagamento della tassa smaltimento rifiuti del Comune di Terzigno per l'anno 2006 da parte di EQUITALIA POLIS S.P.A. hanno 60 giorni di tempo per pagare tale tassa e ricorrere contro tale tributo perchè, come ben sappiamo, il servizio non è stato effettuato affatto negli anni 2006/2007.
Pertanto si consiglia a tutti:
-di pagare entro breve termine la prima rata della tassa o l'importo totale;
-di fare ricorso entro 60 giorni.
Poichè il ricorso si può inviare nel mese di settembre, abbiamo preparato una prima impostazione dello stesso che qui alleghiamo, in attesa di proposte e modifiche e prepararne uno ben articolato per settembre da fornire a tutti.


Alla Commissione tributaria provinciale - Napoli

Lo scrivente…………………………, nato a ……………………, il …………………. , residente a ……………………………in via …………….., Codice fiscale…………………………, inserito nei ruoli del comune di Terzigno (NA) per la riscossione della tassa smaltimento rifiuti , propone ricorso presso codesto ufficio nei confronti del Comune di Terzigno per la cartella di pagamento n°…………………. della tassa rifiuti solidi urbani per l’anno 2006 , notificata in data………. da Equitalia Polis spa, agente riscossioni per la provincia di Napoli, che lo scrivente ha pagato regolarmente , di cui si allega fotocopia alla presente
Come è noto ed accertato, per il predetto anno 2006 si sono verificate, così come per l’anno 2007, numerose disfunzioni ed inefficienze che hanno reso sostanzialmente impossibile l’utilizzo del servizio smaltimento rifiuti da parte degli utentidel comune di Terzigno.
In riferimento a quanto sopra, il sottoscritto rappresenta quanto di seguito riportato.
Il D.Lgs. 15 novembre 1993 n. 507 che regolamenta il tributo in questione stabilisce, al comma 4 dell’art.59: “Se il servizio di raccolta, sebbene istituito ed attivato, non è svolto nella zona di residenza o di dimora nell'immobile a disposizione ovvero di esercizio dell'attività dell'utente o è effettuato in grave violazione delle prescrizioni del regolamento di cui al comma 1, relative alle distanze e capacità dei contenitori ed alla frequenza della raccolta, da stabilire in modo che l'utente possa usufruire agevolmente del servizio di raccolta, il tributo è dovuto nella misura ridotta di cui al secondo periodo del comma 2.” (non superiore al 40 per cento della tariffa).
Nonostante l’imposizione sia caratterizzata attualmente dal sistema tariffario, quindi, il dovere del contribuente di corrispondere la tassa anche se non utilizza il servizio presuppone, necessariamente così come nel vecchio ordinamento, che lo stesso abbia la possibilità di utilizzare il servizio.
Ciò significa che per il sorgere dell'obbligo non è sufficiente la mera ubicazione dell'immobile nel perimetro in cui è stato istituito il servizio ma è altresì indispensabile che il cittadino abbia la possibilità, cioè sia posto in condizione, di utilizzare il servizio.
(Sentenze della Corte di cassazione: SS.UU., 8 maggio 1967, n. 902; Sez. I, 29 marzo 1969, n. 1026; Sez. I, 21 gennaio 1970, n. 132; Sez. I, 17 maggio 1974, n. 1430; Sez. I, 4 febbraio 1987, n. 995).
Il principio, proprio in ordine ai commi 2 e 4 dell'art. 59 del D.Lgs. n. 507/1993, è stato successivamente precisato e ribadito dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione, Sezione V civile.
- sentenza n. 10608 depositata il 4 luglio 2003 - "il comune, a meno che non si tratti di rifiuti speciali, ha l'obbligo di provvedere alla raccolta ed al trasporto dei rifiuti esterni, civili ed industriali, con diritto di privativa, e per tale prestazione sussiste a carico del cittadino residente l'obbligo di pagare un tributo, che va qualificato come tassa, alla stregua dell'indicazione della stessa legge, nonchè della sua natura" e che, conseguentemente, il pagamento della tassa "è dovuto indipendentemente dal fatto che l'utente utilizzi il servizio, purchè ne abbia la possibilità";

- sentenza n. 19653 del 22 dicembre 2003 e n.6312 del 23 marzo 2005 - "Se il servizio di raccolta, sebbene istituito e attivato, non viene svolto nella zona ove è ubicato l'immobile a disposizione dell'utente, o è effettuato in grave violazione delle prescrizioni del regolamento comunale sul servizio di nettezza urbana, il tributo è ugualmente dovuto, ma in misura ridotta, non superiore al 40 per cento, da determinare in relazione alla distanza del pi vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita";

- sentenza n. 21508 del 7 novembre 2005- “l'omesso svolgimento, da parte del Comune, del servizio di raccolta – sebbene istituito ed attivato - nella zona ove è ubicato l'immobile a disposizione dell'utente (ovvero lo svolgimento effettuato in grave violazione delle prescrizioni del regolamento comunale sul servizio di nettezza urbana) comporta non già l'esenzione della tassa, bensì, ai sensi dell'articolo 59, commi secondo e quarto del D.Lgs. 15 novembre 1993 n° 507, la conseguenza che il tributo è dovuto in misura ridotta.
Infine si fa presente che in data 30/9/2006 è stata presentata al Presidente del consiglio comunale di Terzigno, da parte di diversi consiglieri comunali, come da art. 22 del regolamento del Consiglio comunale, una istanza di deliberazione per la riduzione della TARSU 2006 del 60% “a causa del servizio di cui i cittadini non hanno fruito, anzi risultano danneggiati e beffati per fatto, colpa e grave inadempimento dell’amministrazione comunale e della ditta Mita” ; ( la ditta Nita era responsabile dello smaltimento rifiuti nel 2006 ). Di tale istanza di deliberazione si allega copia alla presente.
Pur se tale deliberazione non è mai stata assunta dal comune di Terzigno, da essa si evince la qualità del servizio offerto ai cittadini.
Ciò posto, al fine di evitare inutili ed onerosi contenziosi. lo scrivente

CHIEDE

ai sensi dei commi 2 e 4 dell?art. 59 del D.Lgs 15 Novembre 1993 n° 507,
- lo sgravio e il rimborso delle cifre pagate pari al 60 per cento dell’importo per la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani per l’anno 2006.

In fede

……………………………………………………………….


Per quanto riguarda l'istanza citata nel ricorso, dovrebbe essere già in possesso del movimento perchè fornitaci a suo tempo da feriats.



PASSAPAROLA

lunedì 28 luglio 2008

Durante il mese di luglio...

Primo punto:
1 Luglio 2008 NAPOLI (Reuters) - Il gruppo Impregilo completerà i lavori del "termovalorizzatore"(virgolette mie) di Acerra, che dal prossimo aprile dovrebbe essere in grado di bruciare una buona parte dei rifiuti prodotti in Campania. Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi."Un ringraziamento va ad Impregilo che, nonostante quello che ha passato, si è dichiarato disponibile a completare i lavori, anche a livello di costo", ha detto Berlusconi in una conferenza stampa ad Acerra, in cui ha fatto il punto sull'emergenza dei rifiuti in Campania."A partire dai primi giorni di gennaio entrerà in funzione la prima delle tre linee del termovalorizzatore... a fine aprile sarà completamente operativo", ha aggiunto il premier.Il mese scorso Fibe, società del gruppo Impregilo, aveva annunciato che dal 18 giugno avrebbe abbandonato definitivamente la gestione degli impianti di Cdr in Campania, dopo che a maggio l'ad della società assieme ad altri dirigenti ed ex funzionari della stessa avevano ricevuto un provvedimento cautelare dal gip di Napoli nell'ambito di un'inchiesta sull'attività di smaltimento dei rifiuti nella regione.

Secondo punto:
IL TAR DEL LAZIO SU LO UTTARO
Pubblicato da Ambienti 10 Luglio 2008
Il TAR Lazio con l’Ordinanza del 9 luglio 2008 n. 3490 non conferma il provvedimento di sospensione dell’attività della discarica Lo Uttaro disposto in relazione al procedimento 700 c.p.c. dal giudice Como del Tribunale di Napoli e già confermato dalla sez. X del Tribunale di Napoli in composizione collegiale dopo la perizia CTU del Prof. De Rosa. La discarica, comunque, resta inattiva in quanto sottoposta a un sequestro penale, provvedimento, questo, confermato dalla Superprocura di Napoli istituita dal decreto-legge sui rifiuti campani n.90.L’avvocato Luigi Adinolfi, che ha difeso in giudizio le ragioni dei comitati per l’ambiente casertani contro l’uso della discarica, ha dichiarato: «La decisione negativa è stata giusitificata dal TAR Lazio alla luce del fatto che l’art. 9 del D.L. n. 90/08 non contempla più tra i siti l’ex Cava Mastropietro. In particolare, come prevedibile, il TAR Lazio ha affermato di essere “autonomo” rispetto alle valutazioni già rese dal Giudice Ordinario e, quindi, di poter andare di contrario avviso rispetto al Tribunale di Napoli. In definitiva gli effetti inibitori dei provvedimenti resi dal Tribunale di Napoli sono, allo stato, venuti meno».

Terzo punto:
Da La Stampa 18/7/2008 (18:49)
Rifiuti: emergenza finita
«In 58 giorni siamo riusciti nella missione impossibile. È stato smentito chi pensava che il Governo non ce l’avrebbe fatta. L’emergenza è superata: abbiamo smaltito 50mila tonnellate di rifiuti. Napoli e la Campania tornano ad essere città occidentali, ordinate e pulite». Lo afferma il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa a Napoli.



Emergenza finita????????????????????????????????????

venerdì 13 giugno 2008

Chiaiano: perchè il quotidiano “La Repubblica” diffonde notizie false?

la notizia è un po vecchiotta, magari qualcuno la sa già, ma io la pubblico lo stesso! non so se ci siano stati sviluppi ulteriori.

