Ci siamo trasferiti su
WWW.VESUVIOINLOTTA.ORG

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Diretta corteo in streaming su WebTV: http://www.livestream.com/vesuvioinlotta




"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
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Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

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sabato 31 maggio 2008

PETIZIONE

Mi hanno informato che da Perugia, credo, è partita un'autodenuncia collettiva con il testo della mia autodenuncia modificato. Inutile dire che la cosa mi commuove e mi da speranza. Il sito è: http://www.petitiononline.com/autden08/petition.html

venerdì 30 maggio 2008

IO MI AUTODENUNCIO

Io mi autodenuncio perché non intendo rispettare il diktat legislativo che vieta ai cittadini di opporsi alla realizzazione del piano per uscire dall’emergenza rifiuti in Campania e perché ritengo lo stesso un autentico atto criminale ai danni della società nel suo complesso.
Mi autodenuncio perché intendo oppormi con egual forza a tutte le misure coercitive che saranno messe in atto e perché intendo istigare i cittadini alla disobbedienza civile verso le misure previste dal decreto. Si tratta di un decreto incostituzionale che viola non solo i diritti fondamentali della cittadinanza ma anche le ragioni del DIRITTO sancite nella Carta fondamentale della Repubblica Italiana. Col pretesto di risanare una situazione di disastro ambientale derivante dalla manifesta incapacità e dalla malafede dei vari livelli di governo del Paese si vogliono imporre ope legis (come già tentato in maniera più pacata dal precedente Governo) misure che non sono giustificabili né sotto il profilo tecnico né sotto quello giuridico. Al contrario chi oppone ragioni tecniche ad una presunzione della perfezione legislativa viene criminalizzato ed isolato sia dal pensiero unico della politica parlamentare che dai suoi lacché.
Mi autodenuncio perché ho perso ogni rispetto verso le Istituzioni politiche (che hanno da tempo abbandonato il percorso democratico) sia verso quelle amministrative che ogni giorno si dimostrano sempre più asservite al potere centrale e contemporaneamente colluse con il malaffare.
Mi autodenuncio perché intendo con questo affermare il mio diritto di cittadino di difendere la Costituzione Italiana contro chi la tradisce quotidianamente, e intendo farlo con tutti i mezzi a mia disposizione. Perché non intendo tradire i valori civili trasmessimi dalle generazioni che hanno duramente pagato il coraggio delle proprie idee in nome della Libertà lasciandoci una nazione moderna e progredita. Dicono di voler far rispettare la legalità confondendo questa con la legge. La legalità discende da un processo dialettico profondo che conduce ad una evoluzione della normativa e dei suoi effetti in senso democratico, la legge può, come questa approvata, essere anche una pura invenzione giuridica dettata dalla fantasia criminale di qualche cialtrone fondandosi unicamente sul pretesto di una emergenza (così viene definito un problema incancrenito da decenni) creata ad arte. Mi autodenuncio anche perché ho definito il legislatore (e lo ribadisco) un cialtrone.
Non minaccio di impugnare i fucili come qualcuno che oggi è indegnamente ministro di questa repubblica ha inteso fare per difendere interessi particolari, io abbraccio un arma molto più forte che è quella della ragione delle idee e intendo farlo con tutta la forza in nome degli interessi dei più deboli, della salute pubblica, della democrazia. Questa è l’arma che i governi totalitari temono più di ogni altra. Se qualcuno ha il disegno criminale di affossare definitivamente la democrazia in Italia inizi pure a perseguitare fin da ora chi dichiara che non si asservirà mai ad un potere ottuso e violento.
Mi autodenuncio perché sono un cittadino della Campania che vede tradite tutte le aspettative di rinascita di una terra martoriata da anni di malgoverno, di rapina pubblica e di malaffare. Come cittadino della Campania credo che l’unica via per la riscossa sia la lotta dura che possa arrestare questo processo di putrefazione istituzionale. É da oltre 30 anni che denuncio i crimini ambientali e le discriminazioni sociali in questa Regione, ora sono convinto che a poco o nulla è servito perché la collusione tra potere politico e malaffare è qualcosa capace di impastare e metabolizzare ogni opposizione, che l’anomalia vera siano le persone che esprimono idee indipendenti.
Mi autodenuncio perché possa essere fermato in tempo prima che il profondo senso di disgusto verso il comportamento di molte istituzioni pubbliche monti fino al farmi abbandonare le pacate reazioni intellettuali impostemi dalla mia cultura democratica. I nostri padri, i nostri nonni mi hanno insegnato a combattere la violenza del potere pagandone le conseguenze in prima persona così come fu per la grande guerra di resistenza, e una frase, poi divenuta slogan, mi rimbomba nella mente e ispira ogni mio pensiero: ora e sempre resistenza.
Angelo Genovese

