domenica 27 gennaio 2008
AUSCHWITZ
Son morto che ero bambino son morto con altri cento passato per il camino ed ora sono nel vento. Ad Auschwitz c'era la neve e il fumo saliva lento nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento. Ad Auschwitz tante persone ma un solo grande silenzio è strano non ho imparato a sorridere qui nel vento. Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento. Ma ancora tuona il cannone ancora non è contenta di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento. Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento mai si poserà. Ancora tuona il cannone ancora non è contento saremo sempre a milioni in polvere qui nel vento.
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5 commenti:
" Prima vennero per gli ebrei e io non dissi nulla perchè non ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti e io non dissi nulla perchè non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perchè non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa"
Martin Niemoeller
Noi ci guardavamo senza parola.
Tutto era incomprensibile e folle. Ma una cosa avevamo capito. Questa era la metamorfosi che ci attendeva. Domani anche noi saremmo diventati così.
(da SE QUESTO E' UN UOMO)
immane tragedia la Shoah,ma mi rifiuto di partecipare a queste commemorazioni ad intermittenza..il mio pensiero agli ebrei trucidati dal terrore nazista non ha bisogno di giornate ad hoc create ad uso e consumo dei media..consentire che siano le agenzie sociali a scandire la vita sociale degli individui è angosciante..delle centinaia di morti tra i monaci birmani nessuno sembra più occuparsi perchè la macchina informativa ha posto da tempo il silenziatore..che orrore..
TUTTO TACE
METAVERSUS HA FATTO CENTRO!!!PRIMA BISOGNA IMPARARE A RICORDARE!CON LE DATE,MA OLTRE LE DATE.UNA VOLTA IMPARATO,PORTIAMO ANCHE QUESTO,IN UN "QUOTIDIANO" NUOVO DA COSTRUIRE...
DOMENICO
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