“La Repubblica” odierna (9 giugno 2008) in ben due articoli a pagina 16 e nella prima pagina dell’inserto regionale campano, preannunciati in prima pagina nazionale, diffonde notizie palesemente false circa i risultati delle indagini geologiche in corso nella cava del Poligono di Chiaiano inserita tra i siti in cui realizzare una discarica per rifiuti urbani e pericolosi nell’ambito del DL 23 maggio 2008, n. 90.
Sono riportate notizie false circa la natura delle rocce attraversate dal sondaggio: fino a ieri, infatti, non è stata riscontrata la presenza di lava nel sottosuolo.
Anche se ciò si verificasse, come accaduto oggi pomeriggio (9 giugno 2008), deve essere ben chiaro che la lava non costituisce un livello impermeabile in quanto sempre fratturata, bollosa e discontinua. Del resto il sottosuolo del Somma-Vesuvio, costituito da vari livelli di lava, rappresenta un importante e ben noto serbatoio idrico sotterraneo che alimenta anche usi idropotabili.
Deve essere ben chiaro a tutti i cittadini che fino ad oggi 9 giugno 2008 non si è reso disponibile nessun nuovo dato, tranne la stratigrafia del sottosuolo grazie alla perforazione che deve raggiungere la falda idrica, non ancora rinvenuta ad oltre 120 m di profondità dal piano campagna; quest’ultimo si trova a quota superiore di circa 15 m rispetto al fondo della cava (+180 mslm).
Nella relazione elaborata dallo scrivente, la falda, sulla base dei dati bibliografici, è prevista a circa 150 m dal fondo della cava.
I cittadini devono sapere che le rocce presenti nel sottosuolo sono caratterizzate da una notevole permeabilità per porosità e fatturazione evidenziata anche dal loro comportamento durante le copiose precipitazioni piovose dei giorni scorsi (6 e 7 giugno); benché siano caduti circa 100 mm di acqua piovana (in un anno ne precipitano mediamente circa 800 mm ) le rocce costituenti il fondo della cava del poligono hanno assorbito agevolmente l’acqua smaltendola rapidamente verso la sottostante falda.
E’ assolutamente falso, quindi, l’affermazione che nel sottosuolo vi siano rocce impermeabili.
I cittadini si chiederanno: ma perché un prestigioso quotidiano come “La Repubblica” diffonde notizie palesemente false in un momento delicato, pieno di preoccupazioni e di attenzioni?
La Repubblica è stata ingannata da qualcuno che ha “venduto” al giornale notizie false o sta autonomamente creando confusione, sconcerto e sta aggravando lo stato di non credibilità dei rappresentanti delle istituzioni seminando prematuri allarmismi nel tentativo di avvalorare una insostenibile e anomala scelta (la discarica nella cava di Chiaiano) fatta, come è noto, senza alcuna istruttoria tecnica propedeutica e preliminare?
Per concludere si afferma che il “carotaggio” non è terminato come sostiene “La Repubblica” e che nessun nuovo dato, accertato e validato da geologi competenti e non da burocrati pasticcioni, è emerso.
Come cittadino stigmatizzo il comportamento de “La Repubblica” che pure riceve finanziamenti pubblici e richiamo l’attenzione delle persone istituzionalmente preposte a garantire una corretta informazione affinché adottino tutti gli interventi necessari e tesi a tutelare una corretta e verificabile informazione.
Prof. Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Università di Napoli Federico II
Componente del Comitato Tecnico proposto dai Comuni e autorizzato a seguire gli accertamenti tecnici relativi alla idoneità geologica del sito della cava del poligono di Chiamano
Napoli 9 giugno 2008

lunedì 9 giugno 2008

La legge regionale come Costituzione

Suggestivo il tema del Convegno tenutosi stamane nello splendido Hotel Vesuvio: “Efficienza e sostenibilita' nella gestione del ciclo dei rifiuti: una sfida che puo' essere vinta”. Autorevole l’organizzatore: la Fondazione Willy Brandt. Un moderatore d’eccezione: Maurizio Belpietro, noto per la sua obiettività. Tecnici e politici di maggioranza e della cosiddetta opposizione. Ci sono gli israeliani che dimostrano come il grande altopiano di rifiuti (che per la sua mostruosità riesce a sovrastare persino Taverna del Re) diventerà il più bel Parco Ecologico della nazione. Un po’ di terra, piante e laghetti artificiali e il gioco è fatto: saranno pic-nic da favola, ci porteranno a giocare i bambini. Io che ho fiducia nella politica internazionale israeliana credo che prima o poi lo doneranno ai bambini palestinesi per i loro giochi. Vedrete, in segno di riscatto e di pacificazione, Israele saprà privarsi della sua oasi più bella. Al momento sta scaricando i rifiuti in cisgiordania oltre la linea verde, in segno di omaggio ai palestinesi in quanto qui potranno creare i futuri parchi-gioco.
Magari è solo l’inizio di un’altra Odissea. Rassomiglia troppo a Taverna del Re e prima o poi lo vorranno realizzare anche a Giugliano con annessi acquapark.
Ascolto un po’ tutti i relatori. Parla Daniele Fortini, presidente di Federambiente che ci dice che il sistema di discariche ed inceneritori è indispensabile perché ormai, con i provvedimenti presi, la Campania è sulla giusta strada per risolvere il problema rifiuti. Antonio Trotta fa qualche domanda sul decreto rifiuti cui, puntualmente, arrivano risposte disarticolate ed evasive. Io chiedo perché il decreto Berlusconi e prima ancora quello Prodi che derogano da tutte le leggi di tutela della salute e dell’ambiente, non deroghino anche dalla leggina regionale che prevede la provincializzazione delle discariche. Addirittura Fortini non solo non mi risponde ma si alza e se ne va. Protesto, Belpietro mi dice che è una domanda politica e non tecnica (e anche se fosse vero la buona educazione non dovrebbe essere un optional per manager di quel calibro). Mi rendo conto che la legge è pura opera di fantasia politica e non certo di rigore tecnico, ma almeno poteva balbettare qualcuna delle sue sciocchezze. Poteva dirmi che per regioni tecniche si devono fare le discariche e le si devono fare nel centro di Napoli o nel Parco Nazionale del Vesuvio. Non che stia bene a farle a Serre, a Savignano irpino, intendiamoci, ma io volevo solo capire il perché delle due discariche in Provincia di Napoli, e lo volevo capire perché è qui che, secondo me, si dimostra la completa malafede del governo e dei suoi lacchè.
Io mi sono fatto una idea ben precisa della cosa. Prima Pianura e poi Chiaiano perché vogliono lo scontro, perché vogliono dimostrare che se c’è crisi è per l’inciviltà dei napoletani, perché vogliono che i tempi si dilatino, perché vogliono che intervenga l’esercito e i poteri speciali in un crescendo golpista.
Questa legge regionale, cui si abbarbicano tutti i sostenitori delle discariche centrocittadine, deve essere più forte della Costituzione della Repubblica, giacché i principi contenuti in quest’ultima vengono pesantemente minati dal decreto, mentre la legge regionale ne esce quale pietra d’angolo di tutto il costrutto giuridico.
È per questo motivo che dico che questo decreto legge e tutto l’impianto normativo che si è andato costruendo per tutto il periodo del commissariamento trovano spiegazione solo nella malafede e che la dimostrazione più palese è proprio l’apparentemente paranoico rispetto della legge regionale. Infatti è solo in base a questo che si afferma di dover creare in un centro abitato con 9000 ab/kmq una discarica di rifiuti. Una simile densità non la si trova da nessuna parte nel mondo occidentale. Persino la civilissima popolazione milanese si opporrebbe a un tale misfatto. Poi senti dire da un Chicco Testa, drogato da milioni di euro, da milioni di kilowattora dalle centrali nucleari e da chissà quali altri intrugli, che anche Roma (che ha solo 2000 ab/kmq) ha una discarica. Non credo che neanche quella sia cosa buona.
Lunedì 9 giugno 2008. Angelo Genovese

venerdì 6 giugno 2008

Intervista a Ganapini

Scoperta una discarica INUTILIZZATA, pronta, perfetta, che avrebbe risolto per sei mesi l'emergenza rifiuti...
http://www.youtube.com/watch?v=syJzVR9uzzU

giovedì 5 giugno 2008

TRA LE TANTE MISTIFICAZIONI

Il Decreto sull’emergenza rifiuti compie una serie di abusi legislativi, calpesta diritti fondamentali dei cittadini, deroga dalle leggi sulla tutela della salute e dell’ambiente. Abbiamo detto tutto su tutto ma una cosa importante no. Le discariche a Chiaiano e a Terzigno si devono fare, ci dicono, perché la legge regionale impone la provincializzazione delle discariche. Qui si vede in pieno la malafede: si deroga a leggi fondamentali dello Stato ma non si deroga a una legge regionale? Chiaiano e Terzigno, fa niente che sono in aree iperpopolate, l’importante è che si rispetti la legge regionale!!! Premesso che sono contrario a discariche ed inceneritori, ma questa contraddizione legislativa mi pare proprio l’elemento che svela la grande invenzione dell’emergenza dei rifiuti creata ad arte dallo Stato. Chiaiano (come prima Pianura) è un ottimo sito perché lì con esso si genera protesta e quindi l’alibi per continuare a tenere l’emergenza e per imporre leggi militari.
Angelo Genovese

mercoledì 4 giugno 2008

L'ATTESA

E' UNA VERGOGNA! FINO ALLE ORE 10,45 DI OGGI, 4 GIUGNO 2008, BEN 170 FIRME APPOSTE IN CALCE ALL'AUTODENUNCIA DI ANGELO GENOVESE, GRAZIE ALL'INIZIATIVA DI UNO SCONOSCIUTO DI PERUGIA; STANNO FIRMANDO PERSONE DA TUTTE LE PARTI D'ITALIA, MOLTE DELLE QUALI, L'EMERGENZA RIFIUTI, LA CONOSCONO SOLO ATTRAVERSO LE PAGINE DEI GIORNALI O GRAZIE ALLA TELEVISIONE.