mercoledì 28 maggio 2008

ASSEMBLEA PUBBLICA

TERZIGNO: LA SOLUZIONE FINALE


Il decreto-legge n. 90 del 23 maggio 2008 prevede

nel Comune di Terzigno

DUE MEGADISCARICHE.


ATTENZIONE!

In queste discariche è previsto esplicitamente lo sversamento

di: rifiuti urbani indifferenziati, ceneri leggere e pesanti,

scorie e fanghi contenenti

sostanze pericolose… in pratica RIFIUTI TOSSICI!

Le comunità locali continuano ad essere calpestate ed avvelenate.

Le decisioni vengono imposte e mai discusse.


ASSEMBLEA PUBBLICA


Giovedì 29 maggio 2008 ore 19.30


Piazza Troiano Caracciolo del Sole





Coordinamento dei comitati civici

Una discarica da truccare

Dal Corriere della Sera
mercoledì 28 maggio 2008

«Una discarica da truccare. Aiutateci voi»
Le intercettazioni. «Nascondiamo la schifezza sotto il liquami trattati»

NAPOLI — Sindaci «cafoni», ecoballe che in realtà sono «mucchi di merdaccia», la discarica di Macchia Soprana che è «una vera porcata». E poi ancora «la schifezza» di riempire la discarica di Terzigno di rifiuti qualsiasi - puzzolenti e inquinanti - solo in superficie metterci quelli trattati e stabilizzati, che «all'inizio non si può fare», perché c'è il rischio «che il primo Ortolani (Franco Ortolani, esperto che fa spesso da consulente ai comitati antidiscariche, e sta lavorando ora per i cittadini di Chiaiano) che passa ci manda tutto per aria». Emergono discorsi così dalle intercettazioni che riempiono le oltre seicento pagine dell'ordinanza in cui è ricostruita l'inchiesta della Procura di Napoli sulla gestione commissariale dell'emergenza rifiuti tra il 2005 e la fine del 2007.

Un'inchiesta che punta a dimostrare come il ciclo di smaltimento dei rifiuti in Campania sia stato «imperniato su una attività di lavorazione assolutamente fittizia». Secondo la Procura di Napoli, cioè, il trattamento al quale la spazzatura deve essere sottoposta nel prima fase del ciclo di smaltimento, e cioè separazione dell'umido dal secco e tutti gli altri processi che portano alla stabilizzazione del rifiuto, venivano certificati ma non eseguiti. Con la conseguenza che in discarica sono finite tonnellate e tonnellate di immondizia «tal quale», cioè puzzolente e inquinante perché produce percolato, e che la Campania è piena di ecoballe che in realtà di ecologico non hanno niente. E non solo. Roba del genere sarebbe stata anche «esportata» in Germania, perché anche i treni diretti agli impianti di smaltimento della Sassonia sarebbero stati caricati grazie a false certificazioni con immondizia che presentava le stesse caratteristiche di quella smaltita nelle discariche della Campania. L'indagine raccoglie ore e ore di conversazioni intercettate, e una una delle voci più ascoltate è quella di Marta Di Gennaro, il nome di maggior rilievo nell'elenco degli arrestati. È lei che il 28 giugno 2007 telefona a Bertolaso dopo aver una riunione sulla discarica di Terzigno, e gli riferisce ciò che ha detto ai suoi interlocutori: «Noi stiamo parlando di una discarica da truccare e voi ci dovete aiutare».

