Ci siamo trasferiti su
WWW.VESUVIOINLOTTA.ORG

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Diretta corteo in streaming su WebTV: http://www.livestream.com/vesuvioinlotta




"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
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Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

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giovedì 16 dicembre 2010

LA REPRESSIONE NON FERMERA' LA NOSTRA RIVOLTA:

CHI SOFFIA SUL FUOCO SI PUO' ANCHE BRUCIARE!

ASSEMBLEA PUBBLICA

Giovedì 16 ore 21.oo

ROTONDA DI VIA PANORAMICA - BOSCOREALE

MANIFESTAZIONE REGIONALE 18 DICEMBRE

Basta emergenza rifiuti, basta speculazioni e veleni.

Vogliamo subito una gestione alternativa

Una classe politica incapace oltre che subalterna agli interessi delle varie lobbies industriali e mafiose, ha destinato la nostra regione ad essere lo sversatoio putrescente di un modello di sviluppo che sta portando l’ecosistema alla catastrofe.

Da oltre 20 anni Napoli e la Campania, che fu Felix, sono diventate una discarica a cielo aperto in cui quotidianamente vengono sversati rifiuti indifferenziati, tossici e nocivi provenienti dal ciclo industriale del resto d’Italia e d’Europa. Le tremende conseguenze di questo crimine, realizzatosi con la complicità di istituzioni ed autorità preposte alla pianificazione ed al controllo del territorio, è tristemente testimoniato dall’incremento inspiegabile, in una regione ormai priva di industrie, di tumori, malformazioni infantili ed altre patologie gravi che colpiscono i suoi abitanti.

Hanno condannato a morte lenta uno dei territori più belli e ricchi del mondo per consentire a pochi affaristi di continuare ad arricchirsi a discapito di un'intera popolazione e delle generazioni future. In questo contesto si inserisce anche il ciclo dei rifiuti urbani, ostaggio di un’emergenza alimentata ad arte che va avanti da 16 anni e che ci è costata fino ad ora oltre 15 miliardi di Euro, utilizzati per continuare a riempire buche con rifiuti di ogni tipo e avviare un inceneritore che quando funziona sfora sistematicamente i limiti di emissione consentiti per legge.

Mentre l’Europa ed altri paesi, privilegiando il riciclo dei materiali, stanno chiudendo gli inceneritori considerati arnesi tecnologicamente vecchi e, come dimostrano decine di studi scientifici, nocivi per la salute, in Campania siamo ancora fermi alla preistoria delle discariche contro cui legittimamente le popolazioni resistono.

Grazie alle mobilitazioni di attivisti e comunità in lotta, la verità è ormai evidente a tutti: la politica dell’emergenza è stata utilizzata contro gli abitanti per derogare a leggi e prescrizioni per la tutela dei territori e della salute pubblica e quando ciò non è bastato sono state approvate leggi ad hoc, ricorrendo alla militarizzazione dei territori e allo stato di polizia contro chi protestava, al fine di imporre con la forza un ciclo criminale e nocivo di gestione dei rifiuti.

Con la complicità di tecnici prezzolati, dei media ufficiali e del silenzio quasi totale degli intellettuali, l’intera classe politica ha cercato di accreditare in questi anni l’idea che l’unica soluzione possibile erano discariche ed inceneritori, addossando ai cittadini la colpa di non voler/saper fare la raccolta differenziata, mentre ad ostacolarla in ogni modo sono state proprio le istituzioni locali e nazionali impegnate unicamente a garantire i profitti e le speculazioni di aziende come Impregilo e della camorra.

Così da un lato hanno continuato a sversare rifiuti tal quale in buche vecchie e nuove, spesso gestite da cordate criminali, e dall’altro hanno scientificamente accumulato milioni di tonnellate di balle putrescenti per consentire agli inceneritoristi il grande affare di bruciarle negli impianti che non avevano ancora realizzato, così da intascare i finanziamenti pubblici senza alcuna preoccupazione per l’ulteriore avvelenamento dei territori e per gli immensi danni provocati alla salute. Un business, quello dell’incenerimento, finanziato solo in Italia, non a caso soggetta a continue sanzioni dall'Europa, con il 7% (chiamato CIP6) delle nostre bollette elettriche originariamente destinato alle energie alternative.

In questo modo ci hanno preso in giro con promesse che non potevano essere mantenute e l’immondizia è ritornata puntualmente a riempire le nostre strade, nonostante l’aumento scandaloso della TARSU ai livelli più alti d’Italia.

A questo punto il re è veramente nudo e di fiducia verso le istituzioni non ne abbiamo più alcuna.

Siamo stanchi dell’immondizia nelle strade e soprattutto siamo stanchi dell’emergenza da cui non si è voluto uscire. Non possiamo più tollerare l’ulteriore distruzione della nostra terra con discariche ed inceneritori. Abbiamo invece la necessità di mettere mano ad una seria bonifica e risanamento della nostra regione. Siamo ad un punto di svolta: o si cambia definitivamente strada per imboccare quella virtuosa e adottata già da tanti paesi che puntano al recupero ed al riciclo totale della materia verso “rifiuti zero” o saremo costretti ad abbandonare questa splendida terra.

Come reti, movimenti, comitati e singoli che in questi anni si sono battuti per una diversa gestione dei rifiuti crediamo che sia venuto il momento di una mobilitazione capillare e generale per imporre alle istituzioni un nuovo piano pubblico di gestione dei rifiuti concordato e controllato da comitati di cittadini che abbia come capisaldi:

1) L’immediata partenza a Napoli ed in tutta la regione Campania della raccolta differenziata porta a porta finalizzata al recupero ed al riciclo della materia, a partire dalla separazione del secco dall’umido

2) La costruzione di un numero adeguato di impianti di compostaggio per la trasformazione a livello locale della parte umida in compost da utilizzare come fertilizzante

3) L’adozione di provvedimenti immediati per la riduzione di imballaggi

4) L’attivazione della filiera per la trasformazione della parte secca dei rifiuti in materia prima seconda utilizzabile per la produzione di nuovi beni

5) L’utilizzo di impianti di trattamento a freddo e senza alcuna combustione per la parte residua dei rifiuti

6) L’istituzione immediata dei registri dei tumori in tutta la regione per monitorare la drammatica situazione della salute dei cittadini campani

Su queste premesse e con questo programma chiediamo a quella parte sensibile di popolazione, agli artisti, ai giornalisti, agli intellettuali, a tutti coloro che tengono a cuore la difesa della salute e dell’ambiente di schierarsi apertamente e di partecipare alla