E NOI? QUALE INIZIATIVA ABBIAMO PRESO? UNA SOLA, QUELLA DI ESPRIMERE RINGRAZIAMENTI E STIMA AD ANGELO! ABBIAMO PAURA PURE DI FIRMARE! SOLO CHE, NELL'ATTESA....MEDITIAMO

sabato 31 maggio 2008

PETIZIONE

Mi hanno informato che da Perugia, credo, è partita un'autodenuncia collettiva con il testo della mia autodenuncia modificato. Inutile dire che la cosa mi commuove e mi da speranza. Il sito è: http://www.petitiononline.com/autden08/petition.html

venerdì 30 maggio 2008

IO MI AUTODENUNCIO

Io mi autodenuncio perché non intendo rispettare il diktat legislativo che vieta ai cittadini di opporsi alla realizzazione del piano per uscire dall’emergenza rifiuti in Campania e perché ritengo lo stesso un autentico atto criminale ai danni della società nel suo complesso.
Mi autodenuncio perché intendo oppormi con egual forza a tutte le misure coercitive che saranno messe in atto e perché intendo istigare i cittadini alla disobbedienza civile verso le misure previste dal decreto. Si tratta di un decreto incostituzionale che viola non solo i diritti fondamentali della cittadinanza ma anche le ragioni del DIRITTO sancite nella Carta fondamentale della Repubblica Italiana. Col pretesto di risanare una situazione di disastro ambientale derivante dalla manifesta incapacità e dalla malafede dei vari livelli di governo del Paese si vogliono imporre ope legis (come già tentato in maniera più pacata dal precedente Governo) misure che non sono giustificabili né sotto il profilo tecnico né sotto quello giuridico. Al contrario chi oppone ragioni tecniche ad una presunzione della perfezione legislativa viene criminalizzato ed isolato sia dal pensiero unico della politica parlamentare che dai suoi lacché.
Mi autodenuncio perché ho perso ogni rispetto verso le Istituzioni politiche (che hanno da tempo abbandonato il percorso democratico) sia verso quelle amministrative che ogni giorno si dimostrano sempre più asservite al potere centrale e contemporaneamente colluse con il malaffare.
Mi autodenuncio perché intendo con questo affermare il mio diritto di cittadino di difendere la Costituzione Italiana contro chi la tradisce quotidianamente, e intendo farlo con tutti i mezzi a mia disposizione. Perché non intendo tradire i valori civili trasmessimi dalle generazioni che hanno duramente pagato il coraggio delle proprie idee in nome della Libertà lasciandoci una nazione moderna e progredita. Dicono di voler far rispettare la legalità confondendo questa con la legge. La legalità discende da un processo dialettico profondo che conduce ad una evoluzione della normativa e dei suoi effetti in senso democratico, la legge può, come questa approvata, essere anche una pura invenzione giuridica dettata dalla fantasia criminale di qualche cialtrone fondandosi unicamente sul pretesto di una emergenza (così viene definito un problema incancrenito da decenni) creata ad arte. Mi autodenuncio anche perché ho definito il legislatore (e lo ribadisco) un cialtrone.
Non minaccio di impugnare i fucili come qualcuno che oggi è indegnamente ministro di questa repubblica ha inteso fare per difendere interessi particolari, io abbraccio un arma molto più forte che è quella della ragione delle idee e intendo farlo con tutta la forza in nome degli interessi dei più deboli, della salute pubblica, della democrazia. Questa è l’arma che i governi totalitari temono più di ogni altra. Se qualcuno ha il disegno criminale di affossare definitivamente la democrazia in Italia inizi pure a perseguitare fin da ora chi dichiara che non si asservirà mai ad un potere ottuso e violento.
Mi autodenuncio perché sono un cittadino della Campania che vede tradite tutte le aspettative di rinascita di una terra martoriata da anni di malgoverno, di rapina pubblica e di malaffare. Come cittadino della Campania credo che l’unica via per la riscossa sia la lotta dura che possa arrestare questo processo di putrefazione istituzionale. É da oltre 30 anni che denuncio i crimini ambientali e le discriminazioni sociali in questa Regione, ora sono convinto che a poco o nulla è servito perché la collusione tra potere politico e malaffare è qualcosa capace di impastare e metabolizzare ogni opposizione, che l’anomalia vera siano le persone che esprimono idee indipendenti.
Mi autodenuncio perché possa essere fermato in tempo prima che il profondo senso di disgusto verso il comportamento di molte istituzioni pubbliche monti fino al farmi abbandonare le pacate reazioni intellettuali impostemi dalla mia cultura democratica. I nostri padri, i nostri nonni mi hanno insegnato a combattere la violenza del potere pagandone le conseguenze in prima persona così come fu per la grande guerra di resistenza, e una frase, poi divenuta slogan, mi rimbomba nella mente e ispira ogni mio pensiero: ora e sempre resistenza.
Angelo Genovese

mercoledì 28 maggio 2008

ASSEMBLEA PUBBLICA

TERZIGNO: LA SOLUZIONE FINALE


Il decreto-legge n. 90 del 23 maggio 2008 prevede

nel Comune di Terzigno

DUE MEGADISCARICHE.


ATTENZIONE!

In queste discariche è previsto esplicitamente lo sversamento

di: rifiuti urbani indifferenziati, ceneri leggere e pesanti,

scorie e fanghi contenenti

sostanze pericolose… in pratica RIFIUTI TOSSICI!

Le comunità locali continuano ad essere calpestate ed avvelenate.

Le decisioni vengono imposte e mai discusse.


ASSEMBLEA PUBBLICA


Giovedì 29 maggio 2008 ore 19.30


Piazza Troiano Caracciolo del Sole





Coordinamento dei comitati civici

Una discarica da truccare

Dal Corriere della Sera
mercoledì 28 maggio 2008

«Una discarica da truccare. Aiutateci voi»
Le intercettazioni. «Nascondiamo la schifezza sotto il liquami trattati»

NAPOLI — Sindaci «cafoni», ecoballe che in realtà sono «mucchi di merdaccia», la discarica di Macchia Soprana che è «una vera porcata». E poi ancora «la schifezza» di riempire la discarica di Terzigno di rifiuti qualsiasi - puzzolenti e inquinanti - solo in superficie metterci quelli trattati e stabilizzati, che «all'inizio non si può fare», perché c'è il rischio «che il primo Ortolani (Franco Ortolani, esperto che fa spesso da consulente ai comitati antidiscariche, e sta lavorando ora per i cittadini di Chiaiano) che passa ci manda tutto per aria». Emergono discorsi così dalle intercettazioni che riempiono le oltre seicento pagine dell'ordinanza in cui è ricostruita l'inchiesta della Procura di Napoli sulla gestione commissariale dell'emergenza rifiuti tra il 2005 e la fine del 2007.

Un'inchiesta che punta a dimostrare come il ciclo di smaltimento dei rifiuti in Campania sia stato «imperniato su una attività di lavorazione assolutamente fittizia». Secondo la Procura di Napoli, cioè, il trattamento al quale la spazzatura deve essere sottoposta nel prima fase del ciclo di smaltimento, e cioè separazione dell'umido dal secco e tutti gli altri processi che portano alla stabilizzazione del rifiuto, venivano certificati ma non eseguiti. Con la conseguenza che in discarica sono finite tonnellate e tonnellate di immondizia «tal quale», cioè puzzolente e inquinante perché produce percolato, e che la Campania è piena di ecoballe che in realtà di ecologico non hanno niente. E non solo. Roba del genere sarebbe stata anche «esportata» in Germania, perché anche i treni diretti agli impianti di smaltimento della Sassonia sarebbero stati caricati grazie a false certificazioni con immondizia che presentava le stesse caratteristiche di quella smaltita nelle discariche della Campania. L'indagine raccoglie ore e ore di conversazioni intercettate, e una una delle voci più ascoltate è quella di Marta Di Gennaro, il nome di maggior rilievo nell'elenco degli arrestati. È lei che il 28 giugno 2007 telefona a Bertolaso dopo aver una riunione sulla discarica di Terzigno, e gli riferisce ciò che ha detto ai suoi interlocutori: «Noi stiamo parlando di una discarica da truccare e voi ci dovete aiutare».

Esisteva quindi un utilizzo arbitrario dei rifiuti, ritengono i magistrati. Che ha molte conseguenze. La prima è la puzza che si sprigiona da quella che dovrebbe essere spazzatura stabilizzata ma non lo è. La Di Gennaro ne parla con Gianfranco Mascazzini, alto funzionario del ministero dell'Ambiente, e lui spiega di essere alla ricerca di una polverina magica, tipo la calce, che mischiata con la roba la rende meno puzzolente». L'Ambiente, ai tempi guidato da Pecoraro Scanio, non sta nel cuore di Bertolaso. Gli ha bloccato il progetto della discarica di Serre. Il 17 maggio 2007 ne parla con la Di Gennaro: «Voglio sputtanare i tecnici del ministero». Ma alla fine Bertolaso cede. Lo dice a Pansa: «Ho mollato l'incarico alla luce di questa devastante vicenda di vigliaccheria dello Stato». E l'amarezza della resa è ancora più esplicita nelle parole della Di Gennaro: «Guido basta. Centinaia di sindaci cafoni che rivendicano diritti, pretendono e se la prendono con noi. Ammucchiamo balle e facciamo mucchi di merdaccia. Chi ci ha portato in questa storia merita la morte...».
di Fulvio Bufi

