lunedì 25 ottobre 2010
Comunicato stampa del 25 ottobre 2010
Le dichiarazioni forti di Guido Bertolaso in merito al mancato accordo tra governo e amministratori locali sulla “criminale” gestione della discarica SARI a Terzigno, mostrano la faccia truce del potere che non riesce più ad arginare la propria deriva autoritaria proprio quando è chiamato a dover mettere in campo processi democratici di consultazione e decisione rispettando l’autonomia delle comunità locali. Le parole pronunciate dal capo della Protezione Civile “il governo va avanti lo stesso, ed anche se avessero firmato l’accordo questo non avrebbe che consentito un rapporto più amichevole con i sindaci dei comuni limitrofi”, dimostrano tutta l’arroganza dell’apparato governativo che sconfina in atteggiamenti impositivi di stampo fascista.
Se a questo aggiungiamo le dichiarazioni del ministro degli interni Maroni “faccio un invito a tutti a deporre le armi, altrimenti credo sarà necessario intervenire in modo più duro di quanto fatto finora”, il quadro si colora di tinte fosche. E’ sotto gli occhi di tutti che i manifestanti da un mese e più sono sotto un controllo repressivo da parte degli organi investigativi. Si susseguono, senza sosta, perquisizioni, controlli, fermi, arresti di decine e decine di persone che partecipano alle iniziative antidiscarica. Come sono dimostrabili, grazie alle immagini prodotte da giornalisti indipendenti, gli atti di violenza gratuita effettuati dai reparti antisommossa a danno di uomini e donne inermi. Se qualcuno sta cercando di alzare il livello dello scontro in atto, questo è individuabile negli organi di governo che, seppur deputati a tutelare gli interessi della collettività, non perdono occasione per criminalizzare ogni movimento di critica al sistema di gestione politico-imprenditoriale della questione rifiuti in Campania e non solo.
Tutti sanno che la vicenda Terzigno travalica la questione meramente tecnica della gestione della discarica, ormai satura, investendo un campo di contesa politico più generale riguardante: le prossime elezioni comunali di Napoli; gli interessi economici legati al flusso dei rifiuti ed alla gestione impiantistica per lo smaltimento degli stessi; la lotta politica interna al PDL campano; la sperimentazione di nuove forme di controllo sociale utilizzate in situazioni d’emergenza, che da un lato modificano nella sostanza l’ordinamento giuridico democratico, creandone uno parallelo fatto di norme speciali, dall’altro limitano le libertà individuali e collettive di critica al sistema.
Movimento difesa del territorio area vesuviana
Collettivo area vesuviana
Se a questo aggiungiamo le dichiarazioni del ministro degli interni Maroni “faccio un invito a tutti a deporre le armi, altrimenti credo sarà necessario intervenire in modo più duro di quanto fatto finora”, il quadro si colora di tinte fosche. E’ sotto gli occhi di tutti che i manifestanti da un mese e più sono sotto un controllo repressivo da parte degli organi investigativi. Si susseguono, senza sosta, perquisizioni, controlli, fermi, arresti di decine e decine di persone che partecipano alle iniziative antidiscarica. Come sono dimostrabili, grazie alle immagini prodotte da giornalisti indipendenti, gli atti di violenza gratuita effettuati dai reparti antisommossa a danno di uomini e donne inermi. Se qualcuno sta cercando di alzare il livello dello scontro in atto, questo è individuabile negli organi di governo che, seppur deputati a tutelare gli interessi della collettività, non perdono occasione per criminalizzare ogni movimento di critica al sistema di gestione politico-imprenditoriale della questione rifiuti in Campania e non solo.
Tutti sanno che la vicenda Terzigno travalica la questione meramente tecnica della gestione della discarica, ormai satura, investendo un campo di contesa politico più generale riguardante: le prossime elezioni comunali di Napoli; gli interessi economici legati al flusso dei rifiuti ed alla gestione impiantistica per lo smaltimento degli stessi; la lotta politica interna al PDL campano; la sperimentazione di nuove forme di controllo sociale utilizzate in situazioni d’emergenza, che da un lato modificano nella sostanza l’ordinamento giuridico democratico, creandone uno parallelo fatto di norme speciali, dall’altro limitano le libertà individuali e collettive di critica al sistema.
Movimento difesa del territorio area vesuviana
Collettivo area vesuviana
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1 commento:
un testo in greco con informazioni sulla vostra lotta, pubblicato oggi:
http://rioter.info/2010/10/25/forza-napoli/
con rispetto e solidarietà internazionalista!
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