Esisteva quindi un utilizzo arbitrario dei rifiuti, ritengono i magistrati. Che ha molte conseguenze. La prima è la puzza che si sprigiona da quella che dovrebbe essere spazzatura stabilizzata ma non lo è. La Di Gennaro ne parla con Gianfranco Mascazzini, alto funzionario del ministero dell'Ambiente, e lui spiega di essere alla ricerca di una polverina magica, tipo la calce, che mischiata con la roba la rende meno puzzolente». L'Ambiente, ai tempi guidato da Pecoraro Scanio, non sta nel cuore di Bertolaso. Gli ha bloccato il progetto della discarica di Serre. Il 17 maggio 2007 ne parla con la Di Gennaro: «Voglio sputtanare i tecnici del ministero». Ma alla fine Bertolaso cede. Lo dice a Pansa: «Ho mollato l'incarico alla luce di questa devastante vicenda di vigliaccheria dello Stato». E l'amarezza della resa è ancora più esplicita nelle parole della Di Gennaro: «Guido basta. Centinaia di sindaci cafoni che rivendicano diritti, pretendono e se la prendono con noi. Ammucchiamo balle e facciamo mucchi di merdaccia. Chi ci ha portato in questa storia merita la morte...».
di Fulvio Bufi

lunedì 26 maggio 2008

Ma le cave non sono adatte

Siamo contro a discariche ed inceneritori. Per l'emergenza ci dicono che occorrono siti di stoccaggio 'provvisorio' e li hanno individuati nelle cave.
Solo per la scelta delle cave si rappresenta che:
1- una cava è inadatta per i seguenti motivi: a. la cava è esaurita perchè si è arrivati sullo strato appena superiore alla falda (cave di materiale compatto)
b. si è su una linea di faglia (cave di sabbia o pietrisco)
c. una cava a fossa non permette il drenaggio del percolato o se per acorgimenti tecnici questo fosse possibile eventuali ostruzioni delle tubature non potrebbero essere riparate
d. le opere di impermeabilizzazione (quelle migliori) fatte con argilla compatta e strati sintetici sono attaccabili dagli acidi umici e fulvici presenti nella materia organica in decomposizione e ben presto cederebbero.
e. le opere di impermeabilizzazione aggravano la possibilità di improvvise immissioni di macro e micro inquinanti nelle falde. Il permanere della frazione organica in via di umificazione a stretto contatto con altre sostanze (in particolare i metalli pesanti) fanno si che queste 'specino' in forme facilmente eluibili ed adsimilabili dagli organismi viventi. In una parola, il cedimento della impermeabilizzazione porterebbe ad una repentina immissione di sostanze altamente pericolose nelle falde acquifere.
2- i proprietari delle cave o le società che le hanno rilevate sono tenuti alla
ricomposizione morfologica del paesaggio (leggi nazionali e regionali). Il loro sequestro da parte della pubblica amministrazione già sarebbe un regalo fatto a questi soggetti in quanto gli farebbe risparmiare i soldi per la riattazione. Se non sbaglio qui si tratta addirittura di un pagamento che lo Stato fa ai titolari delle suddette cave. ADDIRITTURA IL GOVERNO
PRODI CON UN EMENDAMENTO TRSFORMO' L'OBBLIGO DEL SEQUESTRO NELLA POSSIBILITA' DEL SEQUESTRO UN CHIARO PATTEGGIAMENTO ECONOMICO CON I GESTORI DI DETTE CAVE (CAMORRA O GRANDI CAPITALI DEL NORD ITALIA).
3- Le cave sono entità svilupattesi casualmente sul territorio, esse si trovano presso centri abitati o in zone tali da arrecare, nel caso occogliessero rifiuti, gravi disagi e danni alla popolazione.
4- L'inquinamento delle falde (permanente e non occasionale) ridurrebbe la quantità di acque utilizzabili il che collide con la esigenza di prevedere per il futuro nuove fonti di approvigionamento idrico. CREDO CHE QUESTO SIA TUTT'UNO CON LA PRIVATIZZAZIONE DELLE ACQUE.
L'ACQUA PER POTERCI DISSETARE E LAVARE SARA' TRATTATA COME IL BRENT PETROLIFERO.
5- Lo Stato ha reso ope-legis utilizzabili cave per la dismissione di rifiuti senza studi preventivi. Ci si sarebbe aspettata almeno una delega a comitati tecnici. NO! questo è avvenuto unicamente per opera di giuristi.
6- Il tutto è aggravato dalle tipologie di rifiuti che il nuovo decreto legge intende, manu militari, portare in queste discariche
SIAMO AD UNA VERA E PROPRIA ESPROPRIAZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI DEI CITTADINI. UN COLPO DI STATO, UNA DICHIARZIONE DI GUERRA CONTRO I CITTADINI DA PARTE DI UNO STATO FASCISTA-LEGHISTA SOSTENUTA DAL PD DI VELTRONI CON L'AVALLO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA!
DOBBIAMO OPPORCI CON FERMEZZA MEDIANTE UNA STRAORDINARIA MOBILITAZIONE POPOLARE PER IL RIPRISTINO DEI VALORI DEMOCRATICI E DEI PRINCIPI COSTITUZIONALI.
Angelo Genovese