lunedì 26 maggio 2008

Ma le cave non sono adatte

Siamo contro a discariche ed inceneritori. Per l'emergenza ci dicono che occorrono siti di stoccaggio 'provvisorio' e li hanno individuati nelle cave.
Solo per la scelta delle cave si rappresenta che:
1- una cava è inadatta per i seguenti motivi: a. la cava è esaurita perchè si è arrivati sullo strato appena superiore alla falda (cave di materiale compatto)
b. si è su una linea di faglia (cave di sabbia o pietrisco)
c. una cava a fossa non permette il drenaggio del percolato o se per acorgimenti tecnici questo fosse possibile eventuali ostruzioni delle tubature non potrebbero essere riparate
d. le opere di impermeabilizzazione (quelle migliori) fatte con argilla compatta e strati sintetici sono attaccabili dagli acidi umici e fulvici presenti nella materia organica in decomposizione e ben presto cederebbero.
e. le opere di impermeabilizzazione aggravano la possibilità di improvvise immissioni di macro e micro inquinanti nelle falde. Il permanere della frazione organica in via di umificazione a stretto contatto con altre sostanze (in particolare i metalli pesanti) fanno si che queste 'specino' in forme facilmente eluibili ed adsimilabili dagli organismi viventi. In una parola, il cedimento della impermeabilizzazione porterebbe ad una repentina immissione di sostanze altamente pericolose nelle falde acquifere.
2- i proprietari delle cave o le società che le hanno rilevate sono tenuti alla
ricomposizione morfologica del paesaggio (leggi nazionali e regionali). Il loro sequestro da parte della pubblica amministrazione già sarebbe un regalo fatto a questi soggetti in quanto gli farebbe risparmiare i soldi per la riattazione. Se non sbaglio qui si tratta addirittura di un pagamento che lo Stato fa ai titolari delle suddette cave. ADDIRITTURA IL GOVERNO
PRODI CON UN EMENDAMENTO TRSFORMO' L'OBBLIGO DEL SEQUESTRO NELLA POSSIBILITA' DEL SEQUESTRO UN CHIARO PATTEGGIAMENTO ECONOMICO CON I GESTORI DI DETTE CAVE (CAMORRA O GRANDI CAPITALI DEL NORD ITALIA).
3- Le cave sono entità svilupattesi casualmente sul territorio, esse si trovano presso centri abitati o in zone tali da arrecare, nel caso occogliessero rifiuti, gravi disagi e danni alla popolazione.
4- L'inquinamento delle falde (permanente e non occasionale) ridurrebbe la quantità di acque utilizzabili il che collide con la esigenza di prevedere per il futuro nuove fonti di approvigionamento idrico. CREDO CHE QUESTO SIA TUTT'UNO CON LA PRIVATIZZAZIONE DELLE ACQUE.
L'ACQUA PER POTERCI DISSETARE E LAVARE SARA' TRATTATA COME IL BRENT PETROLIFERO.
5- Lo Stato ha reso ope-legis utilizzabili cave per la dismissione di rifiuti senza studi preventivi. Ci si sarebbe aspettata almeno una delega a comitati tecnici. NO! questo è avvenuto unicamente per opera di giuristi.
6- Il tutto è aggravato dalle tipologie di rifiuti che il nuovo decreto legge intende, manu militari, portare in queste discariche
SIAMO AD UNA VERA E PROPRIA ESPROPRIAZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI DEI CITTADINI. UN COLPO DI STATO, UNA DICHIARZIONE DI GUERRA CONTRO I CITTADINI DA PARTE DI UNO STATO FASCISTA-LEGHISTA SOSTENUTA DAL PD DI VELTRONI CON L'AVALLO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA!
DOBBIAMO OPPORCI CON FERMEZZA MEDIANTE UNA STRAORDINARIA MOBILITAZIONE POPOLARE PER IL RIPRISTINO DEI VALORI DEMOCRATICI E DEI PRINCIPI COSTITUZIONALI.
Angelo Genovese

domenica 25 maggio 2008

DECRETO-LEGGE 23 maggio 2008, n. 90

DECRETO-LEGGE 23 maggio 2008, n. 90
Misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile. (GU n. 120 del 23-5-2008 ).


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA [...] emana il seguente decreto-legge:
[...] Art. 5.
Termovalorizzatori di Acerra (NA) Santa Maria La Fossa (CE) e Salerno
1. Al fine di consentire il pieno rientro dall'emergenza nelsettore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, inderoga al parere della Commissione di valutazione di impattoambientale in data 9 febbraio 2005, fatte salve le indicazioni atutela dell'ambiente e quelle concernenti le implementazioni impiantistiche migliorative contenute nel medesimo parere e nel rispetto dei limiti di emissione ivi previsti, e' autorizzato, pressoil termovalorizzatore di Acerra, il conferimento ed il trattamento dei rifiuti aventi i seguenti codici CER**: 19.05.01; 19.05.03;19.12.12; 19.12.10; 20.03.01, per un quantitativo massimo complessivo annuo pari a 600.000 tonnellate. 2. In deroga a quanto disposto dall'articolo 5 del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, e successive modificazioni, e'autorizzato l'esercizio del termovalorizzatore di Acerra, fatti salvi i rinnovi autorizzativi periodici previsti dal citato decreto legislativo. 3. Fermo quanto previsto dall'articolo 3 dell'ordinanza delPresidente del Consiglio dei Ministri in data 16 gennaio 2008, n.3641, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 20 del 24 gennaio 2008,e dall'articolo 2, comma 2, dell'ordinanza del Presidente delConsiglio dei Ministri in data 17 aprile 2008 n. 3669, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008, circa la realizzazione dell'impianto di termodistruzione nel comune di Salerno, e' altresi' autorizzata la realizzazione deltermovalorizzatore di Santa Maria La Fossa (CE), conformemente al parere positivo con prescrizioni reso dalla Commissione di valutazione di impatto ambientale, fatta eccezione per quanto previsto in tema di rifiuti ammessi a conferimento. 4. Agli oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo si fa fronte nel limite delle complessive risorse recate dall'articolo 17.
[...] Art. 8.
Termovalorizzatore di Napoli, ecoballe e stoccaggi
1. Al fine di raggiungere un'adeguata capacita' complessiva di smaltimento dei rifiuti prodotti nella regione Campania, ilSottosegretario di Stato e' autorizzato alla realizzazione di unimpianto di termovalorizzazione nel territorio del comune di Napoli,mediante l'applicazione delle migliori tecnologie disponibili asalvaguardia della salute della popolazione e dell'ambiente. Il sindaco del comune di Napoli individua, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il sito del predetto impianto. In caso di mancato rispetto del predetto termine di trenta giorni, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente delConsiglio dei Ministri, delibera, in via sostitutiva, circa l'individuazione del sito da destinare alla realizzazione dell'impianto di termovalorizzazione, anche in deroga alle previsioniedilizie ed urbanistiche vigenti. 2. In deroga alle disposizioni di cui all'articolo 2 del decretolegislativo 13 gennaio 2003, n. 36, ed agli articoli 191 e 208 deldecreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e' autorizzato nellaregione Campania, per un triennio rispetto al termine di cui alcitato articolo 2, l'esercizio degli impianti in cui i rifiuti,aventi codice CER** 19.12.10, 19.12.12, 19.05.01, 19.05.03, 20.03.01,sono scaricati e stoccati al fine di essere preparati per il successivo trasporto in un impianto di recupero, trattamento osmaltimento. 3. E' prorogato per un triennio rispetto al termine di cuiall'articolo 2 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, lo stoccaggio dei rifiuti aventi codice CER** 19.12.10, 19.12.12,19.05.01, 19.05.03, 20.03.01, in attesa di smaltimento, nonche' il deposito dei rifiuti stessi presso qualsiasi area di depositotemporaneo. 4. Agli oneri derivanti dal presente articolo si fa fronte a valeresulle risorse di cui all'articolo 17.
Art. 9.