Manifestazione contro l’emergenza rifiuti

che si terrà

Sabato 18 Dicembre ore 15 P.zza del Gesù

Cittadini Campani per un Piano Alternativo dei Rifiuti


per il pullman da Boscoreale, mandare una mail a vesuvioinlotta@gmail.com con un recapito telefonico.

martedì 14 dicembre 2010

SERVI DEI SERVI DEI SERVI DEI SERVI DEI SERVI

Questa notte, in data 14-12-2010, è stato violentemente sgomberato il presidio antidiscarica situato presso la rotonda di via Panoramica. I presidianti sono stati allontanati con la forza, donne sono state manganellate ed i gazebo, di proprietà dei manifestanti, sono stati letteralmente distrutti. E' stato anche trafugato, dalle forze dell'ordine, un generatore di proprietà privata. Questo è l'ennesimo gesto perpetrato ai danni della popolazione vesuviana che oramai da mesi, nonostante le palesi intimidazioni istituzionali, tenta di difendere il proprio territorio. Quello che i governanti non sanno è che la rotonda è più di un semplice punto d'incontro: è un posto dove si concentra la rabbia di una popolazione vessata, insultata da una politica oramai "autoreferenziale" e distante anni luce dal sentire della gente. Il presidio è un baluardo di consapevolezza, un posto dove incontrarsi, condividere, socializzare e soprattutto reagire; reagire al degrado che ci sovrasta ogni giorno, reagire a tutte le mancanze e tentare di uscire dal recinto nel quale ci hanno rinchiuso, segregato. Chi ci governa sa che l'aggregazione è veleno, chi ci governa sa che l'autorganizzazione delle genti è la morte delle loro politiche fasciste. Un gazebo distrutto non fermerà la protesta, anzi, la alimenterà perchè com'è risaputo, la violenza genera violenza.
Le istituzioni tutte devono sapere che non hanno fatto altro che distruggere un luogo simbolico, la materialità di un luogo; non hanno distrutto, però, le persone che riempivano quello spazio: quelle persone sono vive e continueranno a lottare. Questo sia ben chiaro anche ai sindaci collusi che invece di difendere i propri cittadini e pretendere il rispetto della carta costituzionale sulla quale hanno giurato, si sono resi complici di questo sistema camorristico-mafioso che sull'altare delle compatibilità e delle logiche capitalistiche avvelena i territori e le persone che vi abitano! Quello che ci consola è che la SARI, assieme alle altre 13 cave situate in pieno parco nazionale, avvelena tutti: avvelena i sindaci (compreso il nostro primo cittadino), avvelena gli assessori, avvelena i consiglieri, avvelena la polizia, avvelena i servi-cittadini "responsabili".
A niente servono manifesti posticci che invitano alla repressione; a nulla servono le manganellate se non a far aumentare la consapevolezza di vivere in uno stato fascista che favorisce la camorra ed ammazza le persone oneste.

LA REPRESSIONE NON FERMERA' LA NOSTRA RIVOLTA:
CHI SOFFIA SUL FUOCO SI PUO' ANCHE BRUCIARE!

ASSEMBLEA PUBBLICA
MARTEDI’ 14 ORE 21.OO
ROTONDA DI VIA PANORAMICA - BOSCOREALE


MOVIMENTO DIFESA DEL TERRITORIO-AREA VESUVIANA
COLLETTIVO AREA VESUVIANA

COMUNICATO STAMPA del 14/12/2010

Stanotte, nonostante le proteste e la resistenza dei presenti, è stato sgomberato il presidio antidiscarica sulla rotonda di Boscoreale. Denunciamo con forza questo atto infame che rappresenta l’ennesima provocazione ai danni della popolazione in lotta da parte di uno stato canaglia che non ascolta ragioni. La violenza repressiva, perpetrata nei confronti di tutti i cittadini e le cittadine che praticano il dissenso verso le politiche di distruzione e saccheggiamento del nostro territorio, svela il vero volto di questo stato fascista che non indugia ad adoperare il bastone verso un popolo che non piega la testa e non accetta di subire passivamente l’avvelenamento della propria esistenza!

Noi non ci piegheremo, non torneremo a casa, non abbandoneremo la rotonda, non molleremo la presa, ma resteremo uniti a presidiare la nostra terra!

Movimento di difesa del territorio

A Terzigno la SARI non è l'unica discarica

Terzigno
10 dicembre 2010




sabato 11 dicembre 2010

11 DICEMBRE: COME ARRIVARE


Per chi viene con il pullman/auto:

uscire a Pompei; proseguire su via Plinio; girare per via Penniniello e proseguire dritto su via Settetermini; lì ci saranno i vigili urbani di Boscoreale che accompagneranno i pullman al concentramento in via Giovanni della Rocca per far scendere i manifestanti. Poi saranno scortati fino all'area mercatale di Boscotrecase.


Per chi viene con la circumvesuviana:

da Napoli prendere la linea Poggiomarino e scendere a Boscoreale.

www.vesuvioinlotta.org

E' online il nuovo portale del Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana!!!