domenica 25 maggio 2008

DECRETO-LEGGE 23 maggio 2008, n. 90

DECRETO-LEGGE 23 maggio 2008, n. 90
Misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile. (GU n. 120 del 23-5-2008 ).


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA [...] emana il seguente decreto-legge:
[...] Art. 5.
Termovalorizzatori di Acerra (NA) Santa Maria La Fossa (CE) e Salerno
1. Al fine di consentire il pieno rientro dall'emergenza nelsettore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, inderoga al parere della Commissione di valutazione di impattoambientale in data 9 febbraio 2005, fatte salve le indicazioni atutela dell'ambiente e quelle concernenti le implementazioni impiantistiche migliorative contenute nel medesimo parere e nel rispetto dei limiti di emissione ivi previsti, e' autorizzato, pressoil termovalorizzatore di Acerra, il conferimento ed il trattamento dei rifiuti aventi i seguenti codici CER**: 19.05.01; 19.05.03;19.12.12; 19.12.10; 20.03.01, per un quantitativo massimo complessivo annuo pari a 600.000 tonnellate. 2. In deroga a quanto disposto dall'articolo 5 del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, e successive modificazioni, e'autorizzato l'esercizio del termovalorizzatore di Acerra, fatti salvi i rinnovi autorizzativi periodici previsti dal citato decreto legislativo. 3. Fermo quanto previsto dall'articolo 3 dell'ordinanza delPresidente del Consiglio dei Ministri in data 16 gennaio 2008, n.3641, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 20 del 24 gennaio 2008,e dall'articolo 2, comma 2, dell'ordinanza del Presidente delConsiglio dei Ministri in data 17 aprile 2008 n. 3669, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008, circa la realizzazione dell'impianto di termodistruzione nel comune di Salerno, e' altresi' autorizzata la realizzazione deltermovalorizzatore di Santa Maria La Fossa (CE), conformemente al parere positivo con prescrizioni reso dalla Commissione di valutazione di impatto ambientale, fatta eccezione per quanto previsto in tema di rifiuti ammessi a conferimento. 4. Agli oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo si fa fronte nel limite delle complessive risorse recate dall'articolo 17.
[...] Art. 8.
Termovalorizzatore di Napoli, ecoballe e stoccaggi
1. Al fine di raggiungere un'adeguata capacita' complessiva di smaltimento dei rifiuti prodotti nella regione Campania, ilSottosegretario di Stato e' autorizzato alla realizzazione di unimpianto di termovalorizzazione nel territorio del comune di Napoli,mediante l'applicazione delle migliori tecnologie disponibili asalvaguardia della salute della popolazione e dell'ambiente. Il sindaco del comune di Napoli individua, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il sito del predetto impianto. In caso di mancato rispetto del predetto termine di trenta giorni, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente delConsiglio dei Ministri, delibera, in via sostitutiva, circa l'individuazione del sito da destinare alla realizzazione dell'impianto di termovalorizzazione, anche in deroga alle previsioniedilizie ed urbanistiche vigenti. 2. In deroga alle disposizioni di cui all'articolo 2 del decretolegislativo 13 gennaio 2003, n. 36, ed agli articoli 191 e 208 deldecreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e' autorizzato nellaregione Campania, per un triennio rispetto al termine di cui alcitato articolo 2, l'esercizio degli impianti in cui i rifiuti,aventi codice CER** 19.12.10, 19.12.12, 19.05.01, 19.05.03, 20.03.01,sono scaricati e stoccati al fine di essere preparati per il successivo trasporto in un impianto di recupero, trattamento osmaltimento. 3. E' prorogato per un triennio rispetto al termine di cuiall'articolo 2 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, lo stoccaggio dei rifiuti aventi codice CER** 19.12.10, 19.12.12,19.05.01, 19.05.03, 20.03.01, in attesa di smaltimento, nonche' il deposito dei rifiuti stessi presso qualsiasi area di depositotemporaneo. 4. Agli oneri derivanti dal presente articolo si fa fronte a valeresulle risorse di cui all'articolo 17.
Art. 9.