D i s c a r i c h e
1. Allo scopo di consentire lo smaltimento in piena sicurezza deirifiuti urbani prodotti nella regione Campania, nelle more dell'avvio a regime della funzionalita' dell'intero sistema impiantisticoprevisto dal presente decreto, nonche' per assicurare lo smaltimentodei rifiuti giacenti presso gli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti urbani e presso i siti di stoccaggio provvisorio, e'autorizzata la realizzazione, nel pieno rispetto della normativa comunitaria tecnica di settore, dei siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Sant'Arcangelo Trimonte (BN) - localita' Nocecchie; Savignano Irpino (AV) - localita' Postarza; Serre (SA) -localita' Macchia Soprana; nonche' presso i seguenti comuni: Andretta(AV) - localita' Pero Spaccone (Formicoso); Terzigno (NA) - localita' Pozzelle e localita' Cava Vitiello; Napoli localita' Chiaiano (Cavadel Poligono - Cupa del cane); Caserta - localita' Torrione (CavaMastroianni); Santa Maria La Fossa (CE) - localita' Ferrandelle;Serre (SA) - localita' Valle della Masseria. 2. Gli impianti di cui al comma 1 sono autorizzati allo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER**: 19.12.12;19.05.01; 19.05.03; 20.03.01; 19.01.12; 19.01.14; 19.02.06; presso i suddetti impianti e' inoltre autorizzato lo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER**: 19.01.11*; 19.01.13*;19.02.05*, nonche' 19.12.11* per il solo parametro «idrocarburi totali», provenienti dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti urbani, alla stregua delle previsioni derogatorie di cuiall'articolo 18. 3. Ai fini dello smaltimento nelle discariche di cui al comma 1, i rifiuti urbani oggetto di incendi dolosi o colposi sono assimilati ai rifiuti aventi codice CER**: 20.03.01. 4. Presso le discariche presenti nel territorio della regione Campania e' autorizzato anche il pretrattamento del percolato da realizzarsi tramite appositi impianti ivi installati. 5. In deroga alle disposizioni relative alla valutazione di impatto ambientale (VIA) di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, nonche' alla pertinente legislazione regionale in materia, per la valutazione relativa all'apertura delle discariche ed all'esercizio degli impianti, il Sottosegretario di Stato procede alla convocazione della conferenza dei servizi che e' tenuta a rilasciare il proprio parere entro e non oltre sette giorni dalla convocazione. Qualora il parere reso dalla conferenza dei servizi non intervenga nei termini previsti dal presente comma, il Consiglio dei Ministri, su propostadel Presidente del Consiglio dei Ministri, si esprime in ordine al rilascio della VIA entro i sette giorni successivi. Qualora il parere reso dalla conferenza dei servizi sia negativo, il Consiglio deiMinistri si esprime entro i sette giorni successivi. 6. L'articolo 1 del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61,convertito, con modificazioni, dalla legge 5 luglio 2007, n. 87, e' abrogato. 7. Con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensidell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, sono definite,d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, le discipline specifiche in materia di benefici fiscali e contributiviin favore delle popolazioni residenti nei comuni sedi di impianti didiscarica, previa individuazione della specifica copertura finanziaria, con disposizione di legge. 8. Il primo periodo del comma 4 dell'articolo 191 del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152, e' cosi' sostituito: «Le ordinanze di cui al comma 1 possono essere reiterate per un periodo non superiore a 18 mesi per ogni speciale forma di gestione dei rifiuti.». 9. Agli oneri derivanti dal presente articolo, ad eccezione delcomma 7, si fa fronte a valere sulle risorse di cui all'articolo 17.
[...] Art. 11.
Raccolta differenziata
1. Ai comuni della regione Campania che non raggiungano l'obiettivo minimo di raccolta differenziata pari al 25 per cento dei rifiuti urbani prodotti entro il 31 dicembre 2008, il 35 per cento entro il31 dicembre 2009 e il 50 per cento entro il 31 dicembre 2010, fissatidal Piano regionale dei rifiuti adottato con ordinanza del Commissario delegato per l'emergenza dei rifiuti n. 500 del 30 dicembre 2007, e' imposta una maggiorazione sulla tariffa dismaltimento dei rifiuti indifferenziati pari rispettivamente al 25 per cento, 35 per cento e al 50 per cento dell'importo stabilito perogni tonnellata di rifiuto conferita agli impianti di trattamento esmaltimento. 2. Il Sottosegretario di Stato verifica il raggiungimento degli obiettivi di cui al comma 1, adottando le opportune misure sostitutive, anche mediante la nomina di commissari ad acta, neiconfronti delle amministrazioni che non abbiano rispettato gliobiettivi medesimi, nell'ambito delle risorse di bilancio disponibili delle stesse amministrazioni. 3. L'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263,convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290,e' abrogato. 4. Per il monitoraggio della raccolta differenziata, i sindaci dei comuni della regione Campania inviano mensilmente al Sottosegretariodi Stato i dati di produzione dei rifiuti e di raccolta differenziata, da pubblicare mediante modalita' individuate dal Sottosegretario di Stato, nell'ambito delle risorse di bilancio disponibili. 5. I Presidenti delle province della regione Campania, entro trentagiorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, adottanole necessarie iniziative per disincentivare l'utilizzo dei beni «usa e getta», fatta eccezione per i materiali compostabili. Tale norma non si applica alle strutture sanitarie e veterinarie a carattere pubblico e privato. 6. I sindaci dei comuni della regione Campania, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto,promuovono ogni occorrente iniziativa per favorire il compostaggio domestico dei rifiuti organici, nell'ambito delle risorse di bilancio disponibili. 7. Presso le sedi della pubblica amministrazione, della grande distribuzione, delle imprese con personale dipendente superiore acinquanta unita' e dei mercati all'ingrosso e ortofrutticoli dellaregione Campania e' fatto obbligo di provvedere alla raccolta differenziata; i rappresentanti legali degli enti predetti rendono al Sottosegretario di Stato, con cadenza trimestrale, i dati dellaraccolta differenziata operata. 8. Nelle more della costituzione delle societa' provinciali di cuiall'articolo 20 della legge della regione Campania 28 marzo 2007, n.4, modificato dall'articolo 1 della legge della regione Campania14 aprile 2008, n. 4, i consorzi di bacino della provincie di Napoli e Caserta, istituiti con legge della regione Campania 10 febbraio1993, n. 10, sono sciolti e riuniti in un unico consorzio, la cui gestione e' affidata ad un soggetto da individuare con successivoprovvedimento del Sottosegretario di Stato. 9. Ai mezzi e alle attrezzature necessari all'attivazione dellaraccolta differenziata, nei comuni afferenti ai consorzi di cui alcomma 8, si fa fronte con i corrispettivi previsti dall'accordoquadro ANCI-CONAI sottoscritto il 14 dicembre 2004, per il conferimento dei rifiuti di imballaggio devoluti a tale scopo alla apposita contabilita'. Tali corrispettivi sono destinati all'acquisto delle attrezzature ed al noleggio dei mezzi necessari all'attivazione della raccolta differenziata. 10. Il CONAI, con oneri a proprio carico, e' tenuto a predisporre ed effettuare, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, in collaborazione con i capi missione, unacapillare campagna di comunicazione finalizzata ad incrementare ilivelli di raccolta differenziata nei comuni della regione Campania. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e delmare procede, con proprio decreto, a definire le modalita' tecniche,finanziarie ed organizzative necessarie ad assicurare l'uniformita'di indirizzo e l'efficacia delle iniziative attuative della campagnadi comunicazione di cui al presente comma. 11. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore delpresente decreto, il comune di Napoli e ASIA S.p.A., gestore diraccolta e trasporto dei rifiuti urbani, presentano un piano diraccolta differenziata adeguato alla popolazione residente. In casodi inadempienza o di mancata attuazione del predetto piano, ilSottosegretario di Stato provvede in via sostitutiva, con oneri a carico del bilancio del comune di Napoli. 12. Al fine di realizzare idonee iniziative di compensazioneambientale, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il Sottosegretario di Stato, promuove la stipula diaccordi, anche integrativi di quelli gia' sottoscritti direttamente dagli enti territoriali interessati, con soggetti pubblici o privati.Agli interventi di cui al presente comma, per l'importo di 47 milioni per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010 si fa fronte a carico del Fondo per le aree sottoutilizzate con le risorse disponibilidestinate a tali scopi dalla programmazione del Fondo stesso, incoerenza con il quadro strategico nazionale 2007-2013.
[...] Art. 19.
Cessazione dello stato di emergenza nella regione Campania
1. Lo stato di emergenza dichiarato nella regione Campania, ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, cessa il31 dicembre 2009.
Art. 20.

Entrata in vigore
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana esara' presentato alle Camere per la conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi' 23 maggio 2008

**CODICI CER
19.12.12
altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211
19.05.01
parte di rifiuti urbani e simili non compostata
19.05.03
compost fuori specifica
20.03.01
rifiuti dei mercati
19.01.12
ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 190111
19.01.14
ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce 190113
19.02.06
fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 190205
19.01.11*
ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose
19.01.13*
ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose
19.02.05*
fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose
19.12.11*
altri rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose
19.12.10
rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti )
19.12.12
altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211

19.05.01
parte di rifiuti urbani e simili non compostata

N.B. Per la consultazione del testo integrale del presente decreto e della tabella dei codici CER cliccare sugli appositi link, inseriti nella colonna a destra.

sabato 24 maggio 2008

venerdì 23 maggio 2008

...IL PARADOSSO CONTINUA...

BERLINO, 21 MAG - I rifiuti campani già smaltiti in Sassonia non sono stati bruciati nei termovalorizzatori tedeschi, ma sono stati riciclati per ricavarne materie prime secondarie e composti organici che verranno venduti all' industria. Il percorso dell' immondizia italiana in Germania lo ha spiegato all' ANSA una portavoce del Ministero dell'Ambiente della Sassonia, sottolineando che niente è finito in discarica."Questi rifiuti non sono stati bruciati negli inceneritori" ha detto la portavoce. Anzitutto, ha spiegato, sono stati separati irifiuti organici da quelli solidi, che diventeranno poi materie prime secondarie (plastica, metallo, etc.). Il resto, «una parte minore - ha proseguito - è stato trattato in un impianto meccanico-biologico e verrà venduto alle industrie», le quali bruciano questo materiale trasformandolo così in energia. Ma il grosso dei rifiuti campani diventa materia prima secondaria. E l'Italia, oltre a fornire l'immondizia, svolge anche un ruolo importante nella fase successiva del percorso di quest' ultima. Il Paese, infatti, è al terzo posto, con 2,01milioni di tonnellate, della graduatoria degli acquirenti di materie prime secondarie. (ANSA)

mercoledì 21 maggio 2008

ASPETTANDO GODOT


«Non abbiamo ricevuto ancora nessuna comunicazione - dice il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio - ma una discarica qui significherebbe la guerra. E io sarei in prima fila. I soli rifiuti che possiamo gestire sono quelli del nostro Comune».

Domenico Auricchio e Francesco Ranieri, rispettivamente sindaco e vicesindaco di Terzigno sono categorici sulle dichiarazioni del presidente del consiglio Romano Prodi: “Siamo nettamente contrari alla decisione di riaprire la discarica di Terzigno. Il nostro territorio ha già dato in passato. Siamo pronti a scendere in piazza accanto ai cittadini, se sarà necessario. Il nostro territorio ricade nel Parco Nazionale del Vesuvio e come tale va tutelato. Per noi è una grande delusione perche il Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ci aveva garantito che a Terzigno nemmeno il Fos sarebbe stato mai sversato. Ora, a distanza di pochi mesi ci ritroviamo con l’incombente apertura della discarica”.

MA SARA' PROPRIO COSI' SE......

mercoledì 14 maggio 2008

domenica 11 maggio 2008

SOTTOMOVIMENTO PER UN BLOG CULTURALE...