martedì 7 dicembre 2010

11 Dicembre 2010: una giornata di lotta per difendere il nostro futuro

All’inizio di Ottobre 2010 si erano svolte nel nostro paese significative iniziative di lotta contro le grandi opere: Messina, Firenze e la Val di Susa avevano lanciato un appello per una settimana di mobilitazione “per riunire, dall'estremo Nord al profondo Sud una Italia impoverita dalla speculazione, rassegnata al degrado, narcotizzata da una informazione distorta, devastata da una enorme colata di cemento”.
All’appello avevano risposto in decine di migliaia, per dire NO al Ponte sullo stretto, NO al sottoattraversamento AV di Firenze, NO al TAV Torino-Lione. In quegli stessi giorni anche i cittadini di Stoccarda scendevano in piazza per respingere il progetto di una megastazione riprendendo le nostre stesse ragioni: un ponte di solidarietà aveva unito le loro e le nostre lotte.
La risposta di Messina, di Firenze e della Valsusa è stata anche un segnale di ripresa di un paese che resiste: di un paese che combatte l’intreccio politica/affari/mafia, che si oppone alla distruzione dell’ambiente e difende i beni comuni, che non accetta la logica dell’emergenza e pretende una politica capace di guardare al domani, che si oppone alla militarizzazione dei territori, al ritorno al nucleare, che rifiuta la cancellazione dei diritti e difende gli spazi di partecipazione democratica. E’ un paese che vuole essere protagonista del proprio futuro e non intende consegnarlo alle lobby che governano la politica, un paese che pratica l’altra politica, quella capace di rispondere ai bisogni e non ai ricatti delle segreterie dei partiti, dando voce a chi si organizza dal basso.
Oggi lanciamo un nuovo appello: una giornata di lotta che veda mobilitazioni diffuse a livello locale unirsi con la forza della ragione contro la violenza di un potere politico/mafioso che attacca le condizioni di vita in nome del profitto. Da Vicenza sommersa non solo dall’acqua dell’alluvione in una regione consumata dalla cementificazione ma soprattutto dal fango di una base militare che rappresenta uno strumento per la politica di aggressione verso altre popolazione e di militarizzazione del territorio, a Messina che non si rassegna a dover subire il ponte dei desideri e degli affari; dalla Val di Susa che con la sua determinazione conduce da vent’anni una resistenza popolare mai vinta, a Napoli e tutta la Campania sommersa dai rifiuti e dalle menzogne di chi scarica sui cittadini colpe e responsabilità che sono di politici e camorristi con nomi e cognomi; da L’Aquila che ha saputo alzare la voce e da sotto le macerie di un terremoto che ha rappresentato un tragedia per molti e una nuova opportunità di business per pochi ha levato la sua voce per denunciare una militarizzazione camuffata da ricostruzione, alle tante realtà sparse per il paese che resistono a grandi opere che di grande hanno solo la distruzione e le dimensioni del business.
Due appuntamenti su tutti: in Val di Susa e a Napoli (o Terzigno). L’appuntamento del Sud tenterà di riunire, in un unico corteo interregionale, tutte le esperienze che da tempo rivolgono la loro critica ad una aggressione ai territori e all’ambiente che determina solamente inquinamento generalizzato. L’elevato livello di conflittualità espresso dalle resistenze di Terzigno e Giugliano ha mostrato come sia possibile non cedere di fronte all’arroganza di un potere politico corrotto. Dopo anni di uso strumentale dell’emergenza, caratterizzata dalla sospensione dello stato di diritto (commissariati straordinari, produzione di leggi speciali e militarizzazione del territorio), è il momento di ribadire, facendo corpo unico, che non saremo più disponibili ad accettare la degradazione imposta dal profitto.
L’esigenza è quella di ritrovarsi in una giornata unitaria, provenienti da territori diversi ma allo stesso modo contaminati, per dare un orizzonte condiviso di concretezza ai contenuti delle vertenze che in questa fase la lotta pone: respingere le conseguenze delle attuali politiche ambientali, mettere al primo posto i bisogni/desideri della popolazione, la difesa dei beni pubblici dall’aggressione privatizzatrice, produzione della politica come autodeterminazione del sociale nella diretta ed autonoma organizzazione della sua vita.
Il prossimo 11 Dicembre diventi una giornata di lotta per dire NO alla devastazione dell’ambiente e alla militarizzazione dei territori, NO alle grandi opere inutili, devastanti e dai costi insostenibili, No alla logica dell’emergenza sul tema dei rifiuti, NO alla cancellazione dei diritti. Una giornata di lotta per la difesa dei territori e per far valere gli interessi delle popolazioni, e un segnale ai migranti costretti a salire sulle gru per essere visibili per dire loro che il paese che scende in piazza è al loro fianco.
Nella stessa data si terranno anche manifestazioni in altre città dell’Europa, promosse da un coordinamento di comitati che vede riuniti spagnoli, francesi, italiani, tedeschi e sloveni che si oppongono al TAV; anche in questa occasione possiamo costruire un ponte tra le diverse lotte: più lungo di quel ponte sullo stretto che non vogliamo si faccia mai.

Movimento No Tav Valle di Susa, Movimento Difesa del territorio Area Vesuviana, Movimento disoccupati organizzati Banchi Nuovi, Rete campana salute e ambiente, Rete anticapitalista campana.

Per adesioni: retecampanasaluteambiente@gmail.com
vesuvioinlotta@g.mail.com

domenica 28 novembre 2010

28 novembre 2010

BASTA A MONNEZZA NELLE STRADE, DISCARICHE E INCENERITORI!

SUBITO DIFFERENZIATA, RICICLO E RECUPERO DEI MATERIALI!


Berlusconi è ritornato a Napoli promettendo un altro miracolo: anche questa emergenza sarà risolta in 10 giorni. Come due anni fa, come un mese fa. Ma mentre lui gioca a fare S. Gennaro, migliaia di tonnellate di spazzatura marciscono sui marciapiedi, davanti alle scuole, sotto i balconi. Ancora una volta assistiamo al solito scaricabarile tra governo, regione e comune ma è ormai chiaro a tutti che Berlusconi, come Caldoro, Cesaro e Iervolino continuano a mentire spudoratamente soprattutto quando danno la colpa dell’emergenza alle popolazioni che lottano per non essere avvelenate.

Contro i no alle discariche dei cittadini di Terzigno, di Giugliano e del resto della Campania, il Presidente Caldoro ha invocato la creazione di comitati per il si. In altre parole vorrebbe che i cittadini si mobilitassero per difendere la politica affaristica dei rifiuti i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Hanno emanato leggi speciali ed inviato polizia ed esercito contro le popolazioni che protestavano per difendere la loro salute e i loro territori. Hanno aperto, in violazione di tutte le norme, nuove discariche per continuare a riempirle di rifiuti indifferenziati e tossici. Hanno costruito un inceneritore, definito il più moderno d’Europa, che immette nell’aria sostanze inquinanti che superano quasi sempre i limiti previsti dalle fin troppo concessive leggi italiane. Hanno avuto il coraggio di raddoppiare la tassa sui rifiuti. Eppure tutta la Campania soffoca sotto montagne di monnezza.

E non poteva essere che così dal momento che questa gestione dei rifiuti non serve a risolvere l’emergenza ma a ricrearla continuamente perché è sull’emergenza infinita che si possono continuare a fare soldi, come dimostrano le decine di miliardi di fondi pubblici spesi in questi anni di commissariato di governo.

In questi giorni, anche di fronte alle accuse della Comunità Europea, tutti dicono di volere la raccolta differenziata, ma, in realtà, non viene preso nessun provvedimento per avviarla seriamente mentre si continuano a cercare altri buchi da riempire di monnezza. Questo perché una seria raccolta differenziata azzererebbe quasi del tutto i rifiuti da smaltire facendo scomparire sia la necessità delle discariche, che per decenni sono servite a sotterrare rifiuti pericolosi del Nord industriale, che il grande business del trasporto; inoltre renderebbe inutili gli inceneritori perché verrebbe meno la materia prima da bruciare. Insomma, un vero disastro per le aziende, la camorra e i protettori politici che proprio con le discariche e gli inceneritori (ne vogliono costruire altri 4 di cui uno a Ponticelli) vogliono continuare a fare profitti e ad usufruire di milioni e milioni di incentivi pubblici (CIP6).