D i s c a r i c h e
1. Allo scopo di consentire lo smaltimento in piena sicurezza deirifiuti urbani prodotti nella regione Campania, nelle more dell'avvio a regime della funzionalita' dell'intero sistema impiantisticoprevisto dal presente decreto, nonche' per assicurare lo smaltimentodei rifiuti giacenti presso gli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti urbani e presso i siti di stoccaggio provvisorio, e'autorizzata la realizzazione, nel pieno rispetto della normativa comunitaria tecnica di settore, dei siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Sant'Arcangelo Trimonte (BN) - localita' Nocecchie; Savignano Irpino (AV) - localita' Postarza; Serre (SA) -localita' Macchia Soprana; nonche' presso i seguenti comuni: Andretta(AV) - localita' Pero Spaccone (Formicoso); Terzigno (NA) - localita' Pozzelle e localita' Cava Vitiello; Napoli localita' Chiaiano (Cavadel Poligono - Cupa del cane); Caserta - localita' Torrione (CavaMastroianni); Santa Maria La Fossa (CE) - localita' Ferrandelle;Serre (SA) - localita' Valle della Masseria. 2. Gli impianti di cui al comma 1 sono autorizzati allo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER**: 19.12.12;19.05.01; 19.05.03; 20.03.01; 19.01.12; 19.01.14; 19.02.06; presso i suddetti impianti e' inoltre autorizzato lo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai seguenti codici CER**: 19.01.11*; 19.01.13*;19.02.05*, nonche' 19.12.11* per il solo parametro «idrocarburi totali», provenienti dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti urbani, alla stregua delle previsioni derogatorie di cuiall'articolo 18. 3. Ai fini dello smaltimento nelle discariche di cui al comma 1, i rifiuti urbani oggetto di incendi dolosi o colposi sono assimilati ai rifiuti aventi codice CER**: 20.03.01. 4. Presso le discariche presenti nel territorio della regione Campania e' autorizzato anche il pretrattamento del percolato da realizzarsi tramite appositi impianti ivi installati. 5. In deroga alle disposizioni relative alla valutazione di impatto ambientale (VIA) di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, nonche' alla pertinente legislazione regionale in materia, per la valutazione relativa all'apertura delle discariche ed all'esercizio degli impianti, il Sottosegretario di Stato procede alla convocazione della conferenza dei servizi che e' tenuta a rilasciare il proprio parere entro e non oltre sette giorni dalla convocazione. Qualora il parere reso dalla conferenza dei servizi non intervenga nei termini previsti dal presente comma, il Consiglio dei Ministri, su propostadel Presidente del Consiglio dei Ministri, si esprime in ordine al rilascio della VIA entro i sette giorni successivi. Qualora il parere reso dalla conferenza dei servizi sia negativo, il Consiglio deiMinistri si esprime entro i sette giorni successivi. 6. L'articolo 1 del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61,convertito, con modificazioni, dalla legge 5 luglio 2007, n. 87, e' abrogato. 7. Con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensidell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, sono definite,d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, le discipline specifiche in materia di benefici fiscali e contributiviin favore delle popolazioni residenti nei comuni sedi di impianti didiscarica, previa individuazione della specifica copertura finanziaria, con disposizione di legge. 8. Il primo periodo del comma 4 dell'articolo 191 del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152, e' cosi' sostituito: «Le ordinanze di cui al comma 1 possono essere reiterate per un periodo non superiore a 18 mesi per ogni speciale forma di gestione dei rifiuti.». 9. Agli oneri derivanti dal presente articolo, ad eccezione delcomma 7, si fa fronte a valere sulle risorse di cui all'articolo 17.
[...] Art. 11.
Raccolta differenziata
1. Ai comuni della regione Campania che non raggiungano l'obiettivo minimo di raccolta differenziata pari al 25 per cento dei rifiuti urbani prodotti entro il 31 dicembre 2008, il 35 per cento entro il31 dicembre 2009 e il 50 per cento entro il 31 dicembre 2010, fissatidal Piano regionale dei rifiuti adottato con ordinanza del Commissario delegato per l'emergenza dei rifiuti n. 500 del 30 dicembre 2007, e' imposta una maggiorazione sulla tariffa dismaltimento dei rifiuti indifferenziati pari rispettivamente al 25 per cento, 35 per cento e al 50 per cento dell'importo stabilito perogni tonnellata di rifiuto conferita agli impianti di trattamento esmaltimento. 