...E DI LOTTA PER L'INCENERITORE A TERZIGNO...E PER IL PARCO GIOCHI AL RIONE CAMPITELLI, IN PROSSIMITA' DELLA SCUOLA.

venerdì 9 maggio 2008

9 MAGGIO 1978


Il 9 maggio 1978, lo stesso giorno in cui a Roma si ritrovava il cadavere di Aldo Moro, era ucciso, in Sicilia, Peppino Impastato. L'ordine fu dato da Tano Badalamenti; la mafia fece saltare in aria il militante di Democrazia Proletaria, animatore e fondatore di Radio Aut, sui binari della ferrovia che collega Cinisi a Palermo. Sarebbe interessante riflettere, ancora oggi, sulle sue scelte politiche, le sue analisi, il suo progetto di mutamento sociale, soprattutto perché, da alcuni anni, sono in atto tentativi di mitizzazione, di sacralizzazione, di appropriazione e strumentalizzazione della sua immagine , da parte dei mezzi di informazione e di parti politiche che tendono a snaturarne il pensiero. L’analisi della mafia, intesa come modello di accumulazione e di interazione con tutti gli aspetti del potere, è stata il punto centrale di questo suo molteplice impegno, fatto di proposte, denunce, controinformazione, mobilitazione. Tutto ciò in netta opposizione con chi ritiene che la mafia sia soltanto un gruppo criminale o un generico comportamento, e che la lotta contro di essa non abbia valenza politica, non sia né di destra né di sinistra. Peppino fa parte di una storia che è quella della lotta di classe diretta dalle grandi forze della sinistra, dai Fasci siciliani alle lotte contadine degli anni ’50, un patrimonio in seguito disperso con l’adozione di una politica di cedimenti e di compromessi.
P.S.: non tremate, son cose che succedono in sicilia..qui da noi non si salta in aria sui binari...perché noi...non vediamo, non sentiamo, e, soprattutto, non parliamo

sabato 3 maggio 2008

venerdì 25 aprile 2008

25 APRILE


25 APRILE 1974
25 APRILE 1945 ????????????????????????

sabato 19 aprile 2008

I VERI MOTIVI DELLA SCONFITTA....


........MOZZARELLE ALLA DIOSSINA

mercoledì 9 aprile 2008

martedì 8 aprile 2008

Mozzarelle e diossine

di
Federico Valerio
Istituto Nazionale Ricerca sul Cancro
Chimica Ambientale- Genova

Mi lascia molto perplesso il modo in cui la stampa italiana e il nostro governo sta gestendo la crisi della mozzarella campana ed in particolare la mancanza di informazioni corrette sul significato delle concentrazioni di diossina trovate nei campioni analizzati.
Fino ad oggi non ho letto e sentito nessuno che ci informasse sulla quantità di diossina che è normale trovare in una mozzarella prodotta in zone non inquinate.Informazioni a riguardo ci vengono da un recente studio ( 2007) pubblicato su Chemosphere ( vol. 67 , pag s 79-s89) che ha misurato le diossine nel burro prodotto dai nuovi paesi membri dell’Unione in particolare Cipro, Repubblica Ceka, Estonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia.Poiché le diossine sono composti chimicamente molto stabili e altamente solubile nei grassi, questi composti si concentrano nei grassi e per convenzione tutte le analisi fatte su alimenti riportano il valore della concentrazione di questi composti nella sola componente grassa di un determinato alimento e la corrispondente unità di misura è la quantità di picogrammi (miliardesimi di milligrammo) di diossine per grammo di grasso.
Con questo accorgimento è possibile confrontare il livello di contaminazione del latte e dei suoi derivati ( burro, formaggio).
Nello studio effettuato sul burro prodotto nei paesi dell’EST Europeo che hanno aderito all’Unione Europea, diossine e poli-cloro-difenili con effetto tossico simile a quello delle diossine sono stati trovati in concentrazioni comprese tra 0,32 e 0,82 picogrammi per grammo di grasso.Siamo a valori nettamente inferiori (anche dieci volte) al massimo consentito, pari a 6 picogrammi per grammo di grasso, valore che alcune mozzarelle campane superano di qualche decimale ( 6,4-6,8 picogrammi per grammo di grasso).
Occorre ricordare, perché nessuno sembra l’abbia segnalato, che, per legge, il superamento di 6 picogrammi per grammo di grasso obbliga a vietare la commercializzazione del prodotto.Quindi nelle mozzarelle nostrane si è trovata una quantità di diossine circa dieci volte superiore a quella normale non solo nei nuovi stati dell'unione ma anche, ad esempio, in Germania, nei cui formaggi le diossine si trovano normalmente a concentrazioni intorno a 0,6 picogrammi per grammo.
La stessa situazione è stata registrata in Svizzera, nel 2001, in 30 campioni di latte raccolti in pascoli alpini, vicino a fonti inquinanti ( numerosi inceneritori) e presso i centri di commercializzazione del latte.
Nel latte prodotto in alta montagna si sono trovati 0,36 picogrammi per grammo di diossine e in quello prodotto vicino alle fonti inquinanti i picogrammi sono stati 0,63 per grammo ( un aumento di contaminazione statisticamente significativo a confronto della contaminazione nelle zone rurali).
Valori intermedi ( 0,51 picogrammi per grammo) si sono trovati nel latte lavorato nelle centrali del latte.Con i suoi continui controlli la Svizzera può certificare la qualità dei suoi prodotti caseari e la progressiva riduzione della contaminazione che era più elevata ( di circa tre volte) negli anni ottanta.
Anche in Germania i controlli di diossine negli alimenti sono frequenti e quando, alcuni anni or sono, i laboratori tedeschi improvvisamente cominciarono a registrare concentrazioni di diossine più alte della norma (1,41 picogrammi per grammo), pur essendo sotto i limiti di legge, non minimizzarono affatto il problema ma avviarono una immediata indagine per capire le cause del fenomeno, scoprendo che il motivo dell'aumento di diossine era l'introduzione di mangini contaminati provenienti dal Sud America.E scoperta la causa fu anche facile porvi rimedio e far ritornare le diossine ai bassi valori di prima.Le scelte della Germania, oltre ad essere di buon senso per la tutela della salute dei suoi concittadini, sono state anche in linea con le indicazioni della Unione Europea che continua a raccomandare gli stati membri di operare per diminuire ulteriormente l'esposizione a diossine dei propri concittadini, eliminando o riducendo il più possibile le fonti da cui le diossine possono venire.
Il problema grave nelle attuali vicende Campane è che la quantità di diossine presente oggi in alcuni campioni di mozzarelle è nettamente superiore alla quantità trovata negli stessi prodotti nel 2003.
In quell'anno, anche a seguito della annosa crisi rifiuti, il Laboratorio Sperimentale per l'industrie delle Essenze condusse uno studio su 90 campioni di mozzarelle campane e calabre, trovando che la maggior parte risultava avere una concentrazione di diossine inferiore a 3 picogrammi per grammo, quindi già alti, ma entro i limiti.Quello studio concluse che, in base alla composizione di diossine e furani, la contaminazione era da attribuire alla combustione all'aperto di rifiuti tossici scaricati abusivamente.
Ho l'impressione che da allora non si sia fatto nulla e che per salvare il buon nome dell'immagine del Made in Italy ancora oggi si preferisca fare la politica dello struzzo.
La gravità della situazione campana si può valutare effettuando una semplice indagine con l’aiuto dei motori di ricerca di Internet abbinando la parola “mozzarella” a “ dioxin” la traduzione inglese di diossine.
Usciranno decine di articoli comparsi sulla stampa internazionale , dalla CNN alla BBC, dove si parla esclusivamente della crisi della mozzarella napoletana e il tono degli articoli non è scandalistico o in chiave anti italiana.
Questi paesi sono seriamente preoccupati perché se la situazione è fuori controllo, come era alcuni giorni or sono, quei numeri significano che in Campania ci può essere una pesante e diffusa contaminazione dei pascoli e di tutti i prodotti agricoli coltivati in queste zone.
E visto che nessuno fa i conti giusti per capire cosa significa per la salute della popolazione questa situazione, li facciamo noi.
Un adulto che consuma normalmente latte, formaggio, burro, mangia ogni giorno circa 20 grammi di grassi. Se questi grassi hanno il livello di diossina pari ai campioni trovati fuori norma (6,8 picogrammi per grammo di grasso), la quantità di diossine mangiate giornalmente risulta pari a 136 picogrammi.
Questo valore, da solo, è nettamente superiore alla dose media giornaliera che si è registrata in Italia alla fine degli anni 90 ( 42 picogrammi al giorno) in base alla nostra tipica dieta meditteranea.
136 picogrammi derivanti dal solo consumo di latticini, corrisponde alla dose massima tollerabile giornaliera di un adulto di 70 chili (140 picogrammi al giorno) stabilita dalla unione Europea a cui sono da aggiungere le diossine “normalmente” presenti negli altri alimenti grassi (carne, uova, pesce) mangiati nel corso della giornata ( circa altri 40 picogrammi di diossine).
Pertanto il blocco della vendita di mozzarelle, in attesa dei risultati delle analisi a tappeto finalmente avviate, è una misura precauzionale doverosa.
Altrettanto doveroso dovrebbe essere il fare piena luce sulla contaminazione ambientale prodotta dalle discariche abusive e dagli altrettanto abusivi falò di rifiuti urbani ed industriali, fenomeni che hanno caratterizzato parte delle campagne Campane.
E in questa situazione, prudenza e saggezza vorrebbero che non sia aggiungere inquinamento ad inquinamento.
La scelta di termovalorizzare tutto il termovalorizzabile e di sovvenzionare, per di più , questa pratica con la scusa dell’emergenza, non va affatto in questa direzione.
Raccolta differenziata con sistemi “porta a porta”, riduzione, riuso, riciclo, compostaggio, trattamenti meccanico biologici, garantiscono emissioni di diossine nettamente inferiori a quelle del più moderno termovalorizzatore.

venerdì 4 aprile 2008

mercoledì 2 aprile 2008

INTERCETTAZIONE BERTOLASO CATENACCI e altre porcherie:

a proposito del perchè vogliono fare gli inceneritori

LE INTERCETTAZIONI / Catenacci: «Fanno un affare da 1.325 miliardi»
E Bertolaso esclamò al telefono: «Mortacci»
di Gianluca Abate

