Dopo il fallimento evidente in merito all’inceneritore di Acerra, chi ci amministra si prepara ad uscire fuori dall’emergenza nel peggiore dei modi possibili:la costruzione di un nuovo termodistruttore da 300 milioni di euro( i soldi andranno direttamente nelle tasche del comune della città partenopea) a Napoli est. Il comune ha già siglato il protocollo d’intesa con la Regione per l’acquisizione del suolo e l’impianto dovrebbe essere pronto nel 2014, se non ci sarà nessun intoppo. L’area presa in considerazione è inquinata, trattandosi di un’ ex zona industriale, il che vuol dire altri soldi pubblici da spendere per la bonifica.
Nel frattempo, con il miracolo di Acerra in stand-by oramai da mesi e le proteste degli abitanti dell’area vesuviana a mettere sabbia negli ingranaggi di un meccanismo ben oliato da tempo, lo Stato e i suoi servi fingono di cercare una “soluzione”.
L’unica soluzione possibile per rimandare (ma non scongiurare) l’apertura di cava Vitiello, ad oggi, rimane L’ AMPLIAMENTO DELLA CAVA EX SARI, allegando un nuovo fosso alla discarica attualmente in funzione capace di contenere un milione di tonnellate di rifiuti (fino al 2013).
Per ristorare (comprare) la popolazione verranno concesse compensazioni ed opere pubbliche.
La decisione,ovviamente, non cade dall’alto ma è frutto di un piano criminale prestabilito e ragionato da tempo dalle stesse facce che hanno voluto e creato quest’emergenza. Sia a livello regionale (Caldoro, Cesaro,Romano) che a livello locale ( il sindaco Auricchio che continua a cantare vittoria mentre Langella “aspetta proposte!”) la politica tenta di smorzare la legittima protesta delle genti dell’area vesuviana criminalizzando le lotte sociali e somministrando false verità!
Queste manovre illegali ed affaristiche messe in atto da chi ci governa ci stanno uccidendo!
Il Movimento Difesa del Territorio- Area Vesuviana ribadisce con forza la netta opposizione a impianti di incenerimento( sia nuovi che vecchi), ad ogni tipo di discariche e ad una logica di gestione dello smaltimento dei rifiuti che da trent’anni continua ad inquinare una terra già ampiamente devastata, inghiottendo quantità abnormi di denaro pubblico. Le stesse cricche di affaristi, amici della protezione civile, si arricchiscono alle nostre spalle sfruttando le emergenze, siano queste create ad arte come quella dei rifiuti o calamità naturali come il terremoto dell’Aquila.
Non ci faremo ingannare ancora da questo gioco delle tre carte fatto sulla nostra pelle e continueremo a ribadire la nostra posizione: contro discariche ed inceneritori, per il riciclo,riuso e compostaggio, per il TMB dei rifiuti, per la riduzione a monte, per la bonifica delle aree inquinate, per un piano rifiuti concordato con le popolazioni locali, per le dimissioni immediate di tutti i colpevoli dell’ecocidio in atto, contro la criminalizzazione delle lotte sociali.
Movimento difesa del territorio area vesuviana
Collettivo area vesuviana
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