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"Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...
e se non avessi qualche speranza lascerei perdere." F. Battiato
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Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

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mercoledì 28 maggio 2008

Una discarica da truccare

Dal Corriere della Sera
mercoledì 28 maggio 2008

«Una discarica da truccare. Aiutateci voi»
Le intercettazioni. «Nascondiamo la schifezza sotto il liquami trattati»

NAPOLI — Sindaci «cafoni», ecoballe che in realtà sono «mucchi di merdaccia», la discarica di Macchia Soprana che è «una vera porcata». E poi ancora «la schifezza» di riempire la discarica di Terzigno di rifiuti qualsiasi - puzzolenti e inquinanti - solo in superficie metterci quelli trattati e stabilizzati, che «all'inizio non si può fare», perché c'è il rischio «che il primo Ortolani (Franco Ortolani, esperto che fa spesso da consulente ai comitati antidiscariche, e sta lavorando ora per i cittadini di Chiaiano) che passa ci manda tutto per aria». Emergono discorsi così dalle intercettazioni che riempiono le oltre seicento pagine dell'ordinanza in cui è ricostruita l'inchiesta della Procura di Napoli sulla gestione commissariale dell'emergenza rifiuti tra il 2005 e la fine del 2007.

Un'inchiesta che punta a dimostrare come il ciclo di smaltimento dei rifiuti in Campania sia stato «imperniato su una attività di lavorazione assolutamente fittizia». Secondo la Procura di Napoli, cioè, il trattamento al quale la spazzatura deve essere sottoposta nel prima fase del ciclo di smaltimento, e cioè separazione dell'umido dal secco e tutti gli altri processi che portano alla stabilizzazione del rifiuto, venivano certificati ma non eseguiti. Con la conseguenza che in discarica sono finite tonnellate e tonnellate di immondizia «tal quale», cioè puzzolente e inquinante perché produce percolato, e che la Campania è piena di ecoballe che in realtà di ecologico non hanno niente. E non solo. Roba del genere sarebbe stata anche «esportata» in Germania, perché anche i treni diretti agli impianti di smaltimento della Sassonia sarebbero stati caricati grazie a false certificazioni con immondizia che presentava le stesse caratteristiche di quella smaltita nelle discariche della Campania. L'indagine raccoglie ore e ore di conversazioni intercettate, e una una delle voci più ascoltate è quella di Marta Di Gennaro, il nome di maggior rilievo nell'elenco degli arrestati. È lei che il 28 giugno 2007 telefona a Bertolaso dopo aver una riunione sulla discarica di Terzigno, e gli riferisce ciò che ha detto ai suoi interlocutori: «Noi stiamo parlando di una discarica da truccare e voi ci dovete aiutare».

Esisteva quindi un utilizzo arbitrario dei rifiuti, ritengono i magistrati. Che ha molte conseguenze. La prima è la puzza che si sprigiona da quella che dovrebbe essere spazzatura stabilizzata ma non lo è. La Di Gennaro ne parla con Gianfranco Mascazzini, alto funzionario del ministero dell'Ambiente, e lui spiega di essere alla ricerca di una polverina magica, tipo la calce, che mischiata con la roba la rende meno puzzolente». L'Ambiente, ai tempi guidato da Pecoraro Scanio, non sta nel cuore di Bertolaso. Gli ha bloccato il progetto della discarica di Serre. Il 17 maggio 2007 ne parla con la Di Gennaro: «Voglio sputtanare i tecnici del ministero». Ma alla fine Bertolaso cede. Lo dice a Pansa: «Ho mollato l'incarico alla luce di questa devastante vicenda di vigliaccheria dello Stato». E l'amarezza della resa è ancora più esplicita nelle parole della Di Gennaro: «Guido basta. Centinaia di sindaci cafoni che rivendicano diritti, pretendono e se la prendono con noi. Ammucchiamo balle e facciamo mucchi di merdaccia. Chi ci ha portato in questa storia merita la morte...».
di Fulvio Bufi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Adesso comincia a divenire tutto più chiaro, speriamo che i cittadini del vesuviano prendano coscienza prima che il tempo scada e si metta in pratica la "soluzione finale " annunciata nel volantino per l'assemblea dei comitati di Terzigno. L'avvelenamento del territorio con rifiuti tossici e polveri nocive , annunciato dai potenti fasciopadani e soci pd con il nuovo decreto legge, consentirà di ammorbare e distruggere le popolazioni rendendo legale ciò che prima facevano nella illegalità "stakeholders" dei rifiuti, industriali padani e non e malviventi, con la connivenza dello stato. Dopo aver partecipato ad alcune manifestazioni di protesta del movimento per la difesa del territorio di terzigno e dopo aver seguito le ultime vicende del dramma rifiuti, ho letto l'articolo pubblicato e steso alcune note che vi invio come invito alla riflessione:
- Come può un governo democratico mandare in discarica rifiuti nocivi e tossici?
- Come mai si decidono prima i siti per le discariche e poi cominciano i lavori e gli studi di fattibilità per controllare se essi sono adatti?
- Come si può avere fiducia in gente che offende uno scienziato come Ortolani solo perchè esegue delle indagini scientifiche che non piacciono a lor signori?
- Come si pouò avere fiducia in persone che offendono i nostri sindaci , perchè cafoni? ( se fossi Hominicus o Subhominicus mi incazzerei e lo direi a Lui!).
- Come si può avere fiducia in uno stato che dice, a tutti i livelli, che nella discarica di Terzigno andrà solo fos, con l'intenzione di portarci di tutto di più e lavarsi dai fallimenti e pulire la città,sì, la città perchè dei cafoni della zona rossa, che gliene importa a lor signori?
- Come fidarci dei nostri hominici di maggioranza e opposizione che vanno da prefetti e politici a barattare il nostro territorio senza ascoltare e coinvolgere le popolazioni?
- Che fiducia si può avere nell'ente parco , con un nuovo presidente scelto dall'alto e sconosciuto alle popolazioni, che non dice niente sulla faccenda rifiuti e dice ancora di meno alla gente su piani di fuga, abusivismo, sviluppo del parco e rilancio economico del vesuviano, in grande sintonia con i poteri politici locali? Vuoi vedere che hanno pianificato un " Exodus " dalla zona rossa , quale sarà la nuova patria dei vesuviani?
- Come fidarci dei Vespa, dei Casini e di una pletora di giornalisti e politici che ogni tanto chiedono ai cittadini campani perchè non protestavano per le discariche abusive di malviventi e camorristi e protestano solo ora? Forse fanno un poco di confusione, sono proprio i media nazionali e locali, i politici nazionali e locali insieme a magistrati e forze dell'ordine che dovrebbero contribuire a salvaguardare la legalità ma non fanno un bel nulla , a loro interessa solo l'audience e i voti di chi ancora si spreca dietro di loro.
Partecipiamo ai movimenti che sorgono dal basso, lottiamo uniti per risolvere i nostri problemi se vogliamo ancora sperare di cavarcela!


Estragon

Anonimo ha detto...

non so se sia stato già fatto ma potrebbe essere utile far circolare sotto forma di volantini e mail quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche

seri impegni purtroppo mi impediscono di partecipare attivamentee e fisicamente già da un bel pò di tempo.. lo so che non è molto,io stessa vorrei poter fare molto di più in questo momento e non sentirmi così incatenata,ma volevo dirvi che avete tutto il mio sostegno e tutta la mia solidarietà

amelie