NAPOLI — Il calcolo delle ecoballe accatastate in giro per la Campania lo fa Corrado Catenacci. È il 7 marzo 2005, e alle 18.59 l'ex commissario telefona al capo della protezione civile Guido Bertolaso. La conversazione viene intercettata. Eccola.
Catenacci: «Ci sono almeno due milioni e mezzo di balle in tutta la Campania… Per quanto riguarda gli importi, secondo me sono circa 400 miliardi di lire».
Bertolaso: «Perché loro bruciandoli ricavano energia elettrica, no?».
Catenacci: «Gliela pagano a tariffa agevolata, tutto uno strano movimento che hanno fatto loro».
Diciotto minuti dopo, alle 19.17, il prefetto richiama.
Catenacci: «Ho fatto i conti con Turiello, viene una cifra mostruosa, 1.325 miliardi di lire».
Bertolaso: «Mortacci ragazzi…».
Cosa vogliano dire le due intercettazioni è cosa che il giudice spiega chiaramente. La prima conversazione è relativa al numero di ecoballe (o rifiuti, stando all'accusa) accatastate a quella data, numero che di lì in poi crescerà fino a tre milioni. La seconda, invece, fa riferimento ai previsti introiti derivanti dalla vendita di energia elettrica prodotta bruciando milioni di balle che la Procura ritiene per nulla eco. E che non fossero eco (a dar credito al giudice) se n'erano accorti i cittadini che accanto a quei siti ci vivevano, tanto che «le prime proteste delle popolazioni per i miasmi concorrevano a determinare la presentazione di interrogazioni parlamentari degli onorevoli Emiddio Novi e Alfonso Pecoraro Scanio». Il 27 febbraio 2002, il ministero dell'Ambiente «segnala l'opportunità di accertamenti» . Gli rispondono che va tutto bene, grazie anche alla «prassi di addomesticare i risultati» che «deve ritenersi provata».
Così come «provata» è anche la circostanza che sin dall'inizio appariva chiara la difficoltà di smaltire le ecoballe.
Sergio Pomodoro, dirigente della Impregilo, ai pm la spiega così: «Verificai che, ove si fossero utilizzati tutti i cementifici italiani e si fosse ricorsi anche a forme di combustione nei gruppi alimentati a carbone, la produzione di cdr avrebbe saturato tutti quegli impianti».
Il 5 marzo 2003, invece, viene intercettata una conversazione dell'allora amministratore delegato di Fibe Armando Cattaneo. Angelo Pelliccia, il suo interlocutore, dice che è meglio «lasciare il giocattolo in mano alla Regione».
Il manager risponde così: «Saremo l'unico termovalorizzatore che dà 10 euro a tonnellata per il fos, cdr… Ci bruciamo tutto quello che non ci crea problemi, ci piace così ed è finito». Il 2 aprile 2005, lo stesso Armando Cattaneo parla con un avvocato della conversione del decreto legge sull'additivazione dei rifiuti: «Siniscalchi dice che al Senato la Lega è stata tranquilla perché aveva la devolution e s'è guardata bene dal rompere le scatole, ma alla Camera si aspettano maggiore battaglia… Si teme frange di An e Lega contro… Vabbuò ci siete voi Ds».
Il 7 marzo 2005, invece, le microspie registrano la conversazione di un funzionario del commissariato per i rifiuti. Sono le 13.16. E la telefonata per il gip non ha bisogno di commenti: «Non è più il combustibile che deve essere stoccato… Questa è monnezza vera e propria».

infine
RIMANDO QUANTO DICE LA COMMISSIONE DI INCHIESTA GIA' DUE ANNI FA (alla faccia dell' "emergenza". ..):

Esemplare, a tal proposito, quanto riportato dalla relazione sulla Campania della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti:" Peraltro i profili vantaggiosi e positivi, dal punto di vista dei finanziatori, dell'iniziativa di finanziamento del progetto del sistema integrato del ciclo dei rifiuti proposto dalla Fibe in Campania erano stati riposti -a quanto emerso- nella produzione del cdr, con i connessi benefici del Cip 6:
"bruciare energia e venderla era parte fondamentale del business di Fibe" e per le banche "rappresentava il 60 per cento dei ricavi del progetto."

(Atti della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, XIV legislatura, Relazione territoriale sulla Campania del 26/1/2006).

Roberto Pirani
Esperto in gestione e riduzione di materiali post consumo
http://www.buonsenso.info/

martedì 1 aprile 2008

Questo mio tempo

Questo mio tempo ha il sapore del catrame, della plastica,
del veleno che si insinua silenzioso nella linfa vitale
ma che spegne a poco a poco la speranza di un futuro.

E mentre io con voi, tra i banchi di scuola, discorro delle speranze,
degli amori, dei sogni profetici dei grandi uomini,
le ali della morte e della fine imminente
si distendono dietro di voi e vi avvolgono nel nefasto abbraccio.

Io, impotente , imploro il Signore di allontanarvi dal male oscuro,
di allontanarvi da imbroglioni e millantatori che vendono parole di morte a caro prezzo.

Questo mio tempo è quasi finito ma il vostro, appena iniziato, rimarrà un rivo strozzato.
Si mietono campi di grano dallo sterile seme, al pascolo agnelli deformi, tenaci alle mammelle, tenaci alla funesta vita si stringono, alla vita che dispensa loro la morte e la deformità.

Le acque come vene sinuose nel suo lento gorgo melmoso
esalano mefitici veleni e dispensano lungo la via dei campi la morte ai teneri virgulti…

Questo mio tempo è il tempo dei misfatti compiuti a cui forse non si può più rimediare.

La terra è agonizzante…

Povera umanità ammalata, incancrenita e che ancora si illude di essere padrona del mondo, di aver dominato la natura..

Questo mio tempo non mi lascia combattere perché non mi lascia capire da chi o cosa debbo difendermi.
Dove urlare la mia rabbia?
Da dove cominciare la lotta? La vostra lotta, ragazzi…

Non lasciatevi decidere la vita.

Riafferrate le redini del destino altrimenti segnato dalla fine imminente.

Questo mio tempo vi lascia un‘orribile eredità
da voi non voluta che vi piomberà addosso dissolvendo i vostri sogni di adolescenti.

Ma in voi la natura ha posto una forza ancora non contaminata: la lealtà e il coraggio, la sete di giustizia che ancora non scende a compromessi col politico che tutto corrompe.

Questo è il vostro tempo, non di altri.


Eleonora Vita Esposito insegnante di Liceo ad Acerra.

domenica 23 marzo 2008

BUONA PASQUA

DA MARIGLIANO

ieri sera la mia terra è stata ulteriormente violentata e con lei il suo popolo.
il mio sindaco ha venduto la mia terra in cambio di 4 promesse, neppure rispettate.
mi sento svenduta, tradita, aggredita da chi avrebbe dovuto difenedere me ed i miei diritti, da chi aveva il mandato di tutelare il mio diritto alla vita.
l'area di Boscofangone, dove ieri sono arrivate le prime balle, è un posto insalubre e puzzolente.
il sito di stoccaggio è un cantiere aperto, non ancora ultimato, mancano le vasche per la raccolta del percolato, manca il sistema antincendio, manca tutto.
oggi una delegazione tecnica ha vistato il sito come rappresentanza del comitato per la tutela del diritto alla salute (avv. armano, ing pesce, geologo de riggi)
hanno riferito cose oscene, forse neppure da terzo mondo.
ovviamente non hanno potuto fare foto e filmati.
le balle sono aperte e vecchie, ed è per questo che nell'area c'è un maleodore fortissimo.
i camion che trasportano le balle perdono percolato.
abbiamo trasmesso stanotte per fax una denuncia all'asl al commissariato di nola, oltre che al commissariato rifiuti, martedì la consegneremo alla procura.
chi può aiutarci nel nostro percorso di richiesta di giustizia?
voglio credere che il Sindaco non è al corrente di ciò che sta accadendo, e che è stato raggirato
gli chiedo pertanto di intervenire immediatamente ripristinando la legalità sul nostro territorio:
* controllo dei camion che trasportano rifiuti
* controllo del cantiere del sito di stoccaggio
* sequestro del sito aperto senza collaudo.
ricevenremo risposta?
Buona Pasqua sindaco
Nunzia Lombardi

mercoledì 19 marzo 2008

lettera al Presidente della Repubblica

Il dott. Gennaro Esposito di Saviano mi ha chiesto di poter divulgare la lettera al Presidente Napolitano