2. Il Sottosegretario di Stato verifica il raggiungimento degli obiettivi di cui al comma 1, adottando le opportune misure sostitutive, anche mediante la nomina di commissari ad acta, neiconfronti delle amministrazioni che non abbiano rispettato gliobiettivi medesimi, nell'ambito delle risorse di bilancio disponibili delle stesse amministrazioni. 3. L'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263,convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290,e' abrogato. 4. Per il monitoraggio della raccolta differenziata, i sindaci dei comuni della regione Campania inviano mensilmente al Sottosegretariodi Stato i dati di produzione dei rifiuti e di raccolta differenziata, da pubblicare mediante modalita' individuate dal Sottosegretario di Stato, nell'ambito delle risorse di bilancio disponibili. 5. I Presidenti delle province della regione Campania, entro trentagiorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, adottanole necessarie iniziative per disincentivare l'utilizzo dei beni «usa e getta», fatta eccezione per i materiali compostabili. Tale norma non si applica alle strutture sanitarie e veterinarie a carattere pubblico e privato. 6. I sindaci dei comuni della regione Campania, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto,promuovono ogni occorrente iniziativa per favorire il compostaggio domestico dei rifiuti organici, nell'ambito delle risorse di bilancio disponibili. 7. Presso le sedi della pubblica amministrazione, della grande distribuzione, delle imprese con personale dipendente superiore acinquanta unita' e dei mercati all'ingrosso e ortofrutticoli dellaregione Campania e' fatto obbligo di provvedere alla raccolta differenziata; i rappresentanti legali degli enti predetti rendono al Sottosegretario di Stato, con cadenza trimestrale, i dati dellaraccolta differenziata operata. 8. Nelle more della costituzione delle societa' provinciali di cuiall'articolo 20 della legge della regione Campania 28 marzo 2007, n.4, modificato dall'articolo 1 della legge della regione Campania14 aprile 2008, n. 4, i consorzi di bacino della provincie di Napoli e Caserta, istituiti con legge della regione Campania 10 febbraio1993, n. 10, sono sciolti e riuniti in un unico consorzio, la cui gestione e' affidata ad un soggetto da individuare con successivoprovvedimento del Sottosegretario di Stato. 9. Ai mezzi e alle attrezzature necessari all'attivazione dellaraccolta differenziata, nei comuni afferenti ai consorzi di cui alcomma 8, si fa fronte con i corrispettivi previsti dall'accordoquadro ANCI-CONAI sottoscritto il 14 dicembre 2004, per il conferimento dei rifiuti di imballaggio devoluti a tale scopo alla apposita contabilita'. Tali corrispettivi sono destinati all'acquisto delle attrezzature ed al noleggio dei mezzi necessari all'attivazione della raccolta differenziata. 10. Il CONAI, con oneri a proprio carico, e' tenuto a predisporre ed effettuare, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, in collaborazione con i capi missione, unacapillare campagna di comunicazione finalizzata ad incrementare ilivelli di raccolta differenziata nei comuni della regione Campania. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e delmare procede, con proprio decreto, a definire le modalita' tecniche,finanziarie ed organizzative necessarie ad assicurare l'uniformita'di indirizzo e l'efficacia delle iniziative attuative della campagnadi comunicazione di cui al presente comma. 11. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore delpresente decreto, il comune di Napoli e ASIA S.p.A., gestore diraccolta e trasporto dei rifiuti urbani, presentano un piano diraccolta differenziata adeguato alla popolazione residente. In casodi inadempienza o di mancata attuazione del predetto piano, ilSottosegretario di Stato provvede in via sostitutiva, con oneri a carico del bilancio del comune di Napoli. 12. Al fine di realizzare idonee iniziative di compensazioneambientale, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il Sottosegretario di Stato, promuove la stipula diaccordi, anche integrativi di quelli gia' sottoscritti direttamente dagli enti territoriali interessati, con soggetti pubblici o privati.Agli interventi di cui al presente comma, per l'importo di 47 milioni per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010 si fa fronte a carico del Fondo per le aree sottoutilizzate con le risorse disponibilidestinate a tali scopi dalla programmazione del Fondo stesso, incoerenza con il quadro strategico nazionale 2007-2013.
[...] Art. 19.
Cessazione dello stato di emergenza nella regione Campania
1. Lo stato di emergenza dichiarato nella regione Campania, ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, cessa il31 dicembre 2009.
Art. 20.