Le popolazioni ed i comitati del no alle discariche ed agli inceneritori sono gli unici ad aver detto SI alla vera soluzione dell’emergenza.
Se le loro proposte continuano ad essere ignorate dalla classe politica non è per una questione tecnica o per mancanza di fondi, ma per la volontà criminale di consentire ai potentati economico-finanziari di continuare a fare affari con i rifiuti.
Uscire realmente dall’emergenza è possibile da subito con: provvedimenti immediati per ridurre gli imballi e il divieto di materiali non riciclabili; l’adozione della raccolta differenziata porta a porta su tutta la regione a partire dalla città di Napoli, la costruzione e attivazione della filiera del recupero e del riciclo totale della materia -dal compostaggio per trasformare l’umido in terreno fertile, al riciclo per tutti i materiali come carta, vetro, lattine, che è possibile reinserire nel circuito produttivo-, la bonifica dei territori
Solo adottando un piano “rifiuti Zero” si possono chiudere inceneritori e discariche altamente nocivi e mettere, finalmente, fine al business miliardario dell’emergenza dando anche risposte occupazionali.

Sosteniamo tutti i comitati in lotta in difesa del territorio! Diciamo no alla loro repressione e alla loro criminalizzazione! Ribelliamoci a questa classe politica serva di multinazionali ed ecomafie!
Partecipiamo in massa alla MANIFESTAZIONE che si terrà l’11 DICEMBRE a TERZIGNO

Rete Campana Salute Ambiente
http://www.rifiutizerocampania.org -

venerdì 26 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA 26/11

Continua l'occupazione della casa comunale di Boscoreale.
I cittadini in assemblea permanente chiedono un incontro urgente con il prefetto Di Martino e il procuratore di Nola Mancuso per ottenere chiarimenti in merito alle dichiarazioni di quest’ultimo (emerse dal resoconto della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti del 5 ottobre 2010 ) nelle quali afferma testualmente: “ […] se si riferisce a cava Sari […]la provincia di Napoli, nella persona del dirigente , l’ingegnere Celano […] ha trovato una serie di inadempienze anche abbastanza gravi e significative per quanto riguarda il pericolo di infiltrazione nel terreno dei reflui, di percolati vari e così via […] Io spero che di tutto questo non venga a diffondersi notizia nella cittadinanza. Lei sa quale densità di abitanti, insieme ad altri insediamenti produttivi altrettanto inquinanti, vive in quel posto”, poi successivamente dallo stesso smentite nel comunicato stampa del 18 novembre 2010.
In sintesi il procuratore Mancuso afferma in quelle dichiarazioni,di “acclarate criticità’” sia per l’ambiente che per la salute pubblica, criticità successivamente smentite. Noi vogliamo sapere perche’ il procuratore Mancuso abbia cambiato idea? Quali sono le dinamiche di queste contraddizioni. Dichiarazioni che hanno lasciato se non altro, perplesse la comunita’.

Il Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana, i comitati, le "Mamme Vulcaniche" e la popolazione tutta, sono intenzionati a non sciogliere l’assemblea permanente fino a quando non otterranno l’incontro richiesto.

giovedì 25 novembre 2010

QUIRINALE INCOSTITUZIONALE

Dalla lettura dei lanci giornalistici si evince che il Capo dello Stato non avrebbe controfirmato il decreto varato dal Consiglio dei Ministri in materia di Emergenza Rifiuti in Campania con la motivazione che non sarebbero state previste alternative alle discariche soppresse dall'atto governativo.

Il Movimento per la Difesa del Territorio – Area Vesuviana esprime il totale sdegno per tale posizione che vede il Presidente della Repubblica, per la prima volta nel corso del suo mandato, esprimere giudizi di merito su un disposto legislativo. Si tratta di valutazioni tecniche che esulano dai compiti di un Presidente della Repubblica. Si rappresenta anche che lo stesso Napolitano mai è entrato nel merito di un provvedimento neanche quando questo era palesemente incostituzionale come la stessa legge 123 che il Governo, su pressione dei movimenti cittadini, si era deciso ad emendare con il decreto in questione.

Con questo atto la Presidenza della Repubblica esprime disprezzo verso le conquiste fatte dai movimenti popolari al pari di un regime autoritario.

Il Movimento per la Difesa del Territorio Area Vesuviana si appella a tutti i veri democratici italiani svincolati dalle oligarchie di potere e di partito a lottare al fianco di una popolazione umiliata nel corpo e nell'animo da queste ulteriori scelte scellerate.

I nostri obiettivi di sempre sono la chiusura immediata della Discarica SARI, la non apertura della Discarica Cava Vitiello, la bonifica del territorio avvelenato dalla Camorra /Stato, e un nuovo piano per la gestione dei rifiuti tendente a rifiuti zero concordato con le popolazioni.

Attualmente è stato occupato il palazzo del Comune di Boscoreale e si stanno organizzando nuove iniziative di lotta che culmineranno con la manifestazione nazionale dell'11 dicembre.



venerdì 19 novembre 2010

SINDACI SCODINZOLANTI, POLITICI CAMORRISTI E PROCURATORI CORROTTI

Dal resoconto della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, 5 ottobre 2010.

“[…]la stessa ASIA che sta gestendo Terzigno e noi tutti sappiamo in quale modo, forse vergognoso, gestisce la discarica. Dobbiamo chiederci chi si può attivare così da evitare che i danni siano sempre gli stessi: danni ambientali, inquinamento ambientale e conseguentemente danni alla salute dei cittadini. A questo punto c’è veramente da chiedersi se anche le istituzioni non debbano intervenire, per evitare che avvenga quello che noi tutti sappiamo. Sappiamo ,infatti, cosa succede ed in che modo vengano gestite certe cose […]”.

Giuseppina Castiello( Pdl), Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, 5 ottobre 2010.

“[…]se si riferisce a cava Sari […]la provincia di Napoli, nella persona del dirigente , l’ingegnere Celano […] ha trovato una serie di inadempienze anche abbastanza gravi e significative per quanto riguarda il pericolo di infiltrazione nel terreno dei reflui, di percolati vari e così via”. […]“Io spero che di tutto questo non venga a diffondersi notizia nella cittadinanza. Lei sa quale densità di abitanti, insieme ad altri insediamenti produttivi altrettanto inquinanti, vive in quel posto”.

Paolo Mancuso,Procuratore della Repubblica di Nola.