Roccarainola, 10 febbraio 2008
Al Presidente della Repubblica
On.le Dott. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
00187 ROMA
Onorevole Presidente,
viviamo nel “Triangolo della morte”, una Terra alla quale siamo visceralmente attaccati, la Terra meravigliosa della nostra infanzia, abbandonata da uno Stato distratto e, sovente, complice di mestatori che l’hanno ridotta un malato allo stato terminale.
Con determinazione, costanza, passione e rabbia abbiamo reiteratamente manifestato al Rappresentante dello Stato sul territorio, il Prefetto di Napoli, (possiamo fornire le prove) tutta la nostra preoccupazione per l’inesorabile declino socio-ambientale di una parte cospicua di quella Campania una volta felix; è amaro constatare che siamo stati come il Battista: “vox clamantis in deserto”.
Il perdurante silenzio del Signor Prefetto di Napoli offende la nostra dignità, umilia la nostra intelligenza, fiacca il nostro morale, oscura il nostro domani, ci fa sentire cittadini di serie B.
Il Triangolo di cui parliamo racchiude al proprio interno il territorio che parte da Tufino (due discariche più un impianto di trito-vagliatura sotto sequestro giudiziario), passa per Nola-Marigliano (nove cave in tre chilometri quadrati; discariche abusive di rifiuti tossici; impianto di depurazione non a norma; regi lagni vettori di liquami tossici e prossima sede di un sito di stoccaggio) per finire ad Acerra (sede dell’impianto di incenerimento di rifiuti più grande ed obsoleto d’Europa).
Estremamente preoccupati per l’aumento esponenziale dei livelli di diossina riscontrati dalle nostre parti (abbattuti migliaia di capi di bestiame contaminato) abbiamo formalmente chiesto alle autorità sanitarie ( ASL NA4; Assessorato regionale alla sanità; Ministero della Salute) di essere sottoposti ad indagini diagnostiche per verificare il livello di contaminazione del nostro organismo: siamo stati ignorati!
Abbiamo, quindi, chiesto aiuto al nostro Vescovo che, sposando senza se e senza ma la nostra causa, ha rivolto alle medesime autorità sanitarie l’accorato appello il cui testo alleghiamo alla presente: è stato ignorato!
Due nostri concittadini, a proprie spese, (alleghiamo copia delle fatture) si sono sottoposti alle indagini negate dalle predette autorità; alleghiamo i risultati: sono sconvolgenti!
L’ASL NA 4 , a cui sono stati resi noti detti risultati , tace. Tace vergognosamente. Tace scandalosamente.
Illustre Presidente,
a questo punto siamo sicuri che condividerà fino in fondo la nostra totale assenza di fiducia in uno Stato che non ci tutela da rischi così gravi.
Siamo altrettanto sicuri che comprenderà la nostra estrema difficoltà a votare alla prossima tornata elettorale in previsione che quelli che ci hanno rappresentato fino ad oggi continueranno a rappresentarci anche domani. Abbiamo fondato motivo di credere che per noi abitanti del “Triangolo della morte” nulla cambierà, siamo e continueremo ad essere cittadini di serie B.
Per quanto sopra affidiamo alle Sue mani (e solo alle Sue) i nostri certificati elettorali, pronti a riprenderli non appena lo Stato riprenderà il pieno, totale ed esclusivo possesso della nostra terra.
La salutiamo con i sensi della nostra più alta stima e della massima riconoscenza.

Gennaro A. Allocca
Via Difesa, 1
80030 Roccarainola (Na)

Gennaro Esposito
Via Molino, 9
80039 SAVIANO (NA)

Bruna Gambardella
Via A. Ciccone
80039 SAVIANO (NA)

Allegati:
Appello alle autorità sanitarie di S.E. Mons. Beniamino Depalma – Arcivescovo Vescovo di Nola, del 12 luglio 2007.
Copia delle fatture delle analisi sulla diossina.
Copia delle analisi sulla diossina.

SE UN VOTO SI COMPRA CON 50 EURO...di Roberto Saviano

consiglio a tutti di leggerlo, si possono lasciare commenti.

http://www.napolionline.org/index2.php?option=com_content&task=view&id=10130&pop=1&page=0

Non votate per le liste Merlin

Le liste elettorali sono come un uovo di Pasqua trasparente. Non c’è nessuna sorpresa. Dell’Utri, Cuffaro, Carra, Crisafulli sono già stati eletti, insieme a tutti gli altri. Diventeranno nostri dipendenti a 25.000 euro al mese anche Fassino (per la quarta volta), sua moglie (per la quinta volta), D’Alema, gli avvocati e la segretaria dello psiconano. La Camera e il Senato sono al completo. Sold out.Il Parlamento è la nuova casa chiusa degli italiani. La porcata elettorale Calderoli/psiconano del 2006 ha istituito le liste chiuse. Le liste Merlin. Ha tolto ai cittadini la possibilità di scegliere il proprio candidato. Deputati e senatori vengono raccolti dalle strade d’Italia dai segretari di partito. Figure politiche ormai tra i papponi e i magnaccia.Il vostro voto non serve. I giochi sono stati fatti. Non ci credete? Prima delle elezioni pubblicherò la composizione della Camera e del Senato, nome per nome, prescritto per prescritto, condannato per condannato. Dopo le elezioni, controllate chi è stato eletto. Se le mie previsioni risulteranno esatte, vuol dire che vi hanno preso per il culo.C’è un’altra cosa che non mi va giù. Che sindaci e presidenti regionali si possano dimettere per candidarsi alle politiche. I cittadini del loro Comune e della loro Regione li hanno votati per un mandato di cinque anni. Li hanno assunti per fare un lavoro ben preciso. Loro se ne fregano dei datori di lavoro. Della loro città, della loro Regione. Formigoni si dimette da Presidente della Lombardia per fare il ministro degli Esteri. Topo Gigio Veltroni si dimette da sindaco di Roma per fare il segretario di partito. Ma non vi sentite presi in giro? I soldi per le campagne elettorali regionali e comunali in Lombardia e a Roma, il tempo dei cittadini, nuove elezioni, nuovi assessori. Questi cambiano posizione ogni volta che ci guadagnano di più. Sono puttane politiche.Non votate, è l’unica scelta che vi è rimasta. Non legittimate una legge elettorale incostituzionale. Spiegate a chi crede di esercitare un suo diritto il 13 aprile che è vittima di un incantesimo. Chi vota diventa complice, anche se non lo sa.
16 marzo 2008 Beppe Grillo

lunedì 17 marzo 2008

domenica 16 marzo 2008

report 9 marzo 2008-dal corriere del Mezzogiorno

http://www.report.%20rai.it/RE_%20elenco/0,%2011515,2008-%20categoria-%20350,00.html
repetita juvant
ovvero facciamoci un ripasso


CDR sabotati!! ( dalla FIBE?)

Corriere del Mezzogiorno - NAPOLI - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2008-03-16 num: - pag: 5categoria: REDAZIONALE
Ganapini: «Cdr, sabotati gli impianti»
La denuncia: tranciati i tubi del compostaggio Acerra, seimila in strada contro le ecoballe
Bimbi, sindaco e senatore alla manifestazione: «Vogliamo che sia ritirato il decreto Prodi che consente di bruciare le false ecoballe» NAPOLI — Acerra sfila contro l'inceneritore nel giorno in cui l'assessore all'Ambiente della Regione, Walter Ganapini, dice: «La raccolta differenziata è stata sabotata per anni». Seimila almeno in piazza: agricoltori con i trattori, bambini, tanti ammini-stratori (tra i quali anche il presidente della «Commissione ambiente al Senato, Tommaso Sodano), e il sindaco Espedito Marletta. «Chiediamo il ritiro del decreto Prodi che consentirà di bruciare nell'inceneritore in costruzione i 6 milioni di ecoballe non a norma accatastate tra Giugliano e Villa Literno», dice Tommaso Esposito, avvocato, tra i promotori dei comitati contro l'inceneritore. «È illegittimo anche il decreto che reintroduce il finanziamento pubblico alla produzione di energia elettrica tramite l'incenerimento dei rifiuti. Ci indigna che i lavori saranno ultimati dalla Fibe, a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture».A Napoli, intanto, l'assessore Ganapini denuncia, a margine di un convegno sulla gestione del ciclo dei rifiuti, a S. Maria la Nova: «In alcuni impianti di Cdr sono stati tranciati i tubi degli impianti di compostaggio, i soffioni per insufflare ossigeno nel rifiuto umido, perché diventi compost e fertilizzante». Circostanzia: «Eccezion fatta per quello di Pianodardine, in ogni Cdr costruito da Fibe avrebbe dovuto funzionare un impianto di compostaggio per valorizzare l'umido — circa il 40% del totale del rifiuto prodotto — ed evitare che finisca in discarica. Ebbene, sono stati realizzati ma sabotati». Chi siano i responsabili potrebbe appurarlo la Procura. Certo è che, sul mancato decollo della raccolta differenziata dell'umido in Campania, tanti hanno lucrato. Gli imprenditori i quali hanno costruito le discariche, sempre insufficienti. Le ditte di raccolta e smaltimento del percolato, prodotto dal rifiuto umido non differenziato. Quelle che, ad ogni crisi, hanno fornito decine di autocompattatori di rinforzo al Commissariato di Governo. Proprio l'assessore Ganapini aveva raccontato al Corriere del Mezzogiorno che alcuni moduli per il compostaggio, messi a bando dall'ex subcommissario Giulio Facchi nel 2001 e prodotti da aziende piemontesi, non sono stati mai installati.«In attesa di nuovi stabilimenti, già previsti e finanziabili», riflette ora Ganapini, «voglio ripartire dagli impianti di compostaggio danneggiati che furono realizzati nei tritovagliatori e non sono stati mai utilizzati. Occorrono non più di 15-20 giorni per ripristinare la funzionalità di ciascuno di essi. In 3 mesi la Campania guadagnerà una potenzialità decorosa di trattamento del rifiuto umido». Un contributo potrebbe arrivare dallo stabilimento per il compost di Pascarola, a Caivano. Affidato alla «Igica», società a capitale pubblico, è uno dei pochi, tra quelli messi a bando nel 2001, che hanno funzionato.Da 3 anni è però bloccato.«Nel 2005», racconta il sindaco Giuseppe Papaccioli, «il commissario straordinario Corrado Catenacci lo destinò a sito di stoccaggio provvisorio per fronteggiare una delle tante emergenze. Nell'impianto furono dunque gettate 4.000 tonnellate di immondizia. Avrebbero dovuto rimanere lì poche settimane, sono già trascorsi 3 anni. Intanto, quel po' di umido che si differenzia in Campania è inviato ad un impianto di compostaggio siciliano, che lo lavora a 150 euro a tonnellata ». Commenta dunque amaramente Guido Viale, economista ambientale, ieri a Napoli per il convegno alla Provincia: «La vera causa del disastro campano non è che non ci sia l'inceneritore, ma che da 15 anni lo si aspetti come fosse la soluzione del problema. Nell'attesa messianica di un impianto che nasce obsoleto ed è un affare solo per chi produrrà energia con i sovvenzionamenti pubblici, non si è promosso il compostaggio, non si è fatta la separazione tra secco e umido, e neppure una politica di riduzione a monte del rifiuto».Fabrizio Geremicca Assessore all'ambiente Walter Ganapini