Entrata in vigore
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana esara' presentato alle Camere per la conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi' 23 maggio 2008

**CODICI CER
19.12.12
altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211
19.05.01
parte di rifiuti urbani e simili non compostata
19.05.03
compost fuori specifica
20.03.01
rifiuti dei mercati
19.01.12
ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 190111
19.01.14
ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce 190113
19.02.06
fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 190205
19.01.11*
ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose
19.01.13*
ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose
19.02.05*
fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose
19.12.11*
altri rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose
19.12.10
rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti )
19.12.12
altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211

19.05.01
parte di rifiuti urbani e simili non compostata

N.B. Per la consultazione del testo integrale del presente decreto e della tabella dei codici CER cliccare sugli appositi link, inseriti nella colonna a destra.

sabato 24 maggio 2008

venerdì 23 maggio 2008

...IL PARADOSSO CONTINUA...

BERLINO, 21 MAG - I rifiuti campani già smaltiti in Sassonia non sono stati bruciati nei termovalorizzatori tedeschi, ma sono stati riciclati per ricavarne materie prime secondarie e composti organici che verranno venduti all' industria. Il percorso dell' immondizia italiana in Germania lo ha spiegato all' ANSA una portavoce del Ministero dell'Ambiente della Sassonia, sottolineando che niente è finito in discarica."Questi rifiuti non sono stati bruciati negli inceneritori" ha detto la portavoce. Anzitutto, ha spiegato, sono stati separati irifiuti organici da quelli solidi, che diventeranno poi materie prime secondarie (plastica, metallo, etc.). Il resto, «una parte minore - ha proseguito - è stato trattato in un impianto meccanico-biologico e verrà venduto alle industrie», le quali bruciano questo materiale trasformandolo così in energia. Ma il grosso dei rifiuti campani diventa materia prima secondaria. E l'Italia, oltre a fornire l'immondizia, svolge anche un ruolo importante nella fase successiva del percorso di quest' ultima. Il Paese, infatti, è al terzo posto, con 2,01milioni di tonnellate, della graduatoria degli acquirenti di materie prime secondarie. (ANSA)

mercoledì 21 maggio 2008

ASPETTANDO GODOT


«Non abbiamo ricevuto ancora nessuna comunicazione - dice il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio - ma una discarica qui significherebbe la guerra. E io sarei in prima fila. I soli rifiuti che possiamo gestire sono quelli del nostro Comune».