Queste parole sono state pronunciate dal procuratore Mancuso, lo stesso Procuratore della Repubblica di Nola, che ha rilasciato, in data 18 novembre, un comunicato nel quale si asserisce con estrema chiarezza che cava Sari non rappresenta un pericolo per la salute della cittadinanza dal momento che dalle analisi delle acque di falda effettuate non si riscontra nessun inquinamento. Ora, Mancuso, in base agli atti sovra citati, dovrebbe spiegare alla cittadinanza come mai dichiara il contrario di quello che aveva riportato in commissione pochi mesi fa.

Colui che dovrebbe essere un garante della giustizia, si schiera in maniera così palese dalla parte di chi specula e si arricchisce sulla pelle dei cittadini!

La discarica Sari è una bomba ecologica in un'area devastata e da bonificare. Lo confermano anche i dati delle analisi sulle falde che evidenzino un'impressionante presenza di metalli pesanti a centinaia di metri di profondità. Ci sono enormi pressioni per nascondere questa semplice verità, ma al di là delle dichiarazioni stampa, nessun tecnico dell'Arpac o dell'Asl ha messo la faccia (e la firma) su un documento in cui si dice che "non c'è pericolo". Il pericolo c'è e non è certo un semplice problema di "puzza" (comunque insopportabile). Se la cava Vitiello rappresentava un pericolo per il futuro, la discarica Sari (e le altre non bonificate) sono il pericolo di oggi! Rischia di essere allargata e continuerà a ricevere "rifiuti di ogni sorta”. Noi non gliene daremo la possibilità! Siamo governati da sindaci scodinzolanti, politici-camorristi e procuratori corrotti; lo dimostra anche il fatto di utilizzare l'esclusione dalla legge 123 della discarica Cava Vitiello come una mera tattica strategica atta da una parte a riassorbire il conflitto sociale esploso nel vesuviano e dall’altra a sbloccare ulteriori fondi fas (raggirando così anche il diniego che più volte è arrivato dalla comunità europea). Altri 150 milioni di euro elargiti dall’Unione e stornati alle Regioni per far fronte alle difficoltà del bilancio pubblico, stanno per essere sacrificati anch'essi sull'altare degli affari, dell'incenerimento e delle megadiscariche! Dobbiamo e possiamo fermarli subito! La lotta paga come ha dimostrato la scongiurata apertura della seconda discarica, che è stata in prima istanza una vittoria delle popolazioni che hanno lottato e lottano per difendere il proprio territorio e non come da più parti viene asserito, una grazia ricevuta dal deus ex machina sceso in campo!

La campagna diffamatoria in atto, rito che si ripete ovunque c'è un popolo che reclama per i propri diritti, non fermerà di certo la nostra lotta! Oggi hanno di che avere paura questi infami detentori del potere perché dalla Val di Susa a Terzigno, passando per Vicenza, Bologna, Roma, Messina, Palermo, tutte le lotte chiedono giustizia a gran voce: e' in gioco la nostra terra, la sua economia, la nostra salute, quello che lasceremo ai nostri figli!

Movimento difesa del territorio area vesuviana-Collettivo area vesuviana

"La gente non deve sapere"... Mancuso si autosmentisce su Cava Sari!!


Comunicato Stampa

Il Procuratore di Nola Paolo Mancuso nell'audizione parlamentare del 5 ottobre scorso parlava di "grave pericolo di infiltrazioni per la discarica Sari", sostiene che "purtroppo non si può chiudere" solo per l'emergenza, spera che "non si diffonda la notizia tra la popolazione".... VERGOGNA!!


Di questa documentazione siamo venuti in possesso solo ora e la stiamo leggendo nei consigli comunali in cui amministratori pavidi spiegano il loro grave passo indietro e la revoca delle ordinanze anti-sversamento con il procedimento del procuratore di Nola Paolo Mancuso verso il sindaco di Terzigno. Ma abbiamo le prove che sulla discarica Sari Mancuso si è autosmentito in poche settimane in maniera incredibile!!

Naturalmente Mancuso nell'audizione parla ancora del periodo di gestione Asia, ma se c'erano "gravi probabilità di infiltrazione", come fa poi un mese dopo a escludere collegamenti tra la discarica e l'inquinamento delle falde profonde o a garantire che continuando a sversare sopra non si aumentino i danni!?

Ognuno giudichi con la sua testa! In allegato l'audizione integrale in Commissione Parlamentare del Procuratore di Nola Paolo Mancuso sulla situazione di Acerra e Terzigno (5 ottobre 2010).

In essa testualmente a pag. 19, su domanda dell'on.Paolo Russo sulla malagestione da parte di Asia della cava Sari, il procuratore Mancuso afferma: "...se si riferisce a cava Sari, abbiamo una situazione in cui la provincia di Napoli, nella persona del dirigente, ingegnere Celano, è riuscita a entrare e a fare delle verifiche soltanto perché accompagnata da noi nel maggio scorso e ha trovato una serie di inadempienze anche abbastanza gravi e significative per quanto riguarda il pericolo di infiltrazione nel terreno di reflui, di percolati vari e così via."
E' lo stesso procuratore che pochi giorni fà, di fronte a indagini ambientali che rivelavano la presenza di forte inquinamento da metalli pesanti addirittura a centinaia di metri di profondità nei pozzi intorno alla discarica Sari, ha denunciato il sindaco di Terzigno per l'ordinanza che fermava gli sversamenti nella Sari, asserendo in conferenza stampa che non c'erano pericoli, che non c'erano collegamenti tra la Sari e il pesantissimo inquinamento, che non c'erano infiltrazioni..!! Sulla base di cosa l'onorevole Mancuso si autosmentisce così clamorosamente!!?

Sempre a pag. 19 Mancuso spega le ragioni di tanta impotenza col solito ricatto dell'emergenza, affermando: "In realtà, noi viviamo, come sistema di controlli, una condizione di particolare fragilità: manca in questo settore l’ordinaria aura di timore reverenziale, perché è molto più forte dall’altra parte la consapevolezza della nostra impotenza a intervenire con gli strumenti ordinari - che qualche volta sono anche significativi, rigidi, impositivi – per non interferire con l’ordinario funzionamento di un sistema già così provato".
Viene poi secretata, su sua richiesta, la parte di audizione in cui si parla delle preoccupazioni sull'uso di Cava Vitiello (!!).

A questo punto la on. Castiello afferma: "...la stessa ASIA sta gestendo Terzigno e noi tutti sappiamo in quale modo, forse vergognoso, gestisce la discarica. Dobbiamo chiederci chi si può attivare così da evitare che i danni siano sempre gli stessi: danni ambientali, inquinamento ambientale e conseguentemente danni alla salute dei cittadini. A questo punto c’è veramente da chiedersi se anche le istituzioni non debbano intervenire, per evitare che avvenga quello che noi tutti sappiamo. Sappiamo ,infatti, cosa succede ed in che modo vengano gestite certe cose..."

