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Invitiamo i singoli, le associazioni, i centri sociali ad aderire all'appello per la costruzione di appuntamenti di mobilitazione e sensibilizzazione su tutto il territorio comprensoriale.

Contro discariche ed inceneritori. Per il Trattamento Meccanico Biologico (MBT): trattamento a freddo dei rifiuti. Per le dimissioni immediate del presidente dell’Ente Parco Vesuvio e di tutti i sindaci colpevoli dell’ecocidio in atto. Per una stagione dell’autogoverno collettivo. Per un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali autorganizzate. Per l’avvio reale della raccolta differenziata porta a porta. Per il salario garantito a precari e disoccupati che qui vivono disperano muoiono. Per Riciclo, Riuso e Compostaggio. Per un piano straordinario di bonifica delle aree inquinate. Contro il capitalismo della catastrofe.


Movimento Difesa del Territorio Area Vesuviana

Collettivo Area Vesuviana

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domenica 3 febbraio 2008

I rifiuti della Campania e la sindrome di «bisb»

da il Manifesto del 2.2.2008
I rifiuti della Campania e la sindrome di «bisb»
Franco Ortolani *

Vari autorevoli personaggi che hanno avuto un ruolo nel determinare e gestire lo scandalo rifiuti continuano a lanciare appelli ai cittadini campani invitandoli a liberarsi dalla deleteria «sindrome di nimby» e a collaborare per uscire dalla scandalosa emergenza rifiuti accettando il piano De Gennaro.Negli ultimi anni ho frequentato assiduamente cittadini e amministratori comunali e mi sono reso conto che i cittadini della Campania non sono affetti dalla sindrome di nimby bensì da una nuova sindrome che dilaga irresistibilmente: la «sindrome di bisb». Basta (b) con gli incapaci (i), le sanguisughe (s) e i bugiardi (b). E' agevole riscontrare che lo scandalo rifiuti è visto in maniera differente da parte degli inquilini e frequentatori del «Palazzo» e da parte dei cittadini.Da 14 anni la struttura potente del Commissariato straordinario, creata dal Consiglio dei ministri e mantenuta in vita acriticamente fino a oggi, non è stata in grado di risolvere il problema della raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti in Campania. Sono state finanziate profumatamente le strutture commissariali, le opere finora realizzate, i trasporti e smaltimenti di rifiuti vari in Campania, fuori regione e all'estero. Con risorse pubbliche. Quindi i cittadini sono i finanziatori che hanno sostenuto il proliferare di tutto quanto ha girato attorno ai commissari straordinari nominati dai governi nazionali finora succedutisi e espressione di varie coalizioni politiche. E dopo 14 anni, i costosi interventi non hanno risolto il problema rifiuti in Campania e i governi non hanno mai fatto chiarezza sulle cause che impedivano la risoluzione dell'emergenza, reiterando ciecamente gli incarichi a vari Commissari straordinari. Tale circostanza fa sorgere il dubbio che i governi abbiano obbedito a comandi imposti da chi aveva forti interessi a mantenere attiva una lucrosa situazione. Sono stati realizzati impianti che dovevano essere Cdr e che invece sono dei tritovagliatori che non hanno prodotto ecoballe con i requisiti imposti dalla legge vigente. E' in via di ultimazione l'inceneritore di Acerra in un sito già ora inquinato oltre i valori previsti dalla legge. Sono state realizzate discariche per accumulare rifiuti prodotti fuori legge dagli impianti definiti ex Cdr dallo stesso Commissario di governo. E' evidente che gli attori succedutisi nel ruolo di Commissario di governo hanno dimostrato una palese incapacità. E' palese che, di fatto, la struttura commissariale si è rivelata un'efficace sanguisuga di risorse finanziarie pubbliche provocando un dannoso e grave inquinamento ambientale nelle aree urbane e nelle aree circostanti le discariche eseguite spesso in siti non idonei con inquinamento del suolo e delle acque superficiali e sotterranee (come a Lo Uttaro vicino a Caserta e a Basso dell'Olmo sul fiume Sele). Tutto ciò ha determinato la diffusione a scala mondiale di un'immagine regionale squallida con conseguenti danni economici per le attività turistiche e agricole e produttive in genere. I cittadini campani sono stati sottoposti per lunghi anni a ripetute situazioni di rischio sanitario e non hanno goduto del diritto alla salute previsto dall'articolo 32 della Costituzione italiana.Troppe volte rappresentanti di varie istituzioni hanno elargito promesse che non sono state mantenute. Tanto per fare un esempio, è dovuto intervenire personalmente il Presidente della Repubblica per garantire che alcune discariche sarebbero state definitivamente chiuse (Parapoti e Difesa Grande). Ora viene elusa la promessa presidenziale prevedendone la riapertura (Difesa Grande sicuramente, Parapoti come riserva).Da questi e altri elementi trae origine la «sindrome bisb». I cittadini richiedono che si chiuda definitivamente lo scandalo rifiuti. Il nuovo piano appare un tappabuchi e non fa che istituzionalizzare e lo stato di «emergenza-scandalo rifiuti» condannando l'intera Campania a una pericolosa recessione socio-economico-ambientale. Per la maggior parte dei cittadini, i rappresentanti di varie istituzioni sovracomunali, ordinarie e straordinarie, non sono più credibili. A questo punto vi sono due possibilità. Continuare a affidare le sorti della Campania a persone di rilevanza nazionale e locale che trascinerebbero la regione verso il degrado o fare emergere dal percolato e dai rifiuti un territorio ricco di risorse umane, storiche, archeologiche, naturali e produttive uniche al mondo. I cittadini reclamano decisamente la seconda.

* ord. di Geologia univ. Federico II, Napoli

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