Comunicato stampa del 16-11-2010
Il giorno 16 Novembre,alle ore 20.00, i cittadini dei comuni di Boscoreale, Boscotrecase e Terzigno hanno partecipato numerosi al consiglio comunale tenutosi a Boscoreale e avente, tra i punti all’ ordine del giorno, la problematica discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio. Come più volte abbiamo specificato, gli abitanti dell’area vesuviana risentono, oramai da anni, dell’inquinamento proveniente dalla cava Sari (discarica attiva) e dalle altre discariche chiuse, e mai bonificate, presenti all’interno della zona “protetta” del parco.
Le ultime analisi dei piezometri, condotte il 29-10-2010, hanno palesato e confermato un evidente inquinamento delle acque di falda e, dunque, la necessità di chiudere immediatamente lo sversatoio che ha sempre rappresentato un attentato alla salute umana.
Dopo un’accesa discussione, durante la quale il sindaco continuava a sostenere che, in concreto, non esiste nessun pericolo per la salute, i cittadini, all’ unanimità, hanno richiesto un’ ordinanza che bloccasse immediatamente ogni passaggio di auto compattatori, o mezzi trasportanti rifiuti, sul territorio di Boscoreale. L’ ordinanza andava a sommarsi a quella già predisposta dal sindaco di Terzigno, sempre sotto richiesta popolare, che impediva lo sversamento in cava Sari. Il sindaco Gennaro Langella ha, di tutta risposta, elaborato solamente una mozione, dichiarando che la stessa sarebbe stata poi, eventualmente, trasformata in ordinanza il giorno seguente. La possibilità, da parte dell’amministrazione comunale, che da sempre è latitante su varie questioni ambientali e non, di prorogare una problematica così grave non è piaciuta agli astanti; la platea ha cominciato ad esigere la trasformazione immediata della mozione in ordinanza impedendo al sindaco di abbandonare la sala.
La protesta è proseguita poi all’esterno della casa comunale, dove i cittadini hanno continuato a manifestare in proprio dissenso ed ad esigere un’ ordinanza che non è stata sottoscritta.
Al sindaco, che tanto rivendicava il suo ruolo nella questione ambientale degli ultimi mesi, ricordiamo che tutto quello che è stato fatto è solo il frutto di una presa di coscienza popolare; il popolo ha lottato e con sacrificio immane è riuscito a farsi ascoltare da una classe politica corrotta e collusa.
Ieri sera, da parte dell’amministrazione comunale, non una parola di solidarietà è stata spesa per tutte le vittime della repressione degli ultimi mesi (gli arresti,i fermi, le intimidazioni, le manganellate) e nessuna parola è stata spesa per tutti colori che da un anno presidiano, di notte e di giorno, la rotonda di via panoramica. Non abbiamo mai creduto alle vane parole di chi, in quindici anni di emergenza acclarata, non ha fatto altro che ingurgitare soldi senza proporre nessuna concreta alternativa; non crediamo più a chi temporeggia; non crediamo più a chi continua a speculare sulla pelle della gente; non crediamo più a chi, invece di difendere il nostro diritto alla salute, ci racconta le balle dei “potenti”.
Per una nuova stagione dell’autogoverno, affinché il potere rimanga sempre nelle mani dei cittadini, noi, popolazioni vesuviane, continueremo a lottare!
Movimento difesa del territorio area vesuviana
Collettivo aera vesuviana
Mamme vulcaniche
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