E il procuratore Mancuso (a pag 22) risponde:
"Devo dirle che, in una situazione normale, a una azienda che produce inquinamento e che non risponde alle sollecitazioni e alla messa in mora rispetto agli adempimenti che la legge prevede come indispensabili agli adeguamenti e alla messa a punto degli impianti, le forze di polizia e l’autorità giudiziaria rispondono con il blocco della produzione e con il sequestro dell’impianto. Questo è impensabile."
Cioè la Sari dovrebbe essere chiusa ma "è impensabile" per l'emergenza rifiuti... e più in basso aggiunge:
"Io spero che di tutto questo non venga a diffondersi notizia nella cittadinanza. Lei sa quale densità di abitanti, insieme ad altri insediamenti produttivi altrettanto inquinanti, vive in quel posto. È, quindi, una situazione che seguiamo con grande preoccupazione" !!!
Insomma Mancuso dice che la Sari è stata gestita malissimo da Asia, che ci sono con ogni probabilità infiltrazioni nel sottosuolo , che dovrebbe essere chiusa ma non si può per l'emergenza rifiuti (e chi gli da l'autorità di soprassedere sulla nostra salute...!?) e infine che spera che "queste notizie non si diffondano tra la popolazione" !!
E questo è lo stesso procuratore che pochi giorni fa ha escluso qualunque collegamento tra la Sari e l'Inquinamento... Ora ci spieghiamo perchè ha denunciato il sindaco per interruzione di pubblico servizio, ma né lui, né il Prefetto si sono assunti la responsabilità di revocare l'ordinanza, lasciandone l'incombenza ai sindaci adeguatamente intimiditi dalle loro pressioni istituzionali. Che vergogna!!
Ora qualcuno finalmente ci dica, sui media, nelle Istituzioni, dappertutto, se la Repubblica italiana prevede anche la tutela della salute delle popolazioni vesuviane o è un bene "sacrificabile"!? Noi pensiamo di no e perciò come cittadini continueremo a resistere!


Nel resto dell'audizione, Mancuso esclude infiltrazioni camorristiche nella protesta, dispiacendosi se questo delude la commissione (...!??) spiegando che non c'è nessun indizio in tal senso e che la camorra vesuviana ha interesse a far funzionare le discariche (!!).
Su Acerra dice anche che nelle rilevazioni sull'inquinamento dell'inceneritore molti valori sono fuori norma e una serie di valori fondamentali, come il mercusio emesso, non sono mai stati rilevati.... Champagne!!
Su Chiaiano ricorda che il contrasto alla protesta era stato più determinato perchè "c'era una decisione politica forte"... mentre ora aspetta indicazioni per capire quali strumenti di indagine utilizzare sulla prevedibile risposta di protesta... (eravamo al 5 ottobre..)

Movimento per la difesa del territorio area Vesuviana

Bombe Jugoslave!? Ma mi faccia il piacere!!




Continua la campagna di intimidazione contro i movimenti dei cittadini che difendono la salute e il territorio: nel pomeriggio di oggi il Questore di Napoli "prevede" una "notte calda" (malgrado il diluvio..) in cui riprenderanno gli sversamenti e poche ore dopo il capo della digos "annuncia" il ritrovamento di "bombe a mano di fabbricazione jugoslava" nella vegetazione intorno alla Sari...!!!

Certo è una gran fortuna che questi esplosivi vengano ritrovati sempre un attimo prima che esplodano...
Per parte nostra non vogliamo dedicarci alla dietrologia. Ma è un peccato che siano state fatte brillare.. ci sarebbe piaciuto confrontarne i numeri identificativi con quelle che le stesse forze dell'ordine sequestrarono già lo scorso anno a Torre Annunziata:
http://www.pupia.tv/campania/modules.php?name=News&desc=full&file=article&sid=4044

stai a vedere che magari coincidevano? Chissà... in questo caso (puramente ipotetico, certo) ci sarebbe stato da capirli: le molotov probabilmente erano finite col pacco che, secondo l'inchiesta della BBC, la digos di Napoli depositò alla scuola Diaz durante il G8 di Genova

giovedì 18 novembre 2010

Comunicato stampa del 16-11-2010

Il giorno 16 Novembre,alle ore 20.00, i cittadini dei comuni di Boscoreale, Boscotrecase e Terzigno hanno partecipato numerosi al consiglio comunale tenutosi a Boscoreale e avente, tra i punti all’ ordine del giorno, la problematica discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio. Come più volte abbiamo specificato, gli abitanti dell’area vesuviana risentono, oramai da anni, dell’inquinamento proveniente dalla cava Sari (discarica attiva) e dalle altre discariche chiuse, e mai bonificate, presenti all’interno della zona “protetta” del parco.

Le ultime analisi dei piezometri, condotte il 29-10-2010, hanno palesato e confermato un evidente inquinamento delle acque di falda e, dunque, la necessità di chiudere immediatamente lo sversatoio che ha sempre rappresentato un attentato alla salute umana.

Dopo un’accesa discussione, durante la quale il sindaco continuava a sostenere che, in concreto, non esiste nessun pericolo per la salute, i cittadini, all’ unanimità, hanno richiesto un’ ordinanza che bloccasse immediatamente ogni passaggio di auto compattatori, o mezzi trasportanti rifiuti, sul territorio di Boscoreale. L’ ordinanza andava a sommarsi a quella già predisposta dal sindaco di Terzigno, sempre sotto richiesta popolare, che impediva lo sversamento in cava Sari. Il sindaco Gennaro Langella ha, di tutta risposta, elaborato solamente una mozione, dichiarando che la stessa sarebbe stata poi, eventualmente, trasformata in ordinanza il giorno seguente. La possibilità, da parte dell’amministrazione comunale, che da sempre è latitante su varie questioni ambientali e non, di prorogare una problematica così grave non è piaciuta agli astanti; la platea ha cominciato ad esigere la trasformazione immediata della mozione in ordinanza impedendo al sindaco di abbandonare la sala.

La protesta è proseguita poi all’esterno della casa comunale, dove i cittadini hanno continuato a manifestare in proprio dissenso ed ad esigere un’ ordinanza che non è stata sottoscritta.

Al sindaco, che tanto rivendicava il suo ruolo nella questione ambientale degli ultimi mesi, ricordiamo che tutto quello che è stato fatto è solo il frutto di una presa di coscienza popolare; il popolo ha lottato e con sacrificio immane è riuscito a farsi ascoltare da una classe politica corrotta e collusa.