Domenico Auricchio e Francesco Ranieri, rispettivamente sindaco e vicesindaco di Terzigno sono categorici sulle dichiarazioni del presidente del consiglio Romano Prodi: “Siamo nettamente contrari alla decisione di riaprire la discarica di Terzigno. Il nostro territorio ha già dato in passato. Siamo pronti a scendere in piazza accanto ai cittadini, se sarà necessario. Il nostro territorio ricade nel Parco Nazionale del Vesuvio e come tale va tutelato. Per noi è una grande delusione perche il Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ci aveva garantito che a Terzigno nemmeno il Fos sarebbe stato mai sversato. Ora, a distanza di pochi mesi ci ritroviamo con l’incombente apertura della discarica”.

MA SARA' PROPRIO COSI' SE......

mercoledì 14 maggio 2008

domenica 11 maggio 2008

SOTTOMOVIMENTO PER UN BLOG CULTURALE...


...E DI LOTTA PER L'INCENERITORE A TERZIGNO...E PER IL PARCO GIOCHI AL RIONE CAMPITELLI, IN PROSSIMITA' DELLA SCUOLA.

venerdì 9 maggio 2008

9 MAGGIO 1978


Il 9 maggio 1978, lo stesso giorno in cui a Roma si ritrovava il cadavere di Aldo Moro, era ucciso, in Sicilia, Peppino Impastato. L'ordine fu dato da Tano Badalamenti; la mafia fece saltare in aria il militante di Democrazia Proletaria, animatore e fondatore di Radio Aut, sui binari della ferrovia che collega Cinisi a Palermo. Sarebbe interessante riflettere, ancora oggi, sulle sue scelte politiche, le sue analisi, il suo progetto di mutamento sociale, soprattutto perché, da alcuni anni, sono in atto tentativi di mitizzazione, di sacralizzazione, di appropriazione e strumentalizzazione della sua immagine , da parte dei mezzi di informazione e di parti politiche che tendono a snaturarne il pensiero. L’analisi della mafia, intesa come modello di accumulazione e di interazione con tutti gli aspetti del potere, è stata il punto centrale di questo suo molteplice impegno, fatto di proposte, denunce, controinformazione, mobilitazione. Tutto ciò in netta opposizione con chi ritiene che la mafia sia soltanto un gruppo criminale o un generico comportamento, e che la lotta contro di essa non abbia valenza politica, non sia né di destra né di sinistra. Peppino fa parte di una storia che è quella della lotta di classe diretta dalle grandi forze della sinistra, dai Fasci siciliani alle lotte contadine degli anni ’50, un patrimonio in seguito disperso con l’adozione di una politica di cedimenti e di compromessi.
P.S.: non tremate, son cose che succedono in sicilia..qui da noi non si salta in aria sui binari...perché noi...non vediamo, non sentiamo, e, soprattutto, non parliamo

sabato 3 maggio 2008