Ieri sera, da parte dell’amministrazione comunale, non una parola di solidarietà è stata spesa per tutte le vittime della repressione degli ultimi mesi (gli arresti,i fermi, le intimidazioni, le manganellate) e nessuna parola è stata spesa per tutti colori che da un anno presidiano, di notte e di giorno, la rotonda di via panoramica. Non abbiamo mai creduto alle vane parole di chi, in quindici anni di emergenza acclarata, non ha fatto altro che ingurgitare soldi senza proporre nessuna concreta alternativa; non crediamo più a chi temporeggia; non crediamo più a chi continua a speculare sulla pelle della gente; non crediamo più a chi, invece di difendere il nostro diritto alla salute, ci racconta le balle dei “potenti”.

Per una nuova stagione dell’autogoverno, affinché il potere rimanga sempre nelle mani dei cittadini, noi, popolazioni vesuviane, continueremo a lottare!

Movimento difesa del territorio area vesuviana

Collettivo aera vesuviana

Mamme vulcaniche

domenica 14 novembre 2010

LA LOTTA PAGA … LA LOTTA CONTINUA!

Ieri, 13 novembre 2010, in un gremito consiglio comunale, richiesto e ottenuto da NOI cittadini, il sindaco di Terzigno ha firmato un’ordinanza con la quale si vieta ai 18 Comuni della cd. “zona rossa” di sversare nella discarica ex SARI.

L’ordinanza è stata preparata dagli avvocati che si sono messi a disposizione dei cittadini e solo con le pressioni “dal basso”, l’amministrazione ha finalmente preso un provvedimento concreto.

Questo è ESCLUSIVAMENTE un risultato POPOLARE! Solo con la nostra mobilitazione ciò è stato possibile.

Al di là delle implicazioni pratiche, quello che è accaduto ieri rappresenta un ulteriore esempio di come la VERA politica venga fatta da chi da tempo continua e continuerà a far valere la propria dignità in queste terre ed è un’altra prova di come la classe politica di questo paese sia inadeguata, incapace di gestire le situazioni e di farsi carico delle istanze popolari.

Manteniamo alta l’attenzione: ancora non è stata chiusa nessuna discarica, né è stata cancellata dalla legge 123/08 la possibilità dell’apertura di una seconda discarica in Cava Vitiello.

Non ci sarà nessuna vittoria finché non si porrà fine a piani scellerati di gestione del ciclo dei rifiuti in Campania.

Le alternative ci sono, è ora di attuarle!

NOI continueremo a presidiare e a difendere il nostro territorio … SOLO LA LOTTA PAGA!

I cittadini dell’ Area Vesuviana in lotta: Per l’immediata chiusura e la bonifica della discarica ex SARI - Per la cancellazione di Cava Vitiello dalla legge 123/08 - Per l’avvio di una vera raccolta differenziata porta a porta e premiante il cittadino in bolletta - Per la riduzione a monte dei rifiuti - Per riciclo, riuso e compostaggio - Per il Trattamento Meccanico Biologico - Per un nuovo piano regionale dei rifiuti concordato con le comunità locali



Movimenti e comitati anti-discariche di Terzigno

sabato 13 novembre 2010

dall'aquila a terzigno

Legambiente: “Grazie per aver favorito prevenzione e messa in sicurezza”.

Protezione Civile: Bertolaso lascia l'incarico
Legambiente: “Grazie per aver favorito prevenzione e messa in sicurezza”.

“Ringraziamo Guido Bertolaso per l’impegno profuso in questi anni e la capacità di aver portato l’Italia ad avere una Protezione Civile modello a livello internazionale, sempre pronta a rispondere in modo adeguato alle emergenze del Paese”.

Così Legambiente ha commentato le dimissioni rassegnate da Guido Bertolaso dalla carica di sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio.

“Nel corso del suo mandato– ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - il capo della Protezione Civile ha sempre sottolineato l’importanza delle attività di prevenzione e continua messa in sicurezza del territorio. Un orientamento che abbiamo apprezzato, perché costituisce l’unica vera strada per ottenere un Paese più sicuro”.



"Se giochi pulito vinci sempre" così ci insegna uno slogan di Legambiente, di conseguenza noi ci chiediamo:"Voi di Legambiente come state giocando??? O meglio, a che gioco state giocando?"

venerdì 12 novembre 2010

Tolleranza Zoro



Di Terzigno e Boscoreale, di umido, secco e tal quale, di manifestanti e polizia, di lacrime cristi e lacrimogeni, di deroghe, violenze e diritti, di buchi e di puzza, pensando sia quella degli altri, mentre non respiriamo già più.
Questo e molto altro nella sessantaduesima puntata di Tolleranza Zoro, la quarta per la nuova edizione di Parla con me, in una versione di circa cinque minuti più lunga rispetto a quanto andato in onda il 5 novembre.
Un particolare ringraziamento a Maurizio, Annamaria, Giggino, Michele e a tutti gli abitanti della rotonda che hanno reso possibile la realizzazione di questo video.
Buona visione.

giovedì 11 novembre 2010

Disastro ambientale

Da tre anni e sei mesi, e specificatamente dal primo decreto che prevedeva l’utilizzo della ex SARI come sversatoio per ingoiare milioni di tonnellate di monnezza tal quale (compreso rifiuti tossico-nocivi), il Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana va denunciando il criminale intreccio affaristico-camorristico tra esponenti del governo e della protezione civile (alias Bertoladro), colletti bianchi rappresentanti di imprese del nord (alias Impreglio, A2A etc.) e paccottiglia politico-istituzionale (presidenti regionali, provinciali, del Parco nazionale del Vesuvio, sindaci, ASL, ARPAC) che sinergicamente hanno devastato in modo sistematico l’intero territorio della Campania, spacciando la costruzione di discariche e inceneritori come un piano di sviluppo adeguato e sostenibile mentre in realtà, dopo sedici anni di ladrocinio, l’unica cosa evidente a tutti è il massacro di intere comunità, prese in ostaggio da un sistema incurante della salute pubblica e volto solo a generare profitti.
Le analisi e le relazioni riguardanti lo stato di salute della terra vesuviana che oggi qualcuno vuole vendere come dato nuovo e incontrovertibile è l’ennesima truffa perpetrata ai danni delle popolazioni. L’inquinamento della falda acquifera di cui si va discutendo adesso era già nota, oltre che evidente. La presenza di uno sversatoio che ha funzionato per vent’anni, pieno anche di materiali tossici provenienti dall’ ACNA di Cengio ( remember il duo La Marca-Fabbrocino?) poteva mai purificare il territorio? E il nuovo sversatoio barbaramente gestito dalla cricca Prodi- Bertolaso-Berlusconi, poteva mai non aggravare una situazione già compromessa fino al midollo? Ecco perché siamo convinti, oggi più che mai, che per mettere fine a tale scempio c’è bisogno della mobilitazione allargata e composita degli uomini e delle donne che su tale suolo vivono, disperano, muoiono.
Questo lo diciamo consapevoli del fatto che la classe politico-dirigente ancora saldamente incollata a difendere interessi di partito e particolari (i cazzi loro!), invece di scappare a gambe levate dopo la grande svendita, imperterriti continuano a sottoscrivere accordi senza il consenso di nessuno.
La legge 152/06 art..242 che IMPONE al gestore del sito in questione e ai sindaci tutori della salute pubblica, una volta riscontrato il danno, nel giro di ventiquattro ore, di chiudere e bonificare il luogo dello scempio è stata del tutto violata. Per di più, pur sapendo che l’area era irrimediabilmente inquinata, i primi cittadini in combutta con gli AD delle imprese concessionarie, nulla hanno messo in campo, svelando così il loro vero volto criminale e FUORILEGGE.
Siamo impazienti di potervi vedere un giorno tutti insieme ospiti delle nostre patrie galere.


La lotta continua

Chiudiamo e bonifichiamo le discariche del Vesuvio
CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE SOCIALI
Contro discariche ed inceneritori; per il recupero totale della materia; per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate; per l´avvio reale della raccolta differenziata porta a porta.; per Riciclo, Riuso e Compostaggio; per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate; per il diritto alla salute; per una politica ambientale dal basso; contro il capitalismo della catastrofe; Reddito/salario garantito a tutti.
MOVIMENTO DIFESA DEL TERRITORIO AREA VESUVIANA – COLLETTIVO AREA VESUVIANA
www.vesuvioinlotta.blogspot.com

Risultati analisi SARI del 29 0ttobre 2010

In allegato, i risultati delle analisi effettuate dal tecnico incaricato dai comuni di Boscoreale e Terzigno, dott. Moscariello Michele, sulla ex cava SARI in data 29 Ottobre 2010.

Risultati analisi SARI del 29 0ttobre 2010.pdf

venerdì 5 novembre 2010

VENDUTI DAI SINDACI VENDUTI

Gli ultimi avvenimenti legati alle proteste per l’utilizzo di uno sversatoio ai piedi del Vesuvio ci raccontano di come i sindaci dei quattro comuni più vicini al sito (Boscoreale, Boscotrecase, Trecase, Terzigno) abbiano subito ceduto alle ‘suadenti’ parole del duo più bugiardo ed indagato d’Italia (Berlusconi-Bertolaso), tradendo con un gesto di penna una mobilitazione popolare che da anni subisce l’onta di un disastro ecosistemico. I manifesti fatti affiggere sui muri (…mentre ancora si era seduti in prefettura a trattare! Erano già pronti?) dei paesi che presuntuosamente credete di amministrare cantano di una ‘vittoria grandiosa’. Ma di cosa si tratta in realtà? Se a fronte di vaghe promesse riguardanti cava Vitello – inserita nella legge 123 già come zuccherino per i cavalli scorbutici – e la sua possibile non apertura, de retro la sostanza dell’accordo scellerato prevede: continuare a sversare nella cava SARI per i prossimi due anni (se tutto va bene) e questo solo per 18 comuni della zona rossa, salvo emergenze ( ma quand’è che non ci sono?); effettuare qualche controllo sulla salubrità dell’area, nonostante dati accertanti l’inquinamento della falda siano già di dominio pubblico; la possibile cancellazione degli ATO per tornare alla regionalizzazione del sistema, permettendo così un inquinamento più diffuso e capillare. Ma, udite udite, il punto fondamentale di tale atto di svendita è rappresentato dall’ordine di sospendere immediatamente qualsiasi tipo di manifestazione contro la ‘cloaca massima’ SARI. Ma a che gioco state giocando?

Che voi sindaci foste già dei venduti, questo era fatto già noto (basta guardarsi intorno per reperirne le prove). Che foste dei servi sciocchi al guinzaglio di padroni arrabbiati di profitto era cosa altrettanto nota. Ciò che però non torna è il vostro tentativo di cedere a buon mercato – a gratis – non solo voi stessi e le corporazioni che vi sostengono, ma sinanche quella enorme e decisa presenza di corpi ed idee che strenuamente qualcuno definisce ancora popolo.

Dopo essere stati delegittimati dal governo (per legge), dopo essere stati emarginati dai vostri partiti, dopo aver dimostrato la vostra più totale incapacità a gestire il bene pubblico, dopo essere stati messi nell’angolo dalla gente, ci chiediamo e vi chiediamo: ma chi siete e cosa rappresentate?

L’unica spiegazione che riusciamo a darci è che il vostro prezzo all’ingrosso è stato di un solo, misero, fiorino! Pure Giuda, l’Escariota, avrebbe saputo fare meglio!!!

In tutta franchezza, la vostra azione e presenza in questa storia non ha significato alcuno. Avete barattato sulla pelle dei cittadini spargendo menzogne su menzogne. Continuate a far finta di non sapere, colpevolmente, che la discarica attualmente in funzione è già stata costruita grazie ad un trucco – remember le intercettazioni telefoniche tra Bertoladro e la sua vice Marta Di Gennaro?-. Continuate a non dire alla gente che il tumore putrescente che ammazza ogni giorno è la SARI. Continuate, ostinati, a difendere l’indifendibile: lì munnezza ci andava e munnezza ci andrà (tal quale, visto che la ‘differenziata’ di cui si parla è un bluff da voi escogitato ma scopertamente fallito tenendo in conto ciò che si accumula per le strade dei paesi vesuviani!). State, in questa fase, rappresentando la testa d’ariete di un sistema criminale che vuole soltanto aggiungere inquinamento ad inquinamento, consapevoli del fatto che il conto sarà pagato da noi altri.

In questo bailamme la ‘politica’ è stata prodotta solo dai movimenti, che hanno invaso la scena sociale rinnovando metodologie e prassi di un discorso mummificato nel tempo. Festeggiate pure, voi che ne avete il tempo, ma sappiate che nulla sarà più come prima. Jatevenne!!!

CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE SOCIALI

Contro discariche ed inceneritori; per il recupero totale della materia; per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate; per l´avvio reale della raccolta differenziata porta a porta.; per Riciclo, Riuso e Compostaggio; per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate; per il diritto alla salute; per una politica ambientale dal basso; contro il capitalismo della catastrofe; Reddito/salario garantito a tutti.

MOVIMENTO DIFESA DEL TERRITORIO AREA VESUVIANA – COLLETTIVO AREA VESUVIANA

www.vesuvioinlotta